(Adnkronos) - In discoteca Elisabetta Gregoraci chiede una camomilla: un ordine insolito per il luogo in cui si trovava, che colpisce moltissimo Flavio Briatore, con cui è stata sposata dal 2008 al 2017. La showgirl ha raccontato il loro primo incontro durante la puntata di 'Storie di donne al bivio' di Monica Setta che andrà in onda lunedì 9 settembre su Rai 2: il programma, diretto da Giacomo Necci, fa parte della direzione approfondimento diretta da Paolo Corsini. L'imprenditore, ricorda Gregoraci, "fu colpito da me perché in discoteca ordinai una camomilla. Il giorno dopo cominciò a scrivermi biglietti bellissimi in cui mi diceva che ero speciale. Mi ha conquistata con la poesia". "Il matrimonio è finito - spiega -, ma noi ci vediamo spessissimo e siamo uniti come genitori per il bene del nostro Nathan Falco". Da poco "lo abbiamo accompagnato al college. Gli ho preparato un sacco di lettere e gli ho detto: 'Amore mio, se ti manca mamma leggile, sarà come se fossi con te'. Nathan è felicissimo, ha già mille amici e forse tornerà fidanzato". Nel corso della puntata, la conduttrice parla a lungo della mamma Melina, scomparsa nel 2011 per un tumore al seno: "Ho accompagnato mia madre in decine di ospedali. Le avevano dato un mese di vita ed è riuscita a vivere 10 anni. Il mio primo tatuaggio è dedicato a lei. Da quando è scomparsa mi manca ogni giorno come l'aria". Gregoraci parla anche di lavoro. "Non avrei lasciato 'Battiti live' dopo sette anni, amo seguire progetti lunghi", dice. Ora, dopo Mediaset, la conduttrice torna in Rai dal 26 settembre con 'Questioni di stile'.
(Adnkronos) - Un nuovo ponte italiano verso lo spazio. E' l'obiettivo che vuole raggiungere la startup Fast Aerospace, che ha presentato oggi il proprio progetto, HyperDart, a Digithon, la prima maratona digitale italiana, fondata da Francesco Boccia, e in corso a Bisceglie in Puglia. "La nostra start-up si occupa di aviolancio ipersonico, tecnologia ipersonica e droni -racconta ad Adnkronos/Labitalia Alessandro Castelvetri uno dei 5 soci della startup, ingegneri aerospaziali del Politecnico di Milano- e vuole realizzare il prossimo ponte nazionale verso lo spazio, quindi poter lanciare satelliti nello spazio a partire dall'Italia, ad esempio dallo spazio porto di Taranto-Grottaglie poco distante da qua. Il nostro sistema è molto versatile e permette di fare una cosa che nessun altro lanciatore può fare ad oggi", sottolinea. Tecnologia al servizio del futuro. "Il sistema è composto da un drone alato che porta sul dorso un razzo che contiene il satellite. Il veicolo decolla dall'aeroporto e raggiunge una velocità atmosferica 5 volte la velocità del suono, dove il razzo viene sganciato e prosegue verso lo spazio mentre il drone torna alla base di partenza per la prossima missione. Permetterebbe di fare fino a 60 lanci l'anno che è una frequenza mai vista in ambito spaziale", sottolinea. E il prodotto "è estremamente innovativo e va a riempire una grande fetta di mercato che tuttora è scoperta perché ci sono tantissimi fabbricanti di satelliti che si trovano a dover tantissime cose mentre questo sistema permetterebbe un accesso tempestivo allo spazio", ribadisce. E l'obiettivo della presenza a Digithon è la crescita. "Siamo qua a Digithon per vincere il grant che ci servirebbe per acquisire capacità di calcolo per le nostre simulazioni. Abbiamo appena chiuso un round di investimento da parte di Cdp 500.000 euro. Con il grant potremmo acquisire capacità di calcolo attraverso l'acquisto di workstation che ci permetterebbero di fare simulazioni come ad esempio per la fluidodinamica, per la combustione ma anche per la costruzione di algoritmi per la guida autonoma del nostro drone e anche per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale", conclude. E il progetto è già al centro dell'attenzione. "Al momento si sono interessate diverse realtà commerciali tra cui ad esempio la divisione spazio di Leonardo e una fabbrica di satelliti situata in provincia di Bari, abbiamo fatto delle lettere di interesse ma stiamo anche aprendo un contatto direttamente con il governo italiano", conclude.
(Adnkronos) - Torna alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, per il tredicesimo anno consecutivo, il Green Drop Award, il premio che Green Cross, l’organizzazione fondata oltre trent’anni fa dal premio Nobel Mikhail Gorbaciov e introdotta in Italia da un altro Nobel, Rita Levi Montalcini, assegna al film, tra quelli in gara nella Selezione ufficiale del festival, che interpreta meglio i valori dell'ecologia, dello sviluppo sostenibile e della cooperazione fra i popoli. "Quest’anno il premio è dedicato ai 60 anni dalla scomparsa di Rachel Carson, la biologa le cui denunce nel libro 'Primavera silenziosa' del 1962 portarono al bando del Ddt e alla nascita dei movimenti ambientalisti - spiega Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia - Per questo vogliamo ringraziare la Rachel Carson Homestead che ci ha consentito di associare il nome di questa straordinaria scienziata al nostro premio". Il trofeo che viene assegnato al film vincitore, infatti, simboleggia una goccia d’acqua soffiata dal maestro vetraio di Murano Simone Cenedese e ogni anno contiene un pugno di terra proveniente da un luogo significativo del pianeta e per l’edizione 2024 ospiterà la terra della casa natale di Rachel Carson, a Springdale, nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania. "Il nome di Rachel Carson non è estraneo al cinema - spiega Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award - Nel 1953 il documentario 'Il mare intorno a noi' diretto da Irwin Allen, che fu tratto da un suo libro di successo, ottenne persino il premio Oscar. Quest’anno sono numerosi i film della Selezione ufficiale della 81esima Mostra di Venezia che potrebbero contendersi il premio e onorare un’eredità così importante". La giuria dell’edizione 2024 del Green Drop Award è composta da: Simone Gialdini (presidente di giuria), direttore generale Associazione nazionale esercenti cinema - Anec; Giulia Fantoni, presidente Federazione cinema d’essai - Fice; Carlo Giupponi, professore ordinario di Economia ambientale e applicata presso il Dipartimento di Economia dell'Università Ca' Foscari di Venezia; Patrizia Lombardi, prorettrice del Politecnico di Torino e presidente della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile - Rus; Bepi Vigna, fumettista, scrittore e regista italiano, già vincitore di un Green Drop Award per il cortometraggio 'Nausicaa', film di apertura della 32esima Settimana Internazionale della Critica di Venezia nel 2017. Lunedì 2 settembre 2024, ore 15:30, L’eredità di Rachel Carson a Venezia per il Green Drop Award Evento in streaming dal Lido di Venezia; giovedì 5 settembre 2024, ore 16, presentazione dell’Osservatorio Spettacolo e Ambiente, Italian Pavilion, Sala Tropicana 1, Hotel Excelsior, Lido di Venezia; venerdì 6 settembre 2023, ore 11, Green Drop Award, 13esima edizione, cerimonia di premiazione Terrazza Cinematografo - Fondazione ente dello spettacolo, Hotel Excelsior, Lido di Venezia. Il comitato organizzatore del Green Drop Award è costituito da: Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia, Marco Gisotti, giornalista e divulgatore, Maurizio Paffetti, coordinatore Green Cross Italia, Rodolfo Coccioni, geologo e professore onorario dell’Università di Urbino, Letizia Palmisano, giornalista ambientale e saggista. Il comitato d’onore del Green Drop Award, tutto al femminile, è composto da: Claudia Cardinale, Paola Comin, Simona Izzo, Ottavia Piccolo, Stefania Sandrelli, Nevina Satta, Chiara Tonelli. Nelle passate edizioni hanno fatto parte della giuria del Green Drop Award fra gli altri: Ermanno Olmi, Ugo Gregoretti, Mimmo Calopresti, Ottavia Piccolo, Remo Girone, Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Sebastiano Somma, Francesca Inaudi, Blasco Giurato, Silvia Scola, Paolo Conticini, Stefania Sandrelli. Claudia Cardinale, Claudia Gerini, Nancy Brilli, Tessa Gelisio, Francesca Cavallin sono state le 'madrine'. Nelle precedenti 12 edizioni, ecco i film premiati: nel 2012 il premio è stato vinto da 'La quinta stagione' di Peter Brosens e Jessica Woodworth; nel 2013 da 'Ana Arabia' di Amos Gitai; nel 2014 da 'The postman’s white nights' di Andrei Konchalovsky; nel 2015 da 'Behemoth' di Zhao Liang; nel 2016 l’ex equo è stato assegnato a 'Spira Mirabilis' di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e a 'Voyage of Time' di Terrence Malick; nel 2017 vincitore è stato 'First reformed' di Paul Schrader con una Goccia 'speciale' al cortometraggio di animazione che ha aperto la Settimana Internazionale della Critica 'Nausicaa. L’altra odissea' di Bepi Vigna; nel 2018 il premio è andato ad 'At eternity’s gate' di Julian Schnabel; nel 2019 è stata la volta di 'J’accuse' di Roman Polanski; nel 2020 'Notturno' di Gianfranco Rosi; nel 2021 'Il buco' di Michelangelo Frammartino; nel 2022 il Gda è andato a 'White Noise' di Noah Baumbach con una premio speciale in collaborazione con Enea a 'Siccità' di Paolo Virzì. Nel 2023 il premio è andato con un ex equo a 'Il confine verde' di Agnieszka Holland e a 'Io Capitano' di Matteo Garrone.