(Adnkronos) - "Cambierà lo scenario di valutazione e di accesso delle tecnologie a livello europeo e a livello nazionale", il Regolamento europeo sull’Health Technology Assessment (EuHta-R), in vigore dal 12 gennaio 2025. Così Eugenio Di Brino, Co-Founder & Partner di Altems Advisory, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, in un’intervista pubblicata su 'Alleati per la salute', la sezione dedicata ai pazienti di Novartis.it, racconta l’esperienza della 'Roadmap Hta 2025' sottolineando l’importanza "fondamentale" della formazione di "stakeholder e pazienti". L’applicazione del nuovo Regolamento sarà graduale. Si parte con le "terapie oncologiche e terapie avanzate nel 2025, nel 2026 su una selezione di dispositivi medici e diagnostici in vitro per poi passare, nel 2028, sui farmaci orfani e, nel 2030, su tutte le tecnologie". La sua attività si basa "sull'esperienza del consorzio EUnetHta (European Network for Health Technology Assessment) - spiega Di Brino - un'esperienza ventennale che ha sviluppato un framework di Hta andando a dividere sostanzialmente le dimensioni di valutazione di una tecnologia sanitaria in 9 domini, 4 di natura clinica e 5 di natura non clinica". In particolare, "la valutazione clinica congiunta (Joint Clinical Assessment – Jca) viaggerà in parallelo alla valutazione scientifica di immissione in commercio di una tecnologia (es. farmaco) che è in capo all’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali e alla Commissione europea". L’EuHta-R, dettaglia il professore, "andrà a snellire il processo di valutazione" delle nuove tecnologie per la salute. "Alcune attività di natura clinica di valutazione verranno infatti anticipate in un contesto europeo e i singoli Paesi membri dovranno occuparsi dei domini di appannaggio nazionale - o domini non clinici - come l’economico, l’organizzativo, l’etico, il legale e il sociale. Questo sarà un importante cambiamento nel processo regolatorio e di accesso delle tecnologie al mercato perché dovrebbe velocizzare quella che è la valutazione e le giornate impiegate dalle diverse agenzie nazionali ed europee di valutazione di una nuova tecnologia". Ovviamente "cambierà il framework, cambieranno e si adatteranno anche i singoli Paesi membri a dare una risposta concreta a questo regolamento - si legge nell’intervista - ma una cosa che sarà fondamentale ovviamente è andare a coinvolgere, nei diversi processi, anche le associazioni pazienti e i pazienti, in questa nuova applicazione del regolamento europeo. Quindi sarà fondamentale che tutti gli stakeholders e soprattutto i pazienti, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, vengano a contatto con corsi di formazione specifici sul regolamento europeo di Hta erogati dalle università e dalle agenzie regolatorie nei diversi contesti per poter essere attori fondamentali di questo cambiamento di processo". In questo scenario, "Altems Advisory, lo spin-off dell'Università Cattolica di Salvo Cuore", nel 2024 "ha affrontato proprio quelli che sono stati i cambiamenti apportati dal regolamento europeo di Hta - descrive Di Brino - Nello specifico sono stati rilasciati 5 di 6 atti implementativi, che potremo definire la cosiddetta ‘messa a terra del regolamento europeo di Hta’. Nello specifico, in parallelo, abbiamo avuto anche un rilascio di numerose linee guida e di procedure dedicate alla parte metodologica" relative a: "come effettuare le comparazioni dirette e indirette; come strutturare il dossier di Joint Clinical Assessment; come effettuare uno 'scoping process'; come declinare i rapporti tra Htacg - un nuovo organismo - con Ema. Una delle cose molto importanti su cui si sta discutendo e si continuerà a discutere - rimarca l’esperto - è il conflitto di interessi che riguarderà tutti gli attori coinvolti in questo processo molto innovativo" che "sta coinvolgendo più di 600 persone a livello europeo", in rappresentanza "dei singoli paesi membri nonché delle commissioni europee e delle agenzie europee". Nel 2024 "abbiamo affrontato questi cambiamenti in un ciclo di seminari che abbiamo chiamato appunto Roadmap Hta 2025 - con più di 90 dirigenti di aziende in rappresentanza del mondo della life science, quindi sia del mondo del farmaceutico che del medical device, insieme anche a circa 50 rappresentanti di associazioni di cittadini e pazienti - un percorso dedicato - puntualizza di Brino - di studio e di approfondimento di questo regolamento e di tutti i documenti e delle modifiche che avverranno nel prossimo futuro. L'abbiamo chiamata Roadmap perché era ed è una maratona in quanto il percorso è ancora lungo". Nel 2025, "ci sarà tutta una fase di implementazione nazionale, continueremo con una versione 2.0 che ci vedrà coinvolti in uno studio di approfondimento: è importantissimo monitorare e studiare tutte queste attività e queste novità nel processo regolatorio e nel processo di accesso delle tecnologie perché siamo fortemente convinti che l'Hta - conclude il professore - è l'unica metodologia per garantire una governance innovativa delle tecnologie sanitarie che saranno, nei prossimi anni, sempre più complesse, aiutando a misurare quel valore olistico generato dalle tecnologie nei processi di cura in cui saranno inserite".
(Adnkronos) - Temperature rigide sì, ma non per il mercato del lavoro invernale, che scalda i motori con circa 16.000 offerte registrate tra ottobre e dicembre, segnando un aumento dell’8,4% rispetto all’anno precedente. A guidare questa crescita sono i settori turismo e ristorazione e commercio, gdo e retail, che rispondono alla vivacità del periodo natalizio e all’afflusso di turisti nelle località italiane. L’inverno 2024 si conferma quindi una stagione ricca di opportunità professionali, come emerge dall’Osservatorio professioni invernali 2024 condotto da InfoJobs, piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online, che ha analizzato l’andamento del mercato negli ultimi mesi dell’anno. Nel periodo da ottobre a dicembre, si sono registrate 15.898 offerte di lavoro, in crescita rispetto alle 14.660 del 2023. La maggior parte delle offerte si concentra su contratti temporanei, una scelta strategica per affrontare i picchi di affluenza turistica e l’aumento delle vendite natalizie. Tra i settori più dinamici spicca turismo e ristorazione, con una crescita del 20% rispetto al 2023, passando da 2.269 a oltre 2.700 opportunità. Un dato che riflette il crescente afflusso di turisti, attratti dalle località sciistiche e dalle città italiane, confermando il ruolo centrale di questi comparti nel trainare l’espansione del mercato del lavoro invernale. Allo stesso tempo vede un buon incremento anche il settore commercio, gdo e retail che passa da 12.391 offerte nel 2023 a 13.179 nel 2024, aumentando del 6,4% le opportunità lavorative. Se invece andiamo a osservare il dettaglio del trimestre preso in considerazione notiamo delle particolarità. Il settore commercio, gdo e retail parte con slancio già ad ottobre, registrando 5.868 offerte (+10% rispetto al 2023), un mese che sembra riflettere l’attenzione degli italiani verso le spese oculate, spinta anche dal ritorno delle promozioni autunnali come il Black Friday e il crescente successo degli acquisti anticipati per evitare la corsa ai regali dell’ultimo minuto. L'andamento del mese di novembre nel settore turismo e ristorazione fa registrare un vero boom con un incremento del 26%, passando da 1.027 a 1.297 opportunità. Questo dato è ancora più interessante perché sembra invertire il trend tradizionale, spostando a novembre una parte dell’attività che solitamente si concentra a dicembre. Gli italiani, popolo che ama il buon cibo e il piacere della convivialità, sembrano anticipare le cene pre-natalizie con colleghi e amici, contribuendo così a sostenere il dinamismo del settore in un mese meno usuale per queste abitudini. Analizzando le offerte presenti in piattaforma, InfoJobs ha classificato le professioni più cercate per questa stagione 2024. Turismo e ristorazione: cameriere, animatore turistico, barman, chef, addetto al catering. Anche per il 2024, il settore turismo e ristorazione vede al primo posto la figura del cameriere, che si riconferma come il ruolo più richiesto della stagione. Sul secondo gradino del podio troviamo ancora una volta l’Animatore turistico, mentre al terzo posto spicca la figura del barman. Chiudono la top 5 professioni legate al mondo della cucina, come lo chef e l’addetto al catering. Da segnalare anche altre figure importanti fuori dalla top 5, ma sempre presenti nella top 10: il pizzaiolo, e il lavapiatti, fondamentali per garantire l’eccellenza del servizio durante la stagione invernale. Commercio gdo e retail: addetto vendite, responsabile di negozio, addetto alla macelleria, addetto alla cassa, addetto agli scaffali. In pole position per commercio, gdo e retail, si conferma anche nel 2024 la professione di addetto vendite, un ruolo centrale durante gli acquisti per il periodo di Natale e in previsione dei saldi del nuovo anno. Rimane stabile al secondo posto la figura del responsabile di negozio, mentre riesce a guadagnarsi il terzo posto l’addetto alla macelleria, che nel 2023 era rimasto appena fuori dalla top 3. Chiudono la classifica delle prime cinque professioni l’addetto alla cassa e l’addetto agli scaffali entrambi essenziali per garantire il corretto funzionamento dei punti vendita. Dentro la top10 ci sono altri ruoli chiave per la stagione invernale e per il corretto flusso di approvvigionamento e vendita di merci, come: l’addetto alla pasticceria (settimo posto) e il magazziniere (nono posto). InfoJobs con l’Osservatorio professioni invernali, mostra quanto il mercato del lavoro italiano sia sempre più dinamico e in continua crescita con particolarità dettate dalle diverse stagionalità.
(Adnkronos) - I tessuti intelligenti nel futuro della moda e del Pianeta? È quanto afferma un gruppo di ricerca inglese, in un articolo recentemente comparso sulle colonne di “Energy and Environmental Materials”, una delle riviste scientifiche più autorevoli del settore. In particolare, gli esperti non sono solo riusciti a produrre dei tessuti che incorporano dispositivi elettronici, ma sono anche riusciti a rendere sostenibile l’intera filiera produttiva. Anche se ovviamente saranno necessarie ulteriori ricerche, si tratta di una scoperta che potrebbe rivoluzionare il settore della moda.