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(Adnkronos) - Se il candidato del centrodestra in Veneto sarà indicato dalla Lega? "Partita finisce quando arbitro fischia... E l'arbitro non ha ancora fischiato". Parafrasando la celebre massima dell'indimenticabile allenatore Vujadin Boskov, il coordinatore di Fratelli d'Italia in Veneto, Luca De Carlo, riassume così al telefono con l'Adnkronos lo stato delle trattative interne al centrodestra sulla scelta del candidato nella Regione finora guidata da Luca Zaia. La partita resta aperta e la coalizione di governo è ancora alla ricerca della quadratura del cerchio, mentre si avvicina l'appuntamento elettorale: il 23 novembre rappresenta infatti la data ultima per il voto. "È ragionevole pensare che nel giro di pochissimo i leader sciolgano il nodo...", aggiunge il senatore di Fdi. Secondo gli ultimi rumors, un vertice tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani potrebbe tenersi entro la fine della settimana. Oggi, tuttavia, la premier sarà impegnata con il Consiglio dei ministri e con la call dei Paesi volenterosi per discutere le garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Lo stesso giorno Salvini non dovrebbe essere a Roma. Da qui le ipotesi: c'è chi indica venerdì come data possibile per il faccia a faccia e chi, invece, ritiene probabile un rinvio alla settimana successiva. Tajani, intanto, assicura: "Noi siamo una coalizione politica, non siamo un accordo elettorale, per questo correremo uniti ovunque, troveremo il miglior candidato possibile in tutte le regioni e in tutte le città in cui si voterà". L'obiettivo di Forza Italia, sottolinea il leader azzurro, è "ottenere una percentuale a due cifre". Di certo i leader non aspetteranno l'esito delle regionali nelle Marche, in programma il 28 e 29 settembre, per completare il mosaico delle candidature: la scadenza è troppo lontana. Il 17 settembre Meloni, Tajani e Salvini saranno ad Ancona per sostenere la rielezione del governatore uscente Francesco Acquaroli, uomo di Fdi. Calabria e Toscana rappresenteranno altri due banchi di prova: in corsa ci sono l'uscente Roberto Occhiuto (Fi) e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (Fdi). Resta invece in stallo la situazione in Campania e in Veneto. Nella Regione del Sud, per il dopo Vincenzo De Luca, circolano i nomi del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli (Fdi), del rettore della Federico II Matteo Lorito in qualità di civico, ma anche di Mara Carfagna, di Noi Moderati. In Veneto, dopo lo stop alla ricandidatura di Zaia per il limite dei mandati, il 'Doge' non ha ancora sciolto le riserve sulla possibilità di presentare una lista personale. Il Carroccio continua a rivendicare la scelta del candidato: per Alberto Villanova, capogruppo della Liga Veneta in Consiglio regionale, si tratta della "linea del Piave": "Non c'è più tempo da perdere. È una questione di correttezza verso i veneti. Che, per inciso, avrebbero largamente preferito essere ancora governati dal presidente di regione più amato d'Italia". Ma Fratelli d'Italia non sembra intenzionato a cedere la golden share. "Da parte della Lega la richiesta è sicuramente legittima, ma si scontra con la realtà attuale", sottolinea De Carlo. "Oggi c'è un partito fortemente maggioritario come Fratelli d'Italia, che nelle ultime tornate elettorali ha raccolto quasi tre volte i voti della Lega. Non c'è più, inoltre, il fattore Zaia: è evidente quindi che le condizioni siano cambiate rispetto al passato". "Chi mastica politica - prosegue il coordinatore veneto di Fratelli d'Italia - sa che esiste la realpolitik, e la questione Veneto si inserisce all'interno di un quadro generale più ampio. Come ho già avuto modo di sottolineare, se il nome non fosse di Fdi ma della Lega, si tratterebbe di un atto di estrema generosità da parte di Giorgia Meloni e del nostro partito. Come nel calcio: rigore è quando l'arbitro fischia. E l'arbitro, per ora, non ha ancora fischiato". Altro fronte ancora aperto è quello della Puglia, dove Forza Italia spinge per la candidatura del deputato Mauro D'Attis. Sul tavolo resta però anche la disponibilità di Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute di Fdi: "Se la coalizione dovesse convergere sul mio nome per sfidare il centrosinistra per il dopo Emiliano, direi che 'ci sono'", conferma all'Adnkronos. (di Antonio Atte e Francesco Saita)
(Adnkronos) - "La stagione è iniziata interrompendo il trend di crescita degli ultimi anni, nel senso che almeno nella prima parte c'è stato un rallentamento nelle presenze sull'Isola, un po' perché Pasqua è stata più avanti nel calendario, un po' per il meteo, e anche perchè l'anno scorso il G7 e una grossa produzione cinematografica hanno un po' 'falsato' i risultati. Quest'anno tra giugno e luglio ci sono stati dei piccoli rallentamenti rispetto all'anno scorso, ma poi comunque i tassi di occupazione delle strutture ricettive sono ancora più che buoni". Così, con Adnkronos/Labitalia, Lorenzo Coppola, presidente di Federalberghi Capri, sull'andamento della stagione turistica nell'Isola. Secondo Coppola "contrariamente al passato, quando ci sono stati dei cali, non ho visto altre destinazioni o comunque destinazioni concorrenti, che magari hanno beneficiato di questo calo di Capri. Questo mi lascia pensare che a impattare sull'andamento del turismo nella nostra Isola è stata la situazione internazionale, con più fronti di incertezza aperti, dalle guerre ai dazi", aggiunge. E Coppola sottolinea come "negli ultimi anni sull'Isola è cresciuto molto il turismo internazionale anche nel mese di agosto, che normalmente era quasi esclusiva degli italiani. Forse perché è un po' cambiato il concetto di vacanze: non è più villeggiatura ma è esperienza, si tende a fare meno giorni più volte l'anno o più volte durante l'estate piuttosto che stare un mese in una sola località. Questo ha fatto sì che il numero di turisti stranieri crescesse rispetto a quelli italiani. A Capri l'anno scorso c'è stato un boom di sudamericani, quest'anno tante persone dagli Stati Uniti, dalla Francia. Devo dire che non è possibile identificare una nazionalità prevalente ma c'è un respiro di turismo internazionale". E sulla durata media di permanenza dei turisti sull'Isola Coppola fa un distinguo. "Se io devo ragionare -spiega- sull'intero numero di visitatori dell'isola di Capri, devo registrare un grosso numero di turisti giornalieri. Non che non mi facciano piacere, ma credo che non sia possibile esprimere le bellezze e il potenziale turistico dell'isola con una visita di poche ore. Pertanto io lavorerei dal punto di vista comunicativo su una proposta di visita a Capri che si prolunghi con il pernottamento. Se invece dovessimo analizzare il numero di turisti stanziali, posso dire che il soggiorno medio è circa due notti e mezzo". E sull'andamento del fatturato per le strutture alberghiere sull'Isola Coppola specifica: "Rispetto all'anno scorso ci potrebbe essere un meno 10% di fatturato, però ripeto dobbiamo considerare che l'anno scorso, nel mese di marzo, il 30% degli alberghi era aperto per il G7 e abbiamo avuto una produzione cinematografica che ha bloccato un buon 40% di alloggi sull'Isola. Chiaramente questo è un dato che gira sul fatturato. Se dovessi fare soltanto un riferimento per la stagione estiva, cioè giugno, luglio, agosto possiamo dire che registriamo un leggerissimo calo", aggiunge. Per il presidente degli albergatori le mosse per il futuro dell'Isola sono chiare. "Sicuramente il nostro impegno, collaborando molto con le altre associazioni e con le amministrazioni, è quello di lavorare molto sulla comunicazione, per rendere più noti i percorsi turistici di Capri. A noi va bene, fa piacere, l'idea che Capri venga vista come una destinazione di lusso, però ci teniamo a non far sì che venga vista solo così, altrimenti rischiamo di diventare una destinazione di lusso mordi e fuggi, che sono un po' i due opposti. Il nostro obiettivo è invece pubblicizzare e promuovere il patrimonio artistico e culturale dell'Isola". Secondo Coppola infatti "il turismo culturale tra l'altro è utile anche quando si parla di destagionalizzazione, che è il migliore antidoto, attualmente all'over tourism, cioè pensare di allungare il periodo di attività sicuramente serve a deconcentrare e decongestionare i periodi più affollati". E dall'altra parte, secondo il presidente di Federalberghi Capri, "per quanto riguarda invece i servizi è chiaro che dobbiamo capire come agire sul grosso problema della viabilità. Sappiamo che una migliore mobilità aumenta la probabilità che un turista che non deve perdere tempo nelle file sicuramente avrà un ricordo migliore della sua vacanza, oltre che una qualità dei servizi nettamente migliorata", conclude.
(Adnkronos) - Nell’estate 2025, su 388 campionamenti effettuati nelle acque costiere e lacustri in 19 regioni, il 34% è risultato oltre i limiti di legge, cioè 1 campione su 3. In particolare, il 35% dei punti campionati con Goletta Verde è risultato inquinato o fortemente inquinato con una media di un punto ogni 80 km; per i bacini lacustri, il 30% dei punti campionati da Goletta dei Laghi è risultato oltre i limiti di legge. Questo il bilancio finale delle campagne estive di Legambiente, Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2025. Anche quest’anno foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago si confermano punti critici: il 54% dei punti analizzati (101 su 188) è risultato inquinato o fortemente inquinato. Situazione migliore per i campioni prelevati direttamente in mare o nelle acque del lago, ossia in aree lontane da foci o scarichi, dove solo il 15% dei punti campionati è risultato oltre i limiti di legge (30 su 200). Al problema dell’inquinamento, si affianca quello della crisi climatica. Legambiente, rielaborando i dati forniti dalle immagini satellitari di Copernicus, ha calcolato che a giugno e luglio la temperatura media delle acque superficiali del Mediterraneo è stata di 25,4°C, la più calda dal 2016 ad oggi, collocandosi al primo posto nell’ultimo decennio, e superando i precedenti record del 2022 (media 25,2°C) e quello del 2024 (25,1°C) e i valori degli anni fino al 2021 che erano intorno ai 24,5°C. Un aumento sensibile di circa mezzo grado centigrado che mette a repentaglio la biodiversità marina e che amplifica gli eventi meteorologici più estremi, osserva Legambiente. Di fronte al bilancio emerso da Goletta Verde e dei Laghi, l'associazione torna a ribadire "l’urgenza di approvare un piano nazionale per la tutela delle acque costiere e interne che abbia al centro una governance integrata su più livelli prevedendo piani di adattamento ai cambiamenti climatici; più risorse economiche da destinare al servizio di depurazione per ammodernare gli impianti rispondendo ai più stringenti parametri per il trattamento e riuso delle acque reflue; più controlli da parte di Regioni, Arpa e Comuni sui punti critici e una migliore gestione delle acque interne". “Al governo - commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - chiediamo di definire e approvare al più presto un piano nazionale per la tutela di mare e laghi, investendo su innovazione e sostenibilità per ammodernare i sistemi di depurazione e per diffondere il riuso in agricoltura delle acque depurate. Sullo sviluppo delle rinnovabili in mare, dopo l’approvazione del decreto porti, è urgente stanziare le risorse economiche necessarie per infrastrutturare i due hub cantieristici di Taranto e di Augusta, che potranno garantire anche nuova occupazione green a due aree portuali che hanno sempre avuto a che fare con la logistica delle fonti fossili”.