INFORMAZIONIVittorio Rabaglia |
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(Adnkronos) - Il caso Stellantis, dopo le dimissioni di Carlos Tavares in anticipo di più di un anno sui tempi previsti, irrompe nel dibattito politico e dalla maggioranza e dall'opposizione arriva la richiesta al presidente John Elkann di andare in Parlamento per riferire sulla crisi del gruppo e del settore automobilistico. L'eventuale audizione dovrebbe avvenire dopo il tavolo al Mimit convocato per il prossimo 17 dicembre, fa sapere in una nota Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, nonché responsabile Fisco della Lega. "Nella tarda serata di ieri ho avuto un colloquio telefonico" con John Elkann "in merito alla situazione del Gruppo in Italia dopo le dimissioni di Carlos Tavares". "A fronte della mia rinnovata richiesta di audizione, ha ringraziato per l’attenzione che il Parlamento continua a riservare al settore automotive e a Stellantis, ma in questa fase ha tuttavia asserito di attendere la chiusura del tavolo di interlocuzione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy", ha spiegato il deputato del Carroccio, aggiungendo che quindi per Elkann "sarà possibile individuare un momento successivo di confronto istituzionale, come anche richiesto dalle mozioni presentate in Parlamento". Sulla vicenda Stellantis, "l'intero governo ci sta lavorando e la nostra preoccupazione sono i lavoratori. Detto questo il comportamento dell'azienda, della proprietà e dei massimi vertici è stato arrogante, spocchioso. Hanno incassato miliardi di euro di denaro pubblico nel corso degli anni per chiudere fabbriche, per mettere in cassa integrazione gli operai, per aprire fabbriche all'estero. Penso sia uno degli esempi peggiori che si possa dare a un giovane che pensa di fare l'imprenditore", ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. Per il leader della Lega "il problema non sono le dimissioni di Tavares, la vergognosa buonuscita che mi auguro sia una fake news, il problema è la gestione dell'azienda, il denaro pubblico incassato, i dividendi distribuiti, il guadagno per pochi privati e i debiti per i lavoratori e per lo Stato che si va a sommare a una politica demenziale dell'Europa sul solo elettrico di cui la stessa Stellantis è stata complice" ha aggiunto il ministro, che ha annunciato: "Io domani sera sono a cena con il nuovo commissario europeo Apostolos Tzitzikostas, nuovo commissario greco ai trasporti, parlerò anche di questo dossier. E' urgente che a prescindere dal caso Stellantis, l'Europa nel 2025 fermi il suicidio del Green Deal e del 'tutto elettrico', questo è fondamentale". "Bisogna convocare i sindacati, ha chiosato Salvin il cui "pensiero, da ministro dei trasporti è vicino agli operai e alle loro famiglie e faremo di tutto per salvaguardarli non buttando altro denaro pubblico in questo pozzo senza fine”. Per Salvini “Elkann sarebbe già dovuto venire in parlamento, sì, ma con un assegno, non a parole. Con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro di denaro pubblico questa azienda ha incassato negli anni a fronte di quali risultati economici, quali chiusure, quali licenziamenti e cassa integrazione. Sellantis penso che sia il concetto peggiore di fare impresa, che prende denaro pubblico quando serve per chiudere e licenziare in Italia e andare all'estero con buone uscite da 100 milioni. Io penso che chi ha gestito Stellantis dovrebbe restituire il denaro pubblico che ha preso, non chiedere altro denaro pubblico. Questa è un’azienda che quando c’è da guadagnare incassa e scappa e quando c’è qualcosa da chiedere lo chiede ai suoi operai. È uno degli esempi peggiori di come non si fa imprenditoria con il denaro pubblico”. Sulla buonuscita prevista per l’ad dimissionario Tavares, Salvini sottolinea che "leggere di cifre farneticanti: non 100 milioni, ma 1 milione di euro sarebbe già troppo. Qua c’è gente che dovrebbe restituire dei soldi, non prenderli”. "Faremo di tutto ciò che è possibile per sostenere gli italiani che stanno lavorando in Stellantis, che però dovrà investire di più, visto che ci sono tanti mezzi anche per pagare la buonuscita di Tavares", ha dichiarato da parte sua il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine dell'Assemblea Generale Alis, all'Auditorium Conciliazione di Roma. "Io credo che non dobbiamo intervenire sulle questioni interne dell'azienda, noi dobbiamo intervenire come governo per garantire il lavoro, per dare al Paese una politica industriale, per garantire un rilancio del settore dell'auto, facendo assolutamente in modo che Stellantis continui a investire in Italia", ha detto Tajani. Quanto al tavolo con Landini, "verrà ascoltato assieme a tutti i sindacati, ma sarà il ministro del Made in Italy Urso a valutare la situazione e prendere le decisioni. Io asseconderò le scelte". "Maurizio Landini è il leader di un sindacato, ma non rappresenta tutti i sindacati, visto che quando ha convocato uno sciopero non hanno aderito tutti, quindi è stato uno sciopero divisivo che non ha avuto grandi successi", ha sottolineato il ministro. Ieri il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha avuto un colloquio telefonico con John Elkann. Fonti del Mimit riportano che il tavolo Stellantis, convocato per il prossimo 17 dicembre al Mimit, è confermato con l'intenzione di chiudere in modo positivo così come da mandato parlamentare, con un ‘Piano Italia’ che riaffermi la centralità del nostro Paese nei progetti di sviluppo di Stellantis. Al tavolo il Gruppo automobilistico sarà rappresentato da Jean Philippe Imparato, responsabile Europa, che ha avuto dal Presidente, nonché guida del comitato esecutivo, il mandato di chiudere in modo positivo le interlocuzioni.
(Adnkronos) - Coricelli, azienda olearia di Spoleto (Pg), abbraccia la causa di Fondazione Pangea Ets, Ente impegnato in Italia, India e Afghanistan da oltre 20 anni in progetti a favore delle donne e contro la violenza di genere. La collaborazione rientra nell’ambito delle iniziative di Corporate Social Responsibility dell’azienda olearia che, fin dalla sua fondazione, ha messo in atto una strategia che va oltre il mero successo commerciale, cercando di valorizzare la sinergia e la contaminazione tra persone, progetti e azioni. L’azienda è, infatti, impegnata da tre generazioni nel costruire una cultura d’impresa dove capacità inclusiva, rilevanza sociale, pari opportunità, impatto ambientale ed economico vanno di pari passo. Questa visione si concretizza in progetti e iniziative sociali che apportano benefici alla comunità e, in particolare modo, alle persone in difficoltà. Dalla collaborazione tra le due realtà prende vita una edizione limitata di circa 1.000 pezzi del prodotto di punta di Coricelli, Profilo d’Autore: l’olio extra vergine di oliva 100% italiano si vestirà per Pangea di un design esclusivo, grazie alle illustrazioni dell’artista Enrica Mannari. Le bottiglie saranno disponibili esclusivamente sui canali online e offline di Fondazione Pangea e il ricavato andrà a supporto dei progetti della Fondazione. “Questa collaborazione nasce dalla visione comune di due donne a favore di altre donne. Come Coricelli, vogliamo supportare le attività di Pangea, una Fondazione che agisce senza fare troppo rumore ma in modo concreto ed efficace e con cui condividiamo i valori di libertà, autonomia, pari opportunità. Goccia dopo goccia, il nostro olio ci permette di sviluppare collaborazioni preziose per progetti solidali che nascono dal desiderio di costruire un futuro migliore attraverso percorsi di rinascita e affermazione individuale”, commenta Chiara Coricelli, presidente e Ceo di Pietro Coricelli. “Tra il dire e il fare, c’è solo di mezzo il fare. E questa collaborazione con Coricelli ne è la prova. Quest’olio nasce dalla voglia e dalla determinazione di non fermarsi alle parole ma di fare qualcosa di concreto per aiutare le donne beneficiarie dei progetti di Pangea. Grazie a quest’olio Pangea potrà continuare ad aiutare e proteggere le donne, i loro bambini e bambine in Afghanistan, India e Italia. Insieme, non le stiamo lasciando sole”, dice Silvia Redigolo, responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi di Fondazione Pangea Ets. L’edizione limitata di Profilo d’Autore, online, è disponibile sullo shop di Pangea: https://pangeaonlus.org/contribuisci/.
(Adnkronos) - Rivoluzionare il settore dell’aviazione, trasformandolo da uno dei comparti più difficili da decarbonizzare a un modello di sostenibilità ambientale ed economica: questa la missione al centro del terzo Congresso annuale della Fondazione Pacta – Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, tenutosi oggi a Roma. L’evento ha riunito figure chiave del settore, dalle compagnie aeree ai costruttori aerei, dai gestori e attori aeroportuali alle grandi società energetiche, davanti agli Enti regolatori e alle Istituzioni, in una piattaforma di dialogo e innovazione che punta a riscrivere le regole del trasporto aereo che tuteli la crescita del settore con l’obiettivo di una piena riconciliazione con l’ambiente. Tra le proposte avanzate dalla Fondazione, emergono iniziative per spingere sull’adozione di Saf (Sustainable Aviation Fuels), biocarburanti fondamentali per tagliare le emissioni di CO2 senza sacrificare la crescita del traffico aereo. Questi biocarburanti – prodotti da oli di scarto, grassi animali e biomasse – possono ridurre fino all’80% le emissioni rispetto ai carburanti tradizionali ma, per un’adozione crescente, necessitano di un sostegno economico più ampio. La Fondazione Pacta, promossa da Aeroporti di Roma, esempio virtuoso di best practice italiana recentemente presente anche alla COP29 di Baku, rappresenta un’alleanza unica tra 17 partner industriali, istituzionali e accademici. L’obiettivo comune: abbattere le emissioni di un comparto cosiddetto “hard-to-abate” (“difficile da abbattere”), che oggi pesa per il 2-3% sul totale globale, e raggiungere il traguardo Net Zero Emissions entro il 2050, posizionando l’Italia come leader nella transizione sostenibile del trasporto aereo. Pacta ha inoltre sottolineato la necessità di supportare la ricerca sugli aeromobili di nuova generazione, elettrici, a idrogeno o ibridi, tecnologie che rivoluzioneranno i voli regionali e a medio raggio nelle prossime decadi. Parallelamente, sono state proposte misure per incentivare investimenti in energia verde, tra cui sistemi di stoccaggio elettrochimico e la filiera di idrogeno e biometano per un’integrazione nei sistemi aeroportuali e industriali. Il Congresso ha acceso i riflettori anche sulla trasformazione degli scali aeroportuali in hub sostenibili: dalla decarbonizzazione delle flotte operative all’agevolazione degli interventi di efficienza energetica, passando per ottimizzazione del traffico aereo. Un focus strategico è stato dedicato inoltre all’intermodalità, con proposte per potenziare le infrastrutture ferroviarie che collegano gli aeroporti e sviluppare biglietti unici che integrino trasporto aereo e terrestre, migliorando la connettività e abbattendo le emissioni legate alla mobilità. La Fondazione compenserà le emissioni di CO2 generate dagli spostamenti dei partecipanti al Congresso acquistando Saf per i voli Ita Airways, riducendo così le emissioni in egual misura. “La decarbonizzazione dell’aviazione non è un’opzione, è una responsabilità collettiva, e la Fondazione Pacta dimostra ancora una volta che è possibile affrontarla con un approccio di sistema. La nostra realtà, che unisce aziende leader, istituzioni e mondo accademico, rappresenta infatti una partnership intersettoriale che, con pochi eguali al mondo, sta definendo, insieme, una roadmap concreta per il Net Zero. Tali proposte di policy non sono teoriche, ma rappresentano strumenti pratici pensati per supportare le istituzioni a colmare il divario tra le ambizioni e l’implementazione. L’obiettivo è accelerare una transizione sostenibile che non solo riduca le emissioni, ma garantisca la crescita economica e posizioni l’Italia come riferimento globale. Volare meno non è la soluzione e la sostenibilità non è un vincolo, bensì è la chiave per un futuro più giusto, in cui ambiente e progresso sono parte della stessa visione strategica” ha dichiarato Marco Troncone, Presidente Fondazione PactA e Amministratore delegato di Aeroporti di Roma. “I Saf costituiscono oggi l’unica vera alternativa percorribile per raggiungere un’effettiva decarbonizzazione secondo gli obiettivi del regolamento 2023/2405. Ha costi ancora superiori ai carburanti attuali, ma confidiamo che anche tramite politiche comuni della Ue siano adottabili strumenti simili a quelli già assunti da altre nazioni per consentire una piena fruibilità di questi carburanti evitando così di compromettere il diritto alla mobilità dei cittadini” ha dichiarato l’On. Galeazzo Bignami, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “È per me un onore e piacere, come Presidente Enac e Presidente del Comitato Istituzionale della Fondazione Pacta, aprire questo congresso da cui emerge, con forza, la necessità di un impegno comune a favore della decarbonizzazione con approccio pragmatico e non ideologico, tenuto, peraltro conto, che l’Europa ha una responsabilità del 6/7 % dell’inquinamento nel mondo ed il trasporto aereo di una quota assolutamente marginale. Ringrazio innanzitutto l’Ad Marco Troncone per la relazione presentata e per l’impegno con cui sta contribuendo a far superare il pregiudizio ideologico nei confronti del settore, cosa ben evidente anche nella partecipazione alla COP29 di Baku, in cui ha dimostrato come il sistema Italia sappia lavorare coeso e come rappresenti una best practice a livello internazionale. Un ringraziamento particolare anche al Vice Ministro Bignami che segue con attenzione l’evoluzione delle policy ambientali condividendo il focus sulla sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Il percorso che stiamo facendo, grazie anche alla sintesi tra pubblico e privato rappresentata dall’Enac, ci permette di sviluppare collaborazioni utili con altri Paesi, anche emergenti, attraverso un approccio che ne garantisca anche una crescita economica e sostenibile”.” ha aggiunto Pierluigi Di Palma, Presidente Enac e Presidente Comitato Istituzionale Fondazione Pacta. “La sostenibilità è uno dei pilastri fondamentali del piano industriale di Ita Airways, e la nostra missione è quella di essere una compagnia aerea efficiente, innovativa e pienamente orientata verso un futuro sostenibile – ha dichiarato Antonino Turicchi, Presidente di Ita Airways. “In questa direzione, fin dalla nostra nascita, abbiamo investito nello sviluppo della flotta, oggi la più giovane tra i vettori legacy d’Europa, con un’età media di 7 anni, 4,6 anni inferiore rispetto alla media europea dei network carrier e di 2,2 anni rispetto alle low cost. In questo percorso riconosciamo nel SAF un elemento essenziale per la decarbonizzazione dell’aviazione, ma riteniamo che esso non debba essere considerato solo una commodity bensì un vero e proprio investimento. Tale visione richiede un approccio sistemico e strutturato, in cui il settore pubblico, a livello nazionale ed europeo, impieghi risorse e strumenti adeguati a sostenere tutti gli attori che promuovono il concreto utilizzo del SAF. Da questo investimento dipende la capacità dell’aviazione di ridurre concretamente le emissioni di carbonio e di contribuire agli obiettivi climatici globali."