(Adnkronos) - La cifra 'trillions' entra nell'attesa bozza di testo sulla finanza climatica, quello cruciale di questa Cop29 in corso a Baku, arrivata molto più tardi della mezzanotte, orario per il quale era attesa. Sebbene non vi sia ancora un numero ad accompagnare la parola 'trillions', sostituito nel testo da una X tra parentesi quadre, si passa così comunque dagli attuali 100 miliardi l'anno di finanziamenti dai Paesi più ricchi a quelli in via di sviluppo per affrontare la sfida climatica, a migliaia di miliardi, che restano ora da quantificare, auspicabilmente entro venerdì. Due le opzioni previste nel testo. L'opzione 1 garantisce ai paesi in via di sviluppo "sovvenzioni o equivalenti", finanziamenti "che non portino debito e adeguati", secondo la richiesta avanzata in questi giorni di negoziato dagli stessi paesi in via di sviluppo. L'opzione 2 prevede "tutte le fonti di finanziamento". Aumentare gli investimenti nella misura di trillions', si legge nel testo, "richiederà ambizione, partenariato e cooperazione tra tutti gli attori nel panorama finanziario e politico, il miglioramento della mobilitazione delle risorse nazionali e la creazione di contesti politici e normativi che affrontino la mitigazione e l'adattamento, in tutti i paesi". "Sostanzialmente, in questo momento non siamo di fronte a una proposta di mediazione da parte della presidenza, che ci ha mandato i documenti che sono un riepilogo delle tante posizioni espresse in questi giorni, tra l’altro con posizioni agli estremi una rispetto all’altra. Noi 27 dell’Unione Europea ci siamo visti stamattina, presente anche Simon Stiell che è soggetto di raccordo nella trattativa, e dopo la plenaria sapremo qualcosa in più su come procedere. Nella speranza di avere per stasera una prima proposta di mediazione", commenta il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, a margine dell’incontro di oggi con le Ong presenti alla Cop29 in corso Baku. "Le due proposte sono completamente opposte - rimarca il ministro - sui cui di conseguenza non si può lavorare. Qui si tratta di lavorare per arrivare a un accordo per venerdì, si tratta di capire se si raggiunge l'accordo e quale il livello dell’asticella. Le difficoltà sono notevoli, alcune posizioni sono molto distanti". Per il ministro è "assurdo che si proceda ancora su modelli di squadra previsti nel 1992, ed è assurdo che si vada avanti sulla volontarietà. Se vogliamo risolvere il problema si deve uscire dalla volontarietà". Il riferimento è alla classificazione che, nell'ambito dell'accordo di Parigi, nel 1992 elencava Paesi ricchi (donatori) e Paesi in via di sviluppo (riceventi, dei fondi per la lotta ai cambiamenti climatici). Tra questi ultimi, all'epoca rientravano Cina, Qatar, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. "D'accordo tutti a non toccare l'articolo 9 dell'accordo di Parigi che riguarda la volontarietà ma vorrei ricordare a tutti che siamo ancora in una situazione in cui i Paesi contributori sono cristallizzati da 30 anni, ma rispetto a 30 anni fa il quadro è cambiato molto", aggiunge a margine dell'incontro.
(Adnkronos) - "Abbiamo partecipato alle audizioni sul ddl di Bilancio del 2025 dove abbiamo presentato delle richieste di modifica, tra cui alcuni provvedimenti sul concordato preventivo biennale. Riteniamo che o in legge di Bilancio o nel decreto appena varato siano necessari dei chiarimenti al di là di alcune modifiche dello stesso testo. Ad esempio, sarebbe opportuna anche la possibilità di rivedere la volontà di presentazione dell'istanza di concordato preventivo biennale". Ad affermarlo Riccardo Alemanno, presidente nazionale dell'Int, in riferimento al tema del concordato fiscale, al centro del XXIII convegno nazionale dell'Istituto nazionale tributaristi, in corso oggi a Roma.
(Adnkronos) - Arriva la seconda edizione della serie Magnum che racconta l’insolito incontro tra le eccellenze del rum e della fotografia: i distillati selezionati dal rum guru Luca Gargano abbinati alle fotografie di Alex Webb dell’agenzia Magnum Photos. La serie Magnum nasce nel 2021 dall’idea di far incontrare i grandi maestri del rum con i grandi maestri della fotografia, in un progetto che unisce due eccellenze. L’idea originaria è di Luca Gargano, presidente di Velier, storica società di importazione e distribuzione di distillati. Già a partire dagli anni 2000, Gargano fu tra i primi a portare le fotografie scattate durante i suoi viaggi sulle etichette dei rum scoperti in quelle occasioni, con l’intento di aprire una finestra culturale anche sulle distillerie e i luoghi di origine. Dopo la scintilla, arriva la realizzazione assieme a Magnum Photos, la celebre agenzia fondata nel 1947 da leggende come Robert Capa e Henri Cartier-Bresson. E se la prima edizione della serie era accompagnata dalle immagini in etichetta di Elliott Erwitt, che ha fatto la storia di Magnum, la seconda rende omaggio al fotografo Alex Webb, che fa parte dell’agenzia dal 1979. Alex, statunitense di nascita, divenuto fotografo giramondo acclamato come uno dei più importanti esponenti della street photography, è noto per le sue immagini ricche di colori vibranti, che catturano momenti emblematici, spesso in luoghi attraversati da tensioni socio-politiche. Un elemento sicuramente caratterizzante è la grande complessità delle scene, in cui sono presenti molti dettagli e storie possibili, rappresentazioni di un caos che trova però un equilibrio inatteso nella composizione fotografica. Così come la prima, anche la seconda edizione della serie Magnum ha come obiettivo offrire un ampio ventaglio di variazioni sul tema dei rum, che nascono dalla stessa materia prima ma si differenziano in maniera totale distilleria per distilleria. Luca Gargano fa un lavoro simile a quello dell’agenzia Magnum, la quale seleziona fotografi che frequentano la stessa arte, espressa con una sensibilità di volta in volta diversa. La selezione delle migliori espressioni di rum è come sempre un accurato lavoro di ricerca e di esplorazione delle riserve più interessanti presenti nelle distillerie. È un lavoro che somiglia in qualche modo a quello del fotografo, che quasi mai scatta una sola fotografia, ma sceglie tra molti scatti quello che ha la luce o l’angolatura che corrisponde meglio alla sua visione. Ecco i quattro rum in edizione ultra limitata creati per la seconda edizione della Magnum Series. BEENLEIGH 2015 8 Y.O. Fondata nel 1884, la distilleria Beenleigh si trova in Australia, sulle rive del fiume Albert. La melassa proviene dalla canna da zucchero schiacciata dall’ultimo mulino privato d’Australia. Creato a partire da sole botti ex-bourbon, questa rum esibisce note di frutta, miele e cera che evolvono in vaniglia e liquirizia. La fotografia di Alex Webb presente in etichetta è stata scattata ad Haiti nel 1979. Questo il suo ricordo: “Nei quattro anni precedenti avevo lavorato molto in bianco e nero nei Caraibi e mi sono lentamente reso conto che dovevo passare al colore per fotografare questi mondi. E così, quando sono tornato ad Haiti nel 1979, è stato per immergermi non solo nella straordinaria e intensa cultura dell'isola, ma anche per rispondere ai suoi colori sorprendenti e vibranti”. CLARENDON 10 Y.O. La distilleria Clarendon è stata fondata nel 1780 in Giamaica, il rum ammalia con note di albicocca e vaniglia che diventano man mano floreali. La fotografia di Alex Webb presente in etichetta è stata scattata a Trinidad nel 2005, in occasione di un reportage su “Les Bagnards”, i detenuti francesi esiliati dalla madrepatria alla Guyana francese per punizione, (…) e ho fotografato anche luoghi in cui i prigionieri evasi si erano rifugiati. Uno di questi luoghi era Trinidad”. HAMPDEN 13 Y.O. Fondata nel 1753, Hampden Estate distilla rum che sono la più pura espressione della Giamaica nella provincia di Trelawny, nota come il Grand Cru del rum giamaicano. Imbottigliata dopo 13 anni di invecchiamento, questa release è il più vecchio imbottigliamento esistente di un Hampden invecchiato in clima tropicale. La fotografia di Alex Webb è stata scattata in Giamaica nel 1976. Questo il suo ricordo: “Nel 1976 sono andato in Giamaica per seguire le elezioni nazionali. Era stato organizzato un enorme concerto reggae a sostegno del People’s National Party. La sera in cui sono arrivato, ho sentito che avevano sparato a Bob Marley. Il giorno dopo sono arrivato nel tardo pomeriggio per il concerto e migliaia di giamaicani affollavano le strade intorno al palco sotto il cielo arancione incandescente del crepuscolo”. SAINT JAMES 12 Y.O. Fondata nel 1765, Saint James è la più grande e antica distilleria della Martinica. Questo rum è ricco e corposo, con sentori di miele, genziana, cioccolato e zenzero candito. La fotografia di Alex Webb presente in etichetta è stata scattata a Saint Lucia nel 1988, anno in cui “sono stato contattato da una rivista per lavorare a un pezzo sui Caraibi orientali scritto da Derek Walcott, il poeta di Saint Lucia Premio Nobel per la letteratura. È stato un enorme privilegio vedere Saint Lucia attraverso gli occhi di un grande poeta”