Orizzontalità, relazione, ascolto: la rivoluzione social del comunicare
Conto alla rovescia per il Forum della Comunicazione Digitale, scattato ieri
con un cocktail al quale hanno partecipato protagonisti e "influencer" del
prossimo appuntamento dedicato alla comunicazione e al web 2.0.
Gli interventi hanno definito gli argomenti e le parole chiave di questo imminente incontro:
fondamentale è creare e, al tempo stesso, far parte delle nuove reti
del valore, vere e proprie "catene di interazioni e di esigenze" come
ha sottolineato Gianni Di Giovanni, Senior Executive
Vice President For External Communication di eni.
L'interazione è parola d'ordine anche per Carlo Infante, che sottolinea come sia anche la scrittura, e quindi il pensiero stesso, a cambiare: non più lineare ma condotto come il flusso di coscienza di James Joyce, flash di parole, pensieri, immagini e azioni che formano quadri di vita da condividere. Sono le relazioni a valorizzare i contenuti.
E in questa catena del valore dove "app", "social mobile" e "geolocalizzazione" rappresentano strumenti dal potenziale enorme ed estremamente plasmabile, è l'ascolto ad emergere come tratto caratterizzante di ogni relazione,gujarati bhabhi sex come legante di ogni condivisione e interazione. Gli scambi sono sempre più spesso da pari a pari e, semplificati, ridimensionano i rapporti e i ruoli. Ognuno è "influencer" e agisce attivamente nella vita di un brand o di un prodotto. Non più portatori di interesse ma creatori di interessi multipli e plurisfaccettati che sfiorano ogni aspetto della nostra esistenza. L'ascolto diventa, così, una condizione fondamentale alla base di ogni attività social.
Ecco che, in questo contesto, nascono nuovi protagonisti, nuovi esperti e nuove
competenze. Sempre più spesso ci confrontiamo con pareri ed opinioni competenti
che non arrivano da esperti di settore ma da persone comuni che tramite
il web hanno sviluppato conoscenze nuove e passioni fino a diventare veri "guru" di
un dato argomento. Tramite i canali "social" delle aziende, inoltre, l'utente
finale non è più solo consumatore ma diventa protagonista di una "storia
di prodotto" perché può intervenire sui processi, con opinioni,
confronti diretti, contenuti e storie personali che sempre più spesso
acquistano valore generale proprio perché ascoltati e condivisi da altri utenti.
Empatia e ascolto diventano così i veri motori che muovono lo "sharing" e quindi
le nuove dinamiche di marketing: il gap tra produttore e consumatore si riduce perché si
azzerano le distanze. L'acquisto è consapevole, la comunicazione è necessariamente
trasparente. In uno scenario che mentre scriviamo, forse, sta già cambiando
ed evolvendo ulteriormente, ecco che diventano impensabili i limiti posti in Italia
alla tecnologia, alla banda larga, alla copertura wi-fi, che oltre a limitare
la libertà di opinione limitano anche lo sviluppo e la crescita
delle aziende piccole, medie e grandi che sul web fondano la loro strategia
o gran parte di essa.
La comunicazione digitale passa anche da qui.









