INFORMAZIONIAndrea Battistuzzi |
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(Adnkronos) - C'è un legame tra cancro e invecchiamento. A provare a fare il punto sulle complesse e articolate connessioni è uno studio italiano perché il modo in cui i meccanismi molecolari, coinvolti nell'invecchiamento, si intersecano con quelli alla base dello sviluppo tumorale non è ancora chiaro. A esplorare e analizzare in maniera critica la letteratura scientifica sull'argomento sono Lucrezia Trastus, ricercatrice Ifom, Istituto di oncologia molecolare di Fondazione Airc, e Fabrizio d'Adda di Fagagna, a capo del laboratorio 'Risposta al danno al Dna e senescenza cellulare' in Ifom e dirigente di ricerca all'Igm-Cnr di Pavia. Le loro conclusioni sono pubblicate sulla rivista 'Nature Aging'. Gli autori approfondiscono i meccanismi molecolari condivisi da cancro e invecchiamento, anche evidenziando alcune criticità inerenti agli animali modello ed esplorando le strategie terapeutiche, note ed emergenti, che possono avere un impatto positivo su entrambe le condizioni. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l'aspettativa di vita in Italia è di 82 anni, mentre l'aspettativa di vita sana arriva a 71 anni, di conseguenza negli ultimi dieci anni di vita è comune la manifestazione di malattie, legate all'invecchiamento che non permettono di vivere in piena salute. Attualmente un quarto della popolazione italiana ha più di 65 anni, quindi questo rischio riguarda una fetta considerevole della società, destinata a crescere nel tempo. Tra le patologie che minacciano la salute negli ultimi anni di vita, una delle più comuni e gravi è il cancro: circa una persona su 5 lo sviluppa nel corso della sua vita. Sebbene i tumori possano insorgere a qualsiasi età, la metà delle diagnosi riguarda persone con più di 70 anni, e anche per questo motivo il cancro viene considerata una malattia legata all’invecchiamento. "Effettuare un lavoro di revisione su un argomento così articolato e dibattuto - spiega d'Adda di Fagagna - è uno dei modi migliori per fare emergere le cause reali di un fenomeno". Da molti anni i ricercatori studiano le connessioni tra invecchiamento e cancro, e nel lavoro di revisione d'Adda di Fagagna e Trastus hanno voluto approfondire come il mantenimento del genoma, il danno al Dna e l'accumulo di mutazioni influenzino la tumorigenesi e l'omeostasi tissutale durante l'invecchiamento; come la disfunzione telomerica correlata all'età e la senescenza cellulare contribuiscano allo sviluppo del cancro attraverso meccanismi che coinvolgono l'instabilità genomica e l'infiammazione cronica; e come il sistema immunitario invecchiato e l'infiammazione persistente, che è il risultato dell'accumulo con l'età delle cellule senescenti, modellino l'immunosorveglianza tumorale, modulando la progressione della malattia. Nei laboratori di Ifom e del Cnr di Pavia d'Adda di Fagagna e il suo gruppo di ricerca, supportato da finanziamenti di Airc, Erc e Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), si impegnano da più di venti anni nello studio del danno al Dna, del ruolo dell'erosione dei telomeri e della senescenza cellulare. "I telomeri, per esempio - dice d'Adda di Fagagna - sono le estremità dei nostri cromosomi e si accorciano con il passare del tempo, causando la senescenza cellulare e il conseguente invecchiamento dell'organismo. Eppure questo stesso meccanismo deleterio potrebbe essersi evoluto nelle nostre cellule per evitare di trasformarle in tumori, mettendo un freno alla loro capacità di proliferare". "Modificare la lunghezza dei telomeri oppure eliminare le cellule senescenti negli animali di laboratorio - continua Trastus - ha permesso di comprendere quanto questi processi siano importanti nel prevenire o causare il cancro e come possiamo sviluppare terapie antitumorali cercando di colpire questi stessi meccanismi". Trastus, che ha ricevuto una borsa di studio triennale di Airc durante il suo dottorato, racconta che l'esigenza di studiare l'argomento nasce dall'osservazione per cui spesso i tumori si sviluppano più lentamente negli animali di laboratorio vecchi rispetto ai giovani, dato in apparenza in contrasto con quanto avviene nell’uomo. Il loro articolo di revisione mette anche in luce alcuni degli aspetti da tenere in considerazione per studiare la relazione tra cancro e invecchiamento, incluse le differenze biologiche tra uomo e animali modello. Non solo, dunque, analizza alcuni meccanismi fondamentali della relazione tra cancro e invecchiamento, ma potrebbe anche aiutare i ricercatori a scegliere le condizioni sperimentali più adatte per studiarla. "Questo tipo di approccio integrato che studia il cancro e l'invecchiamento congiuntamente - conclude d’Adda di Fagagna - si sta dimostrando sempre più promettente, dal momento che un crescente numero di studi clinici sta esplorando la riconversione di farmaci originariamente sviluppati per contrastare il cancro per il trattamento dell’invecchiamento, e viceversa". Fare il punto su questioni complesse come questa consente di avere una visione di insieme, creando l’opportunità di sviluppare strategie terapeutiche con il potenziale di agire sulla salute dell’individuo piuttosto che sulla singola malattia.
(Adnkronos) - “È un piacere oggi occuparsi di una tematica molto attuale come la parità di genere. È fondamentale affrontare questo tema con efficacia e in modo pragmatico. Stiamo valutando vari strumenti come i nidi condominiali, forme di assistenza pratica che servono subito alla famiglia e al datore di lavoro". E' quanto ha dichiarato il presidente dell’Inps Gabriele Fava a margine del convegno 'Diversità, pari opportunità e lavoro: diritti e nuove sfide', tenutosi alla sede Inps di Palazzo Wedekind a Roma.
(Adnkronos) - Netrais, azienda leader nella rigenerazione urbana fondata nel 2020, ha concluso un innovativo programma di cartolarizzazione immobiliare green, ramp-up e revolving relativo a immobili residenziali che saranno oggetto di frazionamento e successiva rivendita. La cartolarizzazione, la prima in Italia realizzata nel comparto del flipping immobiliare residenziale, è stata strutturata con l’assistenza di Banca Finint e Banca Ifis in qualità di Arranger e di Value Creation Team in qualità di strategic advisor di Netrais. Lo studio legale Dla Piper ha agito in qualità di transaction counsel. A sottoscrivere i titoli emessi nell'ambito dell'operazione, oltre alla stessa Netrais, sono stati Banca Finint, Banca Ifis e un fondo gestito da Finint Investments. Banca Finint è inoltre intervenuta nei ruoli gestionali del veicolo di cartolarizzazione, come Servicer, Corporate Servicer, Computation Agent e Representative of the Noteholder. Finint Revalue è intervenuta come Monitoring Agent. Netrais ha assunto il ruolo di Asset Manager. Il Programma, di importo complessivo pari a 50 milioni di euro e con struttura ramp-up e revolving, si legge in una nota, permette a Netrais di dotarsi di uno strumento finanza alternativa per supportare lo scale up del proprio business model che prevede l’acquisto di immobili residenziali e la successiva rivendita a seguito della ristrutturazione e del frazionamento degli stessi, secondo scrupolosi parametri di rigenerazione urbana e stringenti obiettivi di efficientamento energetico (Esg). Il primo step ha previsto l’acquisto di 4 appartamenti nelle zone centrali di Roma relativamente ai quali sono già stati avviati i lavori di ristrutturazione e per cui sono stati siglati alcuni preliminari di vendita. Nella fase di ramp-up gli acquisti potranno essere finanziati tramite, alternativamente, versamenti ulteriori a valere sui titoli ABS (Asset Backed Securities) partly paid emessi nell'ambito dell'operazione o impiegando parte degli incassi derivanti dalla vendita delle unità frazionate. Al termine del periodo di ramp-up la struttura prevede in ogni caso la possibilità di acquistare ulteriori immobili nel corso del c.d. periodo di revolving impiegando esclusivamente gli incassi sopra menzionati. Netrais è una realtà giovane e innovativa nel settore immobiliare, con un forte focus sulla rigenerazione urbana e sulla realizzazione di soluzioni abitative sostenibili. Il suo approccio integrato prevede l'acquisto, la ristrutturazione e il frazionamento di appartamenti di grandi dimensioni, con l'obiettivo di valorizzare le aree urbane e ridurre il consumo di suolo, specialmente nelle città di Roma e Milano. Con un ambizioso piano di sviluppo per il periodo 2025-2028, l'azienda prevede di espandersi ulteriormente in altre città italiane, continuando a promuovere la trasformazione sostenibile del patrimonio urbano. Cinque anni fa, sottolinea Erika Giovaruscio, Amministratore Delegato di Netrais, "abbiamo intrapreso un percorso innovativo nel settore della rigenerazione urbana e oggi, grazie alla fiducia di partner come Banca Finint e Value Creation Team, siamo riusciti a sviluppare una cartolarizzazione unica nel suo genere. Si tratta della prima cartolarizzazione di questo tipo nel settore immobiliare, in quanto, invece di essere legata a un singolo progetto, è strutturata per supportare un intero modello di business. In soli quattro anni, l'azienda ha riqualificato oltre 100 immobili, creando 300 nuove unità abitative e registrando una straordinaria crescita del fatturato pari al +470% dal 2021 al 2024. Siamo certi che questa operazione ci permetterà di accelerare ulteriormente la crescita di Netrais, recuperando e valorizzando il patrimonio immobiliare in modo sostenibile e in linea con i principi Esg". Il Gruppo Banca Finint, sottolinea Igor Rizzetto, Head of Structured Credit Solutions di Banca Finint, "ha creduto fin da subito nella bontà del progetto Netrais partecipando all’operazione tramite diverse anime del Gruppo, dimostrando la nostra capacità di intervento a 360° nelle operazioni di cartolarizzazione immobiliare, ricoprendo di fatto tutti i ruoli fondamentali per il loro successo, arranger, investitore e provider di servizi". L’operazione di cartolarizzazione, spiega Fulvio Andriolo, Senior Partner di Value Creation Team, "permette a Netrais di dotarsi di una infrastruttura finanziaria in grado di sostenere le esigenze derivanti dallo sviluppo di business e operativo previsto dal piano industriale 2025-2028. Fin dai primi momenti della redazione del piano abbiamo trovato in Banca Finint un interlocutore in grado di strutturare soluzioni custom di ampia portata".