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(Adnkronos) - Nuovo attacco con il coltello in Germania. Almeno dodici persone sono rimaste ferite oggi, venerdì 23 maggio, alla stazione centrale di Amburgo. Sei di loro sarebbero gravi. Secondo quanto riportato dal quotidiano Bild, l'aggressione è avvenuta sul binario 13/14, mentre la gente era in attesa del treno. La polizia federale ha confermato su X l'arresto di una donna sospettata di essere l'autrice dell’attacco. "Ha agito da sola" ha dichiarato la polizia federale, citata dall'emittente televisiva Ndr, spiegando, quindi, che al momento non c'è un pericolo in vigore. Si indaga sul movente che, secondo quanto sottolinea Der Spiegel, resta sconosciuto. Alcuni dei feriti sarebbero stati assistiti direttamente a bordo dei treni. Intanto è stato completamente sospeso il traffico ferroviario e è stata chiusa. Sul posto è arrivata anche un team della Croce Rossa. La stazione centrale di Amburgo, la più trafficata della Germania. Sul loro sito si legge che ogni giorno vi transitano "oltre 500mila persone". Per questioni di sicurezza dal 2023 è vietato portare coltelli e armi nella stazione.
(Adnkronos) - Settant’anni di storia, quattro strutture iconiche tra Roma e Firenze, e una visione manageriale che guarda al futuro senza dimenticare il valore delle radici. Il Gruppo FH55 Hotels celebra nel 2025 il suo 70° anniversario con risultati economici solidi, riconoscimenti di prestigio e un piano di rilancio strutturato che punta su qualità, innovazione e identità. A guidare questa fase evolutiva è Claudio Catani, vicepresident Operations dal 2023, manager di lunga esperienza nel settore dell’hôtellerie di lusso, che ha impresso al gruppo un nuovo passo strategico e operativo, tracciando oggi un bilancio dei suoi primi due anni alla guida. “Il 2024 ha segnato un punto di svolta: abbiamo chiuso l’anno con un fatturato di 34 milioni di euro, l’8% in più rispetto al 2023 e il 30% rispetto al 2019. Ma il vero risultato è aver posto le basi per una crescita solida, sostenibile e coerente con il nostro posizionamento”, racconta Claudio Catani. Alla base di questa trasformazione ci sono interventi mirati su governance, organizzazione, gestione operativa e marketing. Un cambiamento profondo, che ha coinvolto tutte le leve dell’hôtellerie: “Abbiamo rivisto - spiega - il mix di clientela, razionalizzato i costi introducendo il metodo Usali per il controllo di gestione, migliorato i processi interni, e soprattutto abbiamo fatto leva sul valore delle nostre persone. Le strutture erano solide, serviva una visione nuova”. La trasformazione del Gruppo FH55 Hotels non si è fermata agli asset e ai numeri: ha coinvolto in modo diretto le persone che ogni giorno animano le strutture. “L’accelerazione gestionale non può prescindere dalla crescita interna. Il nostro personale non è solo esecutore di processi, ma protagonista del cambiamento”, afferma il vicepresident Operations. In questi due anni, il gruppo ha investito in formazione, coinvolgimento interdipartimentale e responsabilizzazione, promuovendo una cultura aziendale più orizzontale e orientata alla qualità reale del servizio. “Un ospite percepisce la coerenza di un’esperienza anche attraverso i piccoli gesti. Per questo, valorizzare le competenze e la motivazione del team è stato uno degli interventi più strategici”, aggiunge. Il progetto simbolo di questa nuova fase è il Grand Hotel Palatino di Roma. Lo storico hotel, a pochi passi dai Fori Imperiali e dal Colosseo, è al centro di un ambizioso piano di restyling da 20 milioni di euro, che ha già visto la ristrutturazione di cinque piani e la creazione di nuove suite di lusso. “Il Grand Hotel Palatino rappresenta al meglio la nostra idea di ospitalità: centrale, autentico, ma ora con un’identità forte anche per il mercato Luxury. Le nuove camere hanno già prodotto un +48% nel ricavo medio camera e un +40% nel RevPar. La reputazione della struttura è passata da 8.1 su 10 a 8.7 su 10 in pochi mesi. E siamo solo all’inizio”, dice Catani. Entro fine maggio verrà inaugurata anche la nuova Presidential Suite, e il percorso di rinnovamento porterà l’hotel alla classificazione 5 stelle lusso entro il 2026. “Non abbiamo solo cambiato gli arredi. Abbiamo costruito un nuovo storytelling per l’ospite, e ogni dettaglio è stato pensato per generare valore, reputazione e fidelizzazione”, prosegue. Ma il Grand Hotel Palatino non è un caso isolato. Il piano di sviluppo ha toccato anche le altre tre strutture del gruppo: il Grand Hotel Mediterraneo e l’Hotel Calzaiuoli di Firenze e l’Hotel Villa Fiesole, dove il ristorante Serrae Villa Fiesole ha conquistato una Stella Michelin nel 2024. “L’investimento complessivo che abbiamo destinato a queste strutture negli ultimi due anni è di circa 2.5 milioni di euro. I risultati si vedono non solo nei numeri, ma soprattutto nella percezione degli ospiti, che oggi valutano la qualità complessiva con un punteggio medio di 9.1 su 10. Un elemento sempre più centrale è la ristorazione, che abbiamo voluto elevare a vero e proprio pilastro esperienziale. Quando è coerente con l’identità della struttura e con il territorio in cui si inserisce, non è più solo un servizio, ma diventa un ricordo, un racconto da portare con sé. E oggi il cliente lo riconosce, lo cerca, lo premia”, osserva. Sul piano gestionale, FH55 Hotels ha introdotto un approccio sistemico alla sostenibilità: tre certificazioni Iso (qualità, ambiente, sicurezza), software dedicati al controllo qualità, e una divisione Hse che affianca la direzione nelle scelte operative. “Lavoriamo per integrare efficienza e responsabilità. Oggi più che mai, l’hotellerie deve essere trasparente, agile e attenta ai temi Esg”, continua Catani. Nel 2024 il gruppo ha ricevuto il Premio Industria Felix come eccellenza imprenditoriale, ed è entrato nel 2023 con il Grand Hotel Palatino nella Top 10 degli hotel di Roma secondo Condé Nast Traveler. Riconoscimenti che, secondo Catani, “non sono obiettivi, ma indicatori che stiamo andando nella direzione giusta”. E il futuro? “Il 70° anniversario è un momento importante, ma non è un traguardo: è un punto di partenza. Il nostro obiettivo non è crescere a ogni costo, ma evolvere in modo coerente. Stiamo valutando indieme al Cda nuove opportunità, ma selezioniamo con attenzione. Vogliamo solo progetti che rafforzino la nostra identità”, assicura. FH55 Hotels, da Firenze a Roma, entra dunque nella sua ottava decade con lo sguardo puntato in avanti, grazie a una leadership che coniuga metodo, esperienza e passione. “Abbiamo una grande storia alle spalle. Ora stiamo costruendo il nostro futuro", conclude Catani.
(Adnkronos) - “I numeri principali e gli obiettivi conseguiti sono molti, ma riguardano soprattutto 111.000 tonnellate di Co2 evitate con i nostri impianti e le nostre energie rinnovabili, 400.000 tonnellate di rifiuti trattati di cui 260.000 si sono trasformati in nuova materia e il complemento a 400 sono diventati nuova energia e direi anche il fatto che il 40% della nostra produzione elettrica che, in Piemonte è di circa 1.300 GWh all'anno arriva da fonti rinnovabili”. Sono i numeri principali emersi nel corso del settimo bilancio di sostenibilità territoriale del Piemonte, presentato a Biella dal Presidente e amministratore delegato di A2A Ambiente, Fulvio Roncari. “L'anno scorso - continua il presidente - abbiamo investito 32 milioni di euro sul territorio piemontese, circa il doppio di quelli investiti negli anni precedenti. Noi siamo in Piemonte ormai da più di 20 anni, perché è una delle regioni in cui siamo nati e cresciuti e ci siamo rafforzati e se non avessimo investito in tutti questi anni – sottolinea Roncari - le attività che avevamo 20 anni fa, oggi sono tutte chiuse. E’ stato un procedimento virtuoso ma anche indispensabile per crescere in coerenza con i principi della sostenibilità”. “In Piemonte, a Cavaglià, avevamo una discarica, avevamo degli impianti di stabilizzazione dei rifiuti che poi venivano portati a discarica. Queste attività oggi non ci sono più e ora ricicliamo la plastica, creiamo nuovi prodotti, nuovi sacchetti che commercializzeremo e produciamo combustibile che viene inviato per il recupero energetico nei cementifici di tutta Italia”. “Nel tessile – continua Roncari - c'è una nuova frontiera che è regolata anche e imposta da un cambiamento normativo; è una sfida perché riciclare i prodotti tessili presenta delle difficoltà tecnologiche mai affrontate in passato e per questo che proprio a Cavaglià abbiamo sviluppato un progetto pilota in coerenza e insieme all'istituzione del territorio, naturalmente le associazioni imprenditoriali per testare un impianto pilota, da capacità di circa 3.000 tonnellate all'anno, per capire quali sono le tecnologie migliori, le innovazioni applicabili al settore del recupero proprio del tessile in generale”.