INFORMAZIONIValentina Avezzano |
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(Adnkronos) - Aveva 35 anni la donna che questo pomeriggio si è tolta la vita lanciandosi dal quinto piano dell'ospedale 'Pugliese Ciaccio' di Catanzaro dopo che la figlia di 7 anni era precipitata dalla finestra di una Casa famiglia, a Botricello, riportando numerosi traumi. La piccola era stata portata in ospedale in condizioni gravissime ed è tuttora ricoverata in prognosi riservata. La bimba, insieme ai suoi due fratelli, era stata affidata alla struttura 'Santa Rita' di Botricello, gestita da don Alfonso Velonà, e si trovava in compagnia della madre quando, per cause in via d'accertamento, è caduta nel vuoto. Un episodio drammatico maturato in un contesto già connotato da particolare marginalità e svantaggio sociale. Nelle prime ore del pomeriggio, l'ulteriore tragico epilogo. Sull'episodio è al lavoro la Squadra Volante della Questura di Catanzaro che, con l'ausilio della Polizia scientifica, sta effettuando i rilievi sul luogo della tragedia e ascoltando i testimoni.
(Adnkronos) - Il 69,6% di lavoratrici e lavoratori italiani ha un carico di cura: tra questi, il 36% ha la responsabilità di figli minorenni, il 46% segnala di occuparsi di familiari anziani o fragili (nel 16% dei casi si tratta di un impegno quotidiano) e il 30% si prende cura di altri minori della famiglia, come ad esempio i nipoti. Considerando chi affianca la responsabilità su figli minori e la cura di altri familiari anziano o fragili, è stato possibile identificare la cosiddetta “generazione sandwich”: si tratta del 18% dei lavoratori. Sono i principali risultati dell’Osservatorio Nazionale sui bisogni di welfare di lavoratrici e lavoratori con responsabilità di cura, di Welfare Come Te, in partnership con la Prof.ssa Elena Macchioni (Professoressa di Sociologia – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali 'Università di Bologna’) e con il contributo dell’Istituto di Ricerca Ixè. Welfare Come Te – provider di welfare aziendale espressione della cooperazione sociale – oltre a servire numerose aziende nella progettazione di iniziative e servizi dedicate ai caregiver e al benessere personale, ha voluto anche creare questo spazio organico di osservazione sulle esperienze in atto di welfare aziendale, con una focalizzazione sulla condizione dei ‘lavoratori caregiver’. Il progetto si struttura a partire da un’indagine demoscopica quantitativa – realizzata su un campione rappresentativo di lavoratrici e lavoratori del settore privato. L’indagine monitora, con periodicità biennale, il welfare aziendale, fornendo una fotografia delle condizioni familiari, lavorative, dei bisogni e delle necessità di welfare dei lavoratori italiani, con un focus su quanti hanno una responsabilità di cura. La prima indagine è stata realizzata nel maggio 2024. Emergono altri dati interessanti: la conciliazione si basa prevalentemente sul “fai-da-te” degli stessi lavoratori, che in larga maggioranza (70%) dichiarano di riuscire a gestire gli impegni di lavoro e quelli personali e familiari grazie alla propria capacità organizzativa, aspetto rimarcato - per lo più - dalle donne e che si consolida con l’età delle rispondenti; sul fronte delle carenze i lavoratori lamentano innanzitutto (49%) la mancanza di servizi pubblici territoriali, particolarmente avvertita dai lavoratori residenti nelle regioni del centro e del sud Italia. Il 41% segnala anche la carenza di servizi di welfare aziendale. Nel groviglio di impegni da conciliare, i lavoratori trascurano, innanzitutto, il proprio benessere psicofisico, tema indicato dal 68%, e sottolineato per lo più dalle lavoratrici. Un lavoratore dipendente su tre sente di aver trascurato responsabilità familiari e il 19% il lavoro; chi è gravato da carichi di cura tende a giudicare se stesso con maggiore severità, sottolineando in misura significativamente più marcata le proprie mancanze sul fronte lavorativo e familiare. In questo scenario il welfare aziendale occupa uno spazio che appare ancora contenuto e non del tutto adeguato, il welfare offerto dalle imprese ha pochi elementi di utilità sociale, là dove presenti ricalcano i pillar del welfare state tradizionale (senza ricercare una vera e propria modalità di integrazione) e seguono una pratica di convenienza (ciò che la normativa permette di offrire con vantaggio fiscale), piuttosto che di convinzione (ciò che può essere realizzato tenendo conto dei reali bisogni di lavoratrici e ai lavoratori). Questo studio ha restituito la dimensione del fenomeno su scala nazionale ed ha evidenziato uno spazio ampio di lavoro e di intervento. È necessario promuovere una nuova narrazione del welfare, lo sviluppo di una prospettiva sociale e di personalizzazione degli interventi, attraverso un approccio plurale– preferibilmente sviluppato a partire dal livello territoriale – in cui imprese, PA e Terzo Settore possano cooperare in risposta ai bisogni crescenti di cura di lavoratrici e lavoratori.
(Adnkronos) - L'Operations Innovation Lab di Vercelli è il primo hub di Amazon in Europa in cui vengono testati strumenti innovativi per la riduzione e l'automazione degli imballaggi, a testimonianza del ruolo chiave giocato dall'Italia per la sperimentazione di Amazon in questo campo. Dalle macchine per l'imballaggio automatizzato alle buste bio-based per la spesa, Amazon sta innovando per ridurre la sua impronta ecologica nell'ambito degli imballaggi e l’Italia rappresenta in questo senso un centro di eccellenza e di sperimentazione. Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha visitato oggi l'Operations Innovation Lab di Amazon a Vercelli. La visita ha avuto l’obiettivo di evidenziare l'importanza della collaborazione tra settore pubblico e privato per l'innovazione nell’ambito degli imballaggi sostenibili. Al Lab erano presenti anche alcuni dei principali attori del settore e partner di Amazon, tra questi il consorzio COMIECO e la Federazione Carta e Grafica, il consorzio italiano del commercio digitale Netcomm, e Novamont, l'azienda italiana di Versalis (Eni) che produce bioprodotti biodegradabili e compostabili interamente o parzialmente di origine rinnovabile. “Sono felice di essere qui con voi in questo centro di ricerca Amazon, e lo dico anche da piemontese oltre che da rappresentante del Governo, perché si tratta di un altro esempio di come l’Italia stia diventando un hub di innovazione”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “L’economia circolare e il riciclo, in particolare per ciò che riguarda gli imballaggi, sono temi significativi che animano la politica internazionale in ambito ambientale e, come sottolineano nel loro rapporto annuale gli amici di Comieco, da noi oltre l'80% delle materie prime utilizzate per la produzione di cartone proviene da carta riciclata”. E conclude il ministro: “Penso che anche l’attività di questo centro di ricerca aiuti il pubblico e il privato a fare ulteriori passi lungo una strada che oggi possiamo considerare solida e incoraggiante”. “Il Lab italiano è il cuore della nostra innovazione in Europa, un luogo in cui un team internazionale e diversificato di ingegneri e scienziati si dedica alla ricerca di modi innovativi per migliorare l'esperienza dei nostri dipendenti e dei nostri clienti”, ha dichiarato Stefano La Rovere, Direttore Internazionale per la Robotica in Amazon. “È importante che aziende come Amazon promuovano un dialogo tra il settore pubblico e quello privato per evidenziare il potenziale della tecnologia nel creare e inventare le migliori soluzioni di imballaggio per i clienti”. L'innovazione di Amazon sviluppata e testata in Italia. L'Operations Innovation Lab di Vercelli dispone di innovazioni basate sulla robotica avanzata e sull'intelligenza artificiale (AI). Tra queste, un innovativo robot etichettatore che automatizza l'applicazione di etichette per i pacchi che possono essere spediti senza che Amazon aggiunga l'imballaggio per la consegna, nonché una macchina automatizzata che crea buste di carta su misura scansionando gli articoli e calcolando la giusta quantità di carta necessaria per un imballaggio rapido e accurato. Le macchine per l'imballaggio automatizzato sviluppate nel Lab vengono ora testate per la prima volta sul campo in un centro di distribuzione italiano, e ne arriveranno ancora altre l'anno prossimo. Amazon sta inoltre testando buste realizzate con materiali vegetali prodotti in modo sostenibile, tra cui amido di mais e oli vegetali, che possono essere riciclati senza soluzione di continuità per la creazione di nuove buste. Le buste, sviluppate dagli esperti di materiali dell'azienda italiana Novamont, con il supporto degli scienziati dei materiali di Amazon, sono in fase di sperimentazione per gli ordini di alimentari Amazon Fresh a Valencia. “Una sperimentazione con un player come Amazon, che raggiunge milioni di persone nel mondo, è una straordinaria opportunità per far conoscere le soluzioni per il packaging in Mater-Bi, famiglia di materiali bio-based, in tutto o in parte derivanti da biomassa, biodegradabili e compostabili, realizzata grazie alle bioraffinerie per bioprodotti di Novamont. Un'occasione unica per testarne l'efficacia e le molteplici opzioni di riciclo in un’ottica di rigenerazione delle risorse e di prestazioni ambientali certificate”, ha dichiarato Catia Bastioli, amministratore delegato Novamont (Versalis, Eni). L’impegno di Amazon per la riduzione degli imballaggi. La priorità di Amazon è eliminare completamente gli imballaggi quando possibile. Il programma “Spedito senza imballaggio Amazon aggiuntivo” testa e certifica i prodotti che possono essere spediti in modo sicuro ai clienti nella confezione originale del produttore, senza ulteriori scatole o buste. Questo riduce al minimo l'imballaggio utilizzato per la consegna e consente ai pacchi di occupare meno spazio nei veicoli di consegna, aumentando quindi il tasso di riempimento dei nostri camion. Oltre il 50% delle spedizioni di Amazon in Europa viene ora consegnato con un imballaggio ridotto e riciclabile, come una busta di carta o di cartone o, nel caso di oltre 1 miliardo di spedizioni dal 2019, senza alcun imballaggio aggiunto grazie al programma “Spedito senza imballaggio Amazon aggiuntivo”. Nel 2023, abbiamo spedito il 12% dei nostri ordini a livello globale senza alcun imballaggio aggiuntivo Amazon. Nel 2024, quasi 4 milioni di prodotti sono stati certificati per la spedizione con il proprio imballaggio grazie al coinvolgimento attivo dei partner di vendita, alle opportunità offerte dal machine learning e all’efficacia dei test che aiutano a identificare i prodotti idonei. Amazon utilizza un modello di intelligenza artificiale, il Package Decision Engine, per determinare il tipo di imballaggio più efficiente per ogni articolo, contribuendo a ridurre il numero di buste e scatole di cartone, paglioli di carta, nastro adesivo e buste di carta utilizzati per inviare gli acquisti ai clienti. Nel 2023, Amazon ha consentito di evitare più di 446.000 tonnellate di imballaggi. Dal 2015, Amazon ha diminuito il peso medio degli imballaggi per spedizione del 43% in Europa, Stati Uniti e Canada, il che equivale a oltre 3 milioni di tonnellate di materiali da imballaggio evitati. Amazon amplia i suoi imballaggi in carta. Quando per la spedizione di un prodotto è necessario un imballaggio aggiuntivo, Amazon utilizza, dove possibile, soluzioni di imballaggio in carta. Tutti gli imballaggi per le consegne di Amazon in Europa - le scatole e le buste che Amazon utilizza per spedire i prodotti ai clienti - sono riciclabili. Nel 2022, in tutta la sua rete europea di consegna, Amazon ha sostituito le buste di plastica monouso e i cuscini d'aria con imballaggi di carta e cartone riciclabili al 100% che possono essere riciclati nella raccolta differenziata domestica. Nel 2024, Amazon ha introdotto una nuova busta imbottita di carta, dotata di un rivestimento flessibile e in grado di ammortizzare gli urti, basato al 100% su carta, con contorni rigidi progettati per mantenere i prodotti saldamente al loro posto, assorbendo allo stesso tempo le sollecitazioni subite dal pacco durante il viaggio verso le case dei clienti. La confezione stessa è molto più leggera delle scatole di cartone di dimensioni equivalenti e consente di evitare in media 44 g di imballaggio per ogni spedizione.