(Adnkronos) - Con 1.200 brand espositori da 30 Paesi, oltre 600 buyer da 62 nazioni, più di 30 ore di eventi su mercato orafo, nuove rotte dell’export, tendenze di stile, sostenibilità, intelligenza artificiale e formazione, apre domani Vicenzaoro September, l’edizione di settembre del salone internazionale b2b di Italian Exhibition Group per la gioielleria, oreficeria e orologeria contemporanea. Fino a martedì 9, Vicenzaoro accoglie l’intera filiera del prezioso in una nuova edizione sold-out con il 40% di espositori esteri provenienti in prevalenza da Turchia, Hong Kong, India, Thailandia e Germania. Grazie al programma di incoming di ICE Agenzia e MAECI, sono 605 i buyer ospitati in crescita soprattutto da USA, Emirati Arabi Uniti e Cina. Il tutto in un quartiere fieristico in rinnovamento, con il nuovo edificio da 22.000 mq in costruzione e le mura perimetrali completate e visibili dall’esterno. In parziale contemporaneità, da domani e fino a lunedì 8 settembre, VO Vintage – la mostra mercato aperta al pubblico e a ingresso gratuito, previa registrazione su vovintage.com - accoglie appassionati di orologeria e gioielleria vintage di pregio con oltre 40 espositori specializzati e un ciclo di incontri con i massimi esperti del settore. L’avvio ufficiale della manifestazione è previsto alle 11,30 al Teatro Palladio, nel quartiere fieristico, con gli interventi introduttivi del presidente di IEG, Maurizio Ermeti, del sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, del presidente della Provincia, Andrea Nardin e i saluti del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e del ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso. Seguiranno i contributi di Claudia Piaserico, presidente di Confindustria Federorafi, Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia, Fabrizio Lobasso, vicedirettore generale per la promozione del Sistema Paese e responsabile dell’internazionalizzazione economica del MAECI, e Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo economico, Energia, Legge speciale per Venezia della Regione del Veneto. Grazie alla media partnership con l’agenzia di stampa Adnkronos, la cerimonia di apertura è trasmessa anche in streaming sul sito adnkronos.com e in restreaming su Qn.net (Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno), Tiscali.it e Iltempo.it. Anticipata dalla prima edizione di The Vicenza Symposium, l’evento tecnico-scientifico organizzato da IEG in partnership con Legor Group e Progold che chiude oggi dopo una tre giorni di successo che ha riunito in Basilica Palladiana un pubblico di esperti e protagonisti internazionali della produzione orafa di settore sulle sfide e le evoluzioni tecnologiche del gioiello, Vicenzaoro si conferma Jewellery Boutique Show portando in fiera i brand di alta gamma dell’area Icon, la manifattura orafa e i semilavorati di Creation, e il packaging di Expression. Look ospita i marchi più in linea con le tendenze del momento, particolarmente interessanti per i retailer in vista delle festività invernali, mentre la Glamroom dà visibilità ai brand emergenti. Un’attenzione particolare è dedicata anche al mondo delle gemme con il distretto Essence, che accanto agli espositori di diamanti, pietre preziose e colorate, riunisce le eccellenze in campo gemmologico e nella lavorazione. Infine, Time è la community dell’orologeria contemporanea e degli accessori. Non solo riferimento internazionale per il mercato dei preziosi. Vicenzaoro September è il palcoscenico delle nuove tendenze: protagonisti i top brand dell’alta gamma, l’oreficeria e gioielleria Made in Italy dai principali distretti produttivi e le eccellenze internazionali. Cuore dell’edizione è la presentazione del Trendbook a cura di Trendvision Jewellery + Forecasting, l’osservatorio indipendente di IEG che anticipa stili, consumi e scenari futuri della gioielleria: appuntamento la mattina di domenica 7 settembre al Teatro Palladio. La manifestazione si estende anche oltre il quartiere fieristico con la quattordicesima edizione di VIOFF – Golden Bloom, in programma da venerdì 5 a domenica 7 settembre. Il fuori fiera organizzato da IEG in collaborazione con il Comune di Vicenza e altri partner istituzionali animerà il centro storico con eventi, installazioni e iniziative culturali.
(Adnkronos) - Quando il mare chiama, lo Stato deve rispondere. Con questo motto l'Anab, l'associazione nazionale degli assistenti bagnanti lancia la proposta di una gestione pubblica della categoria. "La salvaguardia delle vite umane in contesti balneari -spiega ad Adnkronos/Labitalia Guido Ballarin, presidente nazionale Anab- rappresenta un diritto fondamentale ed è parte integrante del concetto moderno di bene pubblico. Oggi, la sicurezza in spiaggia è affidata quasi integralmente agli stabilimenti balneari privati, con conseguenze operative, economiche e sociali significative. Proporre una gestione dello Stato per gli assistenti bagnanti significa non solo tutelare meglio i cittadini, ma generare anche entrate statali dirette e indirette, rafforzando professionalità e coesione territoriale", sottolinea. Professionalità che, sottolinea Ballarin, in Italia al momento spesso e volentieri mancano, "nella misura di un 20% della forza lavoro necessaria per la stagione estiva.Questo deficit si traduce in difficoltà operative per gli stabilimenti, in particolare nei periodi di punta". "E gli stipendi, quando sono accettabili, si aggirano tra 1.300 e 1.800 euro mensili, ma con contratti poco rappresentativi e scarsa tutela. Noi segnaliamo da tempo che 'salari bassi e stagione troppo corta' rendono la professione poco attrattiva, aggravando la carenza di personale", aggiunge. Secondo Ballarin "la durata della stagione varia significativamente: dal maggio a settembre al Nord, e periodi ancora più corti al Sud. Questo rende incerto il lavoro e svilisce la professione". E l'assenza di assistenti bagnanti va di pari passo con spiagge meno sicure. "Sebbene le ordinanze impongano la presenza di un bagnino ogni 80–150 metri, nelle spiagge libere il servizio è spesso assente, soprattutto per motivi economici. Nel 2024 sono stati registrati 221 decessi per annegamento, con oltre il 50% dei casi verificatisi nelle spiagge. Questo evidenzia il ruolo cruciale degli assistenti bagnanti nel prevenire tragedie e l’urgenza di un servizio sistematico e continuativo", continua ancora. E qui arriva la proposta dell'Anab: "si propone la creazione di un corpo statale di assistenti bagnanti, analogamente ai vigili del fuoco o alla forestale, con contratti nazionali stabilizzati, formazione coerente e organico centrale. Il passaggio sotto gestione statale dovrebbe migliorare le condizioni economiche e normative, garantendo formazione continua, stabilità contrattuale e riconoscimento professionale. E il servizio non sarebbe gratuito: i concessionari balneari pagherebbero un canone proporzionato a metratura, presenze, redditività allo Stato, generando un fondo nazionale stabile per sostenere il servizio", aggiunge ancora. Per Anab i benefici derivanti da questa scelta non sarebbero pochi. "Uno Stato unico coordinatore assicurerebbe la presenza del servizio anche sulle spiagge meno profittevoli o libere, garantendo migliori standard di sicurezza. E stipendi garantiti, formazione certificata e qualità contrattuale renderebbero il lavoro più sostenibile e attraente per i giovani", aggiunge. Inoltre, per Ballarin, "l'insieme dei canoni, armonizzati a livello nazionale, costituirebbe una fonte di entrata stabile, in controtendenza rispetto alla situazione attuale di canoni relativamente contenuti rispetto ai ricavi. Con un servizio centralizzato e regolato, le responsabilità legali sarebbero chiaramente definite, diminuendo l’esposizione dei concessionari e dello Stato stesso. Una gestione statale, sinergica con le campagne come 'Spiagge Sicure', promuoverebbe una cultura della balneazione consapevole e sicura". In conclusione per Ballarin: "La proposta di un servizio di assistenza balneare gestito dallo Stato non è solo un passo verso maggiore sicurezza, ma una vera e propria strategia di equo sviluppo socioeconomico. Equiparare la figura dell'assistente bagnanti a quella dei corpi civili nazionali significa restituire dignità a una professione troppo spesso marginale". "Parallelamente, lo Stato può trasformare un bisogno sociale in un modello di investimento pubblico-professionale, con ritorni in sicurezza, occupazione e turismo", conclude.
(Adnkronos) - La Conferenza Unificata ha espresso parere positivo allo schema di legge delega per lo sviluppo del nuovo nucleare sostenibile. “Con grande soddisfazione - ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto - prendo atto della valutazione della più autorevole sede di confronto interistituzionale. Ora il testo sarà trasmesso rapidamente al Parlamento, per avviare un percorso molto atteso, che può dare all’Italia l’opportunità di sviluppare un’energia sicura, pulita, innovativa e orientata alla decarbonizzazione. Una strada di futuro su cui oggi facciamo un altro passo avanti”. "L’intesa raggiunta oggi in Conferenza Unificata sul disegno di legge delega per il nucleare sostenibile rappresenta un passaggio decisivo verso una strategia energetica moderna, sicura e a basse emissioni. È il risultato di un confronto costruttivo con Regioni, Province e Comuni, che hanno dimostrato responsabilità e visione condivisa. Il nucleare di nuova generazione potrà affiancare le fonti rinnovabili, garantendo stabilità e competitività al sistema produttivo. Avanti ora con il confronto parlamentare”, dichiara il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava. Il provvedimento punta a definire un quadro normativo organico sull’intero ciclo di vita della nuova tecnologia nucleare, sia a fissione sia a fusione. Il governo sarà delegato a varare uno o più decreti legislativi per disciplinare la sperimentazione, la localizzazione, la costruzione e l’esercizio dei nuovi moduli, rivedere le competenze istituzionali, promuovere ricerca e formazione e riorganizzare la gestione degli impianti esistenti, dei rifiuti e del combustibile esaurito.