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(Adnkronos) - A scuola con l'outfit giusto. L'abbigliamento da indossare in classe è l'argomento di una serie di circolari, diramate dai presidi negli istituti sul territorio, con indicazioni sul dress code. Nel mirino dei regolamenti scolastici finiscono top e canottiere considerate troppo 'minimal', magliette che lasciano scoperte spalle e addome, scollature generose, gonne e pantaloni corti, jeans strappati. Le circolari, emanate dai dirigenti scolastici, includono anche il divieto di indossare cappelli o cappucci durante le lezioni. Numerosi istituti utilizzano formule generiche che bandiscono capi d'abbigliamento definiti 'sgarbati' o potenzialmente 'distraenti' per gli altri studenti. Come riporta 'Orizzonte Scuola', le circolari definiscono nuovi divieti agli alunni, invitandoli ad 'adottare un abbigliamento sobrio, decoroso, pulito e ordinato'. Niente 'abiti scollati o eccessivamente sbracciati, pantaloni a vita bassa, minigonne, abiti attillati o trasparenti, short, pantaloncini', si legge in una circolare di un istituto di Villa San Giovanni (Reggio Calabria) e in una scuola di Pisa. Regolamenti e divieti che si estendono anche agli accessori: ci sono scuole che vietano unghie finte per motivi di 'sicurezza', trucchi appariscenti, capelli dai colori vivaci, accessori vistosi e piercing eccessivi. Per i ragazzi, l'attenzione si concentra principalmente su barbe lunghe o incolte. E proprio da un sondaggio di Skuola.net condotto su quasi tremila studenti emerge che circa tre ragazzi su dieci devono prestare attenzione quotidiana al proprio abbigliamento proprio per evitare richiami o sanzioni disciplinari. Solo uno su 5 può vestirsi come vuole senza restrizioni. Mentre a un ulteriore 55% di studenti è 'solo' raccomandato di presentarsi in classe con un look 'adeguato'. (di Giselda Curzi)
(Adnkronos) - Si terrà lunedì 29 settembre, a Spazio Novecento a Roma, la IV edizione dei 'Pizza Awards Italia', il premio dedicato alle migliori pizzerie e pizzaioli d’Italia – organizzato da Fabio Carnevali, Vincenzo Pagano e dalla E20 – Events Factory – che dalle 11 del mattino alle 21 di sera coinvolgerà i migliori esponenti del mondo pizza dell’intero panorama nazionale. I 'Pizza Awards Italia' sono patrocinati dalla Regione Lazio e dall’assessorato ai grandi eventi del Comune di Roma. “Nati nel 2017 dall’evoluzione del 'Premio MangiaeBevi', i Pizza Awards Italia vogliono contribuire ad accendere i riflettori sulle eccellenze della pizza italiana e sui suoi più valenti rappresentanti, offrendo un giusto riconoscimento a quelle attività e ai professionisti del settore che si sono distinti maggiormente durante gli ultimi 12 mesi”, dichiarano gli organizzatori. Si partirà appunto alle 11 con la prima edizione della 'Pizza Conference', dal tema 'Non è tutto oro ciò che luccica', un talk moderato da Tania Mauri e Vincenzo Pagano e riservato a pizzaioli, addetti ai lavori e imprenditori del settore, che affronterà sette differenti temi legati al mondo pizza: dai “falsi miti” alla mistificazione dei prodotti, dal fenomeno guide e classifiche alle nuove tendenze. Sul palco si alterneranno pizzaioli, giornalisti ed esperti, affinché possa essere non solo un evento di premiazione ma anche un’occasione di formazione professionale. I 'Pizza Awards Italia' sono un vero e proprio 'premio della stampa' in quanto i vincitori saranno decretati da una prestigiosa giuria composta da oltre 200 dei più autorevoli giornalisti gastronomici d’Italia (curatori delle principali guide, direttori e redattori delle testate di settore e responsabili delle pagine dei quotidiani che trattano di enogastronomia), con particolari competenze per il mondo della pizza. I nomi dei giornalisti componenti della giuria saranno svelati al termine dell’evento. Nel corso della manifestazione, saranno assegnati ben 43 premi! La miglior pizzeria d’Italia e le 20 migliori pizzerie regionali sono state votate dalla giuria dei giornalisti secondo le proprie conoscenze dirette e sui seguenti parametri: aspetto, impasto, tecnica, personalità, materie prime, regolarità, rapporto qualità–prezzo, menu, decoro ambiente, servizio di sala. La giuria della stampa decreterà anche i 4 premi ai migliori professionisti: Miglior pizzaiolo dell’anno, Miglior pizzaiola dell’anno, Miglior Pizzaiolo under 35 dell’anno, Miglior fornaio dell’anno. Altri premi speciali saranno assegnati dai media partner e dagli sponsor. Saranno inoltre assegnati 18 premi speciali Altri premi speciali dai media partner e dagli sponsor: miglior pizza tradizionale, miglior pizza contemporanea, miglior pizza creativa, miglior pizza fritta, miglior pizza romana, miglior pizza margherita, miglior carta delle pizze, miglior carta dei vini, miglior carta delle bollicine, miglior carta dei cocktail, miglior carta delle birre, miglior servizio di sala, miglior nuova apertura, miglior catena di pizzerie, miglior format, miglior comunicazione, miglior progetto sociale e miglior pizza al taglio. Le posizioni in classifica delle 150 pizzerie saranno svelate nel corso della serata, attraverso un vero e proprio “countdown” - fino ad arrivare alla migliore pizzeria d’Italia - dalla presentatrice dell’evento, la giornalista tv Barbara Politi. Usciranno invece dalle nomination i vincitori dei premi dei migliori professionisti (5 nomination per categoria), delle migliori pizzerie regionali e dei premi speciali (3 nomination). Tutte le classifiche saranno pubblicate al termine dell’evento sul sito ufficiale www.pizzaawards.it e sui siti dei media partner Scatti di Gusto, MangiaeBevi, Pizza Magazine, Italia a Tavola, Cronache di Gusto, Il Forchettiere e Forchette d’Italia. Tra i media partner anche l’emittente Alma TV e la radio ufficiale Dimensione Suono Roma. Durante l’orario del pranzo (dalle 13 alle 14.30) 5 pizzaioli sforneranno le loro fantastiche pizze. Rigorosamente in ordine alfabetico: Francesco Calo’ (Avenida Calò – Roma) – pizza tonda; Alessandro Lo Stocco (testimonial Ital Forni) – pizza in teglia; Angelo Pezzella (Pizzeria con cucina – Roma) – pizza tonda; Emanuele Riemma (Maiori – Cagliari) – pizza tonda; Pierdaniele Seu (Seu Illuminati e Tac - Roma) – pizza tonda. Al termine della cerimonia di consegna dei Pizza Awards Italia sarà invece il momento del 'Gala della pizza', che vedrà impegnati ai forni: Salvatore Lioniello (da Lioniello – Succivo/Ce) – pizza tonda; Alessandro Lo Stocco (testimonial Ital Forni) – pizza in teglia; Jacopo Mercuro (180 g - Roma) – pizza tonda; Carlo Sammarco (Pizzeria 2.0 – Aversa/CE) – pizza tonda; Gino Sorbillo (Ai Tribunali - Napoli) – pizza tonda . La realizzazione dei Pizza Awards Italia è stata possibile grazie al supporto delle aziende Mulino Caputo (azienda di farina partner delle migliori pizzerie), Latteria Sorrentina (fior di latte e prodotti caseari), La Fiammante (pomodoro italiano 100% da filiera corta) – che faranno assaggiare i propri prodotti ai loro banchi - e Italforni (forni elettrici professionali per la pizza). Oltre alla pizza sfornata dai maestri impegnati ai forni ci saranno diversi banchi di degustazione dove poter assaggiare delle vere e proprie chicche gastronomiche (da Cibaria a Fritti Gourmet), vini e bollicine di alcune aziende laziali.
(Adnkronos) - "L’agricoltura campana è una componente essenziale del sistema economico regionale: circa il 13% del valore aggiunto complessivo arriva dalla filiera agroalimentare, che comprende agricoltura, distribuzione, ristorazione, turismo e commercio. Nel 2024 il valore della produzione agricola campana ha superato per la prima volta i 5,1 miliardi di euro. È un’agricoltura che sta bene, con punti di forza ma anche con alcune criticità”. Lo ha dichiarato Ersilia Di Tullio, responsabile strategica advisor di Nomisma, presentando la ricerca 'Agricoltura in Campania e nuovi scenari evolutivi' nell’ambito di Campania Mater. “Le criticità – ha aggiunto – sono legate soprattutto alla riorganizzazione del tessuto produttivo e al calo delle imprese agricole, in particolare nelle aree più svantaggiate, con ripercussioni sull’equilibrio socio-economico di quei territori. Allo stesso tempo, però, la Campania continua a distinguersi per produzioni di eccellenza che rappresentano vere e proprie bandiere del Made in Italy nel mondo. A ciò si aggiunge la capacità di intercettare i flussi turistici, una grande ricchezza per la regione”. Sul fronte dell’internazionalizzazione, Di Tullio ha ricordato che “con 5,7 miliardi di euro di export agroalimentare, l’agricoltura campana contribuisce per il 26% alle esportazioni regionali, un dato di assoluto rilievo. È fondamentale proseguire sulla strada della promozione del Made in Campania all’estero: già oggi il turismo, composto per il 53% da visitatori stranieri, rappresenta un biglietto da visita straordinario per i nostri prodotti”. Guardando alle prospettive future, la responsabile di Nomisma ha indicato la rotta: “Occorre costruire un’agricoltura sempre più multifunzionale, capace di arrivare sul mercato con produzioni ad alto valore aggiunto – dall’ortofrutta alla pasta, dalle conserve di pomodoro al vino – e al tempo stesso di diversificare e completare l’offerta. Questo consente non solo di rafforzare la competitività, ma anche di favorire l’insediamento dei giovani e mantenere viva l’agricoltura nelle aree più fragili, a rischio spopolamento”.