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(Adnkronos) - Tether vuole comprare la Juventus. "Oggi Tether ha inviato una proposta ufficiale ad Exor per comprare la loro intera quota di Juventus", annuncia Paolo Ardoino, Ceo del colosso delle criptovalute. "Sin dall'inizio il nostro obiettivo è sempre stato quello di sostenere la squadra e riportarla alla gloria che merita. Come parte del nostro commitment, se questa transazione andrà a buon fine, Tether investirà 1 miliardo di Euro nel club", aggiunge Ardoino. Tether possiede già l'11,5% delle quote della società bianconera ed è rappresentata in Cda da Francesco Garino. "Exor non intende vendere la propria partecipazione in Juventus né a Tether né ad altri soggetti. La Juventus non è in vendita", sottolineano a a stretto giro fonti vicine a Exor. Tether ha presentato a Exor una proposta vincolante interamente in contanti per l'acquisizione dell'intera partecipazione in Juventus Football Club. Subordinatamente alle approvazioni normative, Tether intende lanciare un'offerta pubblica per le azioni rimanenti allo stesso prezzo, interamente finanziata con capitale proprio e supportata da un impegno a lungo termine nei confronti del club, si legge in una nota del gruppo in cui si precisa che la proposta prevede l'acquisizione della partecipazione di Exor, pari al 65,4% del capitale sociale emesso da Juventus. Il perfezionamento dell'operazione, sottolinea la nota, sarà subordinato all'accettazione da parte di Exor, alla sottoscrizione della documentazione definitiva e all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari. A seguito del perfezionamento, Tether intende procedere con un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni rimanenti allo stesso prezzo per azione. Nel caso in cui la transazione si concluda, Tether è pronta a investire 1 miliardo di euro nel supporto e nello sviluppo del club. Questa proposta, sottolinea la nota, riflette la convinzione che la Juventus sia più di una semplice squadra di calcio. "Per generazioni, la Juventus è stata sinonimo di disciplina, ambizione e della forza silenziosa di chi ricostruisce e va avanti, stagione dopo stagione. È un club che ha plasmato l'identità sportiva italiana e si è guadagnato la fedeltà dei tifosi di tutto il mondo", aggiunge la nota. "Per me, la Juventus ha sempre fatto parte della mia vita sono cresciuto con questa squadra. Da ragazzo, ho imparato cosa significassero impegno, resilienza e responsabilità, guardando la Juventus affrontare con dignità successi e avversità. Queste lezioni mi sono rimaste impresse a lungo dopo il fischio finale", dice Ardoino nel comunicato. "Il nostro interesse per la Juventus - sottolinea - nasce da profonda ammirazione e rispetto. La Juventus è un simbolo di eccellenza italiana con una presenza davvero globale, costruita nel corso delle generazioni attraverso il duro lavoro, l'ambizione e la lealtà incrollabile dei suoi tifosi. Questi valori rispecchiano il modo in cui abbiamo costruito Tether, con pazienza, indipendenza e un'attenzione alla resilienza a lungo termine", aggiunge Ardoino che prosegue: "Tether gode di una solida solidità finanziaria e intende supportare la Juventus con un capitale stabile e un orizzonte temporale a lungo termine. Il nostro obiettivo è contribuire positivamente al futuro del club, sostenere le prestazioni sportive ai massimi livelli e aiutare la Juventus a continuare a crescere in modo sostenibile in un panorama sportivo e mediatico globale in rapida evoluzione". "Questa proposta è fatta con umiltà e profondo senso di responsabilità nei confronti del club, dei suoi tifosi e della sua tradizione. Crediamo che la storia della Juventus sia ancora tutta da scrivere e che i suoi prossimi capitoli possano essere definiti da forza, continuità e ambizione", conclude il ceo di Tether. Tether è una società leader nel campo delle criptovalute e più in generale degli asset digitali. A differenza di altre aziende di criptovalute che in passato hanno investito in Serie A, spesso senza lasciare un bel ricordo, Tether fin dalla sua fondazione, nel 2014, opera prevalentemente sul mercato degli stablecoin, vale a dire criptovalute il cui valore è ancorato a una valuta classica e sono meno soggette quindi alle oscillazioni dei mercati. Per fare un esempio pratico, Tether riceve dollari o euro autentici e in cambio fornisce USDt, ovvero la criptovaluta stabile in questo momento più importante e utilizzata al mondo. In undici anni la crescita della società è stata costante, tanto che nel 2024 è arrivata a fatturare oltre 13 miliardi di dollari con una capitalizzazione di mercato che supera i 140 miliardi.
(Adnkronos) - A dieci promettenti manager è stato attribuito oggi presso il Pontificio Istituto Patristico Augustinianum il Premio Giovane 2025, il prestigioso riconoscimento istituito da Federmanager e dal suo Gruppo Giovani per valorizzare nuove competenze, visione e leadership nel mondo manageriale. Giunto alla sua settima edizione, il premio conferma la volontà dell’associazione di sostenere le nuove generazioni, sempre più protagoniste nei processi di innovazione e trasformazione delle imprese italiane. Ai dieci premiati si è aggiunta una menzione speciale dedicata al miglior Expat manager. Al primo posto come miglior manager dell’edizione 2025 si è classificato Stefano Bison, chief executive officer di Humanitas Medical Care. Bison è Amministratore Delegato di Humanitas Medical Care, la rete di poliambulatori e centri diagnostici del Gruppo Humanitas, uno dei principali player ospedalieri in Italia. Con una solida esperienza nella gestione aziendale, strategia e innovazione, guida una realtà riconosciuta per l’eccellenza clinica, la ricerca e l’Università Hunimed. Ha maturato negli anni competenze di alto livello in contesti internazionali come Assicurazioni Generali, Boston Consulting Group, Oliver Wyman e Lehman Brothers. Bison porta nel Gruppo Humanitas una visione manageriale orientata allo sviluppo e alla qualità dei servizi. Gli altri manager premiati sono: Luca Canonico, BorgWarner, Torino; Chiara Carrisi Centro Medico Santagostino, Milano; Francesco Castellone, Iren Spa, Parma; Elena Chiarella, Fincantieri Spa, Friuli-Venezia Giulia; Alessandra Faella, Baker Hughes, Firenze; Alessandra Marinacci, Tim spa, Roma; Valentina Marchio, Nextchem Spa (Gruppo Maire), Milano; Luca Damiano Sozzo, Zoetis Italia Srl, Roma; Antonio Zaccariello, Anz Srl, Napoli. Il Premio speciale Expat è stato assegnato ad Alessio Ruffinelli, Umbra Group Spa, Perugia, per il contributo di rilievo portato in un contesto internazionale altamente competitivo. Il premio di oggi conclude un contest che ha coinvolto circa 2.000 manager under 44 iscritti a Federmanager. Dopo un’attenta valutazione dei curricula provenienti da tutta Italia, i profili più meritevoli sono stati selezionati da un comitato di valutazione composto dal Gruppo Giovani Federmanager e da Jefferson Wells – Gruppo Manpower. La selezione si è basata su criteri rigorosi: percorso formativo, esperienze professionali, anzianità nel ruolo, meriti maturati e motivazioni personali alla candidatura. Inoltre, per questa edizione, ai candidati è stato richiesto di presentare un progetto di innovazione applicato al business, con particolare attenzione alle implicazioni etiche nell’attuale fase di trasformazione, in coerenza con il tema del contest. 'Next – new ethics for transformation' è infatti il filo conduttore della settima edizione del Premio, che ha posto al centro il ruolo strategico delle nuove generazioni manageriali nella gestione dell’innovazione e nell’evoluzione dei paradigmi etici imposti dalle tecnologie digitali emergenti. "Complimenti a questi giovani manager che dimostrano che in Italia è possibile crescere professionalmente, avere successo e soprattutto contribuire alla competitività del Paese. A loro va il mio incoraggiamento a migliorarsi sempre, rafforzando competenze e network", è il commento del presidente Federmanager, Valter Quercioli. "Questo premio vuole essere un messaggio di sostegno alle donne e agli uomini di talento che rappresentano una ricchezza per le imprese, creano nuove opportunità per il Paese e trovano in Federmanager un alleato per il proprio percorso di crescita professionale", ha continuato. «Questa edizione conferma quanto le nuove generazioni manageriali siano pronte a guidare il cambiamento, con coraggio, responsabilità e una visione aperta all’innovazione. Il 'Premio giovane manager' vuole valorizzare proprio questo: la capacità di leggere il presente e di preparare il futuro, mettendo al centro etica e competenze", ha dichiarato la coordinatrice del Gruppo Giovani Federmanager, Paola Vitale. "È per noi un grande motivo di orgoglio essere partner del Premio Giovane Manager anche quest’anno. Con Jefferson Wells, la realtà di ManpowerGroup dedicata alla ricerca e selezione di profili senior ed executive, crediamo fortemente nel valore di iniziative che sostengono lo sviluppo delle nuove generazioni di leader” ha continuato Laura Gangitano, senior manager di Jefferson Wells. “Questa edizione affronta temi che sentiamo particolarmente vicini: la trasformazione del mondo del lavoro e la centralità dell’etica nella leadership. Oggi più che mai, il talento di una e di un leader si misura anche nella capacità di essere responsabile e guidare il cambiamento con integrità. Per questo contribuiamo ad un progetto che valorizza competenze e visione, preparando manager in grado di affrontare le sfide del futuro", ha continuato. "In un contesto di profonda trasformazione digitale, il ruolo dell’etica diventa centrale per guidare l’innovazione verso obiettivi sostenibili e responsabili", ha concluso Sergio Terzi, associate dean to international relations di Polimi graduate school of management. "La settima edizione del Premio Giovane Manager, promossa da Federmanager, ha evidenziato come le nuove generazioni di manager siano pronte a interpretare il cambiamento con coraggio, competenza e una visione aperta all’innovazione, mettendo al centro valori etici e responsabilità sociale. La digital transformation e l’intelligenza artificiale offrono opportunità straordinarie, ma pongono anche nuove sfide: è fondamentale che i leader di oggi sappiano leggere il presente e preparare il futuro, integrando competenze tecniche con una solida cultura etica. Solo così sarà possibile creare valore per le imprese e per la società, promuovendo una crescita inclusiva e sostenibile. Formare persone capaci di guidare la trasformazione digitale con responsabilità e visione è la sfida più importante che dobbiamo affrontare insieme. L’etica del futuro passa dai manager del presente, chiamati a essere protagonisti attivi nel disegnare paradigmi innovativi e sostenibili", ha spiegato. A moderare la tavola rotonda Roberto Inciocchi, giornalista di Rai3, con gli interventi di Monsignor Renzo Pegoraro, presidente Pontificia Accademia per la Vita, Paola Vitale, coordinatrice nazionale Giovani Federmanager, Daniele Damele, presidente Federmanager Friuli V.G. e autore del libro 'Etica ed economia' - ed. Kepown, Lorenzo Bagnoli, vicepresidente Giovani Imprenditori Confindustria, Roberta Parena, referente nazionale giovani Aidp e Sergio Terzi, associate dean Polimi graduate school of management. Il contest è stato organizzato in collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita, Jefferson Wells – Manpower Group, Polimi graduate school of management e Federmanager Academy.
(Adnkronos) - “Come accade per tutti i materiali, anche la plastica sta affrontando una necessaria metamorfosi. Non c’è infatti alcun materiale che oggi possa ignorare la necessità di ridurre il suo impatto” sull’ecosistema. Per raggiungere questo obiettivo disponiamo di “due strategie fondamentali: la prima è la circolarità, la seconda è la capacità di avere un progetto per il fine vita della materia. In questo contesto, il design ha un ruolo molto importante perché può accompagnare i prodotti anche nella relazione con l'utilizzatore” e promuovere “questa operazione”. Con queste parole Frida Doveil, curatrice della mostra Oltreplastica, è intervenuta in occasione dell’evento inaugurale dell’esposizione, realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, e con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. L’esposizione nasce per rendere evidenti tutte le possibilità che il design ha oggi a disposizione per compiere scelte responsabili quando utilizza la plastica. “La mostra si occupa verticalmente del tema della plastica. Questo materiale è infatti stato un alleato potentissimo dell'innovazione nel secolo scorso, da alcuni chiamato proprio ‘il secolo della plastica’ - aggiunge la curatrice, spiegando come l’arrivo del composto di sintesi “ha spinto verso il miglioramento delle performance anche di altri materiali. Oggi però, accanto alla performance funzionale, dobbiamo guardare anche alla performance ambientale. La plastica sta facendo questa operazione, ma forse è meno visibile rispetto ad altri materiali, anche perchè si tende a pensare che la plastica vada sostituita. Invece, a dover essere sostituita è l’idea che abbiamo di questo materiale. La mostra, con il neologismo ‘Oltreplastica’, vuole suggerire l'idea di questo cambio culturale: dobbiamo vedere la plastica per quello che è già diventata e per l'opportunità che ci dà di fare plastica in una maniera sostenibile e consapevole”. L’esposizione ha un ruolo importante anche nel promuovere una riflessione sul tema della sostituzione dei materiali: “Ogni nuovo materiale entra in campo imitandone un altro - conclude - presentandosi come una proposta migliore o in sostituzione di un materiale precedente. Qui, ad Oltreplastica, vogliamo invece guardare ai materiali in un'ottica diversa, ossia concentrandoci su ciò che ci può aiutare a usare quello che è plastico in una maniera alternativa. Collaborano dunque, in questo universo, anche forme della materia che non hanno a che fare con i polimeri - magari originate dal legno o dai batteri o, ancora, dai funghi - le cui prestazioni però sono simili a quelle dei polimeri. Questo è molto interessante”.