(Adnkronos) - Arbitri come pubblici ufficiali per contrastare le violenze contro i fischietti. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che mira a estendere agli arbitri lo stesso livello di protezione che il diritto penale assicura agli agenti di polizia, inserendo, quindi, all’interno del Codice penale l’impianto sanzionatorio già previsto dalla legge 401 del 1989. La svolta consente di rispondere alle esigenze dei vergognosi episodi che vedono troppo spesso i direttori di gara subire ignobili aggressioni durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive. "Sto provando una grande gioia ed emozione per l’approvazione di questa legge storica. La tutela degli arbitri entra finalmente nel codice penale ed è il frutto di mesi di lavoro e di incontri con i quali abbiamo portato all’attenzione politica e mediatica questa emergenza sociale", dice il presidente dell'Aia Antonio Zappi commentando il via libera oggi in consiglio dei ministri del decreto legge sport. "Ringrazio ovviamente il ministro Abodi, il Governo ma anche tutti coloro che, da tutti gli schieramenti, hanno sostenuto questa grande battaglia di civiltà. Insieme alle misure repressive la violenza dovrà tuttavia essere ancora combattuta anche con misure culturali e progetti formativi che, unitamente a tutte le componenti federali che hanno a cuore la tutela dei nostri ragazzi e anche con il nuovo Osservatorio antiviolenza della Figc, l’Aia sicuramente metterà in campo", conclude Zappi.
(Adnkronos) - Proseguono le celebrazioni per i 50 anni di Mulino Bianco con la campagna “50 anni di ricordi buoni”. Il brand, che dal 1975 ha segnato l’immaginario collettivo, ed oggi porta sulle tavole degli Italiani oltre 140 prodotti da forno, ha organizzato una giornata speciale per tutti i dipendenti, coinvolgendo gli stabilimenti italiani, tra cui il sito di Cremona, in un momento di festa e condivisione. (VIDEO) Il 17 giugno, per due ore, gli impianti cremonesi di Mulino Bianco e, in contemporanea, quelli di Novara, Ascoli, Melfi, Rubbiano hanno messo in pausa la produzione per consentire ai lavoratori di ritrovarsi, festeggiare e condividere aneddoti, ricordi e testimonianze legati al marchio. Una celebrazione che ha dato voce a chi, ogni giorno, contribuisce con impegno e dedizione alla qualità dei prodotti Mulino Bianco. Durante i festeggiamenti, tanti dipendenti hanno raccontato episodi significativi del loro percorso: dai primi anni in stabilimento al cambiamento tecnologico, dai legami umani nati tra le linee di produzione fino a momenti di difficoltà superati insieme. Racconti di passione, orgoglio, crescita personale e attaccamento all’azienda, che hanno restituito l’immagine autentica di un brand e di un’azienda vissuta come una famiglia. Lo storico sito produttivo di Cremona, fondato nel 1974, si estende su una superficie di 255.000 m² e si distingue per 8 linee produttive all'avanguardia e 25 ricette. È qui che vengono sfornate delizie dolci e salate come il Cornetto, PlumCake, Camille, Torte, Pagnottelle e Pan Bauletto. Diretto da Mario Zanetti, il complesso impiega oltre 300 persone. E la collaborazione e l’affiatamento sono la base del lavoro quotidiano. Lo spiega bene Rosangela Frassi, operatrice di reparto (installazione linea Pan Bauletto): “Quando abbiamo dato il via alla nuova linea del Pan Bauletto, abbiamo iniziato una fase di formazione con tecnici, softwaristi e macchinisti. Era un periodo di apprendimento continuo in un bel clima con tanta voglia di fare, entusiasmo e collaborazione nel gruppo. E quando abbiamo testato la linea, ricordo lo stupore e l’emozione di vedere uscire le prime teglie di Pan Bauletto. Sentivo, e tutt’ora sento, un forte legame con questa linea che ho visto nascere e che è stata un’opportunità per imparare davvero come si fa il pane, approfondendo allo stesso tempo la grande attenzione dell’azienda alla qualità e agli ingredienti. E saperlo fare è una soddisfazione enorme”. Ma non mancano l’impegno, il lavoro di squadra e la motivazione verso un progetto comune, come racconta Luca de Vito, Capoturno (avviamento linea Mooncake Pan di Stelle): “Avevo 35 anni e il ruolo di Tecnologo quando abbiamo avviato la nuova linea a vapore del Mooncake Pan di Stelle. È un prodotto molto particolare che deve la sua delicatezza ad una cottura a vapore che si ispira a quella usata nella tradizione giapponese. Si basa su una tecnologia complessa e, pertanto, una grande sfida. È servito tanto impegno da parte di tutti i team coinvolti nel progetto. Grazie alla perseveranza e al lavoro di squadra, nonostante le difficoltà siamo riusciti a rispettare i tempi e soprattutto ottenere ottimi risultati. Qui ho trovato un ambiente che ha saputo valorizzare le mie aspirazioni, dandomi gli strumenti per lo sviluppo di nuove competenze”. E anche Mario Maggi, Magazzino ricambi, racconta: “Ho iniziato il mio percorso come operatore sia di produzione che di confezione (soprattutto di Nastrine, Plumcake e Torte), poi sono passato al magazzino ricambi (mi è sempre piaciuto catalogare e ordinare in maniera precisa). Questa posizione mi ha permesso di aumentare la conoscenza di tutto quel mondo che sta dietro le linee: come funzionano, i pezzi che le compongono e come si ottengono determinati risultati. Tra i nostri prodotti mi ha sempre affascinato come realizziamo le torte, a partire da come viene costruita e formata la frolla. È una linea che c’è da tempo, che nonostante le innovazioni conserva l’anima delle origini e a cui sono molto legato”. Il polo produttivo non è dunque solo un centro all’avanguardia: è una comunità viva, dove l’esperienza incontra l’innovazione e le persone sono protagoniste di un percorso collettivo verso l’eccellenza. Da chi ha lavorato in azienda fin dalle sue origini, fino alla creatrice delle iconiche “Sorpresine”, Graziella Carbone, o ai volti noti delle campagne pubblicitarie più amate, come Orietta Berti, Mulino Bianco ha voluto rendere omaggio alle persone che hanno fatto la storia del marchio attraverso un gesto simbolico, ma sentito. A tutti loro è stato consegnato un Maxi-Pack speciale con una fornitura del frollino Piccolo Mugnaio Bianco (uno dei personaggi più iconici fra quelli che hanno accompagnato la comunicazione del brand e che oggi diventa il testimonial della campagna “50 anni di ricordi buoni” per festeggiare il mezzo secolo del marchio): un omaggio a chi ha lasciato un segno, dietro le quinte o davanti alle telecamere, con passione, impegno e visione. “In questi 50 anni Mulino Bianco ha saputo ritagliarsi un posto speciale nella quotidianità degli Italiani e nei loro ricordi, grazie anche a chi, anno dopo anno, con passione, professionalità e dedizione, ha collaborato alla scrittura di ogni pagina di questa bellissima storia", commenta Carolina Diterlizzi, marketing vice president Mulino Bianco. "Mulino Bianco -continua- oggi è un brand così amato anche grazie al cuore, alle mani e ai sorrisi di chi ogni giorno ha creduto in un sogno buono. Ed è proprio con queste persone che oggi vogliamo condividere questo traguardo, festeggiando insieme. È anche attraverso il loro supporto che Mulino Bianco sì è evoluto ed è rimasto rilevante nel tempo. Mezzo secolo di storia in cui abbiamo contribuito a costruire un mercato che, anno dopo anno, continuiamo ad innovare con prodotti capaci di rispondere alle esigenze dei nostri consumatori. A tutti coloro che hanno fatto la propria parte per questo successo va il nostro grazie”. Dall’ottobre 1975 – con il debutto dei primi biscotti (Tarallucci, Molinetti, Pale, Campagnole, Galletti e Macine) – a oggi, Mulino Bianco ha portato sulle tavole degli italiani prodotti diventati parte dell’immaginario collettivo. Campagne memorabili, oggetti iconici come la tazza in coccio, la radio sveglia e le “Sorpresine”, personaggi come il Piccolo Mugnaio Bianco e la gallina Rosita sono tutti elementi distintivi che hanno saputo costruire un legame profondo con generazioni di consumatori. Oggi l’offerta Mulino Bianco comprende biscotti, merende, pani, cracker e altre specialità da forno, con oltre 140 referenze (per un totale di180 formati), di cui circa la metà dedicati alla colazione, prodotte nei sei stabilimenti italiani del Gruppo Barilla, che insieme occupano una superficie di oltre 1.180.000 metri quadri e operano con 50 linee produttive, dove lavorano più di 1.892 persone.
(Adnkronos) - Svelati i finalisti della quinta edizione del Premio Demetra, promosso da Comieco, il riconoscimento nazionale dedicato ad autori ed editori indipendenti che trattano e approfondiscono nelle proprie opere temi legati a ecologia, ambiente, cambiamento climatico, ricerca scientifica, transizione ecologica ed economia circolare, ma anche allo sviluppo e all’impiego di nuove tecnologie. Un progetto nato per valorizzare il lavoro di chi si impegna a raccontare le sfide ecologiche del nostro tempo e a costruire nuove narrazioni intorno al rapporto tra uomo, natura, tecnologia e futuro. Le cinque sezioni in concorso, Saggistica, Saggistica straniera tradotta in italiano, Narrativa, Libri per ragazzi, Graphic novel italiana e tradotta, testimoniano l’attenzione del Premio verso forme di racconto capaci di coinvolgere pubblici diversi e di dialogare con generi e linguaggi molteplici. Centrale, come ogni anno, il coinvolgimento delle nuove generazioni: la sezione dedicata ai Libri per ragazzi è valutata anche da una giuria esterna composta dagli studenti dell’Itcg Cerboni di Portoferraio, testimoni diretti della crescente sensibilità ambientale tra i più giovani. Quest’anno, inoltre, per la sezione Graphic Novel italiana e tradotta sono stati coinvolti nella giuria i detenuti della Casa di Reclusione di Porto Azzurro, mentre per la sezione Narrativa è stato coinvolto il circolo di lettura Tisana letteraria dell’Isola d’Elba. La cerimonia di premiazione, durante la quale saranno annunciate le opere vincitrici, si terrà a Rio nell’Elba venerdì 18 luglio, nell’ambito di Elba Book Festival. Ciascuna delle cinque opere vincitrici riceverà un premio in denaro di 2.000 euro. La giuria, composta da Ermete Realacci (presidente), Paolo Barcucci (curatore di mostre), Duccio Bianchi (responsabile scientifico), Ilaria Catastini (editore, Albeggi Edizioni), Carlo Montalbetti (Comieco), Giorgio Rizzoni (Elba Book Festival), e coordinata da Alice Zappa per Comieco, ha selezionato le 17 opere finaliste tra un centinaio di opere in concorso. I finalisti per la categoria Saggistica: Giulio Betti, Ha sempre fatto caldo! E altre comode bugie sul cambiamento climatico, Aboca; Luigi Ciotti, Mirta Da Pra, Dalla transizione alla conversione ecologica, La Via Libera; Giulio Ferroni, Natura vicina e lontana. Umanesimo e ambiente dagli antichi greci all’intelligenza artificiale, La nave di Teseo; Massimo Lapucci, Stefano Lucchini, Ritrovare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human and Happiness, Baldini+Castoldi. Per la Saggistica straniera tradotta in italiano: Kristoffer Hatteland Endresen, Un po’ come noi. Storia naturale del maiale (e perché lo mangiamo), Codice Edizioni; Adriana Petryna, Lavoro d’orizzonte. Ai confini della conoscenza nel vortice del cambiamento climatico, DeriveApprodi; John Vaillant, L’età del fuoco, Iperborea. Per la Narrativa: Patrizia Carrano, Il cuore infranto della quercia, Aboca; Piero Malenotti, Per l’ultima goccia, Sensibili alle foglie; Beatrice Peruffo, Segreti di ghiaccio. La deriva di Larsen B, Linea Edizioni. Per la sezione Libri per ragazzi: Paolina Baruchello, Jeanne, Sinnos; Stefano Mancuso, Philip Giordano, Il favoloso viaggio delle piante, Aboca; Walter Obert, Animali, Sabìr Editore; Cinzia Scaffidi, Lucio Carraro, Francesco Donadini, Ecoscuola. L’album della transizione ecologica, Arcari Editore. Per la Graphic novel italiana e tradotta: Alice Berti, Un poema per le piccole cose, Bao Publishing; Andrea Ferraris, Temporale, Oblomov Edizioni; Roberto Grossi, La grande rimozione, Coconino. Il Premio Demetra è promosso da Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, in collaborazione con Elba Book Festival. Si svolge con il supporto di Seda International Packaging Group (Main Sponsor), Esa Ambiente, UniCoop Tirreno, Fondazione Symbola e con il patrocinio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e del Comune di Rio (Isola d’Elba, Livorno).