INFORMAZIONICesma - Centro Esperienze e Studi di Management & Amministrazione srl Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Presidenza Area: Top Management Giovanni G. Giopp |
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(Adnkronos) - "Ha vinto la Toscana illuminata e riformista. Il risultato è stato chiaro fin dai primi scrutini. Ed è un voto che guarda al futuro. E' una soddisfazione straordinaria". Eugenio Giani è stato riconfermato presidente della Regione Toscana, conquistando il suo secondo mandato con "un risultato netto che, già dalle prime proiezioni, non ha lasciato spazio a dubbi". Il campo largo di centrosinistra, ha spiegato Giani nella conferenza stampa nel suo comitato elettorale alla Casa della Cultura a Firenze, dove ha festeggiato la vittoria con i leader nazionali Elly Schlein, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, si è imposto "con un margine di circa sei punti percentuali in più rispetto al risultato di cinque anni fa e una differenza di circa quindici punti sul candidato del centrodestra, Alessandro Tommasi". "Ringrazio tutti i toscani, è un’emozione vedere un risultato così evidente e chiaro già dalle prime battute degli scrutini", ha dichiarato Giani. "Questo voto indica una Toscana che decide con autonomia, con il proprio cervello, ispirata ai valori di libertà, democrazia e giustizia sociale. Una regione che guarda avanti con uno spirito progressista e illuminato". Il presidente della Regione ha rivendicato il lavoro svolto nei cinque anni appena trascorsi, elencando alcune delle iniziative più significative della sua amministrazione: dagli asili nido gratuiti alla legge sul fine vita medicalmente assistito, fino all'investimento sulla sanità pubblica, definita "tra le eccellenze del Paese". Giani non ha nascosto la difficoltà della campagna elettorale, soprattutto nella sua fase finale: "Nell'ultima settimana mi sono trovato contro la premier, i due Vicepremier, tutti i ministri... sembrava una mobilitazione quasi feudale, come accaduto in altre regioni. Ma alla fine ha vinto la Toscana, quella che pensa, che sceglie con autonomia, che non si fa trascinare". Nonostante si trattasse di elezioni regionali singole, con una minore attenzione mediatica rispetto ad altri appuntamenti elettorali, l'affluenza – secondo Giani – è rimasta in linea con quella di dieci anni fa: "Il 48% dei votanti è un dato da leggere in quel contesto. E sono particolarmente fiero che la mia provincia, Firenze, abbia superato il 53% e che il mio comune, Sesto Fiorentino, abbia raggiunto quasi il 60%". Giani ha espresso soddisfazione per tutte le quattro liste che lo hanno sostenuto: "il Partito Democratico che si attesta oltre il 35%, la lista Giani Presidente - Casa Riformista che supera l’8%, Alleanza Verdi-Sinistra (Avs), accreditata intorno al 6%, E infine il Movimento 5 Stelle, attorno al 5%, nonostante un percorso d’adesione non privo di frizioni. Un risultato plurale che dà forza a un progetto inclusivo e progressista, capace di interpretare la complessità della nostra regione", ha sottolineato Giani, che ha anche riconosciuto il buon risultato della candidata Antonella Bundu di Toscana Rossa, in rappresentanza delle forze alternative a sinistra. Nel suo intervento, Giani ha voluto sottolineare la valenza nazionale del risultato: "Questo voto è un segnale che parte dalla Toscana e parla al Paese. Quando c’è un buon governo progressista, capace di rispondere ai bisogni delle persone, si crea consenso. Questo può essere il modello su cui costruire una coalizione vincente anche a livello nazionale". Il presidente della Toscana ha voluto ringraziare la segretaria del Pd, Elly Schlein, definendola "sempre presente e vicina", dalla partenza della campagna elettorale all’evento finale di chiusura a Firenze. Ha poi espresso gratitudine anche a Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd. In conclusione, Giani ha voluto lanciare un messaggio di unità: "Da questo momento sarò il presidente di tutta la Toscana. Sarà fondamentale il dialogo, anche con Alessandro Tommasi, con cui il confronto è sempre stato rispettoso e costruttivo. Continueremo a lavorare per una Toscana che sia laboratorio di buon governo, esempio per il centrosinistra nazionale". (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - Al via oggi il 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia organizzato dal Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) e dagli Ordini degli ingegneri di Ancona e Macerata, che ha come titolo 'Visioni'. Il congresso si propone di esplicitare gli elementi, le molteplici sfide e le complessità che caratterizzano lo scenario in cui si colloca oggi l’ingegneria italiana, un settore in cui è presente un consistente numero di professionisti che operano in studi di progettazione, in aziende e nelle Pubbliche amministrazioni. Il Congresso nazionale mira, in particolare, a definire le traiettorie lungo le quali il mercato dell’ingegneria sta evolvendo, traiettorie in cui si mescolano elementi diversi quali la necessità di pratiche improntate alla sostenibilità (uso corretto delle risorse disponibili), la progettazione di infrastrutture materiali e immateriali efficienti, la 'costruzione' di un ecosistema, cioè di un ambiente del vivere, sicuro. Sul tema della sicurezza in senso lato e sulle sue molteplici declinazioni si focalizzeranno, in particolare, i moduli di dibatto del Congresso nazionale 2025. Da sempre, ed in particolare dal momento dell’istituzione più di 100 anni fa dell’albo professionale, una delle funzioni, per così dire, 'naturali' della figura dell’ingegnere è ravvisata nella capacità di progettare opere affidabili e sicure, definire interventi di prevenzione e mitigazione dei rischi naturali, contribuire alla sicurezza nei luoghi di lavoro e molto altro. Nel tempo si è accreditata presso le istituzioni e più in generale presso la società civile l’idea dell’ingegnere come garante della sicurezza; d’altra parte appartenere all’albo professionale significa rispettare regole deontologiche e tecniche che contribuiscono al raggiungimento di questo obiettivo. L’ingegneria della sicurezza si declina attualmente in molteplici ambiti, ma è possibile riassumere gli aspetti più rilevanti in quattro grandi aree tematiche: la sicurezza strutturale degli edifici, in particolare in chiave anti-sismica; la sicurezza e la mitigazione del rischio legato al dissesto idrogeologico; la sicurezza nei luoghi di lavoro e la prevenzione antincendio; la cyber sicurezza legata alle reti Ict e, oggi, ad un uso diffuso di sistemi di intelligenza artificiale.
(Adnkronos) - Quello dell’economia circolare è “un settore molto dinamico, ma il panorama è ancora abbastanza frammentato, soprattutto in Italia”. Lo ha detto oggi all’Adnkronos Paolo Cassani, Associate Partner di Aegis, a margine dell’evento “Creare valore economico sostenibile attraverso la gestione circolare dei residui industriali” presso Sda Bocconi School of Management. “Abbiamo un'offerta universitaria dove ci sono alcuni moduli specifici, ma diffusi in diversi percorsi universitari, tecnico-scientifici ma anche economici ovviamente e giuridici” ha sottolineato. Molto più codificata è l'offerta a livello di master post laurea e corsi executive: "In Bocconi ci sono ruoli con una connotazione tecnica e manageriale molto rotondi, per figure più senior”. Ma “in questo momento c'è ancora un mismatch tra domanda e offerta”. Essendo un settore in crescita “serviranno nuovi professionisti a colmare i posti di lavoro, però il trend in generale è positivo, negli anni a venire si raggiungerà un buon equilibrio. Chiaro sarà un equilibrio dinamico perché nel frattempo le opportunità formative evolveranno così come però anche le opportunità di business e i trend tecnologici” ha poi concluso Cassani. “Possiamo distinguere due livelli di competenze che vanno poi integrate l'una nell'altra. La dimensione delle competenze manageriali, delle soft skills, e quella delle competenze tecniche specialistiche” per i ruoli legati alla circolarità. Lo ha detto oggi all’Adnkronos Paolo Cassani, Associate Partner di Aegis, a margine dell’evento “Creare valore economico sostenibile attraverso la gestione circolare dei residui industriali” presso Sda Bocconi School of Management. Nel primo insieme “spiccano la capacità di guidare gruppi di lavoro eterogenei, multidisciplinari e l’interazione con stakeholder complessi”. Skill come “comunicazione efficace, il parlare linguaggi diversi, come quello della finanza, delle tecnologie, del diritto, delle operation. Avere pensiero strategico, inteso come analisi puntuale di dati e trend e la loro collocazione in un orizzonte più organico, una visione di insieme. E visto che è un settore molto dinamico, in costante evoluzione, anche propensione all'apprendimento continuo e la curiosità intellettuale” ha sottolineato Cassani. Oltre a queste, si innestano “skill decisamente più connotate, che sono legate ai ruoli in ambito di economia circolare”. “Competenze nella progettazione e implementazione di modelli innovativi di business improntati alla circolarità, quindi simbiosi industriale piuttosto che product as a service, piuttosto che piattaforme di condivisione o strategie di lifetime extension, sulla durata e il prolungamento del prodotto” ha aggiunto. Ma anche “competenze in ambito di Lca, life cycle assessment, per misurare e ottimizzare gli impatti ambientali lungo tutto il ciclo di vita di prodotti e servizi”. Non possono mancare competenze in materia normativa e “la conoscenza anche di quelle che sono le tecnologie abilitanti per quanto riguarda processi e modelli circolari. In questo caso vorrei sottolineare i trend emergenti dell'intelligenza artificiale e dell'IoT (Internet of Things nrd) per l'offerta formativa che forma questo tipo di competenze sicuramente in crescita” ha concluso Cassani.