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(Adnkronos) - Federica Brignone conquista oggi, sabato 22 marzo, la sua seconda coppa del mondo generale nello sci alpino femminile, dopo la cancellazione della discesa libera delle finali di Coppa del Mondo a Sun Valley. Il successo, cinque anni dopo il primo, arrivato in una stagione caratterizzata dall'annullamento della parte finale a causa della pandemia di Covid-19, con l'azzurra che aveva addirittura ricevuto il premio per posta. Con sole tre gare da disputare, i punti rimasti a disposizione sono 300 e l'elvetica Gut-Behrami non può più raggiungerla. La Brignone ha conquistato oggi matematicamente anche la coppa del mondo di specialità di discesa libera. "No, è una cosa folle e pazza, perché se me l'avessero detto a inizio stagione mai ci avrei creduto, ma mai avrei creduto neanche di arrivare all'ultima gara, intanto come leader della classifica e per giocarmi la Coppa del Mondo, quindi è qualcosa di speciale e incredibile" ha detto a caldo Federica Brignone. "Ovviamente mi sarebbe piaciuto fare la gara oggi e giocarmela, mi sentivo molto meglio, avevo messo apposto dei punti, avevo guardato il video bene, però questo è lo sci, questo è uno sport outdoor e purtroppo ogni tanto non si possono fare le gare". "In un giorno senza la manche, senza l'adrenalina della gara, è ovviamente un po' più difficile e col fatto che rimandassero, comunque, oggi è stata una gara di prova di tensione, perché comunque si gareggia o non si gareggia, cosa fai, come ti attivi. Sono andata in palestra stamattina, ho invertito le giornate, non ho sciato stamattina ma ho fatto la palestra anche in vista di domani, perché comunque domani per me sarà un'altra gara importante. E vieni in pista e fare una discesa alle tre di pomeriggio è qualcosa comunque di strano e ti mette a dura prova i nervi, quello sicuramente. Però dall'altra parte c'era la possibilità che cancellassero, un po' lo sapevo, un po' continuavo a dirmi no, no, la gara si fa, la gara si fa, la gara si fa, mi sentivo già meglio di ieri, avevo visto bene il video, avevo visualizzato bene, ero sicura di poter far meglio di ieri, poi me la sarei giocata fino alla fine in pista", ha aggiunto la Brignone. "Cambiare così la tua giornata? Ma io sono una che da tutto in realtà, è una delle mie più grandi qualità, posso, cioè mi possono cambiare tutto e non mi interessa, nel senso sono abituata da sempre, chi fa questo sport da una vita comunque si è abituato, si parte domani, no non si parte, la gara si fa, la gara non si fa, comunque è anche quell'abitudine. Io in queste cose sono molto adattabile, mangio tutto, veramente non ho problemi di niente, quindi, questa è una delle situazioni dove io ho meno problemi, sicuramente". "Le Coppe ricevute per posta non mi erano piaciute? No, quelle non mi erano piaciute, per fortuna ne avevo vinta una a Meribel, ed era stata consegnata sul podio e non la dimenticherò mai, e quindi quest'anno penso che sarà qualcosa di veramente speciale", ha aggiunto Brignone che però già pensa a domani. "Sono molto emozionata da una parte, dall'altra sono già nel setting di domani, voglio già tenere le energie per la gara di domani, dove mi gioco comunque un'altra Coppa del Mondo e quindi sono qua ed è qualcosa che è incredibile, dall'altra parte sono qua che dico ok per domani cosa devo fare, come mi devo organizzare, quindi no. E' una giornata fantastica". Brignone nasce a Milano il 14 luglio 1990 da papà Daniele maestro e allenatore di sci e mamma Maria Rosa Quario, sciatrice professionista negli anni '70 e '80 e oggi nota giornalista. La famiglia si trasferisce dopo pochi anni in Valle d’Aosta, dove inizia a coltivare la passione per lo sci. Mette subito in mostra un grande talento e a soli 15 anni (il 1° dicembre 2005) fa l'esordio nel 'Circo Bianco', partecipando al gigante di Alleghe, una gara Fis. Nella stessa stagione debutta in Coppa Europa e vince i titoli italiani juniores di slalom e gigante. Nel dicembre 2007 partecipa alla sua prima gara in Coppa del mondo, un gigante a Lienz dove non riesce a qualificarsi per la seconda manche. Il 24 ottobre 2009 conquista i suoi primi punti in Cdm grazie al 21º posto nel gigante di Sölden, mentre il 28 novembre successivo, alla seconda gara stagionale sale sul podio, a soli 19 anni, giungendo terza nel gigante di Aspen. La valdostana continua a bruciare le tappe e nel febbraio 2011 arriva l'argento in gigante ai mondiali di Garmisch, dove si inchina per pochi centesimi alla slovena Tina Maze. Dopo qualche anno di alti e bassi nell'ottobre 2015 arriva il primo successo in Cdm, con la vittoria nel gigante di Sölden. Nel 2018 ai Giochi di Pyeongchang, con il bronzo nell'amato gigante si mette al collo la prima medaglia olimpica. Dopo la delusione dei mondiali di Are, dove non riesce a salire sul podio, nella successiva stagione arriva la grande soddisfazione di diventare la prima donna italiana a vincere la Coppa del Mondo generale, alla quale aggiunge quelle di gigante e combinata. L'anno seguente arriva da favorita ai mondiali di Cortina 2021 ma dopo il sesto posto nel gigante parallelo arrivano tre uscite di scena in slalom, gigante e combinata. Nella classifica generale di Cdm è seconda dietro alla svizzera Lara Gut-Behrami. La carabiniera di La Salle si riscatta l'anno seguente ai Giochi di Pechino 2022, dove è argento in gigante (dove la precede solo la svedese Sara Hector) e bronzo in combinata. Il primo titolo iridato lo conquista sulle nevi francesi di Meribel, in combinata. Si porta a casa anche l'argento in gigante dietro alla statunitense Mikaela Shiffrin. Nella stagione 2023-2024 si piazza al 2° posto sia nella Coppa del Mondo generale, sia in quelle di supergigante e di slalom gigante, superata in tutte e tre le classifiche dalla Gut, ma centra il suo record stagionale di podi (13) e vittorie (6). Record di successi che polverizza in questa stagione dove totalizza 9 successi (5 in gigante, 3 in superg e uno in discesa), oltre a conquistare l'oro in gigante e l'argento in super G ai mondiali austriaci di Saalbach. Una carriera sensazionale con un solo neo, la mancata conquista dell'oro olimpico. Tra meno di un anno ai Giochi di Milano-Cortina la grande occasione per colmare questa lacuna. "E' ancora tua! La nostra campionessa alza al cielo la seconda Coppa del Mondo generale sci alpino della sua carriera, dopo la cancellazione della discesa di apertura delle finali di Sun Valley negli Stati Uniti" scrive in un post su X il presidente del Coni, Giovanni Malagò. "È festa grande per l'ennesimo traguardo storico raggiunto in una stagione dominata dall'azzurra, che continua a riscrivere tutti i primati della disciplina e si prende anche la sfera di specialità. Sei fantastica, Federica. Sei un Mito italiano. Complimenti anche allo staff tecnico e alla Fisi per questa grande impresa tricolore!".
(Adnkronos) - L'avvento dell'intelligenza artificiale e gli effetti sul mondo delle tlc, in un futuro sempre più segnato dall'innovazione per servizi all'avanguardia per gli utenti. Ne ha parlato, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Andrea Missori, amministratore delegato di Ericsson Italia Nel contesto attuale di rapida evoluzione delle reti verso soluzioni software e Ai-based, quali sono le principali strategie di Ericsson per integrare l'intelligenza artificiale nelle infrastrutture di rete? In che modo queste innovazioni stanno trasformando il modo in cui concepite e fornite servizi? L’intelligenza artificiale aumenta la domanda di capacità, di prestazioni e di efficienza delle reti di telecomunicazione. Il nostro approccio è duplice. Da un lato lavoriamo per portare l’Ai nelle reti, integrandone le funzionalità in prodotti e servizi, e usandola per creare reti che si autogestiscono, si orchestrano, rispondono in modo adattivo alle diverse richieste e realizzano gli intenti per cui sono programmate. Dall’altro, allo stesso tempo le reti devono funzionare al meglio per supportare l’Ai. È un circolo virtuoso. L’Ai, il 5G e il cloud sono i tre pilastri integrati della trasformazione digitale e per la creazione di nuove opportunità per gli operatori di telecomunicazioni e per i loro clienti. Con l'espansione del 5G evoluto, quali progetti e iniziative di punta sta attualmente portando avanti Ericsson per massimizzare il valore aggiunto per i clienti e gli operatori? Come si inseriscono queste iniziative nel più ampio ecosistema del 5G? Ericsson sta creando le reti di nuova generazione, potenti, aperte e programmabili che sono necessarie per la prossima fase della digitalizzazione. Per esempio, in quest’anno soltanto prevediamo di lanciare sul mercato più di 100 nuovi prodotti di rete che rispondono a queste caratteristiche, e permettono di accelerare l’implementazione del 'vero 5G' - standalone, su reti in banda media. Siamo un mondo mobile first: l’80% della popolazione mondiale accede alla rete via mobile; quindi, è necessario creare le condizioni perché queste reti supportino tutte le applicazioni e tecnologie di oggi e del futuro. A partire dall’AI. Reti che offrono connettività differenziata – garantita nelle sue caratteristiche per ottimizzare un determinato utilizzo, un’applicazione, un processo – sono fondamentali se vogliamo portare il potenziale del 5G nel mondo industriale, nelle infrastrutture critiche. A che punto siamo nel passaggio da demo e casi d'uso a reali opportunità di monetizzazione nel campo del 5G? Quali passi considera essenziali per capitalizzare l'attuale convergenza di tecnologie e reti? Il momento in cui passare su larga scala dalla fase 'delle demo' e della ricerca dei primi casi d’uso alla realtà è adesso. Al 'Mobile World Congress' c’erano i progetti concreti realizzati da quegli operatori che hanno puntato al 5G evoluto, e stanno costruendo le reti di nuova generazione che abilitano applicazioni e servizi per il mondo industriale, per le infrastrutture e i consumatori. Il punto è accelerare. L’Europa è ancora indietro, l’Italia a sua volta non sta facendo abbastanza, e i problemi da affrontare sono legati alla necessità di un consolidamento del mercato - che aiuti ad avere più forza per investire - a tematiche normative e alla necessità che anche i player industriali comprendano il valore aggiunto di una connettività mobile di nuova generazione. Potrebbe descrivere come le demo immersive presentate qui al MWC, come il viaggio in tram con realtà aumentata, illustrano la direzione futura di Ericsson nel campo delle esperienze utente avanzate? In che modo queste tecnologie migliorano l'engagement del consumatore? Abbiamo usato la metafora del tram per portare i visitatori dell’evento in un viaggio nel futuro. La realtà aumentata, ingrediente importante delle applicazioni mostrate, insieme ai wearable - smart glass, visori – è il tipo di tecnologia più vicina all’esperienza consumer che rappresenta plasticamente cosa è possibile fare, e cosa serve fare, per permettere di sfruttare appieno l’innovazione tecnologica, e le sempre più numerose applicazioni basate su Ai che possono entrare nella vita quotidiana. Reti 5G evolute sono necessarie per garantire l’esperienza d’uso fluida, senza interruzioni, e ubiqua da parte degli spettatori. Le loro capacità devono essere tali da poter gestire 'sulla rete' la potenza che non è possibile avere a livello di device; servono latenze bassissime e, quando si tratta di offrire esperienze premium, con il 5G evoluto è possibile garantire la connettività differenziata. In questo modo possiamo offrire mentre facciamo gaming, o mentre siamo in viaggio su un treno ad alta velocità, una connessione di altissima qualità; l’engagement del consumatore dipende molto da questo. Ad esempio, considerando i grandi eventi, le nostre ricerche hanno dimostrato che un utente che sperimenta problemi di connessione durante un concerto, un grande appuntamento sportivo ecc. ne è molto influenzato, e la sua propensione a cambiare operatore aumenta drasticamente. Con il 5G di nuova generazione possiamo offrire il meglio anche in ambiti di grande affollamento dove si producono decine di giga di dati di contenuti da condividere. In che modo Ericsson sta lavorando con gli operatori telco e altri partner tecnologici per promuovere un ecosistema di rete più aperto e collaborativo? Quali sono le principali sfide e opportunità che avete identificato in questo processo di collaborazione? Ecosistema e collaborazione sono per noi parole chiave essenziali. Siamo i primi promotori di un approccio che unisce gli operatori telco ed altri attori del mondo tecnologico, al fine di creare un mercato ricco di offerte che siano di valore per il mondo enterprise e non solo. A settembre scorso abbiamo presentato Aduna, una joint venture che sta continuando ad attrarre nuovi partecipanti e investitori, che ha proprio il target di lavorare insieme per 'esporre' – ovvero rendere disponibili – le capacità delle reti 5G di nuova generazione, che prima restavano nel chiuso delle reti. Si tratta di esporre capacità e funzionalità nuove, basate su un approccio tecnologico aperto ma allo stesso tempo robusto e sicuro, che gli sviluppatori possano utilizzare per creare nuovi servizi e applicazioni che sfruttano tutto il potenziale del 5G. Deve nascere un 'mercato delle Api' e deve scalare velocemente affinché si alimenti un circolo virtuoso di crescita. Chiaramente questo comporta un certo cambio di mentalità da parte di tanti attori della catena del valore: un livello di collaborazione e di fiducia e di trasparenza, che è necessario per accelerare il cambiamento. Considerando il rapido sviluppo delle tecnologie 5G e Ai in regioni come gli Stati Uniti e la Cina, come valuta la posizione competitiva dell'Europa in questo scenario globale? Quali strategie sta adottando Ericsson per colmare questo divario e quali sono le principali barriere che l'Europa deve superare per competere efficacemente? L’Europa ha davanti a sé l’urgenza di chiudere il più possibile il gap rispetto ad altre aree del mondo in questi ambiti, perché sono le tecnologie per la competitività di oggi e soprattutto di domani, e più che mai in scenari internazionali complessi assume un valore chiave avere maggior forza e maggior dominio su di esse. Ericsson lavora al fianco dei paesi dell’Europa e dialoga con le sue istituzioni e da tempo stiamo stimolando l’Unione Europea a compiere i passi che sono stati peraltro già ben disegnati dal rapporto Draghi sulla competitività europea. La tecnologia al suo interno è un fattore cruciale perché è intrecciata saldamente a tutte le altre sfide e opportunità che ci aspettano. L’Europa deve continuare a indirizzare lo sviluppo tecnologico e a creare quadri regolatori che però rimuovano gli ostacoli alla competizione, semplifichino l’aspetto normativo, creare meccanismi che ad esempio leghino le licenze per lo spettro e l’espansione delle reti. La ricetta la abbiamo, scritta bene e ampiamente: è il momento di attuarla.
(Adnkronos) - Gruppo Cap si conferma tra le eccellenze italiane nel settore delle utility, ottenendo il premio Top Utility 2025 nella categoria 'Territorio e Comunità', con la seguente motivazione "l’azienda si è distinta per la capacità di promuovere un confronto aperto, talvolta dialettico, con il territorio, conseguendo risultati positivi anche nelle altre aree di valutazione". Il riconoscimento viene assegnato all'azienda che si distingue per la capacità di creare valore condiviso nel proprio territorio, promuovendo iniziative a beneficio della comunità, investendo nella sostenibilità ambientale e sociale e rafforzando il rapporto con cittadini e stakeholder. Insieme a Gruppo Cap, tra le aziende finaliste figuravano Contarina, Iren, Nuove Acque e Publiacqua. “Attivare processi partecipativi virtuosi, fondati sull’ascolto attivo delle istanze e dei bisogni di tutti i portatori d’interesse - clienti, associazioni locali e ambientali, imprese e fornitori, istituzioni pubbliche - è la chiave per generare valore condiviso e diffuso sui territori in cui operiamo -commenta Yuri Santagostino, presidente di Gruppo Cap - Oggi le aziende, in particolare quelle che si occupano di servizi pubblici, non possono prescindere dall’attivare processi strutturati di coinvolgimento e ascolto degli stakeholder, anche per andare oltre i fenomeni Nimby che spesso agitano le comunità e i territori andando a generare conflittualità più o meno accese che non fanno bene a nessuno. Questo premio conferma il valore delle nostre iniziative, che mirano a promuovere la sostenibilità ambientale, l'inclusione sociale e la crescita del territorio”. Gruppo Cap ha avviato negli anni diversi percorsi di partecipazione che hanno coinvolto in prima persona stakeholder e cittadini su progetti di diversa natura. Ne sono un esempio: il Rab (Residential Advisory Board), un organo consultivo partecipativo che riunisce i rappresentanti dei Comuni e delle associazioni del territorio in dialogo sul progetto della BioPiattaforma di Sesto San Giovanni; la costruzione del dialogo strutturato e continuo con i comitati del territorio del termovalorizzatore di Borsano, gestito da Neutalia, società di cui Cap è socio; il protocollo con il Municipio 9 del Comune di Milano sul depuratore di Bresso-Niguarda, per raccogliere segnalazioni dirette degli episodi di molestie olfattive. Assegnato da Althesys in occasione della conferenza 'Le utility, valore per l'Italia', organizzata per presentare la XIII edizione del rapporto Top Utility Analysis, il premio riconosce le performance e le buone pratiche delle aziende di pubblica utilità italiane. L'analisi è condotta dal team di ricerca di Althesys e prende in esame parametri di innovazione, sostenibilità, comunicazione e rapporto con il territorio.