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(Adnkronos) - Anche 12 anni di attesa prima di ottenere le prime terapie specifiche. Per i pazienti con psoriasi curarsi è un'odissea. "I motivi del ritardo nell'inizio dei trattamenti sono da cercare nel territorio. Dobbiamo sensibilizzare i medici di medicina generale a inviare i pazienti dallo specialista, ma anche sensibilizzare lo stesso paziente". Lo ha detto Maria Concetta Fargnoli, ordinaria di Dermatologia e Venereologia presso l'Università dell'Aquila e vicepresidente di Sidemast (Società italiana di dermatologia e delle malattie sessualmente trasmesse), intervendo alla conferenza stampa a Roma sull'approvazione della rimborsabilità per il farmaco orale deucravacitinib. L'altro problema è che il paziente rinuncia con facilità alle cure. "C'è una preoccupante tendenza - fa notare Fargnoli - all'abbandono delle terapie appena c'è un miglioramento, oppure si dilazionano gli intervalli di assunzione del farmaco senza che venga indicato dal medico. Problemi che nascono dalla sottovalutazione della condizione". Al momento "per la psoriasi moderata severa abbiamo diverse terapie – spiega Fargnoli all'Adnkronos Salute - farmaci convenzionali che hanno sicuramente il limite in termini di efficacia, ma soprattutto di trattamento a lungo termine per la tossicità, e poi abbiamo i farmaci innovativi tra cui biologici e piccole molecole. I biologici di prima generazione sono molto efficaci, ma vengono spesso percepiti troppo forti dal paziente che invece vorrebbe, soprattutto nelle forme moderate, un trattamento meno aggressivo". Tra le richieste dei pazienti "un farmaco che riduca il burden infiammatorio e quelle che sono le comorbidità associate che necessitano una presa in carico multidisciplinare e quindi una collaborazione tra dermatologo, reumatologo, gastroenterologo, solo per fare alcuni esempi. Questa nuova molecola può aiutare i pazienti ad uscire dal guscio e riprendersi la loro vita, perché spesso a causa della psoriasi evitano le relazioni sociali", conclude.
(Adnkronos) - In Italia, un’auto trascorre più del 90% del tempo parcheggiata: è il dato alla base della nuova campagna di comunicazione di Flee, il brand della startup Moov-Tech, che scardina i luoghi comuni sulla mobilità con una soluzione di noleggio a lungo termine flessibile che rappresenta il primo passo verso la creazione di un nuovo ecosistema di mobilità attraverso un’unica piattaforma. Affidata all’agenzia creativa Child, la campagna di comunicazione lanciata sui social e sulle principali tv on demand consiste in diversi spot realizzati dal regista emergente Enea Colombi, che mettono in risalto in modo ironico e pungente alcuni paradossi legati alle abitudini di utilizzo dell’automobile: nel primo di questi, un ragazzo appare spaesato alla ricerca del proprio veicolo, 'dimenticato' in chissà quale parcheggio della città. Tra migliaia di auto ferme sulle strade non riuscirà a ricordare dove si trovi la sua, fino ad arrivare, trasportati dalla narrazione cinematografica di Colombi, all'epilogo il giorno dopo. Semplice nell’utilizzo, flessibile nei costi, green nei consumi, sicura sulle strade, l’offerta di Flee è un noleggio a lungo termine flessibile. Sono presenti due soluzioni (con la possibilità di passare da una all’altra): la prima è un noleggio a consumo (pay per use), con una rata che varia in base ai chilometri (ma che si blocca automaticamente una volta arrivati a 1.250 km al mese); la seconda 'flat', a rata fissa. Entrambe comprendono: utilizzo dell’auto, manutenzione ordinaria e straordinaria, un ricco pacchetto di protezione per l’auto (RC Auto con guida libera e senza rivalsa, Furto e Incendio senza penali, Danni auto – grandine, atti vandalici, cristalli, ecc. – senza penali) e per la persona (Infortunio del conducente e Tutela Legale e perdite pecuniarie), assistenza e soccorso stradale, auto sostitutiva in caso di furto, servizi di telematica e un supporto costante dell’assistenza clienti. Con Flee, però, non si tratta solo di noleggiare un’auto, è un invito ad entrare a far parte di un progetto che vuole realizzare un nuovo ecosistema di mobilità: al noleggio a lungo termine si aggiungeranno presto servizi complementari all’auto come il pagamento dei parcheggi, il carburante e le ricariche elettriche ed altri legati alla mobilità come, ad esempio, la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici. “Quando abbiamo pensato alla campagna per Flee, insieme a Matteo Baiamonte, Arianna Votta e Filippo Nesti, il nostro obiettivo era creare uno stile comunicativo distintivo per Flee, capace di esprimere un forte insight con un tocco di ironia - spiega Clelia Mattara, Head of Marketing di Moov - Child ha accolto la nostra sfida e ha realizzato una campagna che, attraverso un linguaggio video unico, mette in luce i paradossi legati all'uso dell'automobile oggi. Questo progetto rappresenta un investimento significativo nella costruzione del brand, ponendo solide basi per la nostra narrazione futura e consolidando l'identità di Flee nel mercato”. “A noi di Child - dicono Alessandro Egro e Giovanni Chiarelli, soci fondatori di Child - piace in particolar modo collaborare con le nuove realtàFlee è un brand di una giovane start up - Moov - che guarda al futuro non solo in termini di business ma anche di impatto ambientale e per rendere la nostra idea ancora più 'child', abbiamo coinvolto un regista giovane e talentuoso come Enea Colombi che ha saputo aggiungere il suo stile alla nostra storia”.
(Adnkronos) - E' stato inaugurato a Roma il murale 'Transmission' nell'ambito della WeHybrid Race Toyota, in collaborazione con Retake ETS, come parte del progetto "Aria a Colori" realizzato dall’artista Amalia Tucci. L'opera sorge nel sottopasso della Metro San Paolo, con l’obiettivo di migliorare concretamente la qualità della vita nelle città italiane attraverso l'arte urbana. Infatti l’opera non solo arricchisce esteticamente uno degli snodi più frequentati della città, precedentemente caratterizzato da uno stato di decoro non all’altezza della rilevanza del luogo, ma contribuisce in modo tangibile a rendere l'aria più pulita grazie a speciali vernici fotocatalitiche "mangia smog", capaci di neutralizzare le sostanze nocive come gli NOx. Queste vernici, completamente naturali e inodori, trasformano ogni 100 mq di murales in un'area con effetti benefici pari a quelli di 100 mq di bosco. Questo intervento migliora la qualità dell’aria in una zona ad alta densità di traffico, offrendo un beneficio diretto ai residenti e a chi frequenta quotidianamente la metro. Al centro dell'opera, un volto respira aria pulita, mentre i circuiti elettrici, simbolo della connessione tra uomo, natura e tecnologia, si trasformano in fiori. Questo sistema rigenerativo armonioso simboleggia la capacità della cittadinanza di affrontare le sfide della sostenibilità attraverso una continua evoluzione, supportata dalle nuove tecnologie e dall'intelligenza artificiale. L'opera invita a riflettere sull'importanza di trasmettere conoscenze e valori per creare un futuro più consapevole e sostenibile. Il progetto "Aria a Colori", presentato a Roma con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e di cittadini, ha già visto il suo debutto in città come Milano, Salerno, Bari e Arezzo, con risultati positivi che porteranno il coinvolgimento anche altre città italiane. Ogni nuova installazione segna un passo significativo nella trasformazione degli spazi urbani, rendendoli più vivibili e sostenibili per le comunità locali. L’iniziativa nasce dal coinvolgimento dei clienti Toyota nella WeHybrid Race, una competizione amichevole che ha incoraggiato i partecipanti a percorrere chilometri in modalità elettrica, impegnandosi in una mobilità più responsabile e dando loro la possibilità di scegliere la realizzazione di progetti concreti per l’ambiente e la collettività. Come ha sottolineato Alberto Santilli - Amministratore Delegato Toyota Motor Italia "il Murale che inauguriamo oggi è un regalo ai romani da parte degli oltre 110 mila nostri clienti che aderiscono al programma WeHybrid" con quale "chi inquina meno vince. Non solo perché risparmia e ottiene una serie di vantaggi per se, ma anche perché può donare qualcosa alla sua città".