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Nave spia Russia in acque inglesi, Royal Navy e Raf la seguono: "Vi vediamo, siamo pronti"

(Adnkronos) - La Royal Navy e gli aerei della Raf stanno monitorando i movimenti della ''nave spia russa, la Yantar'', che si trova al confine delle acque britanniche a nord della Scozia''. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa britannico John Healey ...

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Impresa tra business e ricerca, evento al Centro Studi Americani di Roma

(Adnkronos) - 'Fare impresa e ricerca negli Stati Uniti'. Questo il titolo dell'evento che si è tenuto a Roma, nella sede del Centro Studi Americani, nell'ambito della IV edizione del Festival della Cultura Americana. In un mondo in continuo cambiamento come bisogna adattarsi ...

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Toscana, studio Axa: a rischio temperature estreme fino ai 38°C entro il 2050

(Adnkronos) - Temperature estreme fino ai 38°C entro il 2050, forte stress idrico e inondazioni più frequenti. Questi i principali rischi emersi dallo studio sulla regione Toscana realizzato da Axa Climate e presentato in occasione dell’incontro a Lucca, nella sede di ...

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Nave spia Russia in acque inglesi, Royal Navy e Raf la seguono: "Vi vediamo, siamo pronti"

(Adnkronos) - La Royal Navy e gli aerei della Raf stanno monitorando i movimenti della ''nave spia russa, la Yantar'', che si trova al confine delle acque britanniche a nord della Scozia''. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa britannico John Healey aprendo il suo discorso a Downing Street. "Si tratta di una nave progettata per raccogliere informazioni e mappare i nostri cavi sottomarini'', ha spiegato il ministro a proposito della nave russa. "Abbiamo schierato una fregata della Royal Navy e aerei della Raf per monitorare e seguire ogni movimento di questa nave'', ha proseguito Healey affermando che la ''Yantar ha puntato i laser verso i nostri piloti". Secondo il ministro, "quella manovra russa è estremamente pericolosa e questa è la seconda volta quest'anno che la nave Yantar viene dispiegata nelle acque del Regno Unito''. Healey ha quindi rivolto un ''messaggio alla Russia e a Putin, è questo: vi vediamo, sappiamo cosa state facendo e se la Yantar si dirigerà verso sud questa settimana, saremo pronti".

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Impresa tra business e ricerca, evento al Centro Studi Americani di Roma

(Adnkronos) - 'Fare impresa e ricerca negli Stati Uniti'. Questo il titolo dell'evento che si è tenuto a Roma, nella sede del Centro Studi Americani, nell'ambito della IV edizione del Festival della Cultura Americana. In un mondo in continuo cambiamento come bisogna adattarsi a livello lavorativo e sociale per affrontare le sfide del futuro? Questa è la domanda alla quale cercano di rispondere tante realtà imprenditoriali differenti, in Italia e negli Usa, confrontandosi in un dialogo che arricchisce di spunti e di esperienze. Domanda anche al centro dei lavori moderati da Gianni Todini, direttore Askanews. Al tavolo hanno partecipato Davide Allegra, advocacy & Business Services Manager, American Chamber of Commerce in Italy, Clara Andreoletti, Ad Eni Next, Erica Di Giovancarlo, direttrice coordinatrice Rete Usa - Italian Trade Agency, Paolo Gaudenzi, consigliere per la Cooperazione Scientifica presso il Consolato Generale d’Italia a Boston, Matteo Lai, Ceo e fondatore di Empatica, Giorgio Resta, prorettore pro-tempore delegato al coordinamento delle attività di internazionalizzazione, Università degli Studi Roma Tre e Alessandro Vespignani, direttore fondatore del Northeastern Network Science Institute. Paolo Gaudenzi ha affermato che "l’impostazione di lavoro che hanno al Consolato Generale d’Italia a Boston risiede nel fatto di aver immaginato scienza, tecnologia e business come tre elementi strettamente collegati tra loro. La scienza attraverso lo strumento tecnologico dona un servizio alla Comunità, producendo benessere". L’esperienza progettuale 'Eni Next' è stata raccontata da Clara Andreoletti direttamente da Boston, indicando come vi sia “un dialogo continuo che gli scienziati hanno con i professori, sebbene gli scienziati siano molto formati e come si sia così arrivati alla creazione di nuove energie pulite sul mercato”. Matteo Lai ha riportato l’idea di un rapporto più stretto tra tecnologie e persone e di come, nel contesto di Empatica, azienda di cui è fondatore, siano riusciti a sviluppare strumenti innovativi in diversi ambiti. "La condivisione e il fare insieme" sono le fondamenta da cui partire secondo Erica Di Giovancarlo. “Il Sistema Italia, ricomprendente il ministero degli Affari Esteri, Ice, Sace, Simest Cassa Depositi e Prestiti, Camere di Commercio, agisce insieme proprio per dare massima assistenza alle aziende italiane in modo che possano inserirsi nei mercati esteri”. Davide Allegra ha introdotto la realtà di 'American Chamber of Commerce'. Specialmente per quanto riguarda la cooperazione ha segnalato “l’area della rappresentanza degli interessi guardando al piano transatlantico in cui aziende sia dal lato americano che italiano si riuniscono sei o sette volte in maniera ibrida per produrre alla fine dei lavori un paper dove evidenziano le prospettive e le problematiche”. Il punto di vista universitario è stato trattato da Giorgio Resta. “L’idea che il sistema dell’istruzione americano insegna l’idea di dover cambiare il mondo, il think out of the box, che, in giurisprudenza ad esempio, si differenzia dal nostro sistema basato sul conoscere e applicare le regole piuttosto che ripensarle”. Alessandro Vespignani ha puntato il dito sul problema del 'Brain Drain', in italiano i 'cervelli in fuga', affermando che “il problema non è perché le persone vanno via dal Paese, ma perché mancano le opportunità”. Riprendendo poi il discorso del 'think out of the box', ha affermato come “negli Stati Uniti il fare impresa è cultura, mentre in Italia ancora non abbiamo sanato il problema delle due culture, in cui la cultura umanistica continua ad essere considerata superiore a quella scientifica e quindi imprenditoriale”.

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Toscana, studio Axa: a rischio temperature estreme fino ai 38°C entro il 2050

(Adnkronos) - Temperature estreme fino ai 38°C entro il 2050, forte stress idrico e inondazioni più frequenti. Questi i principali rischi emersi dallo studio sulla regione Toscana realizzato da Axa Climate e presentato in occasione dell’incontro a Lucca, nella sede di Confindustria Toscana Nord, dal titolo 'Cambiamenti Climatici. Prevenire e mitigare il rischio' organizzato dal Gruppo assicurativo Axa Italia. Con il Patrocinio di Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), Comune di Lucca e Regione Toscana, l’iniziativa prosegue sul territorio italiano dopo le tappe di Senigallia, Cervia, Treviso, Varese e Torino. Al centro dell’incontro, lo studio scientifico sul grado di rischiosità futuro, al 2050, della regione Toscana, realizzato da Axa Climate, società del Gruppo che si avvale di un team di oltre 20 PhD esperti in scienza e climatologia e data scientist. Tre gli ambiti di rischio prioritari per la regione: temperature estreme, inondazioni e stress idrico. Sul fronte delle temperature estreme, i modelli di Axa Climate prevedono un aumento delle temperature annuali su quasi tutta la regione Toscana, passando dai 30-34°C della baseline ai 34-38°C nel 2050. In particolare, sarà la parte centrale della regione ad essere particolarmente colpita da ondate di calore, con temperature che supereranno i 38°C nel 2050, contando 5 giorni in più in cui le temperature massime percepite all’ombra supereranno i 40°C. Le temperature estreme rappresenteranno una grande sfida soprattutto per Lucca e Firenze. A Lucca, le massime percepite all’ombra raggiungeranno i 46,5°C nel 2050 e saranno 7 i giorni in più con temperature all’ombra maggiori di 35°C. Firenze, invece, vedrà nel 2050 le temperature massime percepite all’ombra fino ai 50°C con 14 giorni in più di temperature all’ombra maggiori di 35°C. Il fenomeno delle ondate di calore influenzerà in modo significativo tutta la regione: i modelli di Axa Climate prevedono infatti temperature e durate mai raggiunte prima. Dal 2050, ogni 5-10 anni le temperature raggiungeranno i 38°C per 20 giorni all’anno con uno scenario più estremo di temperature fino a 41°C per 70 giorni all’anno. Gli episodi di inondazioni e piogge intense diventeranno sempre più frequenti con il cambiamento climatico. Già a marzo 2025 le province di Livorno, Pisa e Firenze hanno visto cadere in 24h l’equivalente del 300% della media mensile di alcune parti della regione con impatti molto importanti sul settore industriale, agricolo e turistico. L’aumento nei livelli di inondazioni pone, infatti, un rischio importante sulle infrastrutture critiche della regione: saranno principalmente i quartieri di Sant’Angelo in Campo e la zona al nord del fiume Serchio ad essere colpiti, causando un impatto diretto su alcune strade essenziali all’attività economica della Toscana, come l’A11 e l’E76 tra Pisa e Firenze. I livelli d’acqua raggiungeranno i 50-150cm intorno alla città di Lucca e fino a 4 metri in alcune parti delle autostrade. La Toscana sarà, inoltre, sempre più soggetta a stress idrico con intensificazioni del fenomeno nella parte nord, raggiungendo fino a quasi l’80% dell’acqua disponibile usata entro il 2050. Nell’altra metà della regione, dove il rischio viene già considerato 'estremamente alto', si accentuerà ulteriormente aumentando da 86% a 132% tra la baseline e il 2050. Infine, anche il rischio di frane rappresenterà un pericolo molto più importante per la regione nel 2050 rispetto ad oggi, con un impatto sia diretto, come ad esempio sulle popolazioni locali, che indiretto, come sulle infrastrutture e collegamenti. Con questo ciclo di incontri, Axa ha voluto porre l’attenzione su possibili azioni di prevenzione e mitigazione dei rischi climatici: da misure di sensibilizzazione o di revisione dei piani di emergenza e di business continuity, fino a potenziali misure di adattamento delle infrastrutture e delle attività aziendali. Tra queste, la piattaforma Altitude, il nuovo strumento di analisi del rischio climatico e della biodiversità, sviluppato da Axa Altitude, parte di Axa Climate, per aiutare le aziende a identificare l’esposizione dei propri siti ai rischi climatici, valutarne i potenziali impatti finanziari e definire la strategia di adattamento proponendo le misure di mitigazione più efficaci. Per Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania: “La protezione dalle catastrofi naturali è un tema centrale per il Paese, soprattutto alla luce dell’elevata fragilità, dal punto di vista idrogeologico, del nostro territorio e degli effetti del cambiamento climatico in atto. Per questo, la legge che impone a tutte le imprese di assicurarsi per i danni causati dalle calamità naturali è una grande opportunità per mettere in sicurezza il tessuto produttivo italiano. Siamo entrati nella fase conclusiva del percorso di adeguamento alla norma: per le aziende di grandi e medie dimensioni l'obbligo è già in vigore. L'auspicio è che anche le piccole, alle quali è stata concessa una proroga fino al 31 dicembre 2025, comprendano il grande valore delle polizze catastrofali per la tutela della loro attività”. "A pochi mesi dalla tappa di Torino, torniamo con il ciclo di incontri sui cambiamenti climatici, giunti al loro sesto appuntamento, questa volta a Lucca in Toscana - spiega Letizia D’Abbondanza, Chief Customer External Communication Officer del Gruppo Axa Italia - L’iniziativa, che ha come obiettivo quello di diffondere maggiore consapevolezza sui rischi climatici e sulle strategie di mitigazione e prevenzione, sottolinea l’impegno di Axa nel supportare la società nella transizione climatica con un approccio a 360°. Il cambiamento climatico, che si attesta nuovamente come primo rischio percepito a livello globale secondo il nostro Future Risks Report, richiede azione immediata e collettiva e come assicuratori abbiamo un ruolo sociale fondamentale nel promuovere una cultura della prevenzione basata su dati scientifici, proporre soluzioni concrete e contribuire a costruire un percorso di sviluppo sostenibile, in una logica di collaborazione pubblico-privata”.

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