RICERCA AZIENDE
RISULTATI RICERCA AZIENDEOrdina i risultati per
502 record trovati.
|
RISULTATI RICERCA AZIENDEOrdina i risultati per
502 record trovati.
|
(Adnkronos) - Il figlio minore della leggenda del cinema Alain Delon sta cercando di annullare il testamento finale del padre, stando a quanto riferisce l’esecutore testamentario. Alain-Fabien Delon ha avviato un’azione legale per far invalidare il testamento, con una prima udienza fissata per marzo 2026, ritenendolo troppo sbilanciato a favore dell'unica figlia e minore dei figli di Alain Delon, Anouchka Delon, ha riferito l’avvocato Christophe Ayela, uno dei tre esecutori del testamento. La mossa riaccende un'aspra disputa familiare a poco più di un anno dalla morte dell'icona dello schermo. Prima della sua morte, avvenuta nell’agosto del 2024, i tre figli di Delon avevano ingaggiato una battaglia pubblica sui media e in tribunale per via delle sue condizioni di salute, drasticamente peggiorate dopo l’ictus che lo aveva colpito cinque anni prima. Secondo l’atto di citazione inviato la scorsa settimana al fratello Anthony, alla sorella Anouchka e ai tre esecutori, il figlio minore "intende ottenere l’annullamento di tali atti, poiché il signor Alain Delon non possedeva più il necessario discernimento" per prendere tali decisioni in seguito all'ictus. Il testamento che Alain-Fabien vorrebbe annullare, risalente al 2022, attribuisce alla sorella Anouchka l’eredità esclusiva dei diritti sul film del 1963 'Il Gattopardo', in cui Delon recitò accanto all'attrice italiana Claudia Cardinale, e contesta una decisione di febbraio 2023 che le assegnava il 51% della società incaricata di gestire l’immagine e i diritti di marchio del padre. Otto mesi prima della morte dell’attore, il suo stato di salute era peggiorato al punto che un tribunale francese lo aveva posto sotto tutela rafforzata per cinque anni. L'avvocato Ayela ha dichiarato di sperare in una mediazione tra i fratelli, sostenendo che il padre "non avrebbe voluto che i suoi figli si facessero la guerra sul testamento", e sostenendo di essere fiducioso sul fatto che si troverà un accordo.
(Adnkronos) - Un podcast che trasforma l'arte di organizzarsi in un'avventura cinematografica. E' 'Organizzazione da Oscar' condotto da Sarah Benedetti professional organizer. "Organizzazione da Oscar - racconta all'Adnkronos/Labitalia - nasce dall’unione di due mondi che da sempre fanno parte della mia vita: l’organizzazione personale e il cinema. Da professional organizer aiuto le persone a semplificare e ritrovare equilibrio, e ho sempre pensato che il cinema fosse un linguaggio universale capace di parlare al cuore e alla mente. Un giorno mi sono detta: perché non raccontare i principi dell’organizzazione attraverso le storie e i personaggi che tutti conosciamo? Così è nato il podcast: breve, diretto e con un tocco di magia cinematografica". "Ci sono centinaia di podcast in circolazione - spiega - ma questo è l'unico che parla di organizzazione legata al cinema. Ho pensato a questa accoppiata perché il cinema è un grande specchio della vita. Nei film troviamo conflitti, soluzioni, strategie, errori e successi: in una parola, organizzazione. Portare esempi cinematografici aiuta a rendere concreti e immediati concetti che altrimenti sembrerebbero teorici o lontani. E poi, ammettiamolo: chi non ama un buon film? Volevo che l’organizzazione non fosse percepita come rigida o noiosa, ma come qualcosa di creativo, accessibile e persino divertente". Nelle varie stagioni Sarah Benedetti è sempre riuscita ad essere coerente alla promessa 'mai più di 5 minuti': "Viviamo tutti giornate piene, spesso caotiche, e non volevo che il podcast diventasse un altro impegno lungo da incastrare. Cinque minuti sono sufficienti per lanciare uno spunto utile, ispirare una riflessione o suggerire una strategia concreta. È come un caffè con un amico: breve, ma capace di darti la carica giusta per la giornata". "Dietro Organizzazione da Oscar - fa notare - ci sono sicuramente le tue passioni per cinema e organizzazione. C’è tanta ricerca e tanta voglia di rendere semplice ciò che sembra complicato. C’è l’ascolto delle persone con cui lavoro ogni giorno, che mi portano le loro difficoltà e mi ispirano nuove puntate. C’è anche la mia curiosità: mi piace trovare collegamenti insoliti, leggere tra le righe delle storie e scoprire come possono aiutarci nella vita quotidiana. In fondo, dietro ogni episodio c’è il desiderio di dare un piccolo strumento concreto a chi ascolta". "L'obiettivo - continua - era dimostrare che l’organizzazione non è una gabbia, ma un mezzo per vivere meglio, e dai feedback ricevuti posso dire di aver trasmesso questo messaggio. Il bilancio è molto positivo: ho scoperto che le persone non solo ascoltano il podcast, ma si riconoscono nei personaggi e nelle storie, e iniziano a riflettere su come applicare quei principi nella loro vita. Per il futuro voglio continuare a sperimentare, raccontare nuovi film e nuove prospettive, e magari aprire sempre di più al dialogo con la community degli ascoltatori".
(Adnkronos) - “Il nostro gruppo ha sempre messo al centro la sostenibilità, dal 2013 siamo presenti con diverse emissioni sostenibili. Oggi abbiamo raggiunto il 90% di finanza sostenibile. È una strategia che crediamo possa avere valore anche in futuro e per questo abbiamo voluto portare il nostro programma anche in Italia. Per dare più forza al legame che abbiamo col nostro territorio”. Lo spiega Giovanni Gazza, Chief financial officer di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. “Siamo una local multiutility e questo rimpatrio si lega perfettamente alla nostra strategia. È un programma importante da 5 miliardi e supporterà i nostri 8 miliardi di investimenti al 2030. Oggi comunichiamo al settore che è possibile rafforzare il legame tra le aziende e il mondo della finanza nazionale” conclude Gazza.