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Area: Marketing Management Nextrain srl Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: National Key Account Area: Marketing Management Alberto Addis |
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(Adnkronos) - Immagini raccapriccianti di uomini inginocchiati a terra con le mani dietro la schiena prima di essere giustiziati da Hamas. Video sui social con i membri del movimento islamista che eseguono condanne sommarie su presunti collaborazionisti di Israele, gettano benzina sul fuoco dei timori già presenti, secondo cui l'accordo di pace di Gaza sia a rischio. I militanti armati, alcuni dei quali indossano fasce di Hamas, stanno dietro le vittime con il volto coperto prima che risuonino gli spari e sette uomini in ginocchio cadano a terra, apparentemente senza vita. La folla festante urla 'Allah Akbar' ('Dio è grande'), incolpando gli uomini giustiziati di essere "collaborazionisti", mentre filma le scene orribili con i propri cellulari. Filmati pubblicati poco dopo l'entrata in vigore dell'accordo di pace mediato da Trump e di cui una fonte di Hamas ha confermato l'autenticità, hanno suscitato preoccupazione tra gli osservatori, che credono che il gruppo militante possa rifiutarsi di deporre le armi nel disperato tentativo di mantenere il potere, sottolinea il "Daily Mail". A questa ipotesi, si sommano le notizie secondo cui Hamas avrebbe richiamato circa 7.000 membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza abbandonate dalle truppe israeliane, mentre gli analisti temono che l'accordo di pace di Trump possa essere messo a repentaglio dalla mancata restituzione da parte del Movimento islamico di resistenza dei corpi di tutti i 28 ostaggi israeliani morti in prigionia. Finora, ne hanno rilasciati solo quattro. Il mese scorso, Hamas ha ammesso di aver giustiziato tre uomini accusati di collaborare con Israele e il video - condiviso sui social con la didascalia 'Hamas approfitta della tregua con Israele ed elimina gli oppositori interni, qualcuno crede in questa pace?' - potrebbe indicare che il movimento sta tentando di riprendere il controllo attraverso la paura e la violenza. Gli abitanti di Gaza hanno dichiarato che i combattenti sono sempre più visibili, schierati lungo le rotte per la consegna degli aiuti. Fonti della sicurezza palestinese affermano che negli ultimi giorni decine di persone sono state uccise negli scontri tra combattenti di Hamas e gruppi rivali.
(Adnkronos) - Il mondo aziendale assomiglia sempre più a una giungla: all’apparenza piena di opportunità, ma costellata di insidie invisibili che rischiano di bloccare sul nascere il percorso dei giovani professionisti. Secondo recenti ricerche internazionali, i giovani professionisti guardano con grande attenzione a opportunità di crescita e percorsi su misura. "Le trappole non sono mai dichiarate: si presentano in silenzio, con segnali impercettibili che chi è all’inizio tende a sottovalutare. Imparare a riconoscerle significa non farsi logorare e, soprattutto, non perdere di vista la propria energia e i propri obiettivi", spiega Alessandro Castelli, senior hr, strategy & communication advisor. Temi, dai segnali deboli al falso cameratismo, dall’indecisione aziendale ai ruoli rigidi – Castelli li approfondisce nel suo audiolibro 'La giungla aziendale. Spoiler: tu sei la preda?', (https://www.alessandrocastelli.it/pubblicazioni-audiolibri), offrendo strategie pratiche per orientarsi e crescere nel mondo del lavoro. Gli avvertimenti in azienda non arrivano mai urlati. Un manager che smette di rispondere, un collega che cambia improvvisamente atteggiamento, un progetto che perde priorità senza spiegazioni: sono dettagli che parlano più di mille mail ufficiali. Chi li ignora rischia di restare tagliato fuori dalle decisioni. L’ambiente di lavoro pullula di sorrisi e inviti a pranzo, ma questo non equivale a solidarietà. Spesso si tratta di relazioni strumentali, che svaniscono al primo cambio di scenario o di convenienza. Fidarsi troppo può trasformarsi in vulnerabilità. Basta un incarico mancato o una consegna in ritardo perché la credibilità si incrini. E, in un contesto aziendale competitivo, la reputazione non è solo immagine: è la vera moneta di scambio che determina accesso a opportunità, progetti e visibilità. Gli organigrammi rigidi trasformano i talenti in numeri. Un giovane con competenze trasversali può sentirsi soffocato in una casella prestabilita, senza possibilità di sperimentare. Non è un caso che sempre più under 30 scelgano di cambiare azienda piuttosto che restare intrappolati. Dopo aver riconosciuto segnali deboli, falso cameratismo, indecisione e ruoli rigidi, la vera domanda è: come orientarsi e crescere in questo contesto complesso? Alessandro Castelli individua quattro chiavi strategiche per affrontare la giungla aziendale e trasformare le insidie in opportunità: soft skill come moneta del futuro; attenzione all’overskilling; formazione reale e immersiva, andare oltre il 'welfare di facciata'. Il vero antidoto a un ambiente 'tossico' è la libertà di scelta. Aggiornare continuamente le proprie competenze, ampliare il network e coltivare passioni parallele significa non dipendere da un unico habitat. Una sorta di 'paracadute professionale' sempre pronto. "Il rischio maggiore non è cadere in una trappola, ma restare fermi a subirla", conclude Castelli. "Solo chi sviluppa consapevolezza e flessibilità riesce a trasformare la giungla aziendale in un ecosistema fertile, dove non si sopravvive soltanto, ma si cresce e si fa la differenza", conclude.
(Adnkronos) - "Nell’attuale contesto di incertezza geopolitica e normativa, cerchiamo di adeguare il nostro impegno verso la responsabilità sociale anticipando i cambiamenti attraverso innovazione, ricerca, dialogo e, soprattutto, ascolto". Lo ha detto Lorenzo Minin, Marketing & Digital Communication Strategy manager di Cirfood, intervenuto al panel 'Le filiere agroalimentari: sostenibilità tra innovazione ed efficienza' nell'ambito del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso dall’8 al 10 ottobre all’università Bocconi. Un impegno che Cirfood porta avanti "ad esempio, attraverso il nostro Osservatorio Cirfood District, uno strumento di indagine e ascolto coadiuvato da un team di professionisti con il quale esploriamo nuovi modelli di nutrizione, temi fortemente legati agli impatti sociali dei nostri servizi e le nuove tendenze che influenzano la nostra società, come l’invecchiamento demografico e l’innovazione", ha detto Minin. "Uno dei frutti recenti dell’Osservatorio è l’e-book Cibo2050 che indaga il futuro del cibo, le cui evidenze possono aiutare imprese e cittadini ad affrontare le sfide che si presenteranno domani", ha concluso.