INFORMAZIONIRita Alcini |
INFORMAZIONIRita Alcini |
(Adnkronos) - “L’Intelligenza Artificiale sta vivendo una nuova evoluzione: i Large Language Model continuano a rappresentare il cuore pulsante dell’AI generativa, ma nel frattempo gli Small Language Model stanno rendendo più accessibile l’AI e aprendo la strada agli Agentic AI. Quest’ultimi sono sistemi capaci di pianificare, agire e adattarsi in tempo reale, segnando il passaggio verso forme di Intelligenza Artificiale realmente autonome. È una trasformazione profonda, che crea ecosistemi digitali più efficienti, multimodali e sostenibili". Così, a conclusione del suo intervento al ComoLake 2025, il Ceo di Engineering Aldo Bisio. "In Engineering crediamo che l’Intelligenza Artificiale debba essere un motore di progresso, accessibile, etico e al servizio delle persone. La nostra vision è “AI First”: abbiamo reso questa tecnologia un elemento strutturale dei processi industriali, dei servizi pubblici e della vita quotidiana. Usiamo l’AI e la Generative AI in tutti i settori strategici – industria, energia, sanità, finanza, pubblica amministrazione – per trasformare dati in conoscenza e conoscenza in valore reale", sottolinea. "Con EngGPT, la nostra piattaforma di Private GenAI conforme all’AI Act, diamo alle organizzazioni strumenti per sviluppare la propria intelligenza digitale in modo sicuro e personalizzato. Il nostro obiettivo è accompagnare imprese e istituzioni verso un futuro in cui l’AI non sostituisce, ma amplifica le capacità umane, costruendo un’economia più competitiva, sostenibile e inclusiva", conclude.
(Adnkronos) - Rafforzare la sicurezza nelle aziende dei territori colpite dal sisma del 2016 e nei cantieri degli interventi di ricostruzione, promuovendo strumenti che favoriscano trasparenza e legalità negli appalti, come l’Asse.Co., e misure previste a livello nazionale, come la patente a crediti e il badge di cantiere. Sono alcuni degli obiettivi del protocollo d’intesa rinnovato oggi presso la Presidenza del consiglio dei ministri dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e la Struttura commissariale sisma 2016. L’accordo, operativo fino al termine della gestione commissariale, rappresenta un passo decisivo per coniugare ricostruzione materiale e rilancio sociale ed economico dei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, mettendo al centro la tutela dei lavoratori, la regolarità dei rapporti di lavoro e la competitività delle imprese. Il protocollo prevede, inoltre, la possibilità di introdurre importanti meccanismi premiali per le aziende asseverate, valorizzandone la regolarità contributiva e retributiva per la ricostruzione pubblica anche nelle procedure di gara. Il possesso dell’asseverazione Asse.Co. è criterio premiante nel caso in cui due o più operatori economici dovessero ottenere lo stesso punteggio finale. I bandi potranno, infatti, prevedere punteggi aggiuntivi per le imprese in possesso dell’asseverazione Asse.Co., fino a 2 punti sull’offerta tecnica, oltre a ulteriori indicatori premianti per chi aderisce volontariamente al sistema. Le parti riconoscono, inoltre, la formazione obbligatoria e continua come leva strategica e si impegnano a supportare le stazioni appaltanti nel controllo del rispetto delle norme in materia di lavoro e sicurezza. È inoltre prevista la progettazione di percorsi formativi modulari rivolti ai Responsabili unici del progetto (Rup) e ai Responsabili del servizio prevenzione e protezione (Rspp) da erogare anche tramite piattaforme accreditate, con particolare attenzione agli aspetti contrattuali, contributivi e retributivi. “Questo accordo rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso già avviato insieme alla Struttura commissariale nel 2023, con l’obiettivo di coniugare sicurezza nei luoghi di lavoro, legalità e trasparenza dei processi produttivi”, ha dichiarato il presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca. “Attraverso strumenti come l’Asse.Co. e la formazione mirata di figure chiave come Rup e Rspp – ha aggiunto – vogliamo offrire un contributo concreto alla nascita di un sistema imprenditoriale sano, competitivo e socialmente responsabile, capace di trasformare l’esperienza della ricostruzione in un’occasione di crescita e sviluppo duraturo”, ha concluso. “Il percorso di ricostruzione e di rinascita dell’Appennino centrale che stiamo compiendo non può in alcun modo prescindere dal rispetto dei valori di sicurezza, trasparenza e legalità", ha dichiarato il Commissario straordinario al sisma 2016 Guido Castelli. "A conferma di questo costante impegno è giunta oggi la sigla di questo protocollo, che rinsalda la proficua collaborazione con l’ordine dei consulenti del lavoro e si inserisce all’interno delle attività che già svolgiamo con l’Anac e la Struttura per la prevenzione antimafia del ministero dell’Interno. Attraverso l’utilizzo dell’asseverazione Asse.Co, strumento di certificazione promosso dai consulenti del lavoro, e a una accurata formazione contribuiamo a fare dei nostri territori luoghi più sicuri, nei quali vengono premiate l'efficienza e la legalità. Il cratere sisma è un laboratorio in costante evoluzione nel quale stiamo garantendo al tessuto imprenditoriale gli strumenti necessari per rialzarsi e crescere, in modo sano. Si tratta di premesse indispensabili per dare all’Appennino centrale un nuovo futuro nel segno della crescita duratura”, ha concluso.
(Adnkronos) - Raccolta differenziata, un mistero o quasi per buona parte degli italiani. L'87% della popolazione considera gravissimo l'abbandono dei rifiuti, ma il 70% di chi getta erroneamente quelli differenziabili nel sacco nero dichiara di farlo perché 'crede sia giusto'. Infatti, gli errori più comuni si verificano con gli oggetti di cui ci si vuole liberare, ma che non si sa dove buttare. Sul podio il tessile (stracci 41%, scarpe 27% e borse 23%), seguito dai piccoli Raee (spazzolino elettrico 21%, caricabatterie 13%) e rifiuti di imballaggi (12%). Meno critica invece la situazione delle batterie esauste (solo 8% conferito scorrettamente). È questo il quadro che emerge dall'indagine demoscopica realizzata per Erion da Ipsos Doxa Italia che mappa gli impatti della comunicazione sui comportamenti dei cittadini in materia di rifiuti e dallo studio tecnico-scientifico realizzato da Erion che indaga quali materiali riciclabili finiscano invece nei rifiuti urbani indifferenziati. Risultati che, in entrambi i casi, fotografano un'Italia informata ma poco reattiva, e dai quali emerge con evidenza la necessità di sviluppare un modello integrato, capace di unire infrastrutture più capillari a una comunicazione che si traduca in una conoscenza operativa da parte dei cittadini. I risultati dei due studi sono stati illustrati durante l'evento 'Sostenibilità e consapevolezza: un'indagine sui rifiuti indifferenziati e sul ruolo della comunicazione nel trasformare i comportamenti' organizzato da Erion al Museo dell'Ara Pacis di Roma in occasione dell'International E-Waste Day (la giornata internazionale dei Raee celebrata in tutto il mondo proprio il 14 ottobre). "I risultati ci mostrano che il cittadino è un alleato che chiede condizioni abilitanti per fare una corretta raccolta differenziata - ha sottolineato Andrea Fluttero, presidente Erion Compliance Organization - È necessario aumentare la conoscenza operativa e ridurre la sfiducia del cittadino nel sistema, oltre a sviluppare tecnologie e soluzioni di mercato per gestire nel modo migliore le sfide della circolarità. Servono infrastrutture vicine e visibili, campagne mirate e ripetute che chiudano sempre con indicazioni concrete. La comunicazione non si limita a informare: abilita il gesto corretto, riduce gli errori e rafforza il senso civico". I cittadini hanno un'elevata conoscenza dell'obbligo di raccolta differenziata: il 92% per le batterie esauste, l'86% per i Raee, il 77% per i rifiuti di Imballaggi, il 71% per i rifiuti tessili. Tuttavia, a conferma del divario tra conoscenza e azione, ogni anno in Italia vengono gettate nell'indifferenziata ancora 0,12 kg/ab di pile esauste (rispetto ai 0,06 kg/ab raccolti dal canale ufficiale), 1,98 kg/ab di piccoli Raee (vs 1,34 kg/ab) e 17 kg/ab di rifiuti tessili (rispetto ai 2,74 kg/ab). Per quanto riguarda gli imballaggi, i diversi campionamenti hanno fornito risultati troppo variabili. Gli italiani chiedono, quindi, soluzioni semplici e vicine, affinché la raccolta possa avvenire lungo i percorsi di vita quotidiana: per i Raee, il 40% apprezza di poterli lasciare nei negozi senza obbligo di acquisto di un'apparecchiatura equivalente (ritiro 'uno contro zero'); per le batterie esauste preferiscono i contenitori nei supermercati (49%); per il tessile, i luoghi dello shopping sono i più graditi, come i centri commerciali (30%), i supermercati (26%) e i negozi (26%). L'isola ecologica resta utile per gli ingombranti e i conferimenti programmati, ma per i piccoli rifiuti mostra limiti pratici. Infatti, il 49% degli intervistati vorrebbe orari più estesi, e il 'viaggio dedicato' (tempo medio 13 minuti) risulta inadatto per rifiuti piccoli. Quasi un italiano su due preferirebbe una soluzione intermedia tra struttura fissa e iper-prossimità: la raccolta itinerante a cadenza quindicinale. Meno prioritarie soluzioni come uffici postali/comunali (24%) e scuole (10%), ma che evidenziano la possibilità di sfruttare luoghi già frequentati. All'incirca nove italiani su dieci sanno che i mozziconi di sigaretta inquinano, eppure l'85% osserva che gettarli a terra è ancora un gesto molto frequente, quasi 'normale'. La principale ragione è la praticità del gesto (35%), mentre solo il 23% ritiene che la situazione sia migliorata negli ultimi dieci anni. Anche in questo caso c'è un appello, da parte dei cittadini, per avere a disposizione contenitori specifici in luoghi strategici e posacenere tascabili (55%), e ricevere una maggiore informazione (30%) sulla presenza dei posacenere, così da facilitare l'adozione del comportamento corretto. Non solo infrastrutture, ma anche comunicazioni efficaci per trasformare l'intenzione in azione. Una comunicazione chiara, con un invito all'azione finale, dimostra di essere più efficace perché non si limita a informare, ma esorta anche a un gesto concreto. Chi è stato esposto a campagne di sensibilizzazione mostra una maggiore conoscenza dei comportamenti corretti (+8% per Raee e +7% per i rifiuti tessili), nonché una riduzione degli errori di conferimento (-4%, per esempio per spazzolino elettrico, stracci), miglioramenti nella mentalità con disponibilità al sacrificio personale (+5%), maggiore severità verso comportamenti scorretti (+4%). L'indagine ha rilevato che, relativamente all'impatto del messaggio sui cittadini, 'la televisione resta l'asse portante a livello nazionale' tra i mezzi di comunicazione. "Questa ricerca offre una bussola per decidere: città per città, filiera per filiera, sappiamo dove intervenire, con quali messaggi e quali servizi - dichiara Nando Pagnoncelli, sondaggista italiano e presidente di Ipsos Doxa Italia - È un invito a un patto operativo tra consorzi e istituzioni: standard di prossimità, trasparenza dei risultati e campagne chiare e frequenti. Non un costo, ma un investimento con ritorni misurabili in conoscenza, fiducia e qualità dei conferimenti".