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(Adnkronos) - “Non so se il Prefetto Piritore può avere depistato le indagini. L’ho conosciuto quando era un giovane funzionario della Squadra mobile di Palermo e io un giovane cronista del Giornale di Sicilia. E se lo ha fatto sono certo che non lo ha fatto per conto di Bruno Contrada che all’epoca era il dirigente pro tempore della Squadra mobile”. A parlare con l’Adnkronos è Daniele Billitteri, 74 anni, ex cronista di cronaca nera del Giornale di Sicilia e autore dello scoop pubblicato pochi giorni dopo l’omicidio di Piersanti Mattarella sul ritrovamento del guanto nella Fiat 127 trovata in via Laurana e della telefonata anonima arrivata alla Squadra mobile di Palermo, in cui venivano descritti i movimenti del killer dopo il delitto. Era l’8 gennaio del 1980 quando Billitteri scriveva: “Una voce maschile aveva descritto i movimenti dei sicari di Mattarella e rivelava un particolare incredibile: 'Uno dei due killer è passato da via Libertà poco tempo dopo l’omicidio, quando già l’auto del presidente della Regione era circondata dagli esperti della Scientifica'. Lo sconosciuto informatore avrebbe descritto i movimenti degli assassini subito dopo l’omicidio. In particolare, i due killer sarebbero stati visti abbandonare la 127 bianca in via De Cristoforis, una traversa di via Laurana. A questo punto, i due giovani sarebbero entrati nell’androne di un edificio vicino alla strada e si sarebbero cambiati d’abito. Poi, sarebbero saliti su una 850 grigia”. Successivamente, “uno dei sicari sarebbe ripassato da via Libertà”. E poi l'altro scoop: “Sarebbero stati trovati dei guanti nella 127”. Era il guanto del killer, di cui si sono perse le tracce. Secondo la Procura di Palermo a fare sparire il prezioso reperto, la ‘prova regina’, sarebbe stato proprio Piritore. Il guanto scomparve misteriosamente fra la Squadra mobile e il palazzo di giustizia. Il giornalista Daniele Billitteri nei mesi scorsi è stato ascoltato come persona informata sui fatti dalla ormai ex procuratrice aggiunta Marzia Sabella e dalla sostituta Francesca Dessì. Oggi Billitteri dice: “Non fu sicuramente Filippo Piritore a fornirmi quelle notizie”. “Io vivevo praticamente alla Squadra mobile di Palermo e quindi avevo ottimi rapporti con le mie fonti”, aggiunge. Tornando sul reperto scomparso, Billittero spiega: “A quel tempo non c’era ancora il Dna e probabilmente a queste cose non si prestava la dovuta attenzione". (di Elvira Terranova)
(Adnkronos) - "Siamo in un'epoca di transizioni senza dubbio. Come ProfessionItaliane abbiamo chiesto da tempo un adeguamento degli ordinamenti. Dal 2011 sono avvenute tante cose come l'avvento dell'Ia ed era impensabile restare agganciati a un Paese che non c'era più. Come consulenti del lavoro siamo sempre stati 'avanti' nella modernità visto che ci interfacciamo con Pa e aziende, e quindi non posiamo offrire servizi di retroguardia ma solo di avanguardia. Io credo che si debba accelerare l'iter in Parlamento dell'approvazione dei disegni di legge sugli ordinamenti professionali: la scelta di non fare un unico disegno di legge come nel 2011 va bene ma deve esserci anche armonizzazione dei percorsi perchè è evidente che se ogni disegno normativo segue un percorso autonomo il rischio è che ci siano sconfinamenti di competenze professionali a scapito di altri ordini. Ci deve essere controllo da parte di chi è garante di questo, come ProfessionItaliane l'abbiamo richiesto, ma sappiamo che il governo è attento". Così il presidente del consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro e di ProfessionItaliane, Rosario De Luca, intervendo alla convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli, per i 60 anni del consiglio nazionale dei professionisti. De Luca ha sottolineato che come consulenti del lavoro "l'obiettivo è di mettere a sistema le competenze accumulate negli anni, con regole precise. E' quello che vorremmo anche da parte degli altri senza andare a pescare nelle competenze altrui", ha concluso.
(Adnkronos) - "Oggi presentiamo il bilancio di sostenibilità per la Città metropolitana di Milano, un momento per noi molto importante perché, essendo Milano assieme a Brescia un territorio di insediamento originario, è fondamentale poter comunicare direttamente alla città il nostro contributo. Quanto emerge dal bilancio di sostenibilità territoriale è la testimonianza dell'impegno che mettiamo nel lavorare per i nostri cittadini, per i Comuni del territorio dell'hinterland e, soprattutto, per continuare ad offrire quei servizi essenziali nelle nostre comunità oggi". Sono le parole del presidente di A2a Roberto Tasca, in occasione della presentazione del nono Bilancio di sostenibilità territoriale di Milano, tenutasi presso la sede di Assolombarda del capoluogo lombardo. Il nostro contributo al territorio si declina in molti modi, "dal lavoro che diamo alle imprese della città metropolitana, agli interventi sugli impianti, dai 21 Comuni serviti dalla raccolta dei rifiuti, con un'estensione molto ampia anche dell'economia circolare - illustra Tasca - fino alla gestione degli impianti per la raccolta e riciclo della plastica e di termovalorizzazione, che consentono alla città di Milano di avere un certo grado di efficienza, che credo sia tangibile sia nel riciclo sia nella raccolta dei rifiuti differenziati". Il territorio di Milano ha visto anche un notevole numero di nuove assunzioni da parte della Life Company: "Oltre 900 persone sono state assunte sul territorio, un’indicazione importante in una fase economica come quella attuale, dove i tassi di crescita del prodotto interno lordo non sono ai massimi storici. Per noi anche questo dato è un’importante testimonianza, perché la ricerca dei talenti è uno dei modi con cui serviamo i valori della life company. Poter inserire 900 persone che iniziano con noi un percorso che speriamo sia lungo è motivo di orgoglio - spiega il presidente di A2a - Noi alimentiamo questo processo di ricambio anche sui territori e cerchiamo sempre di valorizzare i talenti locali. È un modo per provare a trattenerli in Italia e non farli andar via, come fanno altri 50mila loro colleghi ogni anno". A2a ha attuato anche un cambiamento radicale dal punto di vista delle assunzioni, rimuovendo gli stage e promuovendo l’assunzione diretta e immediata: "Nel nostro Paese c'è un problema di mercato del lavoro in questo momento: 50mila giovani laureati che ogni anno scelgono di andare all'estero e salari medi dell'industria ancora a livelli pre covid, quindi 2019, è chiaro che abbiamo un problema. Per quel che riguarda poi i giovani che vengono a vivere nella città metropolitana di Milano, dobbiamo ricordare che hanno dei costi da sostenere, di conseguenza, riteniamo che anche il tema della precarietà vada affrontato seriamente. Noi l’abbiamo affrontato abolendo gli stage - conclude Tasca - dando alle persone un posto di lavoro a tempo indeterminato, speriamo che lo mantengano e quindi che si attivi un processo di crescita all'interno del nostro Gruppo. Diamo loro la possibilità di avere una pianificazione e questo lo abbiamo percepito perché, essendo presenti anche in altri Paesi, vediamo la diversità di situazione: giovani che in Italia sono obbligati a condividere ancora abitazioni, all'estero alla stessa età hanno famiglia e due figli. In tal senso, abbiamo deciso di dare un contributo in questa direzione perché crediamo che sia parte della nostra responsabilità istituzionale e sociale rispetto al Paese".