(Adnkronos) - Innovazione e competenze al servizio della salute e del benessere integrato degli animali domestici e dell'uomo, in un contesto didattico all'avanguardia che guarda al futuro. E' il manifesto del progetto, unico nel suo genere, destinato a segnare una svolta nella medicina veterinaria in Italia: il Policlinico veterinario Gregorio VII - Gruppo Ca' Zampa, grazie a una collaborazione con l'università degli Studi di Roma Tor Vergata, diventerà il più grande ospedale didattico veterinario del Paese. A partire dal prossimo anno accademico - informa una nota - il corso di laurea in Medicina veterinaria di Roma Tor Vergata avrà sede all'interno e negli spazi adiacenti al policlinico, dove nasceranno aule e laboratori dedicati agli studenti del terzo, quarto e quinto anno, che potranno così godere di una piena continuità tra la didattica teorica e quella pratica in un contesto d'eccellenza, al fianco dei migliori professionisti del settore. "La collaborazione con l'università di Tor Vergata rappresenta un passo decisivo per l'innovazione nella medicina veterinaria italiana - afferma Giovanna Salza, Founder e presidente del Gruppo Ca' Zampa - Offrire agli studenti la possibilità di formarsi in una struttura d'eccellenza, a stretto contatto con professionisti e tecnologie all'avanguardia, significa prepararli concretamente alle sfide del mondo del lavoro. Siamo uniti dall'obiettivo di promuovere una cultura integrata One Health e di creare un modello in cui formazione, ricerca e pratica clinica siano in costante sinergia". Fondato nel 1984 e oggi parte del Gruppo Ca' Zampa - si legge in una nota - il Policlinico veterinario Gregorio VII è da oltre 40 anni un punto di riferimento nazionale nella medicina veterinaria. Con una équipe di oltre 70 medici veterinari, 40mila casi clinici l'anno e tecnologie diagnostiche e terapeutiche di ultima generazione, la struttura rappresenta un esempio di innovazione, competenza e cura integrata. Oggi il policlinico si trova in una nuova sede di oltre 8.000 mq di superficie complessiva di cui 3.000 mq occupati dall'ospedale con 30 ambulatori, un blocco chirurgico costituito da diverse sale chirurgiche, sale preparazione chirurgica e preanestesia, una sala risveglio, una sala di sterilizzazione e una di preparazione medici, oltre 100 degenze, una Tac, una risonanza magnetica e un ampio laboratorio di analisi interno, che fanno della nuova sede uno degli ospedali veterinari più moderni e attrezzati d'Europa, il più importante a Roma e in Italia per cure preventive first opinion e specialistiche. La prima partnership in Italia tra un'università pubblica e un ospedale veterinario privato si basa su una sinergia che mette a disposizione di 80 studenti per anno un ambiente di apprendimento unico, dove didattica teorica, ed esperienza clinica si intrecceranno per formare professionisti pronti ad affrontare le sfide della salute animale e ambientale del futuro. "Integrare la didattica universitaria con la pratica clinica quotidiana in una struttura come la nostra - sottolinea Valerio Di Marzio, direttore sanitario del Policlinico veterinario Gregorio VII - significa offrire agli studenti un'esperienza formativa reale e completa. Lavoreranno accanto a medici esperti, affrontando casi clinici complessi e potranno utilizzare tecnologie di ultima generazione. E' un modello formativo che guarda alle migliori esperienze internazionali e che porterà grandi benefici anche alla qualità della medicina veterinaria in Italia". Il progetto - prosegue la nota - si ispira ai principi One Health, la visione olistica che riconosce il legame profondo tra la salute dell'uomo, degli animali e dell'ambiente. Anche per questo una parte importante della formazione in ospedale verterà sulla gestione del rapporto con i proprietari, nell'ottica di preservare al meglio il benessere integrato tra pet e proprietario. "La collaborazione con il Policlinico veterinario Gregorio VII - Gruppo Ca' Zampa dimostra come l'università possa rinnovarsi costruendo alleanze capaci di unire ricerca, innovazione e responsabilità - dichiara Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell'università degli Studi di Roma Tor Vergata - Portare la didattica all'interno di una grande struttura clinica significa offrire agli studenti un'esperienza formativa completa, dove conoscenza e pratica si incontrano ogni giorno. E' in questo intreccio che la visione One Health trova la sua forma più autentica: un'unica salute che riguarda persone, animali e ambiente. Per il nostro ateneo non è solo un passo avanti nella formazione veterinaria, ma un modo di interpretare il ruolo dell'università anche come spazio di cooperazione, di ricerca condivisa e di dialogo costante con il territorio". A confermare la centralità degli animali domestici nella società e l'attenzione per la loro salute arriva anche la nuova ricerca Ipsos per Ca' Zampa (ottobre 2025), che fotografa l'evoluzione del ruolo del veterinario nella cura dei pet. In particolare: il 66% degli intervistati ha accolto un animale in casa, di cui circa la metà sono trovatelli o adozioni da canili o gattili; il 31% possiede più di un animale; per il 43% degli intervistati riempiono la vita e danno gioia e felicità, assicurando un benessere emotivo e mentale; per il 71% il pet è ragione per fare più attività fisica e anche per avere guadagnato una miglior forma fisica, mentre per il 61% è diventata la principale forma di esercizio fisico. La ricerca rileva anche una nuova consapevolezza verso la prevenzione: 7 proprietari su 10 portano il proprio animale dal veterinario da 2 a 4 volte l'anno; per il 95% la prevenzione è un valore importante e 9 su 10 preferiscono investire nella prevenzione piuttosto che curare una malattia. Inoltre, il 98% dei proprietari ha fiducia nel proprio veterinario. Solo il 12% interpella il veterinario esclusivamente quando il proprio pet sta male, per gli altri è il consulente che guida il proprietario in tutte le sue decisioni legate alla vita del pet. Ma cosa rende un veterinario davvero d'eccellenza? Per 1 proprietario su 2 conta soprattutto l'empatia, e per 1 su 3 sono importanti anche le competenze tecniche superiori (30%) e da una comunicazione chiara e trasparente (30%). Elementi questi che rappresentano chiare indicazioni per una nuova generazione di professionisti chiamati ad avere eccellenti competenze cliniche combinate ad efficace capacità di informare e guidare i proprietari. Una percentuale importante, 1 proprietario su 3, preferisce una struttura clinica ben organizzata al singolo professionista e a guidare nella scelta, dopo orari flessibili e reperibilità, per oltre il 40% è poter disporre di un team qualificato di professionisti, oltre che di un servizio più efficace: un'organizzazione più efficiente (25%), garanzie su un servizio di qualità (25%), una strumentazione all'avanguardia (25%), maggiore attenzione e tempo dedicato al cliente (circa 20%). Cresce anche il desiderio di un servizio tecnologicamente avanzato: il 25% auspica l'introduzione della telemedicina, il 25% di un App di collegamento con il veterinario, oltre il 20% l'uso di tecnologia avanzate per diagnostica e trattamenti. Infine, il 75% degli intervistati ritiene i costi veterinari giusti o accettabili, mentre 1 su 2 auspica un'Iva ridotta (oggi al 22%) e maggiori agevolazioni o detrazioni fiscali per migliorare l'accessibilità alle cure. "I dati Ipsos ci raccontano una nuova generazione di pet owner più consapevoli, attenti e desiderosi di qualità e innovazione - conclude Salza - E' proprio su queste esigenze che si fonda il nostro progetto di ospedale didattico: formare veterinari capaci di unire empatia, competenza e tecnologia per rispondere alle nuove aspettative dei proprietari e dei loro animali".
(Adnkronos) - Lidl Italia annuncia che Massimiliano Silvestri, dopo 24 anni in azienda di cui gli ultimi 6 da ceo, ha rassegnato le proprie dimissioni per intraprendere nuove sfide personali e professionali. Massimiliano Silvestri, in carica fino al 30 novembre 2025, ha dato un contributo straordinario alla crescita dell’Insegna in Italia. Sotto la sua guida, infatti, l’azienda, che oggi conta più di 780 punti vendita e oltre 23 mila collaboratori, ha vissuto una fase di crescita continua, consolidando il proprio ruolo di protagonista nel settore della gdo. Nello scorso esercizio fiscale, Lidl Italia ha registrato un fatturato di 7,5 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Uno sviluppo sostenuto da un piano di investimenti costanti, superiori a 400 milioni di euro all’anno, che ha permesso di ampliare la rete dei punti vendita rendendoli sempre più moderni e sostenibili. A partire dal 1 marzo 2026, il suo successore sarà Martin Brandenburger, in Lidl da 18 anni, che ha maturato un’esperienza internazionale significativa: dopo un periodo in Croazia e in Svizzera, nel 2017 è entrato a far parte del board di Lidl Italia in veste di amministratore delegato vendite e logistica e successivamente ha consolidato le competenze, sempre in ambito logistica, presso la casa madre. Dal 2021 il manager svizzero ricopre il ruolo di ceo di Lidl Grecia e Lidl Cipro, due realtà che, grazie alla sua impronta, hanno avuto uno sviluppo costante. In particolare, in soli 4 anni, ha portato Lidl Grecia a diventare la seconda azienda gdo del Paese.
(Adnkronos) - Sostenibilità, innovazione e industria d’eccellenza si incontrano alla 28esima edizione di Ecomondo a Rimini, dove è stato presentato il progetto di collaborazione tra Gruppo Hera e Automobili Lamborghini dedicato all’economia circolare. “È una collaborazione industriale tra due eccellenze italiane - ha dichiarato Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera - che unisce innovazione, sostenibilità e competitività. Grazie alla nostra leadership nel settore ambientale vogliamo affiancare le aziende, grandi e piccole, nel percorso di transizione green, riducendo gli scarti industriali e valorizzandoli come materie prime seconde ed energia”. Il progetto punta a sviluppare un modello integrato di gestione dei rifiuti, che combina tracciabilità, recupero e riduzione delle emissioni. “Questo approccio - ha spiegato Iacono - è destinato a diventare un vero e proprio modello di riferimento per il settore manifatturiero, con l’obiettivo di mettere a regime il concetto di ‘global waste’. E non mancheranno, nei prossimi anni, nuove innovazioni di prodotto e di processo, che coinvolgeranno anche i settori automotive e nautico”. “L’economia circolare - ha aggiunto - è oggi una leva concreta per generare valore, e questa collaborazione con Lamborghini ne è la dimostrazione tangibile. Insieme possiamo far diventare la sostenibilità un motore di crescita industriale e di innovazione made in Italy”.