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(Adnkronos) - L'Italia vola in semifinale di Coppa Davis. Gli azzurri hanno battuto in rimonta l'Argentina 2-1 nei quarti finale, oggi 21 novembre 2024, grazie alla vittoria decisiva del doppio formato da Jannik Sinner e Matteo Berrettini, che hanno superato i due specialisti Andres Molteni e Maximo Gonzalez in due set con il punteggio di 6-4, 7-5. L'Albiceleste si era portata in vantaggio grazie alla vittoria di Francisco Cerundolo, che aveva superato in due set Lorenzo Musetti nel primo singolare 6-4, 6-1. Ci ha pensato poi il numero uno del mondo a pareggiare i conti: Sinner ha vinto infatti il suo singolare contro Sebastian Baez, battuto in due set con il punteggio di 6-2, 6-1. Ora in semifinale, in programma sabato 23 novembre, gli azzurri affronteranno l'Australia. La partenza è complicata per gli azzurri, che in avvio faticano a tenere il servizio contro gli specialisti argentini. Sinner e Berrettini però prendono le misure e al terzo game si guadagnano due palle break, annullate però dalla coppia albiceleste. Il servizio di Berrettini è un fattore, ma Gonzalez e Molteni non commettono errori e il match prosegue in equilibrio. Tutto cambia nel nono game, quando gli azzurri riescono finalmente a piazzare il break e si aggiudicano così il primo set 6-4. Il secondo set comincia sulla falsa riga del primo. Gonzalez e Molteni sono solidi e rodati, Sinner e Berrettini provano a forzare e il match scorre via equilibrato fino all'undicesimo game, quando un bel dritto di Jannik vale il break azzurro. È quello decisivo: il secondo set termina 7-5. Il primo set scorre in equilibrio fino al quarto game, quando Sinner riesce a piazzare un break lasciando l'avversario a zero. Jannik, seppur con qualche errore di troppo e rischiando qualcosa nel settimo gioco, rimane in controllo del match, non dando punti di riferimento all'avversario. Baez non riesce mai a prendere le misure al servizio dell'azzurro, oggi meno incisivo del solito. Sinner ruba di nuovo il servizio all'argentino nell'ottavo game e chiude il primo set 6-2. In avvio di secondo parziale Sinner si guadagna subito una palla break, trasformata nel secondo game. Jannik alza il livello del proprio tennis e Baez non ha scampo: l'altoatesino piazza un altro break nel quarto game e vola sul 4-0 non concedendo nemmeno un punto all'avversario. L'argentino prova una reazione guadagnandosi ben quattro palle break, tutte però vengono annullate da Sinner, che chiude il set con un 6-1 senza storia. Partenza in salita per Musetti. L'azzurro spreca ben tre palle break nel primo set e non riesce a trovare continuità con il servizio. Cerundolo rimane dentro la partita e riesce a rubare la battuta all'azzurro nel settimo game. Lorenzo però reagisce e riesce a piazzare subito il controbreak, pareggiando i conti. La gioia azzurra dura poco: Cerundolo sfrutta alcuni errori banali di Musetti e gli ruba ancora una volta il servizio. È il break decisivo: Cerundolo vince il primo set 6-4. Il secondo parziale non si apre bene per Musetti, che subisce subito un break. Cerundolo continua a spingere e ruba di nuovo la battuta all'azzurro nel quinto game, vincendo il secondo set con un netto 6-1.
(Adnkronos) - "Quest'anno al convegno nazionale abbiamo unito una conferenza stampa su due tematiche. La prima si riferisce alla necessità di un elenco pubblico consultabile dal contribuente sugli intermediari fiscali abilitati. Gli intermediari svolgono una funzione importantissima nei rapporti tra fisco e contribuenti e sono sottoposti al controllo dell’Agenzia delle Entrate che ha potere sanzionatorio in caso di comportamenti scorretti sino a poter sospendere e/o cancellare l’abilitato dall’elenco gestito dall’Agenzia stessa". Lo dice, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Riccardo Alemanno, presidente nazionale del dell'Int, Istituto nazionale tributaristi, in occasione del XIII convegno nazionale della categoria, che si svolge oggi all'Hotel Nazionale di piazza Montecitorio a Roma. "Il problema - avverte - consiste nel fatto che il predetto elenco non è pubblico, cioè il contribuente non ha modo di sapere se l’intermediario fiscale a cui si è rivolto è regolarmente iscritto oppure se abbia subito provvedimenti di sospensione e/o di cancellazione; sarebbe pertanto opportuno che l’elenco avesse una forma pubblica, in modo da poter verificare lo status dell’intermediario fiscale, questo a tutela del contribuente. La problematica non comporterebbe aggravi all’Agenzia delle Entrate in quanto già di fatto esiste un archivio dei soggetti abilitati e delle sanzioni irrogabili in caso di comportamenti scorretti. Se ne è discusso in un incontro con il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che non ha sollevato dubbi se non quello della volontà del ministero dell’Economia e delle Finanze di autorizzare tale elenco pubblico. Si è pertanto sottoposta la problematica al sottosegretario di Stato al Mef". "Il secondo punto - ricorda - riguarda l'equità per i professionisti in stato di malattia o infortunio. Attualmente, la giusta tutela da malattia o infortunio o maternità a rischio è applicabile solo per le iscritte e gli iscritti ad albi professionali, escludendo tutte le professioniste e i professionisti di cui alla legge numero 4 del 14/1/2013 (Professioni non ricomprese in ordini o collegi) o quelli iscritti in elenchi o registri e indirettamente anche i loro assistiti".
(Adnkronos) - Cresce la consapevolezza dell'importanza della transizione energetica e dei benefici che questa può portare all'ambiente, all'economia e alla società e cresce anche nei Paesi con economia a base fossile, come l'Azerbaigian e il Kazakistan. Tanto che il 64% degli intervistati azeri (più di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e India) e il 53% in Kazakistan (più di Italia, Regno Unito, Stati Uniti e della stessa Cina) ritiene la transizione energetica cruciale per combattere il cambiamento climatico. E' quanto emerge dalla ricerca di Fondazione Maire - Ets, la Fondazione del gruppo Maire, società italiana di tecnologia e ingegneria, che lancia a Cop29 la seconda edizione dello studio condotto in collaborazione con Ipsos dal titolo 'Climate goals: winning the challenge of climate goals through the creation of skills and competences worldwide. Addendum 1: focus Azerbaijan - Kazakhstan'. L'edizione 2024 aggiunge Azerbaigian e Kazakistan, portando il panel totale a 12 Paesi (Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Cile, Cina, India, Azerbaigian, Kazakistan) con 2000 interviste rivolte a un campione di popolazione altamente istruita e agli opinion leader. La ricerca, sponsorizzata da Nextchem e Tecnimont, società del gruppo Maire, mostra che la comunità internazionale è sempre più consapevole del fatto che la transizione energetica richiede nuove competenze per creare opportunità di business e di lavoro. In generale, lo studio rileva che gli intervistati credono nel valore a lungo termine e nell'impatto positivo della transizione energetica, nonostante le sfide e i costi percepiti a breve termine. I Paesi che si trovano ad affrontare una sfida importante nella transizione verso un'economia sostenibile, basata su soluzioni rinnovabili e circolari, sono quelli che avranno bisogno di maggiori investimenti nella formazione e nello sviluppo di competenze nei prossimi anni. In Azerbaigian, il 55% degli intervistati considera la transizione energetica una priorità, rispetto al 39% degli intervistati in Kazakistan, il che indica una crescente consapevolezza delle questioni ambientali e delle potenziali opportunità economiche che offrono, suggerendo un terreno fertile per future iniziative 'green'. Più nel dettaglio, in Azerbaigian (96%) e in Kazakistan (93%) gli intervistati hanno sentito parlare della transizione energetica: il 43% in Azerbaigian (più alto della Cina) e il 29% in Kazakistan (il tasso più basso dei 12 Paesi) ne ha 'molta familiarità'. Il 39% in Kazakistan e il 55% in Azerbaigian hanno dichiarato che la transizione energetica è una priorità, in linea con i paesi europei (e quasi uguale all'Italia), dietro a India, Turchia e Cina (65-70%). Nel breve periodo, poi, i costi supereranno i benefici per il 57% degli intervistati in Kazakistan e per il 31% in Azerbaigian (in linea con la Turchia). Sul fronte delle competenze, la formazione e l'aggiornamento sono fondamentali sia in Kazakistan che in Azerbaigian per oltre l'80% degli intervistati, più che in India (71%), Usa e Arabia Saudita (75%). Il 62% degli intervistati in Azerbaigian e il 58% in Kazakistan ritiene necessario accrescere l’abilità di risoluzione dei problemi mentre gli intervistati del Kazakistan hanno dichiarato che la soft skill più richiesta è il pensiero critico (68%) e che la presenza di professionisti qualificati per la transizione energetica dovrebbe essere aumentata (82%). Stando allo studio, il processo di transizione energetica richiede una sostanziale riqualificazione della forza lavoro sia in Azerbaigian che in Kazakistan. Il diffuso riconoscimento di questa esigenza, si manifesta con la necessità di una formazione superiore quanto ai temi legati alla transizione energetica. Le competenze richieste vanno dalle conoscenze tecniche alle cosidette soft skill. In Kazakistan, con le sue vaste risorse naturali e le infrastrutture energetiche esistenti, l'attenzione è rivolta soprattutto all'analisi e alla valutazione dell'impatto ambientale. In Azerbaigian, dove l'enfasi sulla diversificazione del settore energetico è sempre maggiore, lo sviluppo di competenze in materia di energia solare, eolica e altre fonti rinnovabili è fondamentale per la transizione del Paese verso un mix energetico più sostenibile. In Azerbaigian, il problem solving è considerato una priorità, poiché la transizione presenta diverse sfide che richiedono soluzioni innovative. In Kazakistan, le capacità di pensiero critico sono considerate essenziali per analizzare dati complessi, valutare approcci alternativi e prendere decisioni informate. Per Fabrizio Di Amato, presidente di Fondazione Maire e del gruppo Maire, "i risultati di questo studio su Azerbaigian e Kazakistan dimostrano che la transizione energetica è possibile in tutte le geografie con un approccio graduale, al quale contribuiscono tutte le soluzioni tecnologiche disponibili, tra cui anche il gas decarbonizzato. Spero che l’impegno della nostra Fondazione acceleri l’adozione di politiche pubbliche per implementare la formazione di competenze indispensabili a sostenere questo cambio di paradigma”.