(Adnkronos) - L'amicizia porta a condividere tutto, gioie e dolori. Ma non solo: sincronizza anche il cervello. E si vede in molte scelte che si fanno, persino nello shopping. Parola di scienziati. Secondo uno studio pubblicato su 'JNeurosci' (The Journal of Neuroscience), le relazioni strette fra due persone collegano anche l'attività neurale e finiscono per promuovere comportamenti cognitivi simili. Il che si riflette in moltissimi campi, compresi gli acquisti appunto. Gli autori dello studio sono arrivati a queste conclusioni attraverso una serie di esperimenti. Il punto di partenza del loro lavoro è stato una domanda: in che modo l'amicizia influenza il cervello umano e il comportamento delle persone? Jia Jin e colleghi della Shanghai International Studies University hanno dunque deciso di esaminare come un legame di questo tipo potesse avere un impatto sulle scelte e le condotte dei consumatori e sulla loro attività neurale. Conducendo una combinazione di esperimenti comportamentali a lungo termine con 175 partecipanti e utilizzando i dati di neuroimaging di 47 di loro, i ricercatori hanno quindi fatto luce su come l'amicizia promuova la somiglianza neurale e comportamentale. E' emerso che le persone testate hanno valutato i prodotti che gli venivano proposti in modo più simile ai loro amici rispetto che agli sconosciuti. Col passare del tempo questa somiglianza si è ulteriormente rafforzata. Amici per la pelle, sì, ma anche per il cervello. E il neuroimaging ha confermato rivelando che, quando gli amici guardavano insieme le pubblicità, sincronizzavano l'attività neurale legata alla percezione degli oggetti, all'attenzione, alla memoria, al giudizio sociale e all'elaborazione della ricompensa. Tanto che Jin e colleghi hanno scoperto che l'attività cerebrale dei partecipanti allo studio era in grado di prevedere non solo le intenzioni personali di acquisto, ma anche quelle dei propri amici. Secondo gli autori, questo lavoro contribuisce a comprendere meglio quanto le relazioni sociali dinamiche possano influenzare il comportamento. I risultati, concludono, suggeriscono che le relazioni strette possono prevedibilmente plasmare il modo in cui le persone agiscono, almeno per quanto riguarda i comportamenti legati al consumo.
(Adnkronos) - Con la Circolare 9/E del 24 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate interviene sul fronte della compliance fiscale, offrendo una visione più chiara del Concordato preventivo biennale (Cpb). Il documento interviene a dettagliare le nuove regole di adesione al concordato, che si applicheranno già a partire dal biennio 2025-2026 e lo fa disegnando un sistema più selettivo, ma al tempo stesso più flessibile e orientato al merito. Una riforma che chiama in causa il ruolo del professionista fiscale, sempre più strategico nel guidare imprese e contribuenti verso un rapporto più collaborativo e trasparente con il fisco. Secondo Raffaele Di Capua, fondatore dello studio Di Capua & Partners, la circolare rappresenta “un passaggio cruciale nel consolidamento del Concordato preventivo biennale come strumento di compliance evoluta". "L’introduzione di soglie massime per i contribuenti ad alta affidabilità fiscale e la possibilità di rimodulare la proposta in presenza di eventi straordinari - prosegue - segnano un’evoluzione verso una fiscalità più equa, trasparente e prevedibile. Di particolare rilievo è il nuovo regime opzionale di imposta sostitutiva, che, con aliquote graduate (10%-15%) in base al punteggio Isa, premia comportamenti virtuosi e continuità dichiarativa”. Ma non mancano le voci critiche. Secondo la visione di Proactiva, le modifiche introdotte rischiano di indebolire ulteriormente l’attrattività di uno strumento che, già nella sua prima versione, non aveva riscosso grande entusiasmo tra i contribuenti. “Dal punto di vista tecnico le novità rilevanti, che riguardano le nuove adesioni a partire dal biennio 2025 2026, prevedono l’introduzione di nuove cause di decadenza/cessazione introdotte al fine di contrastare possibili utilizzi distorsivi del nuovo istituto e una soglia massima relativa al maggior reddito non tassato eccedente quello concordato”, spiega Luca Bisignani, Partner di Proactiva Corporate & Tax. “Nel complesso si tratta di interventi solo parzialmente mitigati da altri di minor rilevanza, che inevitabilmente riducono l’appeal dell’Istituto il quale già di per sé non aveva incontrato particolari favori presso i contribuenti. Tali ulteriori limitazioni e restrizioni fanno ragionevolmente pensare che, nel corso dei prossimi anni, il Concordato preventivo biennale sia destinato a ‘sgonfiarsi’ al pari di altre agevolazioni che nel recente passato sono state introdotte con le migliori intenzioni per poi essere fortemente rimaneggiate e combattute all’esito delle prime verifiche sui dati di adesione e di gettito, come Industria 4.0 e 5.0 o il Superbonus al credito imposta R&S”, sostiene. Nella sua lettura Moore riconosce nella circolare un importante passo avanti verso un sistema di maggiore selettività, ma anche più maturo e orientato al merito. “L’introduzione di limiti quantitativi per i soggetti con elevato Isa è un messaggio chiaro”, aggiunge Paolo Borghi, partner dello studio Moore Professionisti Associati. “Il concordato - spiega - non è più solo uno strumento di semplificazione, ma diventa un vero e proprio patto di affidabilità tra contribuente e Amministrazione. Positiva anche l’apertura alla possibilità di comunicare eventi straordinari, che rende il meccanismo più flessibile e vicino alla realtà operativa delle imprese. Di contro, l’inasprimento delle cause di esclusione, penso soprattutto a operazioni straordinarie e partecipazioni incrociate, richiede una pianificazione ancora più attenta e consapevole. I controlli aumentano, ma crescono anche le tutele e i vantaggi per chi sceglie di aderire”. Un’evoluzione che rafforza ancora una volta il ruolo del consulente fiscale. “Dovremo guidare i clienti in scelte ponderate, valutando non solo la convenienza economica, ma anche la sostenibilità e la coerenza del percorso fiscale che intendono intraprendere”, conclude.
(Adnkronos) - “I treni sono mezzi di trasporto già sostenibili, ma abbiamo voluto vivere la sostenibilità in maniera ancora più incisiva, ideando treni che consumino meno energia e sfruttando materiali riciclabili”. Così Maria Giaconia, direttore operations Regionale di Trenitalia, alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’ che si svolgerà il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. L’appuntamento è pensato per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. Lo stesso approccio, ossia di rendere ancora più green qualcosa già di per sé sostenibile, Trenitalia lo applica ai treni che prevedevano l’impiego anche di carburante diesel, come spiega Giaconia: “Sono stati ripensati così che possano utilizzare biocarburante. Lavoriamo non solo sulla sostenibilità ambientale, ma anche su quella sociale. I nostri nuovi treni infatti devono essere la risposta alle città del futuro, perché muoversi meglio significa vivere meglio. Abbiamo ripensato l’accessibilità dei treni, abbiamo lavorato anche sulla digitalizzazione, per fare in modo che le persone scelgano sempre più spesso il mezzo pubblico piuttosto che l’auto privata”. Un altro aspetto importante è quello dell’intermodalità, per fare ‘l’ultimo miglio’: “La stazione non sempre è in centro città e” per aiutare i viaggiatori a raggiungere la loro destinazione con i mezzi pubblici “abbiamo progettato, insieme agli operatori del Tpl, la combinazione treno e bus, acquistabile sulle nostre piattaforme. Abbiamo oltre 200 collegamenti che ci permettono di accedere ai posti più belli. Sostenibilità è anche permettere a tutti di arrivare in modo capillare ovunque, anche in quelle destinazioni un po’ meno battute”. “L’Eco Festival per noi è un appuntamento importante perché è un luogo per il confronto di idee e progetti necessari per un cambiamento verso la sostenibilità. Non siamo qui soltanto perché siamo operatori di trasporto pubblico ferroviario - puntualizza in conclusione Giaconia - ma perché ci crediamo fortemente. Per questo abbiamo voluto condividere questa partnership con l’Eco Festival”.