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(Adnkronos) - La Roma non si ferma sul mercato, secondo le ultime news di oggi, venerdì 18 luglio. Il club giallorosso sta lavorando su diverse piste per rinforzare la rosa a disposizione del nuovo allenatore Gian Piero Gasperini, che ha lasciato l'Atalanta per raccogliere l'eredità di Claudio Ranieri. Tra le richieste del nuovo tecnico c'è quella di avere un centrocampista di corsa e qualità, che possa sostituire Leandro Paredes, tornato in Argentina al Boca Juniors. Il ds Frederic Massara, tornato in giallorosso per sostituire Florient Ghisolfi, sta lavorando per due nomi tra tutti: Rios del Palmeiras e El Aynaoui del Lens. Il colombiano in particolare sarebbe il primo obiettivo giallorosso. Per Rios la Roma si è spinta fino a toccare, bonus inclusi, i 30 milioni di euro, ma il Palmeiras chiede sempre di più e spera di scatenare un'asta con il Benfica, altro club interessato al giocatore. Condizioni che hanno spinto il club verso Neil El Aynaoui, centrocampista marocchino del Lens che dovrebbe arrivare nella Capitale per circa le stesse cifre di Rios. Mentre la dirigenza oscilla tra un nuovo rilancio per il colombiano e la chiusura della trattativa con i francesi, i tifosi hanno espresso una preferenza chiara. Molti di loro spingono sui social per avere al più presto a Roma Rios, snobbando così El Aynaoui. Nonostante una buona stagione nel Lens, da 8 gol e 1 assist, alcuni romanisti si sono riversati sul profilo Instagram del giocatore ricoprendolo di insulti, per spingerlo a rifiutare la destinazione: "Resta in Francia, bidone", "non ti vogliamo", "via da Roma" è il tenore dei messaggi. Gli insulti sono stati così tanti che El Aynaoui ha dovuto disattivare i commenti sotto alcune foto di Instagram. D'altra parte però ci sono anche tifosi che hanno mostrato affetto verso il loro, possibile, nuovo centrocampista, condannando ogni messaggio d'odio.
(Adnkronos) - "L’associazione Professionitaliane, che rappresenta 23 ordini e collegi professionali, rinnova l’urgenza della definizione di una riforma delle professioni. A oltre un decennio dalla riforma del 2012, il sistema normativo che regola gli ordini professionali risulta frammentato, disomogeneo e in molti casi obsoleto. Molti ordinamenti professionali risalgono a più di trent’anni fa, con norme superate dai cambiamenti legislativi e giurisprudenziali intervenuti nel frattempo". E' quanto si legge in una nota Professionitaliane. "Professionitaliane - spiega - sollecita un intervento normativo che assicuri l’armonizzazione dei principi generali su organizzazione, accesso, formazione continua e sistemi elettorali degli ordini; il rispetto delle competenze professionali, evitando sovrapposizioni e conflitti tra Albi diversi; l’introduzione di regole uniformi su voto a distanza, quote di genere e rappresentanza territoriale; una cornice normativa moderna per le aggregazioni professionali e le nuove forme di esercizio e il rafforzamento del principio di sussidiarietà". "Una riforma strutturata e condivisa - continua - capace di rilanciare il ruolo strategico delle professioni nel tessuto economico e sociale del Paese, non può più attendere. Professionitaliane conferma la piena disponibilità a collaborare con il governo per garantire un’evoluzione ordinistica che sia al passo con le sfide contemporanee".
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”