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(Adnkronos) - Alla prova di evacuazione per un'eruzione imminente ai Campi Flegrei si sono iscritti in 1.600 su una popolazione interessata, tra area rossa e area gialla, di circa 1,3 milioni di persone. "Alla prova sono segnalate, in base a ciò che dice il portale su cui è stato possibile prenotarsi, 1500-1600 persone - riferisce il capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, a margine dell’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico in corso fino a domani, 12 ottobre - . Non sono sicuramente poche, a queste si aggiungeranno quelle persone che si avvicineranno agli stand". Dunque un risultato positivo, considerando la scarsa partecipazione alle precedenti esercitazioni? "Il successo dell’attività di esercitazione dei Campi Flegrei - spiega Ciciliano - deve essere visto in due direzioni: una molto importante e che prescinde dalla popolazione, è il test di risposta della Protezione Civile all’evento, che va testato indipendentemente dalla partecipazione della popolazione. Poi c’è il secondo elemento che è la partecipazione della popolazione per limare meglio le attività del sistema di risposta all'emergenza e accrescere la consapevolezza dei territori su questo tipo di rischio". "Esorto i cittadini dei sette comuni dell'area rossa a partecipare”, scandisce comunque Ciciliano. Domani è prevista l’esercitazione con il passaggio dell’allerta dal colore arancione a quello rosso sullo stato di allerta e di attività del vulcano. “E’ un discorso di consapevolezza”, ha aggiunto, “è ovvio che la consapevolezza accresce quelle che sono le conoscenze del rischio di questa area. Sicuramente è un'area complessa, però questa complessità non è nata ieri, ma soprattutto non finisce domani”. Quanto al test di oggi "è un momento importante, non è secondaria la gestione dei reperti culturali che sono memoria della nostra comunità, patrimonio molto presente, ovunque, sul territorio nazionale - sottolinea il capo della Protezione Civile - , si deve lavorare con ministro della Cultura per mettere in sicurezza i luoghi, le opere della nostra storia, sia quelle danneggiate che possono essere facilmente restaurate con le attività del ministro della Cultura, che non danneggiate". Oggi è prevista la simulazione dello stato di allerta arancione e si procede alla messa in sicurezza e alla movimentazione dei beni culturali presenti nel Castello di Baia, che si trova nella zona rossa. Sull'esercitazione, Ciciliano ha proseguito: "Si comprime in pochi giorni quello che tecnicamente potrebbe succedere anche in diverse settimane e mesi, ovviamente è un’organizzazione di carattere gestionale, aspettiamo l'Ingv per la comunicazione eventuale dell'innalzamento del livello di criticità per mettere in moto ulteriore attività, altri meccanismi per mettere in sicurezza le popolazioni che devono essere spostate, che ora invece si spostano in modo volontario, dal loro luogo di residenza presso le regioni gemellate, che sono un’importante attività che fa in modo che queste popolazioni siano accolte dalle comunità", conclude Ciciliano. In caso di una necessaria evacuazione dell'area dei Campi Flegrei, gli abitanti verranno trasferiti in Calabria. Sono stati individuati infatti i terreni, gestiti dalla Fondazione Terina (ente in house della Regione Calabria), situati nell'area industriale di Lamezia Terme, quali siti sui cui allestire una tendopoli in grado di ospitare decine di migliaia di persone.
(Adnkronos) - Tutto pronto per la nuova edizione del corso per diventare casari, organizzato dalla Scuola di formazione del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, attraverso la società in house Mbc Service. Le lezioni inizieranno il prossimo 5 novembre e sono aperte le iscrizioni al percorso formativo, riconosciuto dalla Regione Campania, che consente di ottenere la qualifica di 'Addetto alle lavorazioni lattiero-casearie'. Solo 20 i posti a disposizione per un’iniziativa che rappresenta una concreta possibilità di futuro lavorativo nella filiera della mozzarella di bufala campana Dop (info e iscrizioni sul sito dedicato https://corsocasaro.mozzarelladop.it/). Il progetto prevede 250 ore di formazione. Le lezioni sono divise in una prima fase di teoria, a cui seguirà il periodo di pratica in laboratorio e infine lo stage nei caseifici. Si potranno apprendere nozioni di chimica e fisica, si imparerà anche come gestire una cagliata e si studieranno i processi di filatura e formatura. Il corso trasferisce, infatti, ai partecipanti le conoscenze tecnico-professionali per garantire la produzione di prodotti caseari, a partire dalla mozzarella di bufala, operando sull’intero processo di trasformazione del latte. L’addetto alle lavorazioni lattiero-casearie ha il compito di seguire l’intero ciclo produttivo: dal ricevimento della materia prima alla lavorazione della cagliata fino al confezionamento del prodotto. Al termine del corso è previsto un esame finale di idoneità. Ben 9 allievi su 10 hanno trovato un impiego nel settore lattiero-caseario dopo aver concluso il percorso. Nel panorama della formazione professionale, il corso organizzato dal Consorzio si distingue perché consente di entrare direttamente in contatto con i protagonisti del comparto della Bufala Dop, di avere a disposizione le migliori risorse professionali e di effettuare stage in una delle realtà socie dell’organismo di tutela. Inoltre, gli studenti 'diplomati' entreranno a far parte di un albo a disposizione delle aziende in cerca di personale. “Così il nostro Consorzio getta le basi per garantire un futuro a questa filiera e affrontare le tante sfide del mondo contemporaneo con strumenti adeguati. Siamo convinti che puntando sul binomio giovani-formazione potremo trasmettere una tradizione antica che deve sapersi rinnovare sempre”, commenta il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo.
(Adnkronos) - Un bilancio di sostenibilità agile, flessibile, che usi un linguaggio in grado di arrivare ai diversi portatori di interessi. Livio Livi, una vasta esperienza come Amministratore ed Executive nel settore energetico e uno dei fondatori del progetto SostenibileOggi, analizza il complesso momento storico delle aziende, chiamate a fare un passo in avanti sulla comunicazione della sostenibilità, in corrispondenza con l’entrata in vigore della direttiva CSRD. Non basta più quindi reperire delle informazioni sulla sostenibilità, c’è uno step da compiere in termini di comunicazione. "È un passaggio indispensabile. Si deve far capire appunto che non è sufficiente il reperimento delle informazioni ma che queste vanno a loro volta comunicate al meglio. Siamo in momento di trasformazione, con due motori di cambiamento: uno è tecnologico, la tecnologia cambia il nostro modo di produrre, c’è la digitalizzazione della nostra società con l’IA che modifica il modo di relazionarsi e reperire informazioni ma ci sono diverse tecnologie – nanotecnologie, neuroscienze, genetica – che assieme stanno cambiando il nostro contesto", spiega Livi. La trasformazione avviene in tutti i settori in tutto il mondo, in contemporanea. "C’è anche una rivoluzione culturale, sintetizzata nella parola “Sostenibilità”, cui mettere mano: capire come sono cambiati i valori, le aspettative, i comportamenti degli individui e delle comunità nel senso di un diverso equilibrio con l’ambiente, le comunità sociali ed economiche. È fondamentale per la loro credibilità che le aziende sappiano dimostrare di saper gestire questo cambiamento, rendendolo un’occasione di sviluppo". Non c’è questo tipo di comprensione anche nelle grandi aziende? "Questo passaggio storico va vissuto da parte delle imprese in modo positivo. E quindi, si deve saper comunicare i risultati raggiunti nella giusta direzione. Questa comunicazione deve avvenire a 360 gradi, sia internamente, per guidare il management interno e i dipendenti, ma anche esternamente, ossia verso chi ha delle relazioni aperte con l’azienda, ossia le istituzioni, i fornitori, i clienti". L'intervista completa su SostenibileOggi.it