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Manovra, vertice a Palazzo Chigi: intesa su affitti brevi, Isee e dividendi

(Adnkronos) - Affitti brevi, ampliamento dell'esenzione Isee sulla prima casa e dividendi. La maggioranza inizia a trovare una quadra sui temi 'caldi' della Manovra da 18 miliardi che, secondo gli Uffici di presidenza delle Camere, dovrebbe avere il via libera del Senato il ...

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Professioni, De Luca (Consulenti lavoro): "Bene riforma ma serve cabina regia permanente"

(Adnkronos) - Il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro accoglie con favore il disegno di legge di 'Delega al Governo per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali', giudicandolo un passo decisivo verso l’ammodernamento ...

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Rifiuti: Conai, volume d'affari di 3,8 mld

(Adnkronos) - Nel 2024 il sistema Conai ha prodotto 3,8 miliardi di euro di valore economico, contribuendo per 2 miliardi di euro al Pil nazionale e sostenendo oltre 24mila posti di lavoro lungo l’intera filiera del riciclo. Il Consorzio Nazionale Imballaggi ha presentato oggi a Milano in Borsa Italiana ...

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Manovra, vertice a Palazzo Chigi: intesa su affitti brevi, Isee e dividendi

(Adnkronos) - Affitti brevi, ampliamento dell'esenzione Isee sulla prima casa e dividendi. La maggioranza inizia a trovare una quadra sui temi 'caldi' della Manovra da 18 miliardi che, secondo gli Uffici di presidenza delle Camere, dovrebbe avere il via libera del Senato il 15 dicembre e approdare poi a Montecitorio il 19. Due ore di vertice a Palazzo Chigi, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, con i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, i capigruppo di maggioranza del Senato, Lucio Malan per Fdi, Massimiliano Romeo della Lega, e Maurizio Gasparri per Fi, per trovare l'intesa su questioni che, però, precisa una nota dell'esecutivo, "sono ancora aperte". Intanto, in Commissione Bilancio di Palazzo Madama passava la tagliola delle inammissibilità, segando 105 emendamenti sugli oltre 400 segnalati. Le proposte di modifica, però, restano ancora molte, anche perché ai senatori è stata data la possibilità di presentare altri emendamenti al posto di quelli cassati. Si continua a ragionare sulle coperture quindi: per soddisfare tutte le richieste, secondo un primo calcolo, servirebbe poco più di un miliardo, dice Malan. Ma Ciriani non si sbilancia: "E' una stima". Tra i nodi di questa finanziaria, la querelle sugli affitti brevi era certamente uno dei principali. Ora, il punto su cui sembra che le forze di maggioranza stiano trovando una convergenza riguarda il numero di case di proprietà che farebbe scattare il 'reddito di impresa'. Attualmente, la cedolare secca sulla prima casa è tassata al 21%, dalla seconda alla quarta casa aumenta al 26%, dalla quinta casa in poi si parla, appunto, di reddito di impresa. Il ragionamento che si sta portando avanti punta ad abbassare questa asticella alla terza casa, lasciando invariate le aliquote del 21% sulla prima e del 26% sulla seconda, spiega il senatore Malan. "Noi tuteliamo la casa", afferma Gasparri, "su questo siamo tutti d'accordo, poi tocca al Mef vedere se le coperture ci sono". Su come e dove trovare queste risorse, nessuno si sbilancia, men che meno il Mef. Ciriani, a chi gli chiede se il governo parlerà con le banche, risponde con un secco: "Parleremo con tutti i soggetti interessati dagli interventi del governo". Rispetto invece all'ipotesi, avanzata in due emendamenti – entrambi ammissibili – di Lega e Forza Italia, di tassare le plusvalenze dell'oro da investimento, il senatore del Carroccio Romeo va con i piedi di piombo: ''E' una tematica che ha bisogno di un ulteriore approfondimento, da quello che abbiamo compreso, perché è molto complessa. Non è tra i temi considerati abbastanza sicuri''. Tra gli altri punti all'ordine del giorno sul tavolo del vertice di maggioranza anche la possibilità di compensazione anche per i contributi previdenziali delle imprese, e misure a favore delle forze dell'ordine, mentre non si è parlato di rottamazione. A Palazzo Madama intanto si va avanti con i lavori della Commissione. I tempi sono quelli fissati dagli Uffici di presidenza, che Ciriani intende rispettare. O almeno "ci proviamo", aggiunge. La riunione tra maggioranza e opposizione, governo, relatori, Mef e Ragioneria, sui temi comuni – calamità naturali, enti locali e metropolitane e italiani all’estero – è stata "positiva", dice il ministro. Quindi ora con il presidente della V, Nicola Calandrini, "vediamo se già martedì ci può essere un'altra riunione di commissione per provare a scremare gli emendamenti e i temi comuni concordati con le opposizioni”. Tra gli emendamenti della maggioranza salvati dall'ascia delle inammissibilità, oltre ai due già citati sull’oro, c’è quello, a firma Malan, sulle proprietà statale delle riserve auree della Banca d'Italia, tre proposte sulla sanatoria edilizia (lasciando indietro la quarta, inammissibile per copertura, che dava ai Comuni l'obbligo di rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria). Non passa invece la proposta a firma Testor e Dreosto (Lega) che prevedeva la vendita delle quote del Mes detenute dall'Italia per finanziare il taglio della pressione fiscale. Ma il Carroccio non si arrende e lavora ad una riformulazione: "Avevamo messo la cifra esatta di 5 miliardi all'anno. La ratio" della non ammissibilità "è che non sapendo nemmeno se legislativamente sia possibile e quali siano le tempistiche, non possiamo dare per buona la copertura. Ora - ha spiegato il senatore leghista Claudio Borghi - alleggeriamo l'emendamento, per cui si autorizza il governo alla cessione delle quote del Mes e il ricavato, senza quantificarlo, andrà nel fondo per la riduzione della pressione fiscale". Pollice verso anche per l’emendamento a firma Mancini (Fdi), che prevedeva la proroga di Opzione donna, ampliando la platea ed estendendo al 31 dicembre di quest'anno il termine per maturare i requisiti che permettono di usufruire del trattamento pensionistico. Anche in questo caso si provvederà ad una riformulazione, per superare lo scoglio delle coperture. Bocciato poi, tra gli altri, lo stop al tetto degli stipendi della Pa per i compensi dei manager dalle società quotate, anche se a controllo pubblico. La proposta, che tra le firme contava quelle dei capigruppi del Carroccio e degli azzurri al Senato, Massimiliano Romeo e Maurizio Gasparri, non ha passato il vaglio delle ammissibilità perché considerata estraneo per materia.

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Professioni, De Luca (Consulenti lavoro): "Bene riforma ma serve cabina regia permanente"

(Adnkronos) - Il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro accoglie con favore il disegno di legge di 'Delega al Governo per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali', giudicandolo un passo decisivo verso l’ammodernamento e l’armonizzazione di un sistema atteso da molti anni. Il Ddl valorizza il ruolo sociale delle professioni regolamentate, riafferma l’indipendenza e l’autonomia intellettuale del professionista e riconosce le competenze specifiche degli iscritti agli albi, garantendo al cittadino prestazioni qualificate e adeguate. È quanto precisato oggi da Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine e di ProfessionItaliane, l’associazione che raggruppa 23 ordini e collegi professionali, nel corso dell’audizione sul testo presso la commissione Giustizia del Senato. Apprezzata anche la scelta di definire con chiarezza l’oggetto di ciascuna professione, stabilendo che tutte le attività non riservate siano liberamente esercitabili dai professionisti iscritti. Positivi gli interventi sull’accesso alla professione tramite esame di Stato, l’uso esclusivo del titolo professionale, le specializzazioni, l’ammodernamento dei sistemi elettorali, la disciplina più snella dei procedimenti deontologici e l’introduzione di regole sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle prestazioni professionali. Di rilievo, secondo la categoria, anche le norme introdotte per favorire il principio dell’equo compenso, le convenzioni assicurative collettive, maggiori tutele sociali e la revisione delle Società tra Professionisti. Alla luce della complessità della riforma e dell’impatto trasversale che questa avrà sui diversi ordinamenti professionali, il Consiglio Nazionale ha ribadito l’esigenza di istituire una Cabina di regia permanente con i tre Ministeri vigilanti sottoscrittori, al fine di garantire una maggiore uniformità applicativa, il coordinamento delle competenze, il monitoraggio dei decreti attuativi e una gestione condivisa delle innovazioni introdotte. “Il Ddl rappresenta una riforma necessaria e molto attesa: ora serve una cabina di regia stabile per assicurare coerenza, qualità e piena operatività delle nuove norme”, ha sottolineato in conclusione De Luca.

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Rifiuti: Conai, volume d'affari di 3,8 mld

(Adnkronos) - Nel 2024 il sistema Conai ha prodotto 3,8 miliardi di euro di valore economico, contribuendo per 2 miliardi di euro al Pil nazionale e sostenendo oltre 24mila posti di lavoro lungo l’intera filiera del riciclo. Il Consorzio Nazionale Imballaggi ha presentato oggi a Milano in Borsa Italiana l’edizione 2025 del suo Rapporto integrato di sostenibilità, che, come ogni anno, quantifica i benefici economici ed ambientali del riciclo in Italia. “Il Rapporto integrato 2025 conferma la capacità del modello Conai di convertire la sostenibilità in valore tangibile e misurabile, e di operare in coerenza con i principali indicatori Esg e con le aspettative del sistema economico nazionale. Lo vediamo nei numeri ma anche nel ruolo più ampio che il sistema svolge: non gestiamo semplicemente i materiali di imballaggio post consumo, ma attiviamo filiere, abilitiamo settori strategici, generiamo lavoro e riduciamo la dipendenza dalle risorse naturali - commenta Ignazio Capuano, presidente Conai - Ogni euro di Contributo Ambientale genera valore che si moltiplica nel Paese, dimostrando che la sostenibilità può essere non solo doverosa, ma anche straordinariamente produttiva. Ambiente e competitività non sono in contrasto: il riciclo è una vera infrastruttura industriale nazionale, capace di produrre benefici economici, occupazionali e ambientali. I numeri ci raccontano la strada fatta; il nostro impegno quotidiano indica quella da seguire: trasformare il riciclo in un’opportunità reale, misurabile e condivisa per un’Italia più efficiente e sostenibile”. Grazie al riciclo degli imballaggi l’Italia ha risparmiato nel 2024 12,2 milioni di tonnellate di materie prime vergini, ossia il peso di oltre 830 Torri di Pisa; ha evitato l’utilizzo di 55 TWh di energia primaria, pari ai consumi domestici della metà delle famiglie italiane; e ha ridotto le emissioni di gas serra fino a 11,4 milioni di tonnellate di CO2eq, che corrispondono a quelle di circa 9mila voli intorno al mondo. Dal Report emerge così "la crescente interdipendenza tra sostenibilità, innovazione e competitività. Le analisi relative alle imprese soggette a schemi Epr (Extended Producer Responsibility) mostrano infatti come alti tassi di riciclo e modelli collaborativi producano nel tempo maggiore efficienza, fiducia degli investitori e valore finanziario". “Sostenibilità significa capacità di trasformare una visione ambientale in valore industriale. Ogni cifra del Rapporto non è solo un dato, ma il racconto di un impegno che coinvolge imprese, comunità e territori, e che rende visibile ciò che spesso rimane nascosto: le storie dei materiali, delle persone e delle filiere che lavorano insieme come in un film a più livelli - sottolinea Simona Fontana, direttore generale Conai - La qualità delle filiere, l’innovazione tecnologica e la collaborazione con i territori sono i pilastri che ci consentono di ottenere risultati concreti e di rafforzare la competitività del Sistema Paese, consolidando il ruolo dell’Italia nella transizione circolare europea. La sostenibilità è esperienza e partecipazione. Ogni parola, ogni scelta può diventare azione, innovazione e esempio: Conai ha anche una missione formativa e culturale, e attraverso progetti come Green Jobs e Fenice Conai per il giornalismo ambientale giovane, coinvolge scuole, università, giornalisti e territori nella diffusione di una cultura della sostenibilità più consapevole”. In un contesto storico-economico segnato da dinamiche tecnologiche, geopolitiche e di mercato sempre più complesse, Conai ha promosso un dialogo tra istituzioni, imprese e operatori finanziari che ha portato all’individuazione di un insieme di priorità strategiche fondamentali per rafforzare la resilienza e la competitività del sistema. È emersa, innanzitutto, la necessità di regole chiare, orientate ai risultati e capaci di consolidare fiducia e pianificazione industriale. Una maggiore stabilità normativa rappresenta infatti un presupposto imprescindibile per creare condizioni favorevoli agli investimenti. “Questo rapporto è uno strumento prezioso anche per orientare le politiche pubbliche, perché offre indicazioni concrete su ciò che serve alle filiere e ai territori - afferma Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - I numeri presentati oggi confermano che il riciclo non è solo una scelta ambientale, ma una vera politica industriale. Risultati importanti che devono essere consolidati con iniziative mirate a sostenere e sviluppare la competitività di un settore energivoro e sottoposto a forte concorrenza internazionale, rendendo il materiale riciclato competitivo anche nei costi. In questa direzione va l’Energy Release, appena operativo, che garantirà energia rinnovabile a prezzo stabile alle imprese più energivore. Continuiamo inoltre a contribuire al Circular Economy Act, per costruire un mercato unico delle materie prime seconde, semplificare norme e autorizzazioni e incentivare l’utilizzo di materiali riciclati. A livello nazionale prosegue il confronto con gli operatori, dal tavolo sulla plastica alla sperimentazione dei certificati bianchi per l’economia circolare. Il sistema italiano del riciclo è un modello riconosciuto in Europa e il governo è impegnato a sostenerlo, rimuovendo ostacoli e creando condizioni di crescita. Ringrazio Conai per il contributo alla strategia nazionale”. Un pilastro altrettanto rilevante riguarda la promozione dell’innovazione e delle partnership, insieme all’integrazione sempre più stretta tra transizione verde e trasformazione digitale, considerate una leva unica per sostenere una crescita competitiva e duratura. A ciò si affianca la necessità di prestare particolare attenzione alle piccole e medie imprese, garantendo loro un accesso più semplice agli strumenti finanziari necessari per affrontare la transizione ecologica. Parallelamente, la valorizzazione della formazione e della conoscenza si conferma un motore decisivo di competitività per le filiere, mentre il rafforzamento del ruolo delle amministrazioni locali è ritenuto essenziale per assicurare l’implementazione efficace delle politiche di sostenibilità sui territori. “L’Italia si conferma tra i leader europei nella gestione dei rifiuti con risultati superiori alla media dell’Unione. I numeri dell’economia circolare testimoniano un sistema produttivo solido e competitivo. Negli ultimi cinque anni il valore aggiunto è in crescita e il settore coinvolge oltre 600mila lavoratori. Tuttavia, per mantenere questa rotta dobbiamo rafforzare la capacità di innovazione: il numero di brevetti legati al riciclo e ai processi circolari è ancora inferiore rispetto ai nostri competitor come Germania, Francia e Spagna. Per questo servono politiche mirate, più investimenti e una collaborazione sempre più stretta tra pubblico e privato, così da sostenere un modello di sviluppo davvero sostenibile e orientato al futuro", ha concluso Lara Ponti, vicepresidente di Confindustria per la transizione ambientale e obiettivi Esg.

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