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Ucraina, nel Donbass l'incertezza di un fronte fra analisi e propaganda: cosa succede

(Adnkronos) - Il Donetsk, nel Donbass, è il fulcro della guerra tra Ucraina e Russia ed è al centro dei negoziati sui territori.La linea del fronte cambia di giorno in giorno, se non di ora in ora. Non ci sono carri armati ma gruppi di assalto di poche unità di ...

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(Adnkronos) - "Determinare le cause delle prolungate interruzioni che hanno provocato il blocco delle attività economiche, lavorative, amministrative, sociali e sanitarie nel comprensorio della montagna occidentale parmense durante gli ultimi due fine settimana". Il ...

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Sostenibilità, al via 'Energia in Franciacorta': progetto per famiglie vulnerabili

(Adnkronos) - Un fondo di 60mila euro per il pagamento di bollette di luce e gas e la promozione di un percorso di educazione e consapevolezza per i consumi: nasce 'Energia in Franciacorta', il progetto realizzato grazie all’accordo tra Banco dell’energia, ...

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Ucraina, nel Donbass l'incertezza di un fronte fra analisi e propaganda: cosa succede

(Adnkronos) - Il Donetsk, nel Donbass, è il fulcro della guerra tra Ucraina e Russia ed è al centro dei negoziati sui territori.La linea del fronte cambia di giorno in giorno, se non di ora in ora. Non ci sono carri armati ma gruppi di assalto di poche unità di fanti che rendono difficile dire se una zona è effettivamente sotto il controllo di una o dell'altra parte. Alle analisi si sovrappone la propaganda del Cremlino. E' difficile trarre conclusioni certe e di conseguenza ancora più difficile per il presidente ucraino Volodymir Zelensky definire i dolorosi compromessi sui territori necessari per arrivare all'accordo di pace in discussione in queste ore. "E' complicato dividere i territori", ha ammesso il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, anticipando le difficoltà di sviluppare dialogo e trattative in un quadro a dir poco fluido e confuso. Mosca ha per esempio appena rivendicato il controllo di Siversk, sempre nel Donetsk, 30 chilometri a est di Kramatorsk e Sloviansk, le ultime due grandi città del Donbass rimaste agli ucraini. Il capo di stato maggior russo Valery Gerasimov ne ha informato Putin, in un intervento durante una riunione dei comandanti dei diversi gruppi militari, ripreso dalle emittenti tv. "Le forze russe in Ucraina stanno avanzando con fiducia lungo l'intero fronte", ha detto Putin ringraziando comandanti e soldati "per i combattimenti". Le forze ucraine dispiegate nella zona della cittadina in cui prima dell'inizio della guerra vivevano 11mila persone hanno respinto come falsa tale rivendicazione. Siversk è ancora sotto controllo di Kiev. Come altrove, "il nemico sta cercando di infiltrarsi in piccoli gruppi, facendo leva sulle condizioni sfavorevoli del meteo ma la maggior parte di queste unità vengono distrutte mentre si avvicinano", precisano le fonti di Kiev sul teatro. Siversk sarebbe secondo i russi stata presa e i militari controllano anche il nord e il sud della cittadina, bloccando le linee di rifornimento in modo tale da evitare scontri con la resistenza ucraina strada per strada. Le riprese geolocalizzate indicano che i militari di Mosca hanno preso le zone a est di Siversk, ma sull'ovest non ci sono conferme, sottolinea l'Institute for the Study of War, think tank statunitense che monitora il conflitto quotidianamente. Il Cremlino sostiene anche che sia iniziata la battaglia per Sloviansk, l'estremo settentrionale della Cintura fortificata del Donetsk, ma non ci sono conferme al riguardo. Ma gli analisti precisano che ci vorranno ancora alcuni mesi perché questo sia possibile. Prima di dare il via all'assalto, i militari russi devono però completare la presa di Lyman, a 14 chilometri, vale a dire anche attraversare il fiume Siverskyi Donets, o completare quella di Siversk e da lì percorrere i 30 chilometri che la separano da Sloviansk. Laddove l'impegno militare russo per prendere Siversk e Lyman va avanti da anni. La storia di questo sforzo associato alle dichiarazioni di Mosca bene rende l'idea di come stiano effettivamente andando le cose al fronte. E' dai primi di luglio del 2022, dalla presa di Severodonetsk e Lysychansk, che Mosca persegue la caduta di Siversk. Ci sono voluti 41 mesi alle forze russe per avanzare 19 chilometri dalla periferia ovest di Lysychansk al centro di Siversk. Le forze ucraine hanno liberato a ottobre del 2022, durante la controffensiva di quell'autunno. E da allora i soldati russi cercando di riconquistarla, senza successo. Una cosa è certa: il tasso di avanzamento dei russi è il più lento di qualsiasi campagna militare dell'ultimo secolo, inclusa la Battaglia della Somme nella Prima guerra mondiale. Dopo quasi quattro anni di guerra, un lasso di tempo sufficiente all'Armata rossa per respingere l'invasione tedesca e conquistare Berlino - è ancora lontana dall'aver preso l'intera regione di Donetsk, obiettivo fin dalla prima invasione, allora sotto copertura, nel 2014. "Occasionalmente riescono a issare le loro bandiere. Per questo sostengo che una posizione è stata presa, ma poi noi effettuiamo operazioni di sgombero, rimuovendo i simboli e le loro posizioni tornano sotto il nostro controllo", riassume il maggiore dell'esercito di Kiev, Oleh Hlushko, comandante della Seconda brigata presidenziale che proprio nei giorni scorsi ha respinto un altro attacco, in una intervista al Wall Street Journal. Se la domanda è 'la Russia è vicina a uno sfondamento nel Donetsk?' il quotidiano americano risponde negativamente, laddove Donald Trump fa invece eco al lead del Cremlino nel dire che l'Ucraina sta perdendo la guerra militarmente, ha conquistato interamente Pokrovsk - dove in alcune zone gli ucraini ancora combattono - con Putin già due volte nei giorni scorsi in divisa militare a sostenere questa narrativa. "Anche se le posizioni ucraine stanno gradualmente erodendosi, le forze stanno ancora infliggendo pesanti vittime. Questo significa che piccoli progressi russi (progressi marginali, come ha detto la vice segretaria dell'Organizzazione del trattato atlantico, Rasmilla Shekerinska, ndr) si ottengono a costi pesanti". Una cosa è certa: la situazione al fronte è molto difficile per Kiev. Che non riesce a reclutare il personale militare al ritmo necessario, con la linea del fronte sguarnita di fanteria, sempre più fragile. A questo si aggiungono gli effettivi progressi dell'industria russa sui droni ampiamente usati nel Donetsk per distruggere le linee di rifornimento ucraine e bloccare la rotazione delle forze. I russi hanno di recente dispiegato nuove forze nella zona di Chasiv Yar che Kiev sta difendendo da due anni. Ma mlgrado i raid sempre più intensi di droni e missili, anche qui "non riescono a far cadere l'insediamento", aggiunge un ufficiale della 56esima brigata che lo difende. "Il volume di bugie russe eccede di molto l'avanzamento delle forze sul campo. Il nemico usa disinformazione e false mappe in una guerra ibrida contro l'Ucraina che influenza sia l'audience straniera e i nostri soldati e gli ucraini in generale", ha riassunto il comandante delle forze ucraine, Oleksandr Syrskiy.

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Solidarietà e spettacolo, 1.500 manager a teatro a sostegno associazioni Milano

(Adnkronos) - "Determinare le cause delle prolungate interruzioni che hanno provocato il blocco delle attività economiche, lavorative, amministrative, sociali e sanitarie nel comprensorio della montagna occidentale parmense durante gli ultimi due fine settimana". Il capogruppo di Forza Italia Pietro Vignali lamenta numerosi danni derivanti dallo stop alla connessione telefonica (sia voce che dati) riscontrate nelle ultime settimane su tutto l'arco montano occidentale parmense, da Berceto a Tornolo. Sottolineando "l'impedimento nello svolgimento delle numerosissime attività economiche, lavorative, amministrative, sociali e sanitarie che dipendono da tali connessioni", Vignali rimarca i disagi e i danni derivanti da tali interruzioni. Rifacendosi poi agli accordi stretti dalla giunta regionale con gli operatori del settore telecomunicazioni fin dal 2010 per l'aggiornamento del quadro sulla penetrazione delle tecnologie di connessione e Tlc offerte sui territori e la realizzazione di uno specifico osservatorio sulla connettività in Regione, Pietro Vignali auspica specifici interventi "per evitare che si verifichino nuovamente tali interruzioni di connessione telefonica e telematica". In via più generale, infine, sollecita la Giunta regionale a supportare e sostenere gli utenti danneggiati nel "ricevere indennizzi per il disservizio subito".

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Sostenibilità, al via 'Energia in Franciacorta': progetto per famiglie vulnerabili

(Adnkronos) - Un fondo di 60mila euro per il pagamento di bollette di luce e gas e la promozione di un percorso di educazione e consapevolezza per i consumi: nasce 'Energia in Franciacorta', il progetto realizzato grazie all’accordo tra Banco dell’energia, Fondazione Lgh, Cogeme Spa e Associazione Riuso 3, ente attuatore dell’iniziativa 'Banco del riuso', un servizio orientato alla solidarietà e alla condivisione, al non spreco, al riutilizzo degli oggetti e delle risorse e alla promozione delle capacità individuali, con il coinvolgimento di 11 Comuni del Sud Ovest bresciano. Il progetto si propone l’obiettivo di sostenere i nuclei familiari a rischio di povertà, anche energetica, grazie al contributo di Fondazione Lgh, fondazione del gruppo A2A attiva in Lombardia, tra i fondatori della Fondazione Banco dell’energia. 'Energia in Franciacorta' rientra nel filone 'Energia in periferia', promosso da Banco dell’energia per supportare le famiglie in situazioni di vulnerabilità energetica, residenti nelle zone più periferiche delle città italiane e nei piccoli comuni. Uno strumento sempre più importante, se si guarda ai numeri del fenomeno in Italia che, secondo i dati Oipe - Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica 2023, interessa 2,36 milioni di famiglie, pari a circa il 9% del totale, un dato in rapida crescita. “Affrontare la povertà energetica significa riconoscere che l’accesso all’energia è una condizione essenziale per la dignità e l’autonomia delle persone. Come Fondazione Banco dell’energia lavoriamo per far sì che nessuno sia escluso, sostenendo le famiglie nei momenti di maggiore fragilità. La collaborazione con i nostri partner ci permette di trasformare questo impegno in risultati concreti, offrendo ai territori strumenti capaci di generare valore sociale nel lungo periodo”, spiega Silvia Pedrotti, Responsabile Fondazione Banco dell’energia. Banco dell’energia condivide con Cogeme l’obiettivo di sostenere persone e famiglie appartenenti a fasce sociali deboli attraverso iniziative solidali di tipo economico, attività educative e realizzazione di modelli di intervento legati alla promozione e allo sviluppo di energie rinnovabili; Riuso 3 nasce con finalità sociali per favorire lo scambio di beni, servizi e attività tra le persone, creando un modello orientato alla solidarietà e alla condivisione, al non spreco e al riutilizzo di oggetti e risorse: da qui l’accordo per rispondere al bisogno di singoli e famiglie vulnerabili che vivono sul territorio della Franciacorta e dell’ovest bresciano, coinvolgendo anche i Servizi Sociali di 11 amministrazioni, tutte aderenti dal 2018 al progetto 'Banco del riuso' (Berlingo, Castegnato, Cazzago San Martino, Castrezzato, Cologne, Iseo, Lograto, Maclodio, Paderno Franciacorta, Passirano, Rovato) con l’obiettivo di consolidare un network territoriale già costituito e impegnato in attività solidali sul territorio. Oltre al pagamento diretto delle bollette, saranno organizzati eventi formativi rivolti agli operatori per fornire loro le competenze necessarie per informare e sensibilizzare le famiglie beneficiare sui temi dell’efficientamento e del risparmio energetico e a tal fine verranno create e coordinate le figure dei Ted - Tutor per l’Energia Domestica. “Siamo particolarmente fieri, come Fondazione Lgh e co-fondatori di Banco dell’energia, di poter sostenere un nuovo progetto volto a contrastare la povertà energetica nei territori in cui operiamo - afferma Giorgio Bontempi, presidente di Fondazione Lgh - La povertà energetica è una realtà che tocca molte famiglie, e il progetto ‘Energia in Franciacorta’ ne è una risposta concreta, in grado di offrire un sostegno immediato e allo stesso tempo proporre un percorso formativo che aiuti le persone a diventare protagoniste consapevoli delle proprie scelte energetiche. Non parliamo di semplice assistenza, ma di un accompagnamento strutturato che mira a rafforzare le competenze e la capacità di gestione, generando un impatto positivo e duraturo sulla qualità della vita”. “Siamo nati nel territorio e per il territorio da più di cinquant’anni e questa mission la traduciamo nel nostro agire quotidiano. Fare servizi di pubblica utilità significa avere uno sguardo che va oltre le dinamiche classiche del fare impresa: significa creare un impatto positivo per le nostre comunità, a maggior ragione se il nostro operato va ad aiutare le famiglie in condizione di 'fragilità sociale'. Per questo abbiamo raccolto con grande convinzione questa iniziativa integrando la dotazione economica prevista e veicolandola ai comuni legati ad uno dei nostri progetti più emblematici, ovvero il 'Banco del riuso', grazie al supporto della nostra Fondazione”, afferma Giacomo Fogliata, presidente Cogeme Spa. “Pochi mesi fa abbiamo presentato uno dei primi report di valutazione d’impatto e abbiamo dimostrato che restituiamo al territorio tre volte tanto, rispetto a quanto abbiamo in dotazione. ‘Energia in Franciacorta’ ci permette di rafforzare ulteriormente questi risultati e di integrare l’offerta socio ambientale già in essere grazie ai Banchi del riuso e l’Associazione Riuso 3”, dice Gabriele Archetti, presidente Fondazione Cogeme ets.

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