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(Adnkronos) - Cristina Plevani vince l'Isola dei Famosi 2025 trionfando nella finale andata in onda su Canale 5. La naufraga, che vince il reality a 25 anni dal successo nella prima edizione del Grande Fratello, ha battuto Mario Adinolfi, secondo, e Jey, terzo nell'epilogo della serata che ha chiuso il programma. In precedenza, il televoto aveva decretato l'eliminazione degli altri due finalisti, Omar Fantini e Loredana Cannata. "Devo smettere di fare rinunce, di dire di no. E' il momento di dire basta. Devo chiedere scusa a tante persone che ho lasciato fuori dalla mia vita", ha detto Plevani. "Mi sentivo inadeguata e fuori posto, grazie per questa seconda possibilità: salgo su questo secondo treno e stavolta non scendo". Adinolfi, sconfitto al televoto finale, si è consolato con un risultato ottenuto nelle settimane sull'Isola: ha perso ben 26 chili, come documentato dai controlli effettuati nell'ultima puntata. "Crederci sempre, arrendersi mai", ha detto riproponendo il motto con cui Simona Ventura, dallo studio, ha incoraggiato i concorrenti dall'inizio dell'avventura. La serata finale è stata impreziosita dalla proposta di matrimonio che Paolo Vallesi, in studio, ha fatto alla compagna Sara Flaherty con anello, abbracci e lacrime di commozione. Non sono mancati momenti di paura in diretta quando Loredana Cannata, prima dell'eliminazione, si è cimentata in una prova di resistenza sott'acqua: la concorrente avrebbe dovuto resistere in apnea per un minuto e mezzo in una gabbia. Quando ha provato a risalire in superficie, i capelli si sono impigliati in una sbarra della gabbia. Cannata ha iniziato ad agitarsi nel tentativo di divincolarsi. In studio, le immagini hanno fatto scattare l'allarme. "Intervenite subito", ha detto la conduttrice Veronica Gentili mentre le telecamere hanno staccato l'inquadratura dalla prova. Dopo lunghi momenti di apprensione, le telecamere hanno mostrato sub e membri della troupe attorno alla concorrente, riemersa. "Ho pensato di non farcela", ha detto Cannata ad emergenza rientrata. "Mi sono spaventata, ho cercato di strapparmi i capelli. Non riuscivo ad uscire dall'acqua e ad arrivare all'aria", ha spiegato ancora.
(Adnkronos) - “Essere ingegnere mi ha aiutato ad organizzare la mia attività da attrice comica. Sapevo come fare un business plan delle attività che volevo fare, la logistica è stata fondamentale perché organizzavo da sola i primi tour. Faccio convivere i vari lavori, gli eventi aziendali, la parte creativa delle pubblicità. Tutte cose in cui l’organizzazione conta parecchio”. Sono le parole di Giorgia Fumo, ingegnere e improvvisatrice teatrale, intervenuta all’assemblea ordinaria dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, tenutasi presso la sede dell’Ordine di Palazzo Montedoria a Milano. Nel suo discorso Giorgia Fumo ha spiegato le difficoltà di far coesistere il ruolo di ingegnere con una carriera teatrale: “Ho abbandonato molte attività che ipoteticamente dovrebbero spettarmi perché sono lontano da casa molti giorni per fare il mio tour. La comicità non ha difficoltà ulteriori rispetto a quelle che avevo riscontrato nell'ingegneria, non sono settori così diversi. Ho incontrato colleghi gentilissimi che apprezzano il tuo valore e altri che, in quanto donna, ti vedono nel campionato di serie B. Grazie ai social, però, sono contatto con il pubblico e sono loro a scegliere”.
(Adnkronos) - Il Conou è una "eccellenza della green economy italiana" e "rappresenta un modello all’avanguardia a livello internazionale per la sua capacità di trasformare rifiuti in risorse strategiche. In Europa, solo il 60% degli oli lubrificanti usati viene rigenerato, mentre in Italia questa quota raggiunge quasi il 99%. Il dato sottolinea l’efficienza e l’efficacia delle imprese italiane in un settore fondamentale per l’economia circolare che impiega complessivamente 1.850 addetti". Lo segnala il ministro delle Imprese Adolfo Urso in un messaggio inviato alla presentazione del Rapporto di Sostenibilità 2024 del Consorzio, che si è tenuto a Palazzo Wedekind a Roma. "Ogni anno, oltre 180mila tonnellate di oli minerali usati vengono raccolte da circa 103mila punti su tutto il territorio nazionale. Le basi lubrificanti ottenute valgono un terzo del mercato italiano, contribuendo a ridurre dipendenze da risorse vergini e a promuovere un modello circolare di grande valore economico e ambientale". Urso sottolinea il "sistema riconosciuto a livello europeo per la sua eccellenza che si è sviluppato virtuosamente negli anni intorno all’industria italiana. Il rapporto di sostenibilità che presentate oggi, e che ho avuto modo di apprezzare, evidenzia come la gestione responsabile e innovativa delle risorse produca risultati significativi, anche riguardo alle ricadute in termini sociali ed economici". "Questo percorso - conclude- rappresenta un esempio concreto di come le imprese possano coniugare in modo efficace sostenibilità e competitività, attraverso innovazione e attenzione ai valori ambientali che, da vincolo, si tramutano in leva di sviluppo".