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(Adnkronos) - Mfe-Mediaset sale al 30,09% del capitale di ProSiebenSat.1, oltre la soglia chiave del 30%. La crescita dalla precedente quota del 29,9%, a quanto si apprende, è avvenuta con acquisti sul mercato. A Milano il titolo B di Mfe guadagna lo 0,7% a 4,5 euro, nel giorno in cui il Cda approva i conti 2024. Le parole di fine marzo di Pier Silvio Berlusconi, che da tempo indicava la rotta: “Serve un cambio di passo. ProSieben ha bisogno di un azionista solido, con competenze e visione”. Già in precedenza l'amministratore delegato aveva parlato di un progetto ambizioso. Di un’alleanza strategica su scala europea. “Vogliamo costruire una footprint più grande, internazionale. Se riusciremo a consolidare la Germania, parleremo a quasi 200 milioni di persone tra Italia, Spagna e Germania”. Non solo numeri, ma i numeri danno forza al disegno. Oggi il Cda del Gruppo ha approvato il bilancio 2024: ricavi in crescita del 5% a 2,949 miliardi. Risultato operativo adjusted a 370 milioni (+18%). Utile netto consolidato a 251 milioni (+15%), al netto del contributo da ProSieben. Dividendo in aumento da 25 a 27 centesimi (+8%). Cassa solida, margini in crescita, piano chiaro. E una presenza sempre più forte in Europa. Nel frattempo, in seguito all’accordo tra ProSiebenSat.1 e General Atlantic per la cessione di una società non core, Mfe ha deciso di procedere con una rettifica di valore non monetaria (non cash) sulla propria partecipazione nel gruppo tedesco. Il Biscione ha infatti approvato una svalutazione di 128,2 milioni di euro.
(Adnkronos) - Non più un business alla portata di tutti. Dopo anni di espansione, il mercato degli affitti brevi entra finalmente nella fase di maturità, premiando chi sa operare in modo professionale e sostenibile. Lo racconta Francesco Zorgno, presidente di CleanBnB, più grande gestore italiano specializzato negli affitti brevi: "Abbiamo superato l’era della corsa verso un numero sempre maggiore di case online. Oggi il valore sta nella vera capacità di gestire tanti soggiorni e massimizzare l’utilizzo di ogni singola proprietà, nella sostenibilità economica e sociale del modello e nella capacità di offrire un servizio professionale. E' una selezione naturale che premia gli operatori professionali che lavorano con serietà e visione". Un’analisi che si intreccia perfettamente con i trend registrati in occasione di Pasqua 2025, periodo che sta segnando una svolta profonda nel settore. Il turismo continua a crescere ma cambia ritmo e direzione. Dalle prime rilevazioni emerge, infatti, una chiara preferenza per lo slow travel: soggiorni rilassati, immersi nella natura, nei borghi o in località fuori dalle grandi rotte turistiche. Le città d’arte tradizionalmente in cima alle classifiche delle prenotazioni sembrano per la prima volta avere raggiunto il livello più sostenibile di visitatori, lasciando spazio anche a destinazioni meno affollate, ma ricche di autenticità. "Stiamo assistendo - spiega - a un cambio di paradigma. I viaggiatori hanno dimostrato negli anni come la chiave dello sviluppo turistico in Italia stia nei piccoli borghi, nelle destinazioni minori, quei luoghi rimasti ai margini del turismo di massa. Questo non solo favorisce un’esperienza più profonda e autentica, ma permette anche di distribuire i benefici economici del turismo su un territorio più ampio". In parallelo, i dati del primo trimestre dell’anno parlano chiaro: il numero di soggiorni cresce, ma in modo selettivo. Solo chi offre una gestione professionale e strutturata riesce a intercettare questa nuova domanda. CleanBnB è un chiaro esempio: ha gestito oltre 22.300 soggiorni nel primo trimestre 2025 (+13% sul 2024), con un gross booking che ha superato i 7,44 milioni di euro (+10%). "I nostri risultati 2024 - sottolinea Zorgno - dimostrano ancora una volta come il modello CleanBnB di gestione professionale e sostenibile sia la chiave giusta per valorizzare gli interessi dei proprietari e delle amministrazioni delle oltre 100 località italiane raggiunte dal nostro servizio. Una missione cruciale per la nostra società, che ha fatto della sostenibilità la chiave di volta del proprio business fin dalla quotazione in Borsa oltre cinque anni fa". L’idea romantica del'“viaggio all’avventura' oggi lascia il posto alla richiesta di standard sempre più elevati. "Il turista moderno - continua Zorgno - non cerca solo un tetto sopra la testa. Anche chi sceglie un soggiorno in appartamento si aspetta un’accoglienza curata in ogni dettaglio: dalla prenotazione al check-out. Pretende chiarezza, velocità, pulizia, assistenza. E tutto questo non può più essere garantito da un approccio amatoriale". Il settore degli affitti brevi ha davanti a sé una sfida fondamentale: quella della credibilità. E proprio il consolidamento attuale può essere l’occasione per costruire un ecosistema più maturo e strutturato. "Oggi - sottolinea - quello che conta è costruire un business sostenibile, solido e coerente. Un modello che sappia soprattutto generare valore sociale: ripopolamento dei centri storici, sia nelle grandi città sia nei centri minori; sviluppo dell’indotto e dell’offerta turistica locale; massima attenzione al valore sociale di ospiti che portano nuova vita in contesti altrimenti destinati allo spopolamento. Non dimentichiamo che il vero motore degli affitti brevi sta proprio nella capacità di rivolgersi essenzialmente a immobili che altrimenti resterebbero vuoti, improduttivi e destinati al degrado". Nel frattempo, anche il rapporto con i territori sta cambiando. Dopo anni di incomprensioni e pregiudizi, molti comuni hanno iniziato a riconoscere il valore di una collaborazione intelligente con gli operatori del settore. Un approccio che sta portando risultati concreti in termini di attrattività, sviluppo locale e rigenerazione urbana. "Troppo spesso - ammette - si è parlato degli affitti brevi solo in termini di problemi. Ma i problemi nascono dove manca il controllo, non dove c’è trasparenza e professionalità. Le amministrazioni che hanno scelto il dialogo stanno raccogliendo i frutti: più turismo, più economia, più attenzione al patrimonio immobiliare. Questo è il risultato virtuoso della collaborazione attiva tra operatori professionali e amministrazioni lungimiranti, nell’ottica di una sana regolamentazione del settore. Nulla a che vedere con le ipotesi di restrizioni verticali, che avrebbero (come dimostrano chiaramente le esperienze estere) solo l’effetto di far dilagare il sommerso. Si tratta di una missione importante per gli operatori del settore, e di una responsabilità cruciale per le amministrazioni locali". Se prima l’affitto breve era legato quasi esclusivamente all’alta stagione o ai grandi eventi, oggi si va verso una domanda distribuita lungo tutto l’anno. "Siamo in un’era in cui le persone viaggiano più spesso, per motivi diversi, e si aspettano soluzioni flessibili. Chi gestisce immobili deve saper interpretare queste esigenze in tempo reale, con un’offerta dinamica ma sempre affidabile". Il turismo italiano si sta riscrivendo. E' meno prevedibile, più distribuito, più autentico. E per questo, più prezioso. Gli affitti brevi possono essere un alleato formidabile in questo percorso, ma solo se affrontati con consapevolezza, visione e responsabilità. "Il tempo della rendita facile - conclude Francesco Zorgno - è finito. Oggi vince chi costruisce valore. Per i viaggiatori, per i proprietari, per i territori. E questa è una buona notizia per tutti".
(Adnkronos) - Barilla si conferma la prima azienda al mondo nel settore alimentare per reputazione per il secondo anno consecutivo nell'ultimo Global RepTrak 100, condotto da RepTrak, società americana che dal 1999 analizza ogni anno le aziende con la migliore reputazione a livello globale. In questo prestigioso ranking, che valuta le aziende non solo per la qualità dei prodotti e servizi, ma anche per il loro company purpose e i valori condivisi, Barilla ha rafforzato la sua posizione di leadership nel settore Food, posizionandosi al 25° posto complessivo, guadagnando 4 posizioni rispetto al Global RepTrak 2024, dove si era classificata al 29° posto. Questa crescita conferma il continuo impegno del Gruppo nel consolidare la propria reputazione a livello globale. Presente in oltre 100 Paesi con le sue marche e 30 siti produttivi (15 in Italia e 15 all'estero), Barilla produce ogni anno oltre 2 milioni di tonnellate di prodotti. Dal 2010 ha realizzato quasi 500 riformulazioni nutrizionali, riducendo grassi, grassi saturi, sale e zucchero o aumentando il contenuto di fibre. Nel 2022 ha lanciato 40 nuovi prodotti in linea con la sua filosofia: senza zuccheri aggiunti, ricchi di fibre, integrali, con legumi o frutta secca e monoporzionati. Numerose sono le tappe che hanno rafforzato la reputazione del Gruppo: nel 2023, Barilla ha introdotto una nuova policy di congedo parentale che garantisce a ciascun genitore 12 settimane di congedo retribuito al 100%, contribuendo a ridurre il gender gap nel mondo del lavoro. Nello stesso anno ha annunciato un piano d'investimenti di un miliardo di euro, di cui metà destinati all'Italia, con la progettazione di un nuovo polo R&D a Parma che, dal 2025, guiderà l’innovazione per le strategie future del Gruppo e un ampliamento dell'impianto di Castiglione delle Stiviere per 12,6 milioni di euro. La crescita del Gruppo si fonda anche su un forte impegno per la sostenibilità, con investimenti continui per migliorare prodotti e packaging, innovare e ridurre l'impatto ambientale: dal 2010, sono calate del -28% le emissioni di gas a effetto serra e del -21% i consumi idrici per tonnellata di prodotto finito, mentre il 62% dell’energia elettrica (il 100% per i prodotti da forno di Mulino Bianco, Wasa, GranCereale e Pan di Stelle e per i Pesti Barilla) proviene da fonti rinnovabili come acqua, sole e vento. Un impegno per la sostenibilità che si traduce anche in azioni concrete di sensibilizzazione, come l’adesione alla XXI Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili con l’iniziativa “M’Illumino di Meno”, durante la quale il Gruppo ha simbolicamente spento le luci della Sede di Parma per ribadire l’importanza dell’efficienza energetica e della riduzione dell’impatto ambientale. Infine, l'innovazione continua è un pilastro del successo di Barilla: con "Good Food Makers", acceleratore globale per startup Ag-tech e Food-tech, l'azienda ha dato voce alle idee più innovative nel settore alimentare. Attraverso questo programma, Barilla collabora con giovani imprese per sviluppare soluzioni sostenibili e tecnologicamente avanzate che possano migliorare l'intera filiera alimentare, dall'agricoltura alla distribuzione. Le startup selezionate ricevono supporto e mentorship da parte degli esperti Barilla, con l'obiettivo di favorire un'industria alimentare più responsabile e innovativa.