(Adnkronos) - L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha accettato la presentazione della richiesta di autorizzazione all'immissione in commercio (Aic) sottomessa da Otsuka Pharmaceutical Netherlands B.V. per il farmaco sperimentale donidalorsen, il cui target è l’Rna, per il trattamento profilattico di routine dell'angioedema ereditario (Hae), malattia genetica rara, potenzialmente pericolosa per la vita che causa attacchi ricorrenti di grave gonfiore (angioedema) in varie parti del corpo, tra cui mani, piedi, genitali, stomaco, viso e/o gola. La richiesta di autorizzazione Aic - spiega una nota - è basata sui risultati positivi nei pazienti trattati con donidalorsen somministrato ogni 4 settimane (Q4W) oppure ogni 8 settimane (Q8W) negli studi Oasis-Hae e OasisPlus, di fase 3. Quest’ultimo comprende l’estensione in aperto dello studio di fase 3, e una coorte separata di pazienti che ha effettuato il passaggio a donidalorsen da altre terapie per la profilassi degli attacchi di Hae (coorte di switch), oltre che negli studi di fase 2. Il farmaco è progettato per colpire e ridurre con precisione la produzione di prekallikreina (Pkk), interrompendo il pathway che porta agli attacchi di Hae. Se approvato sarà il primo della categoria di farmaci per l'Hae il cui target è l’Rna, rappresentando una nuova potenziale opzione terapeutica per questa patologia. "Riteniamo che donidalorsen abbia il potenziale per far progredire il panorama dei trattamenti profilattici a lungo termine per le persone affette da Hae - afferma Andy Hodge, Ceo Otsuka Pharmaceutical Europe Ltd - L'accettazione della nostra domanda di autorizzazione all'immissione in commercio nell’Unione europea è una pietra miliare significativa, che ci porta un passo avanti nel contribuire a soddisfare le esigenze insoddisfatte dei pazienti affetti da Hae in Europa". Negli studi clinici donidalorsen ha dimostrato una riduzione significativa e duratura del tasso di attacchi di Hae. In particolare, in Oasis-Hae e OasisPlus ha comportato: una riduzione significativa e duratura del tasso medio di attacchi mensili di Hae e un miglioramento continuo del tasso di attacchi >90% nei gruppi con dosaggio Q4W e Q8W; un miglioramento della qualità di vita anche clinicamente significativo secondo l’Angioedema Quality of Life Questionnaire (AE-QoL) nei pazienti nel gruppo Q4W e alti livelli di controllo della malattia, con il 91% dei pazienti nel Q4W ben controllati secondo l’Angioedema Control Test (Aect). Nello studio prospettico di switch OasisPlus, i pazienti che sono passati a donidalorsen da un precedente trattamento profilattico hanno mostrato un'ulteriore riduzione del 62% dei tassi medi di attacchi mensili di Hae rispetto al basale, e l'84% dei pazienti intervistati ha riferito di preferire il nuovo trattamento. I dati dello studio Ole, di fase 2, in corso, hanno mostrato una riduzione media del 96% dei tassi di attacco di Hae fino a 2 anni di trattamento. In tutti gli studi il farmaco è stato ben tollerato, con un profilo di sicurezza accettabile in quanto non sono stati osservati eventi avversi gravi legati al trattamento con donidalorsen. La maggior parte degli eventi avversi è stata di gravità lieve o moderata, con le reazioni al sito di iniezione tra gli eventi avversi più comuni. "L’impegno di Otsuka nel combattere le malattie rare, oggi, si rafforza ulteriormente - commenta Alessandro Lattuada, Managing Director di Otsuka Pharmaceutical Italy - Grazie alla collaborazione con Ionis, azienda fortemente impegnata nella ricerca e sviluppo di nuove opzioni terapeutiche basate sull'Rna, Otsuka ha sottomesso con successo in Ema la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio di donidalorsen, farmaco sviluppato per il trattamento dei i pazienti adulti affetti da angioedema ereditario. Questo rappresenta per noi un passo importante che, ci auguriamo, possa portare un miglioramento nella cura e nella qualità di vita - conclude - dei pazienti e delle loro famiglie".
(Adnkronos) - L’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico, istituita dalla legge 493 del 1999, è obbligatoria per tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 67 anni che, a titolo gratuito e senza vincolo di subordinazione, si occupano della cura della propria casa e dei propri familiari in modo abituale ed esclusivo. Modalità di iscrizione o di rinnovo. La polizza può essere attivata in qualsiasi momento; per chi è già iscritto, la scadenza per il rinnovo è fissata al 31 gennaio 2025. Il pagamento può essere effettuato facilmente online tramite il servizio PagoPA, e se il versamento avviene entro la scadenza, la copertura decorre dal 1° gennaio. Se il pagamento è in ritardo, la polizza partirà dal giorno successivo al versamento. L’iscrizione avviene esclusivamente tramite i servizi online dell’Inail, a cui è possibile accedere tramite credenziali Spid, Cie o Cns. La polizza ha validità dal giorno seguente al pagamento del premio. Il costo dell’assicurazione è di soli 24 euro all’anno, deducibile fiscalmente, e a carico dello Stato per le famiglie a basso reddito. Tramite i servizi telematici è possibile, inoltre, visualizzare sia la situazione assicurativa con i pagamenti effettuati, sia scaricare il certificato annuale di iscrizione per ogni finalità di legge. La tutela assicurativa. La polizza ha lo scopo di tutelare gli assicurati contro gli infortuni domestici, ossia gli eventi accidentali, non intenzionali, che si verificano nell’abitazione o nelle sue pertinenze, come giardini, balconi, cantine, soffitte e anche le aree comuni del condominio, durante lo svolgimento di attività domestiche. La protezione si estende anche alle piccole riparazioni fai-da-te e alla cura degli animali domestici, come cani, gatti, pappagallini, conigli, criceti, ecc., che fanno parte integrante della vita familiare. È considerata al pari dell’abitazione in cui dimorano l’assicurato e la sua famiglia anche la casa in affitto in cui si trascorrono le vacanze, purché si trovi sul territorio nazionale. Le prestazioni offerte dall’assicurazione. La polizza prevede diverse prestazioni che comprendono una rendita diretta, che oscilla da un minimo di 119,23 euro a un massimo di 1.454,08 euro, per inabilità permanente al lavoro pari o superiore al 16%; una prestazione una tantum rivalutabile, attualmente pari a 337,41 euro, per infortuni che comportano un’inabilità permanente compresa tra il 6% e il 15%, e una rendita ai superstiti in caso di morte dell’assicurato, dell’importo massimo di 1.454,08 euro. Per gli infortuni domestici, con esito mortale, è prevista anche l’erogazione a favore dei superstiti, o di chiunque dimostri di aver sostenuto le spese funerarie, di un assegno una tantum di 12.240,00 euro, e un’ulteriore prestazione una tantum a carico del Fondo vittime gravi infortuni. Ai titolari di rendita per inabilità permanente assoluta al 100%, che versano in condizioni particolarmente gravi è corrisposto l’assegno mensile per l’assistenza personale continuativa (APC), pari ad euro 667,12. Per ulteriori informazioni e chiarimenti sui requisiti di assicurazione e sulle modalità di iscrizione e pagamento del premio si può: chiamare il contact center Inail, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00, raggiungibile esclusivamente al numero 06.6001, disponibile sia da rete fissa sia da rete mobile secondo il piano tariffario del gestore telefonico di ciascun utente; consultare il sito www.inail.it > Attività e servizi > Assicurazione > Assicurazioni speciali > Lavoro domestico, ove troverà tutti i documenti e le indicazioni relative all’assicurazione. Ci si può anche rivolgere a una qualsiasi sede Inail o inviare un’e-mail ad una delle seguenti associazioni delle casalinghe: Obiettivo famiglia/Federcasalinghe: federcasalinghe.segreteria@gmail.com ; Movimento italiano casalinghe-Moica: moicanazionale@moica.it; Sindacato casalinghe lavoratrici europee-Scale Ugl: scale@ugl.it . Per inoltrare specifiche richieste, anche in relazione alle modalità di accesso e di utilizzo ai servizi online, e per richiedere assistenza, si può utilizzare il canale di accesso telematico ‘Inail risponde’ presente sulla barra blu del portale www.inail.it e raggiungibile alla voce ‘Supporto’.
(Adnkronos) - Pesano sull'Italia gli effetti della crisi climatica: nel 2024, e per il terzo anno consecutivo, sono stati oltre 300 gli eventi meteo estremi che hanno colpito la Penisola, arrivando quest’anno a quota 351. Un numero in costante crescita negli ultimi dieci anni: il 2024 ha visto un aumento degli eventi meteo estremi di quasi 6 volte, +485% rispetto al 2015 (quando ne furono registrati 60). A pesare in questo 2024 l’aumento dei danni da siccità prolungata (+54,5% rispetto al 2023), da esondazioni fluviali (+ 24%) e da allagamenti dovuti alle piogge intense (+12%), con un’Italia divisa in due tra poca e troppa acqua. Questo il bilancio di fine anno dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol, che mette in fila i numeri della crisi climatica in Italia nel 2024. Il 2024 è stato segnato, nel dettaglio, da 134 casi di allagamenti da piogge intense, 62 casi di danni da vento, 46 esondazioni fluviali che hanno causato danni, 34 eventi con danni da siccità prolungata, 30 danni da grandinate, 19 casi di frane causate da piogge intense, 9 danni alle infrastrutture, 8 da mareggiate, 2 al patrimonio storico e 1 caso di temperature record. Il Nord Italia risulta il più colpito con 198 eventi meteo estremi, seguito dal Sud, 92, e dal Centro, 61. A livello regionale, quest’anno l’Emilia-Romagna con 52 eventi, è la regione più martoriata dalla crisi climatica, seguita da Lombardia (49), Sicilia (43), Veneto (41) e Piemonte (22). Tra le province svetta al primo posto Bologna con 17 eventi meteo estremi, seguita da Ravenna e Roma entrambe a quota 13, Torino con 12 e Palermo con 11. Tra le grandi città, la Capitale è quella più colpita con 8 eventi meteo estremi, seguita da Genova (7) e Milano (6). Legambiente segnala anche le conseguenze che gli eventi meteo estremi stanno causando in generale sui trasporti: 22 quelli che nel 2024 hanno provocato danni e ritardi a treni e trasporto pubblico locale nella Penisola. In quota, gli effetti del riscaldamento globale sono sempre più tangibili, con impatti sui ghiacciai, sempre più sottili e in arretramento, ecosistemi e biodiversità. Nel 2024, in Piemonte, lo zero termico in quota è arrivato a 5.206 metri, sfiorando il record di 9 anni fa, quando era salito fino a 5.296 metri. “Nel 2024 l’Italia - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - è stata travolta da una nuova ondata di eventi meteo estremi e ancora una volta si è fatta trovare impreparata. Il governo Meloni, in oltre due anni di attività, non ha messo in campo nessuna strategia di prevenzione con interventi mirati, che permetterebbero di risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni post emergenza, e non ha stanziato i finanziamenti necessari per le azioni prioritarie del Pnacc, fondi non previsti neanche nella legge di bilancio appena approvata. Auspichiamo che nel 2025 da parte dell’esecutivo ci sia un’assunzione di responsabilità diversa nella lotta alla crisi climatica: servono più risorse economiche e interventi su prevenzione, mitigazione e adattamento. È urgente approvare anche una legge per fermare il consumo di suolo, problema affrontato in modo ideologico col Dl Agricoltura vietando il fotovoltaico a terra, e il Dpr per facilitare il riutilizzo delle acque reflue depurate sui terreni agricoli. Le vere minacce per l’agricoltura italiana sono, infatti, la crisi climatica e la cementificazione, non il Green Deal europeo”. “Tra gli eventi meteo estremi in crescita - aggiunge Andrea Minutolo responsabile scientifico di Legambiente - preoccupa il fenomeno della siccità che a più riprese ha colpito in questi anni l’Italia. Simbolo di quest’estate il lago Pergusa, in provincia di Enna, ridotto più o meno ad una pozza. L'emergenza in Sicilia è figlia della siccità del Po del 2022 e di un trend collegato alla crisi climatica in continua evoluzione che rappresenta un monito severo. Per questo è importante che il Paese definisca una strategia nazionale della gestione idrica, più attenta e circolare, con interventi concreti che favoriscano l’adattamento ai cambiamenti climatici e permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi”. Classifica regioni più colpite da siccità, esondazioni e allagamenti: per quanto riguarda la siccità, le regioni più colpite sono state Sicilia (16 eventi), Sardegna (9), Basilicata (3). Sul fronte allagamenti spicca la Lombardia (con 25 eventi meteo estremi), seguita da Emilia-Romagna (22), Sicilia (15). In tema di esondazioni fluviali l’Emilia-Romagna è al primo posto (con 14 eventi), a seguire Lombardia (8), Veneto (5).