(Adnkronos) - Fatti "alcuni progressi" nei negoziati per ottenere il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza. A dichiararlo è stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in Parlamento, mentre continuano i colloqui per raggiungere un accordo. “Tutto quello che stiamo facendo non può essere rivelato. Stiamo intraprendendo azioni per riportarli indietro. Vorrei dire con cautela che ci sono stati dei progressi e che non smetteremo di agire finché non li riporteremo tutti a casa", le parole di Netanyahu. Il premier israeliano ha quindi dichiarato di aver ordinato alle proprie forze armate di distruggere le infrastrutture dei ribelli Houthi sostenuti dall'Iran, dopo che il gruppo yemenita ha lanciato missili contro Israele negli scorsi giorni. “Ho dato ordine alle nostre forze di distruggere le infrastrutture degli Houthi perché chiunque cerchi di danneggiarci sarà colpito con piena forza. Continueremo a schiacciare le forze del male con forza e ingegno, anche se ci vorrà del tempo”, ha detto Netanyahu in Parlamento. La guerra di Israele a Gaza ha offerto l'opportunità di firmare nuovi accordi di pace con le nazioni arabe e di "cambiare drasticamente il volto" del Medio Oriente, ha detto ancora il leader israeliano alla Knesset. "I Paesi arabi moderati vedono Israele come una potenza regionale e un potenziale alleato. Intendo cogliere questa opportunità al meglio. Insieme ai nostri amici americani, intendo espandere gli accordi di Abramo... e quindi cambiare ancora più drasticamente il volto del Medio Oriente", ha annunciato, riferendosi agli accordi che hanno normalizzato i legami tra Israele e alcuni Stati arabi durante il primo mandato di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. Ciò che è iniziato come tentativi su piccola scala di sequestrare aiuti all'inizio dell'anno, spesso da parte di abitanti affamati di Gaza, è ora diventato "saccheggio sistematico, tattico, armato, da parte di organizzazioni criminali", scrive intanto il New York Times, citando Georgios Petropoulos, un alto funzionario dell'Onu di stanza nella città meridionale di Rafah. L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, ha dichiarato questo mese che non avrebbe più distribuito aiuti attraverso Kerem Shalom, il principale valico di frontiera tra Israele e la striscia di Gaza meridionale, a causa della mancanza di ordine pubblico. Da allora centinaia di camion carichi di aiuti umanitari si stanno accumulando al valico, anche perché i gruppi umanitari temono di essere saccheggiati, scrive il giornale americano in un reportage con oltre 20 interviste a funzionari israeliani e delle Nazioni Unite, operatori umanitari, residenti di Gaza e imprenditori palestinesi. La situazione a Gaza è peggiorata dopo che l'esercito israeliano ha invaso Rafah a maggio, cercando di cacciare Hamas da una delle sue ultime roccaforti, rileva il New York Times, che ha anche esaminato promemoria interni delle Nazioni Unite in cui i funzionari discutevano del saccheggio e delle sue conseguenze. Le forze di sicurezza di Hamas sono fuggite e bande organizzate, senza che nessuno le fermasse, hanno iniziato a intercettare i camion degli aiuti umanitari mentre si dirigevano dal principale valico di frontiera verso la parte meridionale di Gaza. Stanno rubando farina, olio e altre materie prime e le stanno vendendo a prezzi astronomici, affermano gruppi umanitari e residenti. Nella parte meridionale di Gaza, il prezzo di un sacco di farina da 25 chili è salito fino a 220 dollari. Nella parte settentrionale di Gaza, dove ci sono meno interruzioni negli aiuti, lo stesso sacco può costare appena 10 dollari. Gli operatori umanitari internazionali hanno accusato Israele di ignorare il problema e di consentire ai saccheggiatori di agire impunemente. Le Nazioni Unite non consentono ai soldati israeliani di proteggere i convogli di aiuti, temendo che ciò comprometterebbe la loro neutralità, e i loro funzionari hanno chiesto a Israele di consentire alla polizia di Gaza, che è sotto l'autorità di Hamas, di proteggere i loro convogli. Il numero di persone uccise negli attacchi israeliani a Gaza dall'inizio della guerra sarebbe intanto salito a 45.317, mentre altre 107.713 sarebbero rimaste ferite, riferisce il ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore sarebbero state uccise 58 persone e ferite 86.
(Adnkronos) - “L''Istituto innova sia sul versante sociale, pensiamo all’attuazione della riforma Locatelli e al contributo alla legge Paglia, che tecnologico, dall’adozione dello Spid in sostituzione del Pin, alla Siisl e oggi alle nuove funzionalità dell’App, segnalo anche strumenti come Pensami e Contaci che non solo permettono di esplorare scenari pensionistici per fare scelte consapevoli ma alimentano la cultura e l’educazione previdenziale: nuova mission su cui ci sentiamo ingaggiati". Lo ha sottolineato Valeria Vittimberga, direttore generale Inps, durante la conferenza di presentazione della nuova App “Inps Mobile” a Roma.
(Adnkronos) - Ogni acquisto o vendita di usato su Subito consente mediamente un risparmio potenziale di 28 kg di CO2 non immessi nell'atmosfera, pari alla quantità di anidride carbonica che un albero assorbe in un anno. Grazie al partner Vaayu, Subito è tornato a quantificare l’impatto ambientale dell’attività di compravendita sulla piattaforma, andando inoltre a perfezionare la metodologia di calcolo delle emissioni potenzialmente evitate dall'acquisto di prodotti di seconda mano, sulla base delle linee guida più recenti della comunità scientifica. Questo nuovo approccio ha l’obiettivo di rendere ancora più accurato e trasparente il calcolo delle emissioni, affiancando al metodo Lca una mappatura ancora più granulare delle emissioni legate al business e una survey per indagare i comportamenti degli utenti in termini di trasporto e imballaggio. Grazie alla nuova metodologia, Subito per la prima volta è riuscita a stimare l’impatto medio potenziale di una ‘compravendita tipo’ in piattaforma. “Il 60% degli italiani ha dichiarato di aver fatto acquisti second hand, allungando così la vita di un bene e riducendo la necessità di acquistare oggetti di nuova produzione - ha dichiarato Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito - Crediamo che il movimento verso un futuro più sostenibile passi anche attraverso iniziative concrete, che hanno al centro il potere delle persone: comprare e vendere oggetti usati è un gesto semplice, alla portata di tutti e che aiuta, allungando la vita dei prodotti, a contribuire a un'economia più circolare”. Chi sceglie l’economia dell’usato, infatti, da una parte regala una seconda vita alle cose, riducendo la produzione di rifiuti, dall’altra evita potenzialmente le emissioni di CO2 e i costi ambientali della produzione di un bene nuovo (dall’estrazione delle materie prime, alla loro lavorazione, fino alla distribuzione). Questo emerge anche da una survey che Subito ha sottoposto ai suoi utenti e dalla quale si evidenzia come nella maggior parte dei casi (52%) l’usato sostituisca l’acquisto del corrispettivo bene nuovo, percentuale che cresce ancora di più nel caso di beni come quelli della categoria Elettronica (55%). Per la prima volta, sempre attraverso la survey sottoposta agli utenti della piattaforma, è stato indagato anche il comportamento dei consumatori rispetto alle azioni che completano la compravendita e che contribuiscono a determinarne l’impatto, ovvero trasporto e imballaggio. Dalle risposte emerge che entrambe le azioni hanno un impatto ridotto sull’ambiente perché quando si compra o vende un bene pre-loved, l’80% di chi spedisce un prodotto lo fa utilizzando un imballaggio già presente in casa o comunque già utilizzato per altro (come ad esempio confezioni di precedenti acquisti); mentre rispetto al trasporto l’80% degli utenti preferisce effettuare la compravendita e lo scambio di persona prediligendo l’utilizzo di mezzi pubblici o spostandosi a piedi ottimizzando così il tragitto anche per fare altro e, di questi, il 63% dichiara di non utilizzare alcun tipo di imballaggio e il 30% di riutilizzare un packaging già usato in precedenza.