INFORMAZIONIAlessandro BizzottoCONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi Energia, Acqua e Ambiente Ruolo: Responsabile delle relazioni con la stampa e i media Area: Communication Management Alessandro Bizzotto |
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(Adnkronos) - Episodi come quello della madre che in provincia di Trieste ha ucciso il figlio di 9 anni tagliandogli la gola "rimandano a un quadro che in psichiatria viene spesso definito 'sindrome di Medea', in cui l'uccisione dei figli rappresenta un atto di vendetta nei confronti del partner. In situazioni di forte conflittualità di coppia o di separazione, l'omicidio del figlio può diventare, nella mente della persona che agisce, un modo estremo per colpire l'altro genitore, sottraendogli ciò che ha di più caro". Lo spiega all'Adnkronos Salute lo psichiatra Claudio Mencacci, co-presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia. "Si tratta di dinamiche molto rare - sottolinea - più frequentemente associate a condizioni in cui l'omicidio è seguito dal suicidio, cosa che in questo caso non sembra emergere. Non sappiamo ancora - precisa lo specialista - se fossero presenti disturbi psicopatologici o altri fattori di rischio, ma il contesto di separazione e l'elemento vendicativo rappresentano una possibile chiave di lettura iniziale". Mencacci evidenzia che "l'omicidio dei figli da parte della madre resta, in termini assoluti, un evento meno frequente rispetto agli omicidi intrafamiliari commessi dagli uomini. Tuttavia, quando avviene è spesso legato a dinamiche di coppia altamente conflittuali, vissute in modo distorto e drammatico da chi compie il gesto". E' troppo presto per capire cosa sia scattato nella mente di questa mamma secondo Guido Di Sciascio, neopresidente della Società italiana di psichiatria (Sip), che invita alla "massima cautela nell'interpretare un episodio così drammatico. Al di là della costernazione di fronte a un evento di questo tipo - ha dichiarato all'Adnkronos Salute - l'unico elemento che abbiamo è che siamo in una fase di separazione e nella storia degli infanticidi è già accaduto che il gesto fosse rivolto in modo ricattatorio o vendicativo verso l'altro genitore". Tuttavia, secondo lo psichiatra è difficile collocare quanto accaduto in uno schema clinico definito. "Esiste anche una categoria che viene chiamata 'suicidio allargato': invece di togliersi la vita, la persona uccide qualcuno molto vicino e questo accade in alcuni contesti di grave depressione", ha spiegato l'esperto. "Ma oggi - insiste - è assolutamente prematuro fare valutazioni di questo genere. Con i dati attuali non possiamo trarre conclusioni". Di Sciascio ha sottolineato che la dinamica potrebbe anche non essere legata a una condizione psichiatrica. "Potrebbe trattarsi - ragiona il presidente Sip - di un gesto rivolto contro il partner, un atto per farlo soffrire. Sono comportamenti che, pur essendo evidentemente patologici dal punto di vista morale e relazionale, non sempre provengono da persone note ai servizi o con diagnosi psichiatriche". Lo specialista ci ha tenuto a ribadire "i limiti di qualunque interpretazione immediata: un commento tecnico vero e proprio non è possibile in questa fase, qualsiasi inquadramento clinico adesso sarebbe azzardato".
(Adnkronos) - Roma, cuore antico di memorie millenarie, respira oggi una nuova promessa di qualità nel Rione Campitelli, territorio simbolo dove la storia ha scritto le sue pagine più nobili tra il Campidoglio e il Palatino. È qui che tre amici cresciuti nella ristorazione romana hanno scelto di scrivere un nuovo capitolo della ristorazione capitolina con 'Tribuna Campitelli'. Francesco Brandini e Roberto Bonifazi, chef entrambi classe 1992, e Daniele Gizzi, maître e sommelier del 1989, si conoscono da sempre. La loro amicizia, nata tra i banchi di scuola e cementata nelle cucine e nelle sale dei ristoranti romani, è cresciuta alimentandosi di un sogno comune: restituire al centro di Roma qualità autentica, cura artigianale e umanità. Dopo anni di gavetta e di esperienze formative in giro per l'Europa, hanno trasformato una promessa reciproca in un ecosistema che, da Bottega Tredici (2018) e dal Tartarughe Bar e Bottega (2023), approda oggi a Tribuna Campitelli, il loro progetto più maturo. I tre soci hanno accolto la sfida più ambiziosa: aprire un ristorante in un palazzo storico del 1585, nel quadrante più centrale della Capitale. Qui hanno costruito un 'salotto' contemporaneo dove ogni dettaglio promette coerenza tra ciò che si vede e ciò che si vive , dove il classicismo e la memoria dialogano con l’eleganza. Aperto ufficialmente a settembre 2025, Tribuna Campitelli nasce come sintesi coerente di tradizione e contemporaneità, con circa 80 coperti tra il dehor sulla piazzetta e l’interno, dove si aprono piccole sale pensate per garantire intimità e un servizio sartoriale. Il progetto di interior dello spazio è firmato da Square Architects e si inserisce nel tessuto del Rione Campitelli, trasformando vincoli storici in un racconto d’insieme che unisce estetica, funzione e un forte impianto narrativo. Tribuna Campitelli è l’evoluzione matura dell’ecosistema dei tre soci, che coniuga cucina contemporanea, cocktail e distillati serviti al tavolo, una carta vini importante (composta da 500 referenze, di cui 60 solo di champagne) e sale privatizzabili in un “salotto” contemporaneo dal carattere internazionale. La promessa al pubblico è di una coerenza completa: ciò che l’esterno lascia intuire si ritrova nei piatti, nei drink e nel servizio, puntando su comfort e cura del dettaglio.
(Adnkronos) - “Con l’aggiornamento del nostro Piano Strategico, rinnoviamo con determinazione l’impegno di A2A verso una crescita industriale solida e sostenibile, orientata alla creazione di valore per tutti gli stakeholder''. Lo dice Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. ''Abbiamo incrementato gli investimenti complessivi, portandoli a 23 miliardi di euro entro il 2035, per accelerare il percorso di sviluppo del Gruppo e aprire nuove direttrici di business innovative. La presenza storica di A2A in Lombardia – area che oggi rappresenta un polo strategico per i data center – unita all'importante acquisizione delle reti elettriche nelle province di Milano e Brescia, ci offre una posizione privilegiata per contribuire in modo concreto alla diffusione di queste infrastrutture digitali, cogliendone al contempo le opportunità industriali ed economiche. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo evolvere dal ruolo di partner energetico a piattaforma di sviluppo integrata, mettendo a valore i nostri asset, il nostro know-how e la capacità di innovazione”, co. “Per sostenere l’aumento della domanda di energia e il processo di elettrificazione dei consumi, continueremo a investire in infrastrutture “future-fit”, potenziando le reti, la generazione e le attività legate all’economia circolare''. Mazzoncini sottolinea poi che la società intende ''consolidare la leadership di A2A in Italia e, al tempo stesso, proiettare il nostro modello di business anche a livello internazionale, valorizzando le competenze distintive maturate nei settori dell’ambiente e delle energie rinnovabili. Il motore di questo Piano restano le nostre persone: sono loro che, con professionalità e dedizione, trasformano ogni giorno gli obiettivi in risultati. La sostenibilità rimane centrale nella nostra strategia. Confermiamo il target del Net Zero al 2050 e la riduzione del fattore emissivo entro il 2030, coerentemente con la visione di un futuro energetico responsabile, nel rispetto delle nuove generazioni e delle risorse del Pianeta''