(Adnkronos) - Felicia, brand di punta di Andriani S.p.A. Società Benefit, specializzata nella produzione di pasta a base di materie prime innovative e dall’elevato apporto nutrizionale come cereali integrali, legumi, verdure e superfood presenta La Svolta Buona, la nuova campagna valoriale che invita i consumatori a compiere scelte consapevoli all’insegna del gusto, del benessere e della sostenibilità. Lo si legge in una nota. Il mercato dell’healthy food in Italia è in profonda trasformazione: da settore di riferimento per chi ha specifiche esigenze alimentari è diventata oggi una tendenza diffusa, spinto da una crescente attenzione verso il wellbeing, la qualità e l’origine delle materie prime. In questo scenario, Andriani Società Benefit si conferma leader di riferimento nel settore dell’innovation e dell’healthy food, grazie a una visione pionieristica e a un modello di impresa evoluto e responsabile. La Svolta Buona è un progetto pienamente coerente con il purpose aziendale di Andriani, che mira a migliorare la salute e il benessere di persone, società e pianeta attraverso l’innovazione alimentare basandosi su quattro pilastri fondamentali: biodiversità, sostenibilità, benessere e inclusività. Ideata da 6.14 Creative Licensing e prodotta da Blackball, la campagna racconta con un approccio dinamico e documentaristico la filosofia del brand: portare in tavola un piacere autentico e nutriente, fondato su principi di rispetto, innovazione e responsabilità verso l’ambiente e le persone. Girato nella cornice dell’evento Colorfuture Parade, tenutosi a Milano lo scorso 23 settembre, lo spot documenta l’inizio di un movimento che vuole promuovere il cambiamento come motore per un futuro migliore, partendo dall’iniziativa milanese sino a trasformare il messaggio in un’esperienza visiva e sensoriale. La campagna è stata inizialmente diffusa in esclusiva in TV sulle reti Rai e si prevede già la pianificazione su ulteriori canali, tra cui stampa, digital e social. Si distingue per un linguaggio emozionale e autentico che unisce creatività, sostenibilità e visione, invitando i consumatori a contribuire a un vero cambiamento nelle abitudini alimentari: compiere ogni giorno “La Svolta Buona”. “La Svolta Buona interpreta il cambiamento attraverso il linguaggio universale del cibo. Vogliamo dare voce a un messaggio semplice ma potente: ogni scelta può contribuire a un futuro migliore. Felicia è il simbolo del nostro impegno nel promuovere la biodiversità e modelli di produzione e di consumo sempre più responsabili. Questo spot rappresenta la naturale evoluzione del percorso che stiamo costruendo, dove qualità, innovazione e sostenibilità non sono degli obiettivi ma un vero e proprio modo di fare impresa per guidare il cambiamento” commenta Marco Lentini, Direttore Marketing Andriani S.p.A. Società Benefit. “Con La Svolta Buona abbiamo creato un racconto dallo stile documentaristico e realistico che avvicina la visione e l’identità dell’azienda alle persone. Abbiamo utilizzato un linguaggio spontaneo e una narrazione empatica, pensata per restituire al consumatore il reale approccio di Felicia verso i valori che comunica: biodiversità, benessere, sostenibilità e inclusività mostrando come ogni scelta quotidiana possa trasformarsi in un gesto concreto di responsabilità e piacere, rendendo tangibile la filosofia del brand.” aggiunge Luigi Focanti, Founder e Chief Creative Officer di 6.14 Creative Licensing. “Girare lo spot durante la Colorfuture Parade ci ha permesso di catturare un’energia reale, collettiva, fatta di persone, musica e movimento. Abbiamo voluto restituire questa vitalità attraverso immagini dinamiche e una regia capace di raccontare l’emozione autentica di chi sceglie di cambiare. La Svolta Buona è un progetto corale, dove la produzione diventa parte del messaggio.” conclude Lorenzo Cefis, CEO di Blackball. Con La Svolta Buona, Felicia conferma il suo ruolo di brand protagonista della transizione alimentare, capace di coniugare gusto, salute e responsabilità verso il pianeta. Un invito a scegliere il bene, ogni giorno — perché il futuro, proprio come Felicia, è pronto a cambiare in meglio.
(Adnkronos) - Roma, cuore antico di memorie millenarie, respira oggi una nuova promessa di qualità nel Rione Campitelli, territorio simbolo dove la storia ha scritto le sue pagine più nobili tra il Campidoglio e il Palatino. È qui che tre amici cresciuti nella ristorazione romana hanno scelto di scrivere un nuovo capitolo della ristorazione capitolina con 'Tribuna Campitelli'. Francesco Brandini e Roberto Bonifazi, chef entrambi classe 1992, e Daniele Gizzi, maître e sommelier del 1989, si conoscono da sempre. La loro amicizia, nata tra i banchi di scuola e cementata nelle cucine e nelle sale dei ristoranti romani, è cresciuta alimentandosi di un sogno comune: restituire al centro di Roma qualità autentica, cura artigianale e umanità. Dopo anni di gavetta e di esperienze formative in giro per l'Europa, hanno trasformato una promessa reciproca in un ecosistema che, da Bottega Tredici (2018) e dal Tartarughe Bar e Bottega (2023), approda oggi a Tribuna Campitelli, il loro progetto più maturo. I tre soci hanno accolto la sfida più ambiziosa: aprire un ristorante in un palazzo storico del 1585, nel quadrante più centrale della Capitale. Qui hanno costruito un 'salotto' contemporaneo dove ogni dettaglio promette coerenza tra ciò che si vede e ciò che si vive , dove il classicismo e la memoria dialogano con l’eleganza. Aperto ufficialmente a settembre 2025, Tribuna Campitelli nasce come sintesi coerente di tradizione e contemporaneità, con circa 80 coperti tra il dehor sulla piazzetta e l’interno, dove si aprono piccole sale pensate per garantire intimità e un servizio sartoriale. Il progetto di interior dello spazio è firmato da Square Architects e si inserisce nel tessuto del Rione Campitelli, trasformando vincoli storici in un racconto d’insieme che unisce estetica, funzione e un forte impianto narrativo. Tribuna Campitelli è l’evoluzione matura dell’ecosistema dei tre soci, che coniuga cucina contemporanea, cocktail e distillati serviti al tavolo, una carta vini importante (composta da 500 referenze, di cui 60 solo di champagne) e sale privatizzabili in un “salotto” contemporaneo dal carattere internazionale. La promessa al pubblico è di una coerenza completa: ciò che l’esterno lascia intuire si ritrova nei piatti, nei drink e nel servizio, puntando su comfort e cura del dettaglio.
(Adnkronos) - L’evento è organizzato da Ieg Middle East e V Group e si svolge con il Patrocinio del Ministero del Cambiamento Climatico e dell’Ambiente (Moccae) degli Emirati Arabi Uniti, con gli auspici dell’Ambasciata d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, i patrocini del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Ita - Italian Trade Agency Dubai. Oltre 100 brand internazionali, suddivisi in settori chiave dell’industria verde, si riuniscono in questa vetrina senza precedenti per il Medio Oriente, testimoniano un impegno condiviso verso la sostenibilità e la biodiversità: coniugando l’expertise europea e la visione mediorientale, l’evento sottolinea il grande potenziale della cooperazione internazionale nella creazione di città più verdi, salutari e resilienti per le generazioni future. In fiera, aziende leader degli Emirati - Tanseeq Investment Group, Desert Group, Grand Grower Horticulture, Pheladelfia Agricultural, Planters Group e Gale Pacific — giocheranno un ruolo fondamentale nel plasmare il dialogo su paesaggio, florovivaismo e pianificazione urbana sostenibile. "Myplant & Garden Middle East 2025 rappresenta un’opportunità unica per riunire il meglio delle competenze internazionali in questi ambiti. Il nostro obiettivo è creare una piattaforma che ispiri nuove soluzioni per città più verdi e resilienti in tutto il Medio Oriente e non solo", sottolinea Valeria Randazzo, la direttrice della Fiera. Con numerose delegazioni di buyer provenienti da tutto il Gcc (Gulf Cooperation Council: Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar), Myplant & Garden Middle East 2025 sarà un hub commerciale strategico per lo sviluppo del settore a livello internazionale. Il mercato del paesaggio in Medio Oriente sta vivendo una crescita senza precedenti: si stima che entro il 2026 il suo valore supererà i 20 miliardi di dollari, con un incremento annuale compreso tra il 5 e il 7%. Le città del Golfo, in particolare, stanno integrando il verde nei grandi progetti di sviluppo come Neom e Diriyah Gate, utilizzandolo non solo come elemento estetico, ma come strumento di adattamento climatico in risposta a condizioni ambientali sempre più estreme. Spazi verdi ben progettati possono aumentare il valore delle proprietà fino al 15%, trasformando il paesaggio e la cura del verde in un vero e proprio investimento strategico per gli sviluppatori. Le politiche nazionali, come la Vision 2030 dell’Arabia Saudita e quella degli Emirati Arabi Uniti, pongono infatti il verde al centro delle strategie di sviluppo sostenibile. La Saudi Green Initiative, ad esempio, prevede la piantumazione di 10 miliardi di alberi e il recupero di oltre 74 milioni di ettari di terreno: uno sforzo che mira a ripristinare le funzioni ecologiche vitali, migliorare la qualità dell'aria, limitare le tempeste di sabbia, ridurre delle isole di calore, migliorare la gestione delle acque piovane e il rafforzamento della coesione sociale. Dal 2021, in Arabia Saudita sono già stati piantumati oltre 100 milioni di alberi e arbusti, che hanno risanato 120.000 ettari di territorio. Città come Dubai e Riyadh stanno guidando questa transizione con progetti ambiziosi: Green Riyadh, che mira a piantare 7,5 milioni di alberi e abbassare la temperatura della città di 2,2°C, e il Dubai 2040 Urban Masterplan, che pone parchi e spazi aperti al cuore degli sviluppi urbani. Parallelamente, cresce anche la domanda di prodotti per il giardinaggio, con un aumento medio delle vendite del 7% annuo, trainato dai nuovi programmi residenziali.