(Adnkronos) - Dall'amore in tutte le sue forme alla crisi personale come trampolino per la rinascita, fino al bisogno di connessione in un'era digitale. I titoli e le prime dichiarazioni dei 30 artisti in gara a Sanremo 2026, svelati da Carlo Conti durante la finale di 'Sarà Sanremo', delineano un'edizione che fa leva sui sentimenti tra fragilità e speranze. Sul palco dell'Ariston, dal 24 al 28 febbraio, si alterneranno storie che parlano a tutti, componendo un mosaico delle emozioni contemporanee. Come da tradizione, l'amore resta il motore di molte narrazioni sanremesi, ma si presenta in forme diverse e complesse. C'è l'amore che resiste al tempo, come quello "molto autobiografico" cantato dal veterano Raf in 'Ora e per sempre', e quello che si proietta nel futuro, celebrato da Sal Da Vinci in 'Per sempre sì' come "la più grande promessa che si possa fare". A questo si affianca l'amore come urgenza fisica, descritto da Levante in 'Sei tu' come "un elenco infinito delle sensazioni che l'amore fa provare", e quello più intimo e personale, con Mara Sattei che porta una dedica diretta in 'Le cose che non sai di me' e Serena Brancale che con 'Qui con me' scrive "una lettera alla persona più importante della mia vita". La coppia LDA e AKA 7even esplora un amore "viscerale, ma quasi fuggitivo" in 'Poesie clandestine', mentre l'esordiente Eddie Brock parla di "un amore struggente" in 'Avvoltoi'. A farsi portavoce di un'intera categoria è Tommaso Paradiso, il cui brano "I romantici" è un manifesto per riscoprire un sentimento necessario. Anche Leo Gassmann si unisce al coro con 'Naturale', un "grido d'amore" che invita ad andare oltre le apparenze. Chiude il cerchio la 'divina' Patty Pravo, che con la sua 'Opera' lega la speranza per "un grande amore" alla consapevolezza che "tutti noi siamo delle opere d'arte". Accanto al sentimento, emerge con forza un secondo grande tema: la crisi come momento di caduta necessario per la rinascita. È il nucleo di 'Uomo che cade' del debuttante Tredici Pietro, che riflette sull'importanza "del cadere e del rialzarsi". Un concetto ripreso da Enrico Nigiotti in 'Ogni volta che non so volare', un flusso di coscienza sui "momenti in cui si tocca il fondo, fondamentali per trovare la forza di risalire". La coppia inedita Fedez e Marco Masini condivide questa visione in 'Male necessario', un mantra per ricordare che le tempeste sono opportunità. Anche le metafore abbondano: il rapper Luchè, al suo debutto, usa il 'Labirinto' per descrivere i "pensieri ossessivi", mentre Fulminacci parla di 'Stupida sfortuna' come di "un percorso a ostacoli". Chiello, con 'Ti penso sempre', descrive una mente "sospesa tra l'inizio e la fine di qualcosa", fotografando un momento di limbo esistenziale. Infine, Francesco Renga con 'Il meglio di me' promette un'importante riflessione sulla crescita personale e sull'affrontare le proprie fragilità. Il Festival si conferma specchio dei tempi, con artisti che puntano l'obiettivo sulla società. Nayt, con 'Prima che', affronta il paradosso della distanza nell'era digitale, esprimendo il desiderio di "incontrarsi e riconoscersi davvero". J-Ax, per la prima volta da solista, gioca con l'ironia in 'Italia Starter Pack', promettendo di svelare "quello che ti serve per iniziare in Italia", mentre Dargen D'Amico con 'AI AI' ammicca all'intelligenza artificiale per stimolare una "musica biologica". Anche Sayf, con 'Tu mi piaci tanto', usa la canzone come una "fotografia" del suo stato d'animo e del suo pensiero sulla società. Su una linea ironica e "pungente" si colloca anche Ditonellapiaga con il suo brano 'Che fastidio'. In questo panorama spiccano le Bambole di Pezza, che portano all'Ariston il "girl power" con 'Resta con me', un inno alla sorellanza. Non mancano sguardi più intimi e personali. Arisa torna con 'Magica favola' per raccontare una vita che "ritrova la genuinità della bambina". Michele Bravi in 'Prima o poi' offre "uno sguardo dolce sugli inadeguati", mentre Malika Ayane dedica 'Animali notturni' a "tutti noi", esseri invisibili che popolano la notte. La speranza e la resistenza risuonano in 'Stella stellina' di Ermal Meta, mentre l'ossessione come motore per la vita e la musica è al centro di 'Ossessione' del debuttante Samurai Jay. Un messaggio filosofico arriva dalla coppia Maria Antonietta e Colombre, che con 'La felicità e basta' ricorda che essa "è un diritto di tutti". Infine, a portare una ventata di pura leggerezza ci pensa Elettra Lamborghini, che con 'Voilà' ha un solo obiettivo: far ballare e ricordare che "bisogna essere felici in questa vita". Un Festival, dunque, che si prepara a raccontare il mondo in tutte le sue sfaccettature, senza tralasciare nessuna emozione.
(Adnkronos) - Un teatro gremito, un’energia contagiosa e un messaggio forte: il merito si alimenta con riconoscimento concreto, il sociale si sostiene con i fatti, valorizzando le persone che si dedicano agli altri. È questa l’anima del 'Galà per il Sociale', l’evento organizzato da Manageritalia Veneto che sabato sera, nella cornice del Teatro Palladio della Fiera di Vicenza, ha unito merito e solidarietà con una grande partecipazione. Il 'Galà per il Sociale' è stato molto più di una semplice serata di spettacolo: un momento corale in cui la platea ha condiviso un’idea di futuro, costruito con responsabilità e coesione. Un evento che ha saputo intrecciare attenzione ai giovani, valorizzazione delle carriere e un grande spettacolo teatrale, trasformando ogni istante in un elemento concreto di appartenenza e impegno. Per Lucio Fochesato, presidente di Manageritalia Veneto, "il 'Galà per il Sociale' nasce per dare forza a chi, ogni giorno, è in prima linea sul territorio: le organizzazioni del terzo settore che trasformano bisogno in aiuto concreto e fragilità in opportunità. Questa serata è un abbraccio collettivo fatto di solidarietà, partecipazione e responsabilità condivisa. Come Manageritalia Veneto vogliamo accendere attenzione, su queste Associazioni e Onlus, perché il welfare di comunità si sostiene insieme, con continuità e visione". Ad aprire la serata, la cerimonia di consegna delle borse di studio: 165 riconoscimenti destinati a sostenere il merito e il talento di giovani studenti e studentesse venete. Le borse sono state istituite dal Fondo Mario Negri, il Fondo contrattuale di previdenza integrativa dei dirigenti del terziario, per i Dirigenti, e da Manageritalia Veneto per gli associati quadri e volontari. Premiati 4 studenti delle scuole medie inferiori, 105 studenti delle scuole medie superiori, 35 percorsi universitari e 11 tesi di laurea. Un investimento sulla conoscenza che diventa investimento sul territorio: perché sostenere lo studio significa generare competenze, opportunità e crescita condivisa. La serata è stata anche l’occasione per Manageritalia Veneto di consegnare gli attestati di riconoscimento agli associati che festeggiano 20, 30, 40, fino a 50 anni di carriera e valore umano: un omaggio non solo al percorso professionale, ma anche alla fedeltà, allo spirito associativo. A coronare la serata, lo spettacolo di Carlo & Giorgio, il celebre e popolarissimo duo comico veneziano attivo dagli anni ’90, composto da Carlo del Paos e Giorgio Pustetto. Una performance travolgente, capace di unire la comicità tradizionale veneta all’ironia tagliente sui temi dell’attualità, tra vita quotidiana, differenze generazionali e cambiamenti sociali. Sketch irresistibili che giocano sul contrasto tra dialetto veneto e inglese, mettendo in scena con intelligenza e ritmo i paradossi della modernità, dalla transizione digitale alle nuove abitudini, fino alle piccole (grandi) scene di tutti i giorni. Risate vere, ma anche uno specchio brillante in cui riconoscersi: perché la comicità migliore sa divertire e, insieme, far pensare. Con il 'Galà per il sociale', Manageritalia Veneto conferma la propria visione: essere un punto di riferimento per una leadership che non si limita ai risultati, ma li accompagna con valori, partecipazione e attenzione alle persone. Una serata che dimostra come la cultura del management possa tradursi in azioni concrete, capaci di creare impatto e generare fiducia. La serata di ieri andrà a sostenere i progetti di: Auser Vicenza - Club 41 Vicenza – Fidas Vicenza – Mato Grosso – Mummy&Daddy ODV – Passo Dopo Passo Onlus – Patronato Leone XIII – Società Teosofica italiana – Sos Bambino International Adoption – Vicenza Tutor – ViviAutismo Odv.
(Adnkronos) - Opere di bonifica e rimboschimento, casette-nido per gli uccelli, un catasto dei ghiacciai Alpini. Il Gruppo Sanpellegrino rinnova il proprio impegno per la tutela dell’acqua, degli habitat montani e della biodiversità in Alta Valtellina illustrando i primi risultati dello studio dei servizi ecosistemici e gli interventi implementati negli ultimi anni in queste aree colpite dalla tempesta Vaia nel 2018. L’eccezionale evento atmosferico aveva infatti abbattuto circa 115 ettari di foresta solo nel Comune di Valdisotto e, per la maggior parte, nella zona di Cepina dove di trova lo stabilimento di Levissima. I progetti di riforestazione sviluppati da Sanpellegrino insieme al Comune di Valdisotto, al Consorzio Forestale Alta Valtellina e all’Università degli Studi di Milano, avviati nel 2023, segnano un importante risultato, nel solco di un intervento più ampio che proseguirà fino al 2027 con ulteriori opere di bonifica, rimboschimento e bioingegneria del suolo per ridurre la caduta di massi e frane e limitare l’erosione. Dal 2028 al 2033 è inoltre prevista una terza fase dedicata alla manutenzione del bosco rigenerato dopo questi interventi. Parallelamente, il Gruppo Sanpellegrino, con il supporto dell’Università degli Studi di Milano e del Consorzio Forestale dell’Alta Valtellina, ha analizzato le opere effettuate nel biennio 2024-2025 - ed eseguito una valutazione dei servizi ecosistemici - ovvero i benefici che la natura fornisce e che contribuiscono alla stabilità ambientale ed al benessere dell’uomo. I primi risultati, presentati oggi, hanno evidenziato, attraverso indicatori ambientali ed economici, i danni provocati da Vaia e i benefici ripristinati grazie agli interventi di riqualificazione. In particolare, i 115 ettari di foresta danneggiata nel Comune di Valdisotto hanno portato a una perdita dello stock di legname superiore a 28mila metri cubi. Grazie alle prime tranche di lavori, ad oggi, sono stati fatti interventi su 51 ettari di bosco di cui: 18 ettari di recupero di piante schiantate o colpite dal bostrico (un coleottero la cui proliferazione è stata favorita dalla marcescenza degli alberi caduti), 9 ettari di rimboschimenti e 24 ettari di interventi preventivi. Sono stati rimossi 4.500 metri cubi di legno compromesso e piantati 15mila alberi appartenenti a otto specie differenti. Secondo lo studio sui servizi ecosistemici realizzato dall’Università degli Studi di Milano, le opere di riforestazione condotte nelle aree più colpite della zona di Cepina (Comune Valdisotto) consentiranno un aumento del valore della provvigione pari a 260mila euro: nello specifico passerà da 1.140.000 euro a 1.400.000 euro (calcolato sull’ultimo dato disponibile del prezzo del legname). Tutti questi interventi, valutati secondo indicatori scientifici, porteranno benefici quantificabili nel tempo, tra i quali anche un incremento del volume di acqua rigenerata stimato in circa 1,4 milioni di metri cubi (2023-2035). È in corso, inoltre, un’indagine sui servizi turistici dell’area di Bormio, basata su oltre 300 questionari, che consentiranno di valutare la percezione del territorio da parte di residenti e visitatori, il valore dei servizi socioeconomici, principalmente legati al turismo e la disponibilità a contribuire economicamente alla preservazione di questo habitat. Un altro progetto, messo in campo da Sanpellegrino, è quello delle 'Casette nido', realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Milano, il Consorzio Forestale Alta Valtellina e il Parco Nazionale dello Stelvio, per contribuire alla tutela della biodiversità ornitologica nelle aree colpite da Vaia. La tempesta aveva compromesso in modo significativo anche la presenza di specie insettivore come la cincia nera, che nidifica esclusivamente in cavità presenti in alberi maturi. Per favorire la ricolonizzazione naturale, sono state installate 40 casette-nido attualmente monitorate dai ricercatori attraverso 50 punti di ascolto, che hanno permesso di osservare già le prime covate. In aggiunta, sono state posizionate 10 casette-nido dedicate alla civetta nana, un rapace simbolo delle alte quote e specie a rischio. Da oltre 17 anni Sanpellegrino, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e le istituzioni locali della Valtellina, sostiene la tutela degli ambienti montani locali. Questa collaborazione ha portato, negli anni, alla realizzazione del primo catasto di tutti i ghiacciai Alpini - con dati e informazioni sui 903 ghiacciai presenti sulle nostre montagne - e alla realizzazione di un programma di studio della criosfera. Le ricerche sono partite dal bacino glaciale Dosdè-Piazzi, da cui sgorga l’acqua Levissima, e dal 2014 le attività di campo includono anche il Ghiacciaio dei Forni, nel Parco dello Stelvio. “Proteggere i territori in cui sgorgano le nostre acque minerali è da sempre parte integrante del nostro impegno, ma oggi tutelare la biodiversità, minacciata dai cambiamenti climatici, come l'evento atmosferico estremo di Vaia, richiede uno sforzo ancora più grande. Continuiamo quindi ad adottare un approccio scientifico, lavorando insieme ai nostri partner per rigenerare i cicli idrologici e gli ecosistemi locali. Ci impegniamo, inoltre, a mettere a sistema, con le istituzioni e le realtà dei territori in cui siamo presenti, le esperienze già avviate, come il progetto per i ghiacciai - che portiamo avanti da più di 17 anni - il progetto Vaia, e a costruire insieme nuove partnership volte a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide future, ha dichiarato Ilenia Ruggeri, direttore generale del Gruppo Sanpellegrino. “L’obiettivo del Parco nazionale dello Stelvio è quello di rendere gli ecosistemi più resilienti, affinché siano in grado di assorbire gli impatti - ambientali, sociali o economici, che inevitabilmente attraversano un territorio vivo. La ricerca e le iniziative di sensibilizzazione, supportate anche da Levissima, nella nostra lunga collaborazione, ci consentono oggi di intervenire con misure calibrate sui luoghi e sui loro limiti ecologici e di trovare infine un equilibrio tra tutela, fruizione e sviluppo economico e locale”, ha affermato Franco Claretti, direttore Parco Nazionale dello Stelvio. “La Tempesta Vaia ha messo in evidenza la vulnerabilità degli ecosistemi forestali nei confronti dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, rendendoci più consapevoli delle sfide future che i gestori forestali dovranno affrontare e inducendoci a ripensare le strategie di intervento tradizionali - ha aggiunto Michele Franzini, dottore Forestale del Consorzio Forestale Alta Valtellina - Il sostegno del Gruppo Sanpellegrino ci sta permettendo di affrontare con continuità questo percorso così importante, mentre la collaborazione con l’Università degli Studi di Milano sta orientando le nostre scelte, aiutandoci a definire con rigore scientifico delle azioni mirate per affrontare dei fenomeni così complessi”. “Con Levissima proseguiamo una collaborazione sui ghiacciai della Lombardia, e non solo, attiva da 17 anni, per misurare gli effetti del cambiamento climatico sulla loro riduzione e condizioni superficiali, grazie a stazioni meteo automatiche, droni e satelliti, utili anche per ricostruzioni 3D e mappatura dei rischi ambientali. Oggi questa esperienza sostiene una nuova sfida: stimare il valore economico dei servizi ecosistemici dell’Alta Valtellina, dalle foreste alla criosfera. Un lavoro innovativo che colma un vuoto scientifico e offre dati concreti per decisioni territoriali più consapevoli", ha dichiarato Antonella Senese, Università degli Studi Milano.