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Teatro La Fenice, Concerto di Capodanno 2026 si farà: niente sciopero

(Adnkronos) - Si svolgerà regolarmente il Concerto di Capodanno 2026 al Teatro La Fenice di Venezia, trasmesso in diretta da Rai 1, con l'Orchestra e il Coro della Fenice, diretto da Michele Mariotti con la soprano Rosa Feola e il tenore Jonathan Tetelman.  La Rappresentanza ...

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Università, nasce nuova casa editrice Tor Vergata University Press

(Adnkronos) - Oggi il lancio ufficiale della pubblicazione dei primi titoli di Tor Vergata University Press, la casa editrice universitaria che opera in open access nel trasferimento e nella disseminazione della conoscenza: dopo due anni di intenso lavoro, le opere sono consultabili ...

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Agricoltura, 'The Good Farmer Award': i vincitori della II edizione

(Adnkronos) - Il Gruppo Davines - azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016 - in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, autorevole centro studi sulla green economy in Italia, ha premiato oggi al Davines Group Village di Parma i ...

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Teatro La Fenice, Concerto di Capodanno 2026 si farà: niente sciopero

(Adnkronos) - Si svolgerà regolarmente il Concerto di Capodanno 2026 al Teatro La Fenice di Venezia, trasmesso in diretta da Rai 1, con l'Orchestra e il Coro della Fenice, diretto da Michele Mariotti con la soprano Rosa Feola e il tenore Jonathan Tetelman. La Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu), al termine dell'assemblea generale dei lavoratori, ha scelto di non proclamare lo sciopero per il Concerto di Capodanno, evento tra i più attesi della stagione, per "profondo rispetto nei confronti del pubblico" e per evitare un possibile danno d'immagine alla storica istituzione veneziana. La decisione arriva dopo settimane di mobilitazioni che hanno acceso l'attenzione nazionale sulla protesta delle maestranze contro la nomina di Beatrice Venezi alla direzione musicale del Teatro da parte del sovrintendente Nicola Colabianchi. La Rsu, si legge in un documento diffuso oggi, come riporta l'Adnkronos, "ribadisce il proprio impegno a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, confermando la volontà di agire con senso di responsabilità e attraverso iniziative che mantengano centrale il rispetto per il pubblico e per l'immagine del Teatro. Le recenti mobilitazioni - tra le quali l'azione simbolica durante la prima del Wozzeck e i volantinaggi rivolti anche agli spettatori - hanno ottenuto un ampio riscontro sui principali mezzi di informazione. In questo contesto si inserisce anche la significativa presa di posizione dei quattro ex sindaci della Città Metropolitana di Venezia, che hanno espresso criticità sulla strada presa dalla direzione, riconoscendo, al contempo, il corretto comportamento di lavoratrici e lavoratori che ha permesso lo svolgimento della prima stagionale". In merito al Concerto di Capodanno, la Rsu sottolinea che "la decisione di non proclamare sciopero nasce innanzitutto dal profondo rispetto nei confronti del nostro pubblico, che in queste settimane ha saputo dimostrarci vicinanza e solidarietà. Riteniamo, inoltre, che un'azione di blocco in un evento così simbolico potrebbe arrecare un danno d'immagine al Teatro La Fenice, istituzione che amiamo e di cui siamo orgogliosi e che intendiamo tutelare anche nelle fasi più delicate della vertenza. Per queste ragioni, pur mantenendo alta l’attenzione sulle criticità aperte, la Rsu ha scelto responsabilmente di non mettere a rischio la continuità del Concerto di Capodanno". La Rsu "indica invece una serie di azioni alternative, incisive ma non pregiudizievoli: proteste visibili, comunicati e volantinaggi, iniziative simboliche, una conferenza stampa in campiello il 18 dicembre alle ore 15, durante la riunione del Consiglio di indirizzo, per garantire un confronto trasparente". La Rsu comunica infine che inoltrerà una richiesta formale di incontro al nuovo presidente della Regione Veneto, Alberto Stefani, "non appena sarà costituita la nuova Giunta regionale, al fine di aprire un dialogo istituzionale sulla situazione del Teatro".

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Università, nasce nuova casa editrice Tor Vergata University Press

(Adnkronos) - Oggi il lancio ufficiale della pubblicazione dei primi titoli di Tor Vergata University Press, la casa editrice universitaria che opera in open access nel trasferimento e nella disseminazione della conoscenza: dopo due anni di intenso lavoro, le opere sono consultabili e scaricabili gratuitamente su tvupress.uniroma2.it. Presentata dal rettore Nathan Levialdi Ghiron durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2025-2026 dello scorso 21 novembre, Tor Vergata University Press è il risultato dello sforzo comunicativo dell’Ateneo: “È un progetto ambizioso - ribadisce il rettore - per promuovere adeguatamente la diffusione dei risultati della ricerca scientifica. La nostra University Press rafforza il profilo di eccellenza dell’Ateneo ponendolo al fianco delle prestigiose istituzioni internazionali già attive nel campo dell’editoria scientifica". Tor Vergata University Press entra a pieno titolo quindi nel novero degli editori nati negli atenei italiani (circa 20), che hanno ricevuto l’importante eredità delle University Press europee e statunitensi: i contenuti scientifici devono poter trovare naturale sbocco grazie al rigore dell’editoria accademica, che si arricchisce di collane, riviste, monografie. A segnare l’avvio delle attività è la collana di short monographs 'Turres', progetto unico nel panorama editoriale italiano, che unisce rigore e agilità del formato per favorire la disseminazione della conoscenza, spaziando dalla medicina alla storia medievale, dalla filosofia all’economia, dall’astrofisica all’ingegneria, a testimonianza della ricchezza e della pluralità della ricerca. Tra gli autori di spicco, le cui opere sono disponibili alla lettura, l'economista Leonardo Becchetti con Voting with the Wallet, l'astrofisico Amedeo Balbi e La ricerca di vita nell'universo, l'endocrinologo Emmanuele A. Jannini e La costola di Eva, il giurista Marco Fioravanti e Tangeri Cosmopolis e lo storico Sandro Carocci con Città di torri. Un vero invito alla lettura. In catalogo anche la prima opera della collana Premio Giulia Cecchettin, Alla scoperta della multidisciplinarietà nella prospettiva di genere, raccolta delle tesi di laurea premiate nel 2025 dall'Ateneo nell’ambito del Premio “Giulia Cecchettin”, nato per valorizzare l’impegno di studentesse e studenti che hanno affrontato con rigore scientifico e sensibilità i temi dell’inclusione, della parità e del rispetto tra i generi. “La conoscenza è strumento di sviluppo ed emancipazione umana - commenta Lucia Ceci, prorettrice alla Comunicazione dell’università di Roma Tor Vergata e presidente della neonata casa editrice - la sua disseminazione favorisce l’impatto della ricerca d’eccellenza e dell’innovazione tecnologica. Ma Tor Vergata University Press è anche impegnata nella realizzazione di manuali e strumenti di supporto alla didattica con particolare attenzione alle forme innovative e alla sperimentazione didattica”. Un richiamo forte alla conoscenza come bene comune dell’umanità, da divulgare in una modalità quasi rivoluzionaria come l'open science, accessibile a tutti.

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Agricoltura, 'The Good Farmer Award': i vincitori della II edizione

(Adnkronos) - Il Gruppo Davines - azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016 - in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, autorevole centro studi sulla green economy in Italia, ha premiato oggi al Davines Group Village di Parma i vincitori della seconda edizione del 'The Good Farmer Award', iniziativa dedicata a giovani agricoltori under 35 che abbiano già avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agroecologia e dell’agricoltura biologica rigenerativa, intesa come insieme di pratiche ecocompatibili di gestione agricola, fortemente alternative all’agricoltura convenzionale. Questa seconda edizione del Premio ha coinvolto anche le aziende agricole-zootecniche, in particolare quelle attente al benessere animale, che utilizzano sistemi di allevamento estensivi e che adottano pratiche zootecniche rivolte al miglioramento degli agroecosistemi. I due agricoltori hanno ricevuto 10mila euro ciascuno per l’acquisto di materiali e per interventi finalizzati al miglioramento e allo sviluppo delle pratiche agroecologiche già avviate. Nel corso della cerimonia è stata letta una lettera di saluto inviata da Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, che ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa. La Giuria che ha valutato e selezionato i progetti è composta da otto membri, fra professori universitari ed esperti in temi di agricoltura, agroecologia e sostenibilità a cui quest’anno si sono aggiunti due esperti di zootecnia. I VINCITORI - Alessia Mazzù (classe ’90), socia della Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio - Cooperativa Romana Agricoltura Giovani, è stata premiata per aver trasformato una terra pubblica abbandonata in un luogo di rigenerazione ambientale e sociale. Alessia si è formata tra l’Italia e la Scozia, dove si è specializzata in sostenibilità e studi ambientali. La Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio nasce nel 2011 da una vertenza politica per consentire ai giovani agricoltori l’accesso alle terre pubbliche abbandonate. Situata nel cuore del Parco di Veio a Roma, la Cooperativa pratica metodi biologico-rigenerativi, coltivando cereali rari, ortaggi e leguminose, e custodendo il 'frutteto della biodiversità' per recuperare antiche varietà frutticole. Co.r.ag.gio si distingue come modello di agricoltura sociale e multifunzionale, dedicandosi alla formazione, ai laboratori didattici e offrendo percorsi di inclusione a persone in condizioni di fragilità o svantaggio. Il premio servirà a realizzare un sistema integrato per la raccolta e la gestione dell'acqua piovana e atmosferica, per diversificare le fonti idriche e continuare a far evolvere la Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio come laboratorio di rigenerazione ambientale e sociale. Luca Quirini (classe '94), fondatore dell’Azienda Agricola Quira, è stato premiato per il suo allevamento incentrato sul benessere animale e la salvaguardia del territorio ligure. L’azienda, situata a Borzonasca (Genova) nell’Appennino ligure, a ridosso di Portofino e le Cinque Terre, alleva 60 bovini di razza Cabannina, specie autoctona a rischio di estinzione. La formazione di Luca non è agricola: dopo essersi diplomato al liceo classico, intenzionato a conoscere meglio la sua Liguria, inizia a lavorare per un allevatore di vacche piemontesi nell’entroterra, esperienza che lo appassiona al punto da creare la sua azienda, che porta il nome della prima vacca che ha acquistato, Quira. La mandria pratica la transumanza spostandosi tra pascoli che si estendono dai 700 ai 1.400 metri di altitudine, evento che ha assunto il ruolo di un vero e proprio appuntamento culturale e turistico. Il sistema di allevamento rispetta i ritmi biologici degli animali: le Cabannine, allevate in libertà su circa 2.500 ettari di prati e boschi, pascolano liberamente, di giorno e di notte, alimentate solo a erba e, in inverno, con fieno biologico locale. L’Azienda Agricola Quira ha adottato il pascolo razionale Voisin, un metodo che prevede la rotazione controllata dei pascoli, per favorire l’aumento della biodiversità. In questo modo, con la stessa superficie, è possibile nutrire un numero maggiore di capi, mantenere il terreno fertile e in equilibrio e contribuire alla rigenerazione del suolo e alla prevenzione degli incendi sui versanti montani. Il premio sarà utilizzato per il progetto della 'stalla nel bosco', una zona protetta con microclima equilibrato nei mesi invernali, e per l'acquisto di un furgone attrezzato a laboratorio polifunzionale mobile. Nel 2021 il Gruppo Davines ha investito 2 milioni di euro per realizzare a Parma, in partnership con il Rodale Institute, l’European Regenerative Organic Center (Eroc), primo centro di formazione e ricerca in Italia e in Europa nel campo dell’agricoltura biologica rigenerativa. Nel frattempo, il Gruppo ha continuato a investire sul progetto e il centro oggi è costituito da 188 parcelle sperimentali in cui vengono coltivate 22 differenti specie vegetali, tra cui frumento, mais, achillea, calendula, melissa e camomilla. Dopo tre anni di sperimentazione condotte su Eroc, guidate dal direttore di Ricerca Dario Fornara, sono stati raccolti dati sufficienti a dimostrare che i terreni gestiti secondo pratiche biologico rigenerative hanno raggiunto livelli di produttività paragonabili a quelli ottenuti con l’agricoltura convenzionale, confermando la solidità del modello sul piano delle rese. Gli studi hanno rilevato un netto incremento della biodiversità del suolo - sia per quanto riguarda il microbioma, sia per quanto riguarda il numero di lombrichi - e un miglioramento significativo della densità dei nutrienti nelle colture, in particolare dei sali minerali essenziali come magnesio, calcio e zinco. Nel 2025, Eroc ha rinnovato la propria certificazione Roc - Regenerative Organic Certified. Inoltre negli ultimi due anni il Gruppo Davines ha supportato attivamente 16 aziende agricole italiane nel percorso verso la certificazione Roc, che valuta in modo integrato la salute del suolo, il benessere animale e la tutela dei lavoratori. "Penso che questo premio, così come Eroc, siano esempi concreti del cosiddetto effetto risonanza, un’amplificazione positiva che fa bene a tutti - ha commentato Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines - In Davines crediamo fermamente che il futuro del nostro pianeta sia strettamente legato alla salute del suolo, che è il nostro capitale più prezioso. Per questo, ‘The Good Farmer Award’ non è solo un riconoscimento, ma un investimento concreto nella prossima generazione di agricoltori. Alessia e Luca, i vincitori di quest’anno, ne sono un esempio: attraverso la loro dedizione all'agroecologia, alla tutela della biodiversità e al benessere animale, dimostrano come un'agricoltura responsabile possa non solo produrre eccellenza, ma anche generare un impatto sociale e ambientale positivo". “L'agricoltura biologica si basa su un metodo di coltivazione volto a produrre alimenti con sostanze e processi naturali, con l’esclusione di prodotti della chimica di sintesi. L’agricoltura rigenerativa si basa su un metodo di coltivazione che punta a mantenere e ripristinare la biodiversità del suolo e degli ecosistemi agricoli in modo che siano in grado di fornire beni e servizi ecosistemici di qualità e a lungo termine - ha dichiarato Edo Ronchi, presidente di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - L’agricoltura biologica rigenerativa è un’evoluzione, in parte già prevista nelle pratiche agricole biologiche, in parte innovativa, per rendere l’agricoltura più resiliente alle sfide della crisi climatica e più attiva nel ripristino della natura per affrontare il degrado dei suoli e la perdita di biodiversità”.

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