(Adnkronos) - Dalle basi militari ai laboratori di raffinazione della cocaina, dalle piste di atterraggio clandestine ai campi di guerriglia. Sono solo alcuni degli obiettivi che l'Ammininistrazione americana potrebbe prendere di mira nel caso di un attacco al Venezuela, minacciato dal presidente Usa Donald Trump. Lo spiegano al Washington Post ex funzionari militari e antidroga statunitensi e venezuelani e analisti della difesa regionale. Che, allo stesso tempo, mettono però in dubbio che un attacco di terra Usa possa realmente concretizzarsi. E questo perché, spiega l'ammiraglio in pensione Jim Stavridis, sebbene negli ultimi anni si sia "atrofizzato", l'esercito venezuelano conserva armi e capacità sufficienti da contrastare un'incursione di terra. Quindi, gli Usa tenteranno ''attacchi cinetici di precisione contro obiettivi legati al traffico di stupefacenti e contro le capacità militari e, se ciò non dovesse sortire l'effetto desiderato, contro la leadership", ha detto Stavridis, che dal 2006 al 2009 ha supervisionato le operazioni nella regione. "Penso che l'obiettivo sia convincere Maduro che i suoi giorni sono contati, ma per farlo serviranno un po' di attacchi contro le infrastrutture del Venezuela", ha aggiunto, affermando che il presidente venezuelano potrebbe a questo punto ''mettersi al riparo'. Gli Usa potranno a questo punto decidere se effettuare attacchi contro la sicurezza di Maduro o condurre una missione per catturare o uccidere il leader venezuelano, ipotesi "piuttosto rischiosa, con un alto potenziale di rischio", sottolinea Stavridis. La strategia di attacco Usa, prosegue Stavridis, potrebbe prevedere inizialmente attacchi ad aeroporti o porti marittimi identificati come potenziali hub di spedizione della droga. Tra i potenziali obiettivi anche punti di spedizione al confine tra Venezuela e Colombia, da dove provengono quantità significative di cocaina, ma anche le difese aeree venezuelane, che il Pentagono vorrebbe colpire per proteggere i propri velivoli. Un ex agente della Dea Usa in Venezuela ha suggerito a condizione di anonimato al Washington Post che le forze statunitensi potrebbero anche prendere di mira piste di atterraggio clandestine, come quelle nello stato di Apure. I trafficanti spesso nascondono la cocaina vicino ai "parcheggi" dove atterrano gli aerei provenienti dall'America Centrale e attendono di caricare la droga, sottolinea. Altre piste di atterraggio nel mirino quelle nella regione di Catatumbo, che ha visto un aumento del traffico aereo a causa della repressione statunitense contro le navi della droga, secondo un ex capitano militare venezuelano ora in esilio che ha parlato al Washington Post a condizione di anonimato per motivi di sicurezza. Anche nello stato di Sucre si trovano grandi depositi di droga, ha affermato l'ex funzionario militare. Distruggere la fornitura di droga potrebbe neutralizzare il potere economico di funzionari militari e politici corrotti, ha proseguito l'ex militare, aggiungendo che se l'obiettivo è colpire direttamente le forze di sicurezza di Maduro, l'esercito Usa potrebbe anche prendere di mira l'agenzia di controspionaggio militare venezuelana.
(Adnkronos) - “L’istituto non è soltanto l'ente che garantisce la coesione sociale, ma vuole aprirsi alla collettività con uno sguardo ai giovani e soprattutto a quelle che sono le tensioni, le aspirazioni dei ragazzi, gli aspetti culturali, sportivi e sociali. Oggi vogliamo celebrare questo anniversario, ma non è soltanto l'apertura di palazzo Wedekind, che è a servizio della comunità nazionale, lo è stato e lo sarà sempre di più, ma anche un'occasione per incentrare l'attenzione agli aspetti culturali a cui l'Inps sta guardando con grande attenzione. L’evento odierno ha un valore simbolico per noi, significa anche un'apertura di questo palazzo e di tutte le realtà dell'Inps che possiede in Italia, una grande opportunità per l’istituto nazionale della previdenza sociale, ma soprattutto a servizio degli italiani”. Così Antonio Di Matteo, consigliere d’amministrazione dell’Inps, all’incontro organizzato a Roma, ‘Palazzo Wedekind: 100 anni di futuro. Un’eredità che guarda avanti’, che celebra l’anniversario dell’acquisizione del Palazzo da parte di Inps.
(Adnkronos) - Ecomondo 2025, evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per la green, blue and circular economy, organizzato da Italian Exhibition Group (Ieg), chiude oggi alla Fiera di Rimini riaffermandosi hub globale per la transizione ecologica. Un ruolo che si traduce nei risultati concreti di una 28esima edizione in crescita. Le presenze totali sono cresciute del 7%, con un +10% di quelle estere. Oltre 1.700 i brand espositori, di cui il 18% dall’estero, sui 166mila mq di superficie del quartiere fieristico. Più di 600 i giornalisti accreditati (per il 15% esteri), che hanno portato la Fiera di Rimini all’attenzione della comunità mondiale. “Possiamo dirci tra i primi Paesi al mondo nella capacità di riciclo - ha spiegato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ieri in visita nei padiglioni della Fiera - si parla tanto di terre rare e materie prime critiche ma il più grande giacimento che abbiamo sono i nostri rifiuti. E la capacità di riciclo si manifesta pienamente proprio in questa fiera, simbolo di innovazione e sostenibilità”. Ecomondo 2025 si è confermato luogo privilegiato di scambio tra aziende, ricerca e professionisti del settore di tutto il mondo, anche grazie alla collaborazione con Agenzia Ice e con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci): un crocevia globale, con oltre 800 hosted buyer e delegazioni internazionali provenienti da 65 Paesi. Tra i mercati più rappresentati: Spagna, Turchia, Polonia, Romania, Serbia, Croazia, Bulgaria, Tunisia, Marocco ed Egitto. A completare il quadro, circa 90 associazioni internazionali coinvolte. Un network che, durante la manifestazione, ha generato 3.800 business matching, favorendo la cooperazione e la diffusione delle best practices per la transizione ecologica. Oltre 200 appuntamenti nelle quattro giornate, di cui circa 70 curati dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, presieduto da Fabio Fava, hanno composto un programma denso di iniziative, offrendo una lettura aggiornata della transizione green in modo trasversale. Tra i temi principali: i Raee e le materie prime critiche, il tessile che diventa circolare, la finanza sostenibile a supporto della transizione ecologica, la gestione dell’acqua e la blue economy, bioenergie, economia circolare, AI applicata alla valorizzazione delle risorse e al monitoraggio dei dati, l’osservazione della Terra e il ruolo della comunicazione. Grande attenzione alla cooperazione internazionale e alla transizione verde nel Mediterraneo, nonché alle iniziative per l’accesso all’energia pulita e sostenibile nel continente africano, nell’ambito del Piano Mattei e del Programma 'Mission 300', con la quinta edizione dell’Africa Green Growth Forum. La 14esima edizione degli Stati Generali della Green Economy ha aperto ancora una volta Ecomondo, con la presentazione della Relazione sullo stato della green economy 2025, ponendo al centro del dibattito lo stato e le prospettive della transizione ecologica europea nel nuovo contesto globale. La sessione plenaria della seconda giornata, per la prima volta interamente in lingua inglese, ha ampliato ulteriormente la portata internazionale dell’evento. Il ritorno di Sal.Ve, il Salone biennale del Veicolo per l’Ecologia, in collaborazione con Anfia, ha portato in mostra l’intera gamma della produzione di allestimenti per veicoli industriali e speciali per la raccolta dei rifiuti solidi e liquidi, per lo spazzamento stradale e per gli spurghi. A Ecomondo 2025 l’innovazione ha fatto da ponte tra scienza e mercato: l’Innovation District ha dato spazio e visibilità a 40 startup italiane e internazionali dall’alto contenuto tecnologico, di cui 20 da Marocco e Tunisia selezionate nell’ambito del progetto Lab Innova for Africa 'Luca Attanasio', promosso da Agenzia Ice in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Accanto all’esposizione, Ecomondo ha consegnato il Premio 'Lorenzo Cagnoni' per l’Innovazione Green alle sette aziende espositrici per le tecnologie più avanzate e promettenti presentate nei settori espositivi della manifestazione.