(Adnkronos) - Lando Norris e il 'segreto' per la pole position al Gran Premio di Monaco. Il pilota della McLaren ha fatto segnare il miglior tempo in qualifica, oltre che il record della pista, e partirà dalla prima posizione della griglia a Montecarlo. L'inglese ha raccontato di non aver passato un periodo facile, soprattutto a livello psicologico, con prestazioni molto incostanti in pista nonostante la miglior macchina del circuito a disposizione. Norris si è infatti visto scavalcare nella classifica Piloti dal compagno di scuderia Oscar Piastri, ora primo a quota 146 e con 13 punti di vantaggio. Lando però sembra aver ritrovato stabilità e concretezza proprio a Monaco, e tra i segreti della sua pole da record c'è anche il distacco dell'ultimo periodo dai social media. Più volte il pilota McLaren aveva infatti mostrato di soffrire le tante critiche che piovevano su di lui dopo ogni gara, tanto da cadere anche in depressione a causa della pressione e dei tanti commenti negativi postati online. Norris ha quindi deciso di prendersi una pausa da ogni social network, limitando la sua presenza e postando foto su Instagram soltanto nei weekend di gara. "Ci sono molti fattori che hanno contribuito alla mia pole position", ha rivelato Norris dopo le qualifiche di Montecarlo, "sicuramente il distacco dai social è uno di questi".
(Adnkronos) - Una comunità viva di imprese, istituzioni, startup e centri di ricerca si dà appuntamento a Napoli il 29 e 30 maggio per la decima edizione di Innovation Village, evento di riferimento per l’innovazione nel Centro-Sud Italia. La fiera-evento, organizzata da Knowledge for Business e ospitata nella cornice di Villa Doria d’Angri, sede dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, accende i riflettori su tecnologie emergenti e modelli di sviluppo sostenibile, con uno sguardo concreto alle sfide di domani. Cresce ancora la partecipazione: 119 aziende coinvolte, 33 espositori, 26 enti istituzionali e 283 relatori animeranno convegni, tavoli di lavoro e attività di networking in una due giorni ad alta intensità tecnologica. Al centro del confronto, alcuni dei temi più attuali del panorama dell’innovazione: dall’applicazione dell’intelligenza artificiale all’automazione, alla robotica e alla sanità, alla bioeconomia e ai nuovi materiali bio-based, fino alle sfide della space economy, del manufacturing avanzato e dell’innovazione quantistica. Spazio anche alle politiche e agli strumenti per la crescita delle startup e per il trasferimento tecnologico, nella consapevolezza che innovare significa anche costruire connessioni efficaci tra ricerca, impresa e territorio. “Innovation Village è nato dieci anni fa per creare ponti, facilitare il dialogo tra soggetti diversi e dare forza a progetti concreti”, spiega Annamaria Capodanno, direttrice dell’iniziativa. “Oggi questo ecosistema è maturo e guarda avanti, con attenzione alle nuove frontiere dell’innovazione, alla sostenibilità e al ruolo dei giovani. È questa la sfida che ci proietta verso il futuro”. Un esempio concreto è l’Innovation Village Award, che nella sua settima edizione premia progetti ad alto impatto, con 17 riconoscimenti in denaro e servizi messi a disposizione da aziende, enti e associazioni. L’obiettivo dell’Award, organizzato con ASviS ed Enea e sponsorizzato da Optima Italia, è valorizzare soluzioni sostenibili capaci di generare benefici sociali, ambientali e produttivi. Tra le novità più attese, un’anteprima assoluta: saranno presentati i primi prodotti realizzati con ScobySkin, un materiale innovativo simile alla pelle ma completamente bio-based, ottenuto da batteri comunemente usati per produrre aceto, combinati con tè, zuccheri naturali e scarti di frutta. Una cellulosa dalla struttura resistente e versatile, lavorabile come un tessuto e completamente priva di sostanze chimiche dannose. Il futuro sostenibile passa anche dalla biodiversità: parte quest’anno la prima edizione dell’Hackathon per la Biodiversità, promosso dal National biodiversity future center (Nbfc) e realizzato da Knowledge for business e future food institute. Durante l’evento, cento studenti di istituti agrari e alberghieri campani si confronteranno in una maratona creativa ispirata al modello dell’hackathon, trasformato in esperienza educativa per ripensare il cibo, l’ambiente e il ruolo attivo delle nuove generazioni.
(Adnkronos) - Valorizzare ogni goccia d’acqua trattata, trasformandola in risorsa ambientale ed economica. Con questo obiettivo Gruppo Cap accede al sistema internazionale dei water credit volontari basati sul riuso delle acque depurate. La green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano è il primo gestore idrico in Italia ad avviare questa iniziativa, aprendo di fatto un nuovo capitolo per la finanza sostenibile applicata alle utility. Il progetto nasce in collaborazione con Hypercube, gruppo svizzero attivo nella tokenizzazione degli impatti ambientali che nel 2024 ha introdotto i Wtr, il primo sistema internazionale di water credit volontari, e con il supporto di Aon in qualità di advisor tecnico-strategico. In un contesto nazionale in cui solo il 4% delle acque reflue viene riutilizzato, a fronte di un potenziale stimato da Arera pari al 21%, Gruppo Cap è tra i principali promotori del riuso delle acque depurate, pratica che consiste nell’impiego delle acque reflue trattate per usi non potabili come irrigazione e industria. I 40 impianti del Gruppo trattano ogni anno 350 milioni di metri cubi di acque reflue, di cui il 45,4% viene riutilizzato. I depuratori operano anche come bioraffinerie: trattano oltre 80mila tonnellate di fanghi all’anno, trasformandoli in fertilizzanti, energia e risorse per l’agricoltura, in linea con un modello di economia circolare avanzata. I crediti originati da Gruppo Cap si basano nello specifico sulle acque depurate presso l’impianto di Bresso-Niguarda, dove una parte delle acque viene riutilizzata per l'irrigazione di Parco Nord Milano; qui, una condotta dedicata, che connette la rete di trasporto delle acque depurate al sistema di irrigazione del parco, consentirà di aumentare la capacità di riutilizzo fino a 500mila metri cubi all’anno, contro i 50.000 forniti attualmente. Queste risorse saranno destinate all’irrigazione dei prati e all’alimentazione di fontane e canali, migliorando l’efficienza nell’uso delle acque superficiali. L’intervento, realizzato grazie a un investimento di 250mila euro, riduce drasticamente il prelievo da falda valorizzando la risorsa idrica in un’ottica circolare, ambientale e sociale. A ogni metro cubo di acqua riutilizzata corrisponde un water credit Wtr, generato tramite tecnologia blockchain secondo i più rigorosi standard Esg (Csrd, Gri, Sdg Onu). Tali crediti possono essere acquistati da aziende water-intensive per ridurre o bilanciare la propria impronta idrica, in particolare la componente 'hard-to-abate', con un sistema trasparente e verificabile, che consente anche al cittadino di tracciarne l’origine e l’utilizzo. “In un contesto in cui l’acqua è sempre più una risorsa preziosa, Cap offre un esempio concreto di come la transizione ecologica possa passare anche da modelli economici e gestionali capaci di generare valore ambientale, sociale e finanziario. Con questo progetto Cap consolida il proprio ruolo di apripista a livello nazionale nel campo dell’innovazione ambientale. Siamo convinti che il riuso dell’acqua non sia solo una buona pratica, ma anche un’opportunità per creare valore sul territorio, ridurre la pressione sugli ecosistemi e sviluppare nuovi strumenti di finanza sostenibile”, dichiara Michele Falcone, direttore generale di Gruppo Cap. Il valore dei water credit emessi da Hypercube, nel corso del 2024, è cresciuto di oltre il 70% indicando un fortissimo interesse sia del settore pubblico, sia del settore privato verso l’adozione di strumenti che possano accelerare su larga scala l’implementazione di processi e iniziative orientate all’efficienza idrica. Oltre a valorizzare processi virtuosi già in atto, il sistema dei water credit prevede che parte delle risorse generate dalla vendita dei crediti venga reinvestita in nuove progettualità sul territorio lombardo, con l’obiettivo di rafforzare infrastrutture, promuovere il riuso e ampliare l’impatto ambientale sostenibile.