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(Adnkronos) - Dopo il trionfo di 'Amarcord'', Sarah Toscano non si ferma e guarda avanti. La giovane artista sogna in grande e confessa il suo desiderio in una lunga intervista all'Adnkronos: un duetto con Elodie ed Emma, le due regine del pop italiano che più la ispirano. “Sarebbe pazzesco cantare con loro", racconta con entusiasmo. Reduce dall'intensità del Festival di Sanremo, Sarah ammette di volerci tornare "nel momento giusto, con il pezzo giusto". A soli 19 anni, mostra una sorprendente lucidità e una visione chiara: il suo futuro è tutto da scrivere, ma brilla già come una star. Ma la cantante precisa sul suo primo album appena uscito: "Il mio 'Met Gala' non è da diva" e sogna "un feat da Spice Girls tutto al femminile" (Video) 'Amarcord', il brano che hai portato a Sanremo è stato un successo enorme. Quando hai capito che aveva davvero sfondato? Oddio, addirittura ha sfondato? Ho capito che era il brano giusto nel momento in cui sono uscita dallo studio. Ci siamo guardati in faccia con tutti e abbiamo detto 'è lui'. Sono contenta che sia andato bene, e che quando lo vado a cantare tutti lo cantano, lo ascoltano. Ogni tanto lo sento nelle macchine a fianco, quindi sono felice di come sia andato quel brano. E' stato un punto molto importante della mia carriera. Continuando sul filone felliniano, qual è stato il momento più amarcord della tua vita? E' un momento amarcord questo attuale della tua vita? Per la verità no. Non è un momento molto amarcord. Sono proiettata sul presente e sul futuro. Amarcord vorrebbe dire che penso molto di più a quello che c'è stato prima. Invece adesso sono ìpiù proiettata su quello che mi aspetta. Sanremo è stato un vero bagno di riflettori per te quest'anno. Qual è stato il momento più bello, più folle che hai vissuto in quei giorni? Tutti i giorni. Tutta la settimana che è molto intensa. Sicuramente il primo giorno quando siamo arrivati. Penso fosse domenica. Entri lì e dici 'ok, sta succedendo davvero'. Sono arrivata a Sanremo. Dopodomani canto, appena arrivi lì l'aria è diversa. È una settimana veramente densa, dal primo all'ultimo giorno. Chiaramente il giorno della prima esibizione, il martedì, è particolarmente emozionante e ansioso. E poi la finale, non per le aspettative di classifica, ma perché comunque è l'ultimo giorno. Vuoi dare tutto quello che magari non sei riuscita a dare durante negli altri giorni. Poi finisce tutto, quindi chissà quando torna. Non è che magari ci dai la notizia: torni a Sanremo? Per adesso non ho avuto il tempo di fare niente, quindi non è nei piani per ora Ma anche in futuro c'è una cosa che escludi? E' un posto meraviglioso, io non vedo l'ora di poterci tornare, però nel momento giusto, con il pezzo giusto. Adesso che ho anche preso un po' di più le misure, che so cosa mi aspetta, non vado lì carta bianca. Voglio prepararmi bene e quindi voglio andrci sicura di quello che sto facendo e con il pezzo giusto nel momento giusto. Non escludi il prossimo anno, sembra questa la risposta. Per adesso non c'è il pezzo, quindi nel senso dovesse saltare fuori, non lo so, per ora non è nei piani. Questo è stato un anno particolarmente fortunato per il pop al femminile in Italia, di cui fai parte anche tu. C'è qualche artista che ti influenza particolarmente, anche musicalmente, che ti piace, che segui? Ci sono donne incredibili in Italia, forse nell'ultimo anno quella che mi ha colpito di più è Elodie, la amo alla follia. Sono molto pentita di non essere riuscita a tornare al suoi tour negli stadi, purtroppo non potevo. Poi anche Annalisa. E sono contenta che Angelina Mango abbia pubblicato l'album, me lo sono ascoltato subito, è bellissimo. Anche Emma: il singolo è bellissimo, non vedo l'ora che pubblichi qualcosa di nuovo. Ci sono un sacco di donne, per la verità, italiane, che sono davvero fighe. Sempre rimanendo su Sanremo, con quale artista hai legato particolarmente? A parte Clara... A dire il vero a Sanremo, a differenza di quello che può immaginare, con gli artisti veri e propri non hai tutto questo gran rapporto durante la settimana. Nel mio caso ci tenevo a fare tutto quello che potevo fare, quindi ho fatto tantissime interviste e attività durante la settimana. Mi alzavo la mattina alle sei e mezza, mi svegliavo e la notte, quando finivo l'esibizione sul palco, finiva la serata. Quindi effettivamente gli artisti li vedevo solamente prima di essersi sul palco, e non è il momento più tranquillo della giornata. Ero un po' agitata, potete capire. Quindi hai legato più con Carlo Conti. Sì, ho visto più Carlo Conti che tutti gli altri artisti, è vero. Però Clara la conoscevo giù e quindi si è anche rafforzato il rapporto tra noi. Tu hai un bel rapporto con i fan, hai parlato anche in una bella fan base, ecco che rapporto hai con loro? Ti parlano apertamente dei loro problemi, vi confidate, condividete momenti? Sì, è bello perché mi vedono come un'amica, non come una persona che sta lì e canta. C'è un rapporto di scambio. Durane gli in store o quando mi vedono in giro, è bello perché mi confidano delle cose non dicono neanche ai loro migliori amici. C'è uno scambio, e io cerco di dare tutto quello che posso, di raccontare il mio vissuto, e probabilmente in quella persona che si confida con me mi sento più libera di aprirmi. Sono contenta di avere una bellissima fanbase perché tengono a me sia come artista, sia come essere umano. Qual è la cosa che ti ricordi, che ti ha colpito più emozionante, che ti ha scritto, raccontato un fan o una fan? Ne sono successe tante di cose veramente belle, che ti fanno capire come la musica non sia solo un passatempo. Al primo in store dell'anno scorso il papà di una ragazzina mi ha detto che la figlia quel giorno non era potuta venire perché doveva fare un'operazione, ma voleva dirmi che non parlava con nessuno, neanche con i genitori ma da quando ti ha vista la prima volta ha ascoltato le mie canzoni, ha iniziato a farlo. Lui è venuto a dirmi che questo lo aveva aiutato come padre. Anche all'ultimo in store, la mamma di una ragazza mi ha ringraziata perché la figlia non ha mai avuto un bel rapporto con il suo fisico, e dopo che ha sentito quello che ho detto l'estate scorsa si è sentita sollevata, e adesso sta molto meglio. Parlando delle critiche che hai ricevuto per Body Shaming, Tu hai reagito con la tua musica, facendo quello che sai fare meglio? Certo, perché mi sembrava la cosa più facile da fare, la più giusta. Io sono una cantante, non vivo per la mia estetica ma per la mia musica. Quando mi si giudica, mi si commenta, e si critica la mia estetica posso anche tranquillamente non rispondere, però era diventata una cosa così popolare che ho detto, 'sai che c'è? Rispondiamo così. E la musica alla fine dice molto di più delle parole, quindi è stata la cosa più facile. Io penso che bisogna stare semplicemente attenti perché non sappiamo con chi stiamo parlando. E un pizzico di rispetto e di empatia in più bisogna sempre averli. Dal mio lato so che non devo farmi influenzare, non rispondo a qualcuno che va a giudicare il mio corpo, il mio fisico, perché non è una cosa che riguarda loro, è una cosa che riguarda me. Non ti piaccio, va bene, ci sta, ma non devi venirmi a criticare in modo così diretto, questo non va bene. Cosa ti senti di dire a delle ragazze che subiscono un trattamento del genere da parte di questi odiatori seriali? Quello che ho detto, ovvero fregatevene di quello che pensano le altre persone, perché l'unica che può giudicare il proprio corpo, siamo noi stessi. Tutti possono avere delle opinioni, ma non bisogna darsi toccare da commenti fatti da altre persone quando si tratta dell'aspetto esteriore. Quando si tratta di arte, di lavoro, è più che giusto ricevere commenti e critiche perché aiutano, fanno bene, aiutano a crescere. Quando si tratta del proprio aspetto, invece, no, non fa bene a nessuno. Parliamo di 'Met Gala', che è il tuo primo album in cui c'è un po' tutto, ci sono delle ballad, c'è il pop, c'è l'urban. Se dovessi vestire questo album, scegliere un outfit, quale sarebbe? L'outfit che ho indossato ai Magazzini Generali è bene o male quello che mi immagino come look del mio album. A parte la copertina che sbrilluccica, lo vedo più sportivo che elegante questo album. E se dovessi andare al Meta Gala a New York lo faresti in sneakers? No, in sneakers mai. Sceglierei sempre i tacchi. Quando si è sul parco si mettono i tacchi. Forse indosserei degli stivali e una magliettona da hockey. Quindi non un vestito con lo strascico da diva? No, perché 'Met Gala' non è da vestito da strascico, 'Match Point' non è da strascico, 'Dopo di te' non è da strascico, non è un album da strascico, la copertina è da strascico, perché deve essere d'impatto. Hai una lucidità impressionante a soli 19 anni. Quanto c'è di istintivo nel tuo percorso artistico e quanto invece di costruito? Per la verità è la maggior parte è istinto: io faccio quello che mi sento, scrivo quello che vivo, è una cosa molto naturale, non vado a costruire niente. Scrivo della mia vita e faccio uscire pezzi della mia vita. Sono cose che vengono dalla mia testa, dalla mia immaginazione, che poi confronto con il team. Ma se non m sento di fare una cosa non la faccio, non la farò mai. Anche nella titletrack dici che ti auguri di brillare come al Met Gala, cosa vuol dire per te brillare in questo momento? Vuol dire aumentare sempre un po' di più la mia consapevolezza, perché parte da come mi sento io. Poi c'è la percezione di tutto il resto. In primis, però, devo piacere a me stessa. Voglio sentirmi brillare, sentirmi buona quando vado a cantare sul palco, sentirmi bene con me stessa. Domanda secca, la canzone più bella per te della musica italiana? Non ti posso rispondere. E' una domanda alla quale non si può rispondere. Peraltro, io ho un problema con le cose preferite. Non riesco a scegliere, perché secondo me è un mondo talmente vasto che è impossibile scegliere. Come il colore preferito. Io amo il rosa ma anche l'azzurro, l'arancione fluo, il nero, il marrone. E' difficile scegliere. Come si fa a scegliere un pezzo preferito? Dalle canzoni del passato a quelle di adesso c'è una differenza gigantesca. Sono completamente diverse, ma non vuol dire che le canzoni di oggi non abbiano lo stesso livello e la stessa dignità di quelle di prima. Chi ascolti del passato? Se apri la mia playlist si passa da Mina e Celentano a Katy Perry, Taylor Swift, Olivia Rodrigo e poi ai Queen, Coez. È molto un up and down, sia di genere, sia di epoca. Di musica italiana, estera. Tu hai lavorato con Carl Brave, Mida, c'è qualcuno con cui sogni di collaborare? Ce ne sono tanti di nomi. Olivia Rodrigo, Tate McRae, Dua Lipa: sono vostra. Le collaborazioni, anche con gli italiani, sono bellissime, perché puoi mettere insieme due mondi che sono l'uno l'opposto dell'altro, oppure anche con due mondi simili c'è più forza. Ci sono molte collaborazioni che mi piacerebbe fare, sia nel pop sia sia nell'urban. Però è sempre il gioco della preferenza. Potrei fare mille nomi. Un sogno che ho è fare una cosa tipo Spice Girls. Metterei insieme quattro o cinque donne pop per un feat gigantesco che diventa la colonna sonora della vita. Faccio i nomi: io, Rose Villain, Elodie, Clara, Annalisa, forse Emma. Emma l'hai citata anche prima, è un'artista che ti piace davvero tanto, però non puoi abbandonare Annalisa. La regina del pop non puoi lasciarla fuori. Ho un po' paura di metterla, in realtà, perché potrebbe finire per oscurarci. Parlando di 'Amici', hai detto che è stato un po' il tuo match point, sempre restando in ambito tennistico, se dovessi parlare di un punteggio della tua carriera in questo momento, quale sarebbe? Mi auguro di essere ancora al riscaldamento. Avendo 19 anni, mi auguro di avere ancora un bel percorso davanti. E magari arriviamo al primo game. Il rapporto con Maria De Filippi com'è? Ti ha dato consigli per Sanremo ma un altro consiglio che ti ha dato recentemente qual è? Niente che mi venga in mente, per la verità. C'è sempre Maria, mi fa sempre notare il suo sostegno e il suo appoggio in tutto quello che faccio. Non c'è niente che non abbia l'approvazione di Maria e anche di Lorella. Ma tu segui i consigli di Maria De Filippi? Come faccio a non seguire i consigli di Maria De Filippi? Non puoi, ha sempre ragione. Sono consigli che ti dà una persona che ha fatto del suo lavoro sua fantastica carriera, è molto brava, mi sembra anche assurdo non ascoltare i suoi consigli. Torniamo sul tennis, che è una tua passione. Tu ti senti più vicino a Sinner, che è silenzioso e letale, o Alcaraz, più spettacolare e istintivo? Direi Sinner perché fuori dal campo è più timidino, poi quando scende diventa una macchina da guerra. E poi viva l'Italia. Sempre restando sul tennis, c'è Berrettini. Ha ufficializzato adesso il fidanzamento. Sei gelosa o sei sportiva? Non sono mai stata gelosa, onestamente. A maggior ragione di Berrettini, che non conosco, specifichiamo. Quindi sono contenta per lui. Fine. Ma sei gelosa in generale? Non lo so. Non ho mai avuto una vera e propria relazione, quindi non posso confermare o smentire questa cosa. Per che squadra di calcio tifi? Milan Hai parlato del fatto che non hai completato l'ultimo anno elle superiori ma ti sei iscritta a Economia dicendo che vorresti continuare gli studi. Cosa ti spaventa di più, affrontare un esame di Economia alla Bocconi o il palco di San Siro? Mi spaventa molto di più il palco di San Siro rispetto a un esame di economia. Poi non ho ancora fatto un esame all'università, e non posso dirlo, però non ho mai fatto neanche San Siro. Quindi se devo mettere a paragone le cose, mi spaventerei un po' di più per San Siro. E mi darebbe anche più, onestamente. Cosa fai nei giorni off? Sono iperattiva e vado in crisi perché devo fare per forza qualcosa. Quest'anno è stato veramente pieno, di adrenalina e di tante cose da fare. Se ho tre giorni liberi torno a Vigevano, a casa. Vedo la mia famiglia, vado a giocare a tennis, vedo i miei amici. Se sono a Milano impazzisco. Inizio a sistemare casa, perché è un disastro. Vado fare shopping, al bar, a fare shopping di nuovo. Cosa ti piace comprare quando fai shopping? Vestiti. Per le scarpe adesso basta perché non so più dove metterle. Ne ho troppe e ne ho dovuta portare qualcuna a Vigevano perché non ci stanno più. Gli stivali occupano un sacco di spazio e sono malata di stivali. Anche i ComaCose si sono separati. Credi all'amore eterno? Ci credo e lo vedo con i miei genitori e i miei nonni. A quello credo, so che esiste. Che succeda a me? Me lo auguro fino alla fine. Sono convinta che arriverà nel momento giusto. Parlavi di Olivia Rodrigo, Tate McRae. Chi sarebbe più facile da conquistare con una storia su Instagram o con un messaggio, se dovessi scegliere di scrivere a una delle due? Certo, adesso mando loro un messaggio, sono convinta che mi risponderanno: 'Finalmente me l'hai chiesto, è da anni che lo sognavo'. (scherza) Non ne ho idea. Ho già scritto a tutti, sono la fan che scrive a tutti. Ho fatto un sacco di figuracce. Avevo scritto a un sacco di cantanti italiane, poi hanno scoperto chi fossi, hanno trovato i miei messaggi da fan psicopatica. Ero piccolina. Per un duetto sceglieresti Elodie o Annalisa? Aiuto! In questo momento forse Elodie perché, quest'anno è stata la donna che mi è piaciuta di più. Lei ed Emma. Forse di più Emma. Anzi, Emma ed Elodie insieme. Possiamo avviare un duetto del genere, che poi non sarebbe un duetto perché saremmo in tre. Però sarebbe molto bello. (di Federica Mochi e Andrea Persili)
(Adnkronos) - Un mercato del lavoro resiliente alle tensioni internazionali, ma che allo stesso tempo si sta evolvendo rapidamente, con l'influsso sempre più centrale dell'intelligenza artificiale. E' l'analisi sul mercato del lavoro globale che, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, traccia Sander van 't Noordende, ceo di Randstad, big player globale delle hr, in occasione della sua visita in Italia. Dal vostro osservatorio, quali tendenze registrate in questo momento sul mercato del lavoro mondiale? Dazi commerciali e guerre stanno avendo un impatto sull'occupazione o su altri aspetti del lavoro? Il mercato del lavoro rimane resiliente, ma si sta evolvendo rapidamente. Allo stesso tempo, l'intelligenza artificiale sta rimodellando mansioni e competenze, mentre le sfide macroeconomiche aggiungono complessità. Questo è la nuova normalità: una realtà a cui i datori di lavoro devono sapersi adattare. In tutti i mercati, assistiamo a un passaggio evidente dalla job security (sicurezza del posto di lavoro) alla employability security (sicurezza dell'occupabilità). Le persone vogliono continuare ad essere rilevanti e le organizzazioni di successo sono quelle che investono nel reskilling per garantire che la tecnologia amplifichi il potenziale umano. Quali sono le previsioni per il futuro del lavoro dei prossimi mesi? Il futuro del lavoro nei prossimi mesi sarà definito dalla capacità di adattamento. Vedremo sempre più modelli ibridi, carriere fluide e una domanda crescente di competenze digitali e interpersonali. L'incertezza economica probabilmente persisterà, ma fondamentale sarà la resilienza delle persone: talenti che imparano, si reinventano e usano gli strumenti dell'AI per crescere e progredire nel loro percorso di carriera. La capacità delle organizzazioni di abilitare questa agilità sarà la chiave di volta per il successo futuro. Dal vostro punto di vista, qual è l'approccio al lavoro della Generazione Z? I nostri dati mostrano che la Gen Z è ambiziosa e pragmatica. I giovani talenti non cambiano lavoro per mancanza di lealtà, ma per desiderio di crescita. Cercano sviluppo, apprendimento e un impiego che si allinei ai loro obiettivi, in un contesto altamente competitivo. Sono anche i più proattivi nell'adottare l'Ai, vedendola come uno strumento per far progredire le loro competenze e carriere, piuttosto che come qualcosa da temere. La loro ambizione è sempre orientata a un obiettivo preciso. Cosa cercano i giovani oggi quando si approcciano a un posto di lavoro? Come le organizzazioni devono tenerne conto per attrarre e trattenerli? La lealtà dei talenti più giovani si guadagna offrendo percorsi di crescita. I giovani, in particolare la Gen Z, desiderano opportunità di formazione che permettano loro uno sviluppo continuo. Questa tendenza è evidente anche in Italia: i talenti cercano datori di lavoro che investano attivamente nella loro crescita e riflettano i loro valori. Lo sviluppo della carriera, la flessibilità e una retribuzione equa sono importanti, ma lo è anche il senso di appartenenza. Per attrarli e fidelizzarli, le organizzazioni devono creare percorsi di carriera visibili e supportare concretamente l'ambizione attraverso opportunità di apprendimento mirate e concrete. In che modo l’intelligenza artificiale sta influenzando il mondo del lavoro? L’Ai ‘ruberà' posti di lavoro agli umani? L'intelligenza artificiale non si limiterà a sostituire alcuni lavori: li ridefinirà. Stiamo già assistendo all'automazione delle mansioni di routine e ripetitive, ma stanno emergendo anche nuove opportunità che richiedono creatività umana, empatia e capacità di giudizio in combinazione con ciò che l'Ai offre. La sfida è garantire che tutti possano beneficiarne in modo equo ed è per questo che un nuovo approccio alla formazione è cruciale. L'Ai sta ridefinendo il concetto stesso di 'skill' e in risposta a questa trasformazione abbiamo bisogno di un approccio olistico. Per le hard skill tradizionali, sono necessari importanti investimenti pubblici e privati in programmi di upskilling e reskilling continui. Solo così potremo rendere accessibili a tutti le competenze tecniche avanzate. Allo stesso tempo, la formazione deve sostenere anche lo sviluppo delle soft skill, sia a scuola che sul luogo di lavoro, incoraggiando le competenze intrinsecamente umane come il pensiero critico, la creatività e il problem-solving complesso. Non dobbiamo dimenticare che un accesso equo alle competenze e agli strumenti dell'Ia sarà l'elemento determinante per costruire un mercato del lavoro più inclusivo. In che modo le tecnologie digitali, e in primis l’intelligenza artificiale, stanno impattando sul lavoro di recruiting di personale? Nel futuro, come trasformeranno l’attività di ricerca e selezione del personale? L’intelligenza artificiale ci permette di passare da una posizione reattiva a una proattiva nel modo in cui facciamo il match tra aziende e talenti. Grazie a questo cambiamento, siamo in grado di servire meglio sia i clienti che i candidati, perché abbiamo un pool di talenti disponibili ancora prima che le aziende si rendano conto di averne bisogno. L'AI sta trasformando il reclutamento migliorando il match e riducendo gli eventuali pregiudizi, ma ci aiuta anche a connettere più velocemente le persone con le opportunità di lavoro. Ma la connessione umana resta al centro. I recruiter del futuro utilizzeranno gli insight forniti dall'AI per guidare le persone verso carriere rilevanti e durature. La formula vincente è chiara: efficienza grazie alla tecnologia, empatia grazie alle persone.
(Adnkronos) - "La sostenibilità indica la nostra rotta, l'acqua è natura portata ai consumatori. Si pensa al vino come frutto del territorio in cui nasce, ma l'acqua minerale è la stessa identica cosa. E' saldamente ancorata al proprio territorio, da cui non prescinde, ha delle caratteristiche uniche che sono il frutto del territorio da cui sgorga e delle caratteristiche che devono essere costanti nel tempo. Quindi per noi fare sostenibilità vuol dire lavorare per essere un'azienda a prova di futuro. Non è qualcosa da cui possiamo prescindere ed è un impegno quotidiano, non è un obiettivo da raggiungere. E' un impegno quotidiano che mettiamo nel nostro modo di fare impresa, nel prenderci cura dell'acqua, nel prenderci cura delle nostre persone e dei territori in cui operiamo. Lo facciamo, lo facciamo attraverso diverse tipologie di iniziative, diverse leve che andiamo ad attivare". Lo ha detto Fabiana Marchini, head sustainability & corporate affairs Gruppo Sanpellegrino, intervenendo intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ tenutosi oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. E Marchini ha spiegato nel concreto le attività portate avanti. "Intanto lavoriamo -ha sottolineato- sull'ottimizzazione dei processi industriali e sull'ottimizzazione della gestione della risorsa idrica, è importantissimo. Tutti i nostri stabilimenti sono certificati secondo lo standard internazionale dell'Alliance for water stewardship che attesta la gestione virtuosa e condivisa dalla risorsa idrica. E per noi questo è fondamentale perché l'acqua comunque è vita, è una risorsa fondamentale, infatti perseguiamo il costante efficientamento e il risparmio idrico. Lo facciamo -ha continuato- cercando di mitigare il nostro impatto ambientale, sia in termini di carbon footprint, sia in termini di supporto a un modello di economia circolare. Utilizziamo materiali riciclati nei nostri imballaggi, cerchiamo di evolvere il nostro modello di business adottando una logistica sempre più sostenibile. Quindi sono diverse le leve che attiviamo per poter mitigare il nostro impatto", ha sottolineato. "E poi, non meno importante, è la gestione di quello che noi chiamiamo la nostra casa, che è poi la casa comune, il territorio da cui sgorgano le nostre acque. Quindi è fondamentale per noi prenderci cura dei territori in cui viviamo", ha concluso.