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(Adnkronos) - In collaborazione con Roborock Una casa che si prende cura di sé: grazie a Roborock, milioni di persone in tutto il mondo stanno già vivendo il futuro. Come marchio di robot aspirapolvere numero 1 al mondo nel 2024, Roborock ha fissato lo standard per la pulizia intelligente con le sue soluzioni robotiche. Ora, l'azienda compie il passo successivo, spostandosi all'esterno della casa. Con il lancio delle serie RockMow e RockNeo, Roborock espande il proprio portfolio e porta la sua pluripremiata tecnologia all'aperto. Se all'interno i prodotti Roborock da molto tempo alleggeriscono i lavori domestici, all'esterno i nuovi robot tosaerba si prenderanno presto cura del prato in modo affidabile, assicurando ai padroni di casa "più tempo per sé" e migliorando la qualità della vita. Seguendo il motto 'Rock the Mow-Time to Roll', Roborock ha celebrato oggi il debutto ufficiale dei suoi primi robot tosaerba nella pittoresca Valle dell'Isar, vicino a Monaco. Illustrando come la cura del prato possa diventare davvero smart, dimostrazioni dal vivo, sessioni pratiche e discussioni approfondite con il management hanno messo in luce come Roborock inaugurerà una nuova era di soluzioni intelligenti, offrendo 'più tempo per sé' e 'più tempo in famiglia', sia all'interno, in un salotto impeccabile, sia all'esterno, per un barbecue con i propri cari. Il lancio di Roborock ha segnato la festosa conclusione di una riuscita partecipazione a Ifa e ha dimostrato ancora una volta la filosofia user-centric dell'azienda: "migliorare la vita delle persone con prodotti distintivi". "Siamo orgogliosi di aver esteso la nostra esperienza nella robotica domestica al settore outdoor con il lancio dei nostri primi robot tosaerba. Seguendo la nostra filosofia incentrata sull'utente, crediamo che i nostri tagliaerba renderanno la vita più facile a tutti. Siamo determinati a guidare l'innovazione capitalizzando le nostre competenze distintive in navigazione, mappatura e aggiramento degli ostacoli basata sull'intelligenza artificiale. Tutto ciò è completato da un design premium orientato allo scopo. Tecnologia e design prendono vita nei nostri tre modelli iniziali, progettati per soddisfare le esigenze degli utenti in ogni tipo di giardino: dal più intimo al più grande, e dai terreni pianeggianti ai più complessi", commenta Leon Li, head of Roborock Lawn Mower Business. La nuova serie presenta tre modelli – RockMow Z1, RockMow S1 e RockNeo Q1 – ciascuno pensato per dimensioni ed esigenze diverse del giardino. Tutti combinano navigazione intelligente, potenti prestazioni di taglio, rilevamento affidabile degli ostacoli e tecnologia all'avanguardia. RockMow Z1-Qualsiasi prato. Qualsiasi sfida. Pendenze ripide, terreni irregolari con sassi o la presenza di piccoli animali come ricci: il RockMow Z1 realizza ciò che molti tosaerba non possono fare. Padroneggia pendenze fino all'80% (angoli di 38,7°) e supera ostacoli alti fino a 6 cm, garantendo un taglio perfettamente uniforme su superfici sia collinari che irregolari. Ciò è reso possibile dalla sua trazione integrale avanzata e dall'esclusivo sistema di sterzo attivo (Active Steering System). Il funzionamento sicuro e ininterrotto è garantito in quanto il RockMow Z1 naviga agevolmente in aree ombreggiate e passaggi stretti, identificando ed evitando in modo affidabile mobili da esterno, oggetti da giardino e animali. Tutto ciò è possibile grazie al suo rilevamento intelligente degli ostacoli, potenziato dalle tecnologie RTK e VSLAM con la percezione ambientale Sentisphere AI. Il RockMow Z1 riduce al minimo la necessità di rifiniture manuali tagliando a soli tre centimetri da muri e bordi, grazie alla sua lama PreciEdge Blade posizionata in modo intelligente. Coprendo fino a 5.000 m² in 24 ore, mantiene perfettamente curati anche i prati più grandi, grazie al suo efficiente sistema di taglio e alla batteria a ricarica rapida. Per un prato più personalizzato, è possibile impostare direttamente tramite l'app Roborock modelli di taglio personalizzati, dal classico look a strisce a design creativi. RockMow S1-Risultati professionali. Esperienza senza sforzo. I giardini di medie dimensioni richiedono spesso una cura extra: il RockMow S1 se ne occupa in modo intelligente e affidabile. La sua navigazione precisa gli permette di passare attraverso corridoi stretti fino a 0,7 metri, garantendo una copertura completa anche in layout complessi. Pendenze fino al 45% e terreni irregolari sono gestiti con facilità grazie al sistema Adaptive Terrain Traversal, in modo che ogni area del giardino appaia perfettamente curata. Tra le caratteristiche distintive, RockMow S1 può tagliare fino a 1.000 m² in sole 24 ore, massimizzando l'efficienza e lasciando più tempo libero per ciò che conta di più, che si tratti della famiglia, degli amici o semplicemente di godersi il giardino. Inoltre, essendo in grado di tagliare a soli 3 cm dai bordi, le rifiniture manuali sono ridotte al minimo. Il rilevamento intelligente degli ostacoli, potenziato dalla percezione ambientale Sentisphere AI, garantisce prestazioni fluide anche in aree ombreggiate o ostruite. RockNeo Q1-La cura del prato resa semplice. Giardini piccoli, grande impatto: il RockNeo Q1 è compatto, agile e la scelta perfetta per cortili anteriori o prati più piccoli. Grazie alla percezione ambientale Sentisphere AI, rileva in modo affidabile gli ostacoli e taglia a soli 3 cm dai bordi, il che significa che non sono quasi necessarie rifiniture manuali. La modalità integrata Wildlife-Friendly previene il taglio notturno e protegge animali domestici, ricci e altri animali. In grado di gestire con facilità pendenze fino al 45% e ostacoli verticali fino a quattro centimetri, il RockNeo Q1 offre un prato costantemente ben curato, in modo semplice e affidabile. La pianificazione intelligente della cura del prato completa il pacchetto fornendo raccomandazioni su misura per diverse zone.
(Adnkronos) - "L'Intelligenza artificiale non spaventa gli italiani, purché sia regolata e orientata al bene comune". E' quanto emerso da Sprint room - l'innovazione amica delle persone', l'evento organizzato oggi alla Camera dei Deputati da Sprint-Italia con il patrocinio di Unione nazionale consumatori, nell’ambito della Rome Future Week. Il convegno ha rappresentato un dialogo strutturato tra diversi stakeholder dell'innovazione. Nel primo panel si sono confrontati esperti e ricercatori, molto attivi anche sui social network con la loro attività di divulgazione: Gianni Bientinesi (presidente business Intelligence Group), Fjona Cakalli (tech reporter e conduttrice tv), Jacopo Ierussi (presidente Assoinfluencer), Antonio Palmieri (Presidente Fondazione Pensiero Solido), Stefano Rossi (Psicopedagogista, scrittore e divulgatore), Valerio Rosso (medico-chirurgo, psichiatra e psicoterapeuta). Per poi passare la parola ad alcune delle aziende che contribuiscono a creare innovazione nel nostro Paese e che hanno raccontato esempi concreti di innovazione responsabile e alto impatto sociale: Anastasia Buda (Samsung), Cristina Camilli (Coca Cola), Filippo De Caterina (L'Oréal Italia), Luana Lavecchia(TikTok), Michele Rillo (iliad), Eugenio Serra (Meta Italia), Mattia Tarelli (Google). Il messaggio centrale emerso dall'evento è che l'innovazione tecnologica non può essere sviluppata senza considerare l'impatto sui diritti e il benessere dei cittadini. "L'innovazione - ha sottolineato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori - deve servire davvero ai cittadini e non solo al business. E' necessario un cambio di paradigma che riconosca una responsabilità condivisa tra istituzioni, aziende tecnologiche e società civile". L'Osservatorio RI-Generazione, curato da Business intelligence group, partner di Sprint, è stato presentato durante l'evento, fornendo una fotografia inedita del rapporto degli italiani con l'innovazione tecnologica. La ricerca, condotta su oltre 1.000 intervistati rappresentativi della popolazione italiana adulta, ha evidenziato alcuni dati. Il 63% degli italiani ritiene che l'innovazione possa favorire una società più giusta e inclusiva, con percentuali ancora più alte tra i giovani (media 3.00 su 4 per i 18-24enni) e i residenti del Sud (2.87 vs media nazionale 2.71). Il 74% si dichiara favorevole all'intelligenza artificiale quando applicata ad ambiti specifici, con particolare fiducia verso diagnosi medica (30%) e tutela ambientale (26%). Solo il 26% teme la perdita del lavoro a causa dell'automazione - un dato molto inferiore alle aspettative comuni. Le vere preoccupazioni riguardano l'uso improprio dei dati personali (44%), la disinformazione (38%) e la mancanza di regole chiare (37%) Emerge, inoltre, che solo il 26% degli intervistati dichiara di non fidarsi completamente dell'Ia 'in nessun caso' - principalmente persone over 65, con basso livello di istruzione e che vivono sole - mentre la maggioranza mostra una 'fiducia condizionata' legata ai benefici tangibili. L'evento 'Sprint room' segna una nuova tappa nel percorso verso un'innovazione più responsabile e inclusiva. "Questo - ha commentato Massimiliano Dona - è un passo in avanti verso un nuovo paradigma di sviluppo tecnologico basato sul dialogo costruttivo tra tutti gli stakeholder. Continueremo a lavorare per trasformare questa visione in realtà concrete a beneficio di tutti i cittadini." Sprint Room è stato organizzato nell'ambito della Rome Future Week, con il patrocinio dell'Unione nazionale consumatori e la partecipazione di Coca Cola, Google, iliad, L'Oréal Italia, Meta, Samsung Electronics Italia e TikTok.
(Adnkronos) - Nel 2025 sono stati 24.260 i rifiuti raccolti e catalogati dai volontari di Legambiente in 49 parchi urbani distribuiti in 20 città italiane, da Milano a Firenze, da Napoli a Potenza, passando per Perugia, Terracina (LT), Bologna e Udine. La densità dei rifiuti è significativa: quattro oggetti dispersi ogni metro quadrato monitorato. A dominare la classifica dei rifiuti più frequenti sono i mozziconi di sigaretta, con 10.472 pezzi raccolti, pari a 161 ogni 100 metri quadrati. La plastica rappresenta il 64,3% del totale dei rifiuti monitorati. Lo mette in evidenza la nuova indagine Park Litter di Legambiente, diffusa in occasione della 33esima edizione di 'Puliamo il Mondo' (puliamoilmondo.it), la storica campagna di volontariato dell’associazione ambientalista in programma da venerdì 19 a domenica 21 settembre con migliaia di iniziative da Nord a Sud del Paese all’insegna del motto: 'Chi lo ama, lo protegge'. “Prendersi cura dell’ambiente è un gesto semplice che può generare un grande cambiamento. Ogni azione, anche piccola, ispira altri, rafforza il senso di comunità e diffonde una cultura del rispetto e della responsabilità. Con Puliamo il Mondo mettiamo insieme la conoscenza con l'azione, attraverso la citizen science per monitorare i rifiuti dispersi nell'ambiente e le iniziative di volontariato per raccoglierli. Oggi ciascuno di noi può e deve fare la propria parte per proteggere le aree pubbliche comuni, tutelarle e costruire un futuro sostenibile e di pace, grazie al volontariato”, dichiara il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. Tornando ai dati, in 38 dei 65 transetti (aree campione da 100 metri quadrati) utilizzati per l’indagine, sono state osservate zone di accumulo, soprattutto vicino a panchine e tavoli. I problemi - segnala Legambiente - riguardano anche la dotazione di cestini: solo in 28 transetti su 65 sono presenti contenitori con chiusura antivento, e in 27 dei 60 transetti dove i cestini sono presenti, essi risultano predisposti per la raccolta differenziata. C’è un dato su cui Legambiente richiama particolare attenzione, perché direttamente legato all'inquinamento dei nostri mari: in 48 dei 65 transetti monitorati (73,8%) sono stati rilevati canali di scolo e tombini. "Queste infrastrutture, spesso parte di sistemi fognari collegati a corsi d’acqua o canali che sfociano in mare, possono diventare vie dirette di trasporto dei rifiuti verso l’ambiente marino, soprattutto in casi di cattiva gestione dei rifiuti urbani", rimarca l'associazione. Se i rifiuti in materiale plastico, compresi i mozziconi di sigaretta, si pongono in cima alla classifica dei rifiuti più rinvenuti, subito dopo, al secondo posto, si collocano i prodotti in carta e cartone: con 2.659 pezzi raccolti, rappresentano l’11% del totale. Seguono 2.204 rifiuti in metallo (9,1%), 1.728 in vetro e ceramica (7,1%) e 1.309 in gomma (4,3%). A chiudere, con il 4%, sono gli scarti in materiale organico, legno trattato, tessili, bioplastica, materiali misti e Raee. Infine, un focus specifico dell’indagine è dedicato alla Direttiva europea Sup (Single Use Plastics): nonostante la sua entrata in vigore in Italia nel 2022, la maggior parte dei rifiuti raccolti appartiene ancora alle categorie di prodotti da essa regolamentati, rappresentando il 51,1% del totale monitorato.