(Adnkronos) - Imperial Brands Italia annuncia il lancio di Pulze 3.0, la nuova generazione del suo dispositivo a tabacco riscaldato, che rafforza l’impegno del Gruppo nel proporre soluzioni innovative e potenzialmente a rischio ridotto per i consumatori adulti. Con un design completamente rinnovato e funzionalità migliorate, Pulze 3.0 offre un’esperienza d’uso più semplice, personalizzabile e soddisfacente. Il lancio rappresenta un ulteriore passo nella strategia di lungo periodo di Imperial Brands, orientata a supportare la transizione verso alternative senza combustione, consolidando al contempo la presenza del brand Pulze in Italia e in altri mercati chiave. La domanda crescente di prodotti alternativi sta contribuendo in modo significativo alla crescita del comparto dei Prodotti di nuova generazione (Ngp), che nel primo semestre dell’anno fiscale 2024/25 ha registrato un incremento del +15,4% a livello globale. L’Europa si conferma l’area più dinamica, con un aumento del +17,2%. Imperial Brands è impegnata in una trasformazione strutturale, con l’obiettivo di costruire un portafoglio Ngp solido e sostenibile, capace di offrire valide alternative alla sigaretta tradizionale, come i dispositivi a tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche. In mercati come Italia, Grecia e Portogallo, questi prodotti rappresentano già oltre un quarto dei ricavi netti combinati del segmento ‘Tabacco & Ngp’, a conferma del loro ruolo sempre più centrale nella strategia aziendale e nelle scelte dei consumatori. “Con il lancio di Pulze 3.0 - ha dichiarato Jacob Wahnon Bunan, market manager di Imperial Brands Italia - confermiamo il nostro impegno a lungo termine nello sviluppo di soluzioni innovative, costruite intorno alle necessità dei potenziali consumatori e potenzialmente a rischio ridotto. Il nostro obiettivo è chiaro: offrire ai fumatori adulti valide alternative alla sigaretta tradizionale, contribuendo a costruire un futuro senza combustione. La crescita del segmento Ngp, trainata da mercati strategici come l’Italia, dimostra la solidità della nostra visione e l’efficacia della nostra strategia, fondata sull’ascolto del consumatore”. Pulze 3.0 si inserisce perfettamente in questa visione come nuovo fiore all’occhiello del portafoglio Ngp, segnando un’evoluzione significativa in termini di semplicità d’uso e gusto. Il dispositivo è il risultato del costante impegno in ricerca e sviluppo della Global consumer organisation di Imperial Brands, una struttura internazionale che conta oltre 1.000 professionisti dedicati a innovazione, marketing e sviluppo prodotto. La gamma Pulze è già disponibile in più di 11.000 punti vendita in Italia. Il nuovo dispositivo sarà accompagnato come sempre da un programma completo di assistenza, informazione e supporto post-vendita, sia online che offline. “Pulze 3.0 - ha spiegato Lavina Paulis, Ngp consumer marketing manager di Imperial Brands Italia - è il nostro dispositivo più avanzato e user-friendly: semplice e funzionale, progettato ascoltando i bisogni reali dei consumatori adulti. Con questo lancio vogliamo offrire un’alternativa accessibile e tecnologicamente affidabile, contribuendo ad accompagnare i consumatori verso una graduale riduzione del fumo tradizionale”.
(Adnkronos) - "Il monitoraggio dell’Ocse, chiamato Pension at a Glance, ci dice che Italia e Austria sono gli unici Paesi che arbitrariamente cambiano le regole del gioco in tema di pensioni. Il sistema pensionistico è il più grande patto intergenerazionale che un Paese può fare, cambiare le regole in continuazione significa mettere in dubbio l’intero sistema. Un problema sottovalutato dalla politica e dalla Corte costituzionale che può minare la coesione sociale". A dirlo Alberto Brambilla, presidente del Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, in occasione della presentazione dell’Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate 'La svalutazione delle pensioni in Italia'. Con questo studio, realizzato da Itinerari Previdenziali e Cida, si vanno ad analizzare gli effetti sulle rendite dei meccanismi di rivalutazione delle pensioni applicati negli ultimi trent’anni, concentrandosi soprattutto sulle novità introdotte dalle più recenti manovre finanziarie. "Dal 2012 al 2022 le mancate indicizzazioni, al netto dei contributi di solidarietà, abbiamo perso il 10% di potere d’acquisto per tutte le pensioni da 5 volte il minimo in su. L’inflazione dal 2022 ad oggi ha fatto perdere un ulteriore 10% col rischio di perdere un altro 5% nei prossimi 10 anni se l’inflazione restasse al 2%. Sono cifre che creano grandi disparità nei confronti dei pensionati", conclude Brambilla.
(Adnkronos) - L’automobile resta il mezzo più utilizzato dagli italiani per gli spostamenti ma 6 cittadini su 10 pensano che nel proprio territorio esistano valide alternative all’auto, pur con differenze territoriali rilevanti. Le barriere di prezzo, criticità delle tecnologie e delle infrastrutture frenano la diffusione dei veicoli elettrici. Gli italiani sono coscienti dell’impatto dei trasporti sui prezzi delle merci e vogliono l’intermodalità con il treno, a livello regionale scelto dal 57% della popolazione. Diffidenza ma anche curiosità per le tecnologie emergenti e l’intelligenza artificiale nel futuro della mobilità. Sono questi i punti chiave che emergono dall’indagine sulla mobilità sostenibile in Italia, realizzata dall’Istituto Piepoli per Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti presentata oggi in occasione della prima giornata della manifestazione che fa il punto sulla transizione ecologica della mobilità di persone e merci in Italia. L'evento è in programma fino a domani a Roma (presso il Centro Congressi di Piazza di Spagna), in coincidenza con l’inizio della “Settimana europea della Mobilità 2025”. L’automobile è ancora la protagonista degli spostamenti degli italiani: resta il mezzo più utilizzato per quelli frequenti (77%), il 92% degli italiani la utilizza almeno una volta alla settimana e il 65% ritiene che la propria mobilità sia dipendente da questo mezzo di trasporto. Solo il 19% degli italiani usa frequentemente il trasporto pubblico (ogni giorno e da 3 a 5 volte a settimana). 6 cittadini su 10 pensano che nel proprio territorio esistano valide alternative all’auto, ma con differenze territoriali rilevanti: questa percezione è maggiormente diffusa nel Nord e nel Centro del Paese, oltre che nei grandi centri. Infine, solo il 13% della popolazione italiana conosce il concetto di mobility poverty, ovvero la limitata disponibilità di trasporto pubblico e la scarsa accessibilità ai servizi di prossimità, che costringono le persone a rinunciare a opportunità di lavoro, studio, visite mediche e spostamenti per piacere e relazioni. La ricerca registra che l’85% degli italiani pensa che il trasporto merci impatti sull’ambiente e l’80% ritiene che incida sul costo finale dei prodotti. Alla domanda su quale sia la modalità di trasporto più sostenibile, 7 italiani su 10 rispondono: il trasporto intermodale ferroviario (trasporto stradale + ferroviario). La transizione verso un trasporto merci più sostenibile (elettrico, intermodale, ecc) è ritenuta importante dall’84% dei cittadini. Per l'Alis i dati emersi dalla ricerca confermano che la soluzione più sostenibile è l’intermodalità, confermando la mission dell'associazione di promuovere filiere green, best practice aziendali e sistemi logistici innovativi capaci di avere impatti positivi sui territori e con economie di scala in grado di avere un concreto e reale risparmio sui beni acquistati dai consumatori finali. In questo senso Amazon ricorda il proprio Climate Pledge, varato nel 2019, un impegno a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040 anche attraverso la riduzione degli imballaggi superflui, l’approvvigionamento energetico da fonti carbon-free e la decarbonizzazione della rete dei trasporti. Il concetto di economia circolare è oggi collegato da una fetta significativa della popolazione italiana al riciclo dei materiali (42%), al riuso degli oggetti (34%) e alla sostenibilità ambientale (32%). L’80% dei cittadini ritiene efficace il sistema di raccolta differenziata nel proprio territorio, in particolare al Nord e nei piccoli comuni. Per il 56% del campione la prevenzione dei rifiuti e il riuso sono temi su cui non si fa ancora abbastanza. I principali vantaggi legati alla diffusione dell’economia circolare per i cittadini sono la tutela dell’ambiente (51%) e la riduzione degli sprechi (44%). Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, ricorda che l’Italia è già tra i paesi europei più virtuosi nel riciclo degli imballaggi e il direttore generale Simona Fontana sottolinea che “Nel 2024 il nostro Paese ha riciclato il 76,7% dei pack immessi al consumo. E la transizione ecologica richiede sempre più uno sguardo che tenga insieme gestione delle risorse e modelli di mobilità. Le città ne sono il banco di prova decisivo: è qui che la raccolta differenziata si intreccia a trasporti più puliti ed efficienti, incidendo direttamente sulla qualità della vita”. Sempre più consapevoli degli effetti del surriscaldamento, in particolare nei centri abitati dove il cemento e gli eventi climatici sempre più compromettono il verde urbano, 9 italiani su 10 ritengono la riforestazione urbana misura efficace e auspicabile per ridurre l’inquinamento, portare maggiore ombra e refrigerio e migliorare il benessere mentale dei cittadini. Su questo punto Intesa Sanpaolo, che sostiene il Festival dalla prima edizione, ha assunto un forte impegno sui temi ambientali e climatici nel Piano d’Impresa 2022-2025 sostenendo progetti di riforestazione in Italia collaborando con diverse realtà, tra cui Daje de Alberi, associazione impegnata nella rigenerazione urbana partecipata per la città metropolitana di Roma Capitale. Un focus della survey riguarda le principali tendenze future. L’85% degli italiani ha già sentito parlare del concetto di guida autonoma, ma evidenzia perplessità con particolare riferimento alla percezione di pericolo per la sicurezza stradale (34%) e al reale interesse ad utilizzarla. Solo 1 italiano su 3 mostra fiducia nei mezzi a guida autonoma. Quanto all’Intelligenza Artificiale, il 62% degli intervistati la considera un alleato per migliorare la mobilità, soprattutto in termini di pianificazione degli spostamenti e sicurezza. Restano però forti le preoccupazioni su sicurezza personale (51%), privacy (21%) e perdita dei posti di lavoro (41%). Come incentivare quindi una maggiore sostenibilità dei trasporti? Gli incentivi economici (36%) e una maggiore copertura del trasporto pubblico (32%) sono i principali fattori identificati dai rispondenti. Solo 1 italiano su 3 reputa infatti sufficienti gli attuali incentivi offerti per le forme di mobilità sostenibile, mentre 8 su 10 ritengono fondamentale affidarsi a modalità di trasporto alternative nel prossimo futuro e il 38% degli intervistati confida che tra 10 anni il mezzo di trasporto più utilizzato sarà l’auto elettrica.