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Montagna, aumenti del 4% per gli skipass: la mappa dei prezzi 2025-2026 sulle piste

(Adnkronos) - Sciare costa sempre di più con la stagione 2025-2026 vede un aumento dei prezzi degli skipass. Secondo un’indagine di Altroconsumo su 44 località sciistiche e dell’arco alpino il biglietto giornaliero registra un incremento medio del 4%, mentre ...

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Fis3, un successo per Roma Tor Vergata

(Adnkronos) - Ammontano a oltre 13 milioni 520 mila euro i fondi del bando Mur Fis 3 assegnati all’università di Roma Tor Vergata. Un successo straordinario per 10 progetti finanziati. E con sei ulteriori progetti idonei, inseriti utilmente nelle graduatorie del bando.  Tre i macrosettori del bando Fis3 ...

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Rifiuti, Moratti: "Modello italiano del riciclo è esempio in Europa"

(Adnkronos) - “Il modello italiano del riciclo è virtuoso. Il nostro paese è sicuramente da prendere ad esempio”. Così, Letizia Moratti (Mep Commissione Itre), all’evento organizzato da Conai, in collaborazione con il Corriere della Sera, presso la Borsa di Milano, dal ...

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Montagna, aumenti del 4% per gli skipass: la mappa dei prezzi 2025-2026 sulle piste

(Adnkronos) - Sciare costa sempre di più con la stagione 2025-2026 vede un aumento dei prezzi degli skipass. Secondo un’indagine di Altroconsumo su 44 località sciistiche e dell’arco alpino il biglietto giornaliero registra un incremento medio del 4%, mentre l’abbonamento di cinque giorni cresce del 4,4%. Per una famiglia di tre adulti, la spesa quotidiana può arrivare fino a 260 euro in Italia e a 370 euro in località estere come Zermatt. Il report segnala rincari significativi in diverse aree: in Trentino-Alto Adige e nelle Dolomiti le tariffe giornaliere raggiungono i livelli più elevati, fino a 86 euro. L’indagine si concentra sulle tariffe dei periodi di alta stagione: Natale, Capodanno, Carnevale e giorni festivi. Tra gli aumenti più marcati si segnalano Alagna Valsesia (+13,1%) e Livigno (+10,1%). Al contrario, Champorcher mantiene lo skipass più economico, mentre il Friuli-Venezia Giulia è l’unica regione a non modificare i listini. Nell’Appennino la situazione risulta più eterogenea, con alcune località ferme ai prezzi precedenti e altre con rialzi significativi. Oltreconfine, gli aumenti più consistenti riguardano la Svizzera, dove il collegamento Zermatt-Cervinia raggiunge i 125 euro al giorno, risultando lo skipass più caro dell’indagine. Il biglietto giornaliero resta il titolo più acquistato da chi frequenta la montagna in giornata o durante brevi soggiorni. Per questo rappresenta l’indicatore più immediato dell’andamento dei prezzi. Le tariffe presentano una variabilità particolarmente elevata. Nei trentasette comprensori sciistici italiani presi in esame, lo skipass giornaliero ha un prezzo minimo di 36 euro (Champorcher) e massimo di 86 (Dolomiti Superski). Anche quest’anno il Trentino-Alto Adige si conferma tra le aree più costose in assoluto. La gran parte dei comprensori principali, tra cui Val Gardena, Plan de Corones, Alta Badia e Tre Cime, vede un aumento da 77 a 80 euro. Sebbene in termini percentuali l’incremento non risulti eccessivo, acquisisce peso per l’alto livello delle tariffe già raggiunto in precedenza. Più consistente l’aumento di Madonna di Campiglio, che sale da 79 a ben 85 euro (+7,6%), restando così tra le più costose d’Italia. Anche il Veneto segue dinamiche analoghe. Cortina d’Ampezzo, protagonista delle prossime Olimpiadi invernali, partendo da tariffe già molto gravose preferisce non calcare più di tanto la mano, almeno per quanto riguarda lo skipass (+3,9%), rimanendo in linea con la media nazionale di aumenti: il ticket però arriva comunque a costare 80 euro. Alto, certo, ma non il più caro della zona, visto che Dolomiti Superski sale da 83 a 86 euro (+3,6%). I comprensori sciistici delle Dolomiti, nel loro complesso, sono quelli più dispendiosi. In Piemonte alcune stazioni, come Limone e Bardonecchia, mantengono immutati i prezzi rispettivamente a 48 e 49 euro, mentre altre, come la Vialattea, crescono da 54 a 57 euro. L’aumento più significativo si registra ad Alagna Valsesia, che passa da 54 a 61 euro, con una crescita del 13,1%. Un incremento tra i più elevati non solo della regione ma dell’intera indagine. Analoga la situazione in Lombardia, dove mediamente i rialzi registrati sono del 5%, ma con forti oscillazioni. Se l’aumento di 4 Valli–Bormio (+1,7%) resta contenuto, quelli di Madesimo-Valchiavenna, Chiesa Valmalenco e Adamello cominciano a salire, per esplodere a Livigno, in cui si registra uno dei rincari più elevati della nostra indagine – da 65 a 71 euro, pari a un +10,1% – fatto che la colloca tra le località più care dell’arco alpino nazionale. In Valle d’Aosta, quest’anno Champorcher ha ceduto alla necessità di adeguare i listini, dopo averli mantenuti inalterati per quattro anni: lo skipass giornaliero passa da 35 a 36 euro, senza però perdere il suo primato; resta infatti la località più economica. Nel complesso, la Valle d’Aosta non solo mostra incrementi sotto la media nazionale, ma anche un ventaglio di prezzi molto ampio, la quota più esosa è il collegamento internazionale Cervinia-Zermatt: 87 euro. Quest’ultimo è il prezzo dello skipass giornaliero se lo si acquista in Italia (Cervinia). Infatti, lo stesso skipass comprato in Svizzera (Zermatt) costa molto di più, vale a dire il corrispondente in franchi di circa 125 euro. Le località sciistiche valdostane di fascia media sono Pila e La Thuile, entrambe allineate su 58 euro. Più alti i prezzi dello skipass giornaliero per accedere a Monterosa Ski (61 euro) e a Cervinia-Valtournenche (63 euro). La soglia d’accesso al segmento più alto della regione è rappresentata da Courmayeur, che con 69 euro (+3%) si colloca fra le località valdostane più costose. Tra tutte le regioni italiane coinvolte nell’indagine, il Friuli-Venezia Giulia è l'unica in cui tutte le località dell'inchiesta presentano tariffe identiche, immutate rispetto alla scorsa stagione invernale. Lo skipass giornaliero a Piancavallo, Sella Nevea, Zoncolan e Tarvisio rimane saldamente ancorate ai 44 euro. Nel quadro nazionale, l’Appennino rappresenta un caso interessante. Pur registrando un aumento medio del 3,8%, alcune località hanno deciso di non toccare il prezzo del giornaliero, altre invece prendono il largo. Campo Felice, per esempio, conferma la tariffa di 43 euro, così come Roccaraso mantiene quella di 58 euro, invariata rispetto allo scorso inverno. Questo approccio prudente contrasta con l’aumento applicato da Ovindoli, che passa da 42 a 46 euro, segnando un incremento netto del 10%, tra i più marcati dell’intera dorsale appenninica. Il comprensorio sciistico del Cimone (Sestola), nell’area modenese, registra un aumento meno vistoso, ma più alto della media nazionale: il ticket giornaliero passa da 52 a 55 euro (+5,8%). Per chi può permettersi di fare la settimana bianca, l’abbonamento di cinque giorni alle piste di risalita fa risparmiare in media solo il 12%, in totale poco più di 40 euro a persona. In questo tipo di ticket, infatti, i giorni si intendono consecutivi, e se per qualsiasi motivo non si riuscisse (per uno o più giorni) ad andare sulle piste, non si ha alcuna chance di ottenere un rimborso. Indipendentemente dalla località scelta, pianificando con anticipo l’acquisto dello skipass e adottando alcuni accorgimenti si possono ottenere risparmi, anche consistenti, sull’acquisto dello skipass. I comprensori più cari si trovano soprattutto nelle Alpi e in Svizzera: Livigno sfiora i 315 euro, mentre in Italia i livelli più elevati vengono raggiunti da Dolomiti Superski (380 euro), Madonna di Campiglio (373 euro) e soprattutto dal Superskirama Dolomiti Adamello-Brenta, che con i suoi 386 euro rappresenta l’offerta italiana più esosa. Al di sopra di tutti spiccano però le località svizzere: Sankt Moritz tocca i 463 euro e il collegamento internazionale Zermatt-Cervinia arriva a 469 euro, risultando il pacchetto da cinque giorni più costoso dell’intero campione.

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Fis3, un successo per Roma Tor Vergata

(Adnkronos) - Ammontano a oltre 13 milioni 520 mila euro i fondi del bando Mur Fis 3 assegnati all’università di Roma Tor Vergata. Un successo straordinario per 10 progetti finanziati. E con sei ulteriori progetti idonei, inseriti utilmente nelle graduatorie del bando. Tre i macrosettori del bando Fis3 social sciences and humanities, physical sciences and engineering, life sciences cui hanno applicato i ricercatori e le ricercatrici degli atenei nazionali, per il bando finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca per 475 mln di euro. Fis è un progetto che ricalca per prestigio, finanziamenti e tipologia i bandi europei: previsti finanziamenti per progetti di ricerca di elevato contenuto scientifico, condotti da ricercatori emergenti (Starting Grant), da ricercatori in carriera (Consolidator Grant) e da ricercatori affermati (Advanced Grant).cSono state presentate in tutto 87 domande dai ricercatori di Roma Tor Vergata. Questi sono i vincitori menzionati nel decreto di approvazione ministeriale pubblicato nei giorni scorsi e suddivisi per settori di ricerca. Per social science and humanities: Alessandro Casini (Event-studies in macroeconomics and finance: identification, estimation and inference on the causal effects of policy announcements); Federica Pierini (Tracking the burden of past infectious diseases from genetic, archaeological, and historical resources); Giancarlo Spagnolo (Public procurement as an innovation policy: design, competences and outcomes); Alessandra Molinari (The islamic connection: Sicily, Tunisia and Egypt as the hinge between the Mediterranean, India and China ( 9th-14th centuries)). Per physical sciences and engineering: Tommaso Giovannini (In-Silico modeling and design of advanced plasmonic nanoreactors for sustainable catalysis); Daniele Mazzarella (revolutionize organocatalysis through electrochemistry); Matteo Russo (The kinetic library: an open-access archive of mechanism designs with prompt-to-print generative ai); Alessandro Porchetta (Dna-actuated biomimetic compartments that sense and process molecular information). Per Life sciences: Massimo Federici (Deciphering the causal role of metabolome in metabolic syndrome); Maria Teresa Voso (clinical and laboratory exploration of adverse-risk acute myeloid leukemias). “Sono estremamente grato ai nostri ricercatori alle nostre ricercatrici per le loro ricerche di punta – ha orgogliosamente commentato Nathan Levialdi Ghiron rettore dell’università di Roma Tor Vergata - un’eccellenza del nostro Ateneo che acquisisce peso sempre maggiore a livello nazionale”. “I progetti finanziati coinvolgono molti dei nostri dipartimenti che voglio ringraziare per il lavoro di squadra adottato nelle procedure di presentazione delle domande di partecipazione: si è trattato di vere e proprie task force interne operative guidate dai direttori dei dipartimenti che hanno contribuito affinché si potesse arrivare a questi mirabili successi”, ha concluso. Proprio recependo l’impegno dei direttori di dipartimento, il rettore si è impegnato a garantire i contratti richiesti dal bando e per questo sono previste azioni mirate.

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Rifiuti, Moratti: "Modello italiano del riciclo è esempio in Europa"

(Adnkronos) - “Il modello italiano del riciclo è virtuoso. Il nostro paese è sicuramente da prendere ad esempio”. Così, Letizia Moratti (Mep Commissione Itre), all’evento organizzato da Conai, in collaborazione con il Corriere della Sera, presso la Borsa di Milano, dal titolo ‘Il futuro della sostenibilità tra sfide emergenti e transizione competitiva’. “L'Italia ha già superato i target del 2025 e nel 2024 siamo arrivati ad un 76,7% di riciclo, quindi un modello che deve essere preso in considerazione dall'Europa e da altri paesi. Per far questo - prosegue Moratti - il vecchio continente deve semplificare le regole, orientarle al risultato, puntare sull'innovazione di processo e prodotto, favorendo quindi gli investimenti. Deve fare in modo che le procedure per le autorizzazioni, per esempio quelle ambientali, siano più rapide. Inoltre bisogna superare il concetto di rifiuto in modo tale che ci sia in Europa un'armonizzazione che non porti un paese a pensare ad un rifiuto in un certo modo e un paese a classificarlo in un modo diverso”.

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