INFORMAZIONIFGA Capital spa Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Responsabile Comunicazione Area: Communication Management Antonella Abbate |
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(Adnkronos) - Un attacco con cercapersone esplosivi mette in ginocchio Hezbollah in Libano. L'azione attribuita a Israele provoca una dozzina di morti e migliaia di feriti, infliggendo pesantissime perdite all'organizzazione. I dettagli dell'operazione filtrano tra indiscrezioni e teorie, con l'ipotesi di una manipolazione dei dispositivi in cui sarebbero state inserite 'dosi' di pentrite, un potente esplosivo. Rimane una domanda ancora senza risposta. Chi ha prodotto i cercapersone che Israele avrebbe intercettato? I dispositivi recherebbero il marchio Gold Apollo, un'azienda di Taiwan. La fabbrica, come riferisce il Washington Post, si smarca subito: la produzione è appaltata alla BAC Consulting KFT, una compagnia che ha sede in Ungheria e che da un paio d'anni gestisce gli ordini per alcune aree geografiche. La pista quindi porterebbe a Budapest, dove si accende però un altro semaforo rosso. L'azienda Bac Consulting è solo un "intermediario commerciale senza nessun impianto di fabbricazione in Ungheria" di cercapersone, dice il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs sui social, affermando quindi che non gli risulta che siano i pager siano "stati prodotti in Ungheria". "Per l'Ungheria questo caso non rappresenta nessun rischio di sicurezza nazionale", dice ancora Kovacs spiegando che le autorità collaborano con agenzie e organizzazioni internazionali per chiarire quanto sia avvenuto. Nella dichiarazione del governo di Budapest, si legge che l'azienda ungherese non ha neanche un sito operativo nel Paese: "C'è un manager registrato all'indirizzo dichiarato e i dispositivi di cui si parla non sono mai stati in Ungheria". A Taiwan, il fondatore della Gold Apollo non vuole essere chiamato in causa: "Mi sto facendo gli affari miei, perché dovrei essere coinvolto in un attacco terroristico?", dice Hsu Ching-kuang. I cercapersone, fa notare l'azienda asiatica fondata nel 1995, ha solo capacità di ricezione e non di trasmissione. La batteria, da sola, non sarebbe mai in grado di provocare un'esplosione potenzialmente letale. Gold Apollo ha esportato 260mila pager dal 2022 ad oggi, circa 41mila solo nel 2024. La maggior parte dei prodotti sono destinati e Europa e Usa, non esistono documenti relativi a esportazioni diretta in Libano, secondo il ministero dell'Economia.
(Adnkronos) - "Penso che il lavoro dei disabili debba avere dignità nel mondo del lavoro. Noi siamo abituati troppo spesso a ragionare di numeri. Noi dimentichiamo forse troppo spesso che stiamo parlando di persone. E quando parliamo di persone il nostro obiettivo, che stiamo perseguendo con convinta adesione all'accordo con Affass, è quello di cercare non solo di inserire il maggior numero di persone con disabilità al lavoro, ma di inserire le persone giuste al posto giusto. Perché il problema fondamentale è che quando si creano delle situazioni lavorative di disagio abitualmente un lavoratore sta male". A dirlo oggi il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, intervenendo all’evento ‘Lavoro inclusivo: opportunità e sfide per le persone con disabilità’, organizzato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dall’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (Anffas). "Noi daremo il nostro apporto - assicura - e lo faremo insieme alla Fondazione consulenti per il lavoro, lo faremo con la solita professionalità ma principalmente con la sensibilità che ci ha portato a sottoscrivere analoghe convenzioni. Con Caritas per andare ad assistere gli emarginati, con l'Anmil per interessarci a chi rimane vittima di un infortunio sul lavoro, con l'Unicef per tutti quei fragili che hanno poi difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro. Il nostro impegno è anche per il riconoscimento della fragilità le donne vittime di violenza che può sembrare un argomento che c'entri poco con oggi ma che rientra in quell'albero di difficoltà personale che impedisce di esprimersi anche dal punto di vista lavorativo".
(Adnkronos) - La comunità scientifica si è messa sulle tracce dei furbetti del miele, dopo che un rapporto della Commissione Europea pubblicato lo scorso anno aveva suonato il campanello d’allarme. Un gruppo di ricercatori inglesi propone una soluzione originale, con l’obiettivo di prendere in castagna i truffatori. Visto che a venire spacciati per miele sono dei comuni sciroppi ricavati da barbabietola, riso e grano, sarebbe sufficiente sottoporre i prodotti a un esame del DNA per verificarne l’autenticità. Lo studio è stato recentemente pubblicato su “Food Control”.