(Adnkronos) - Un segnale di presenza e di unità da parte delle istituzioni e un appello ai cittadini a "denunciare" contro ogni forma di criminalità: la Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, è stata oggi in missione a Ostia sul litorale romano; una visita decisa da tempo ma che si svolge a pochi giorni da un caso che ha sconvolto la cittadinanza, l'omicidio del 20enne accoltellato in via Forni. "Vogliamo dare un'immagine di coesione e di presenza interistituzionale sul territorio. La Commissione Antimafia ha da tempo aperto un focus sulla presenza della criminalità organizzata su questa città e ha deciso di occuparsi di settori specifici e territori specifici", ha detto la presidente Colosimo in una conferenza stampa al termine della giornata di lavori che ha visto le audizioni di Ilaria Calò, procuratore aggiunto del Tribunale di Roma, del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, del prefetto, Lamberto Giannini, del questore, Roberto Massucci, del comandante provinciale dei Carabinieri, gen. Marco Pecci, del comandante provinciale della Guardia di Finanza, gen. Giancarlo Franzese e del capo centro della Dia, col. Mario Conio. "Non tutto quello che è stato riportato in questi mesi è legato alla criminalità organizzata" ma "non possiamo permetterci che i successori del 'Grande raccordo criminale' cerchino con guerre intestine di continuare a fare il bello e cattivo tempo su questo territorio", ha sottolineato Colosimo. "Le fibrillazioni dell'ultimo periodo accendono l'allarme su due questioni che riguardano Roma, ma dal punto di vista della Commissione antimafia, tutte le grandi città: la questione del narcotraffico e le piazze di spaccio, che è fuori controllo, e quella relativa alla divisione dei territori delle piazze spaccio; piuttosto che lanciare allarmi e anatemi ci dobbiamo affidare alle forze di polizia e mandare un messaggio alla popolazione: denunciate", ha continuato la presidente della Commissione aggiungendo che c'è un "ritorno in grande stile delle estorsioni e dei tentativi di estorsioni". "Il messaggio forte e chiaro che vogliamo lanciare da qui - ha concluso - è chiedere a una sola voce che si denunci: non possono esserci reticenze, affidatevi allo Stato". Accanto alla presidente della Commissione Antimafia anche i rappresentanti delle forze dell'ordine, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il prefetto Lamberto Giannini. "Grazie alla fermezza dello Stato sono stati inferti, negli anni scorsi, colpi molto pesanti ai vertici delle organizzazioni criminali e mafiose, ma da soli non sono sufficienti, se non si continua a lavorare per evitare il rischio che quei vuoti siano occupati. Tutto questo in un contesto in cui in tutto il Paese, quindi anche a Roma, c'è una proliferazione di piazze spaccio, ma anche una domanda troppo diffusa di acquisto di stupefacente, che porta alla presenza di tante piazze di spaccio, motore principale della criminalità", ha affermato il sindaco Gualtieri. "Per contrastare la criminalità il presidio del territorio è fondamentale, ma non bastano gli agenti; per questo stiamo potenziando la dotazione di telecamere, la videosorveglianza e aumentando l'illuminazione pubblica perché la luce dà sicurezza", ha osservato il primo cittadino ricordando che si sta lavorando per il ripristino delle 107 telecamere e per sostituire i vecchi impianti: "Ora ci sono 66 telecamere in funzione e saranno 89 a breve". Inoltre "si sta realizzando un progetto di controllo dei varchi stradali di accesso al municipio, che ha una funzione sia di monitoraggio sia di contrasto alla criminalità perché consentirà di individuare e vedere le targhe delle macchine e quindi di mettere queste informazioni a disposizione delle forze dell'ordine per intervenire tempestivamente in caso di veicoli rubati o sospetti", ha spiegato il sindaco. Di segnali "molto positivi" ha parlato il prefetto di Roma, Lamberto Giannini: "Voglio ringraziare la Commissione perché ha colto un momento decisivo per Ostia - ha affermato - Sono stati raggiunti tanti risultati, sono state fatte attività da parte delle forze di polizia e interdittive antimafia. C'è stato un forte aumento della pressione e a questo segue una reazione: si creano dei vuoti, che qualcuno tende a riempire, quindi bisogna ancora lavorare tanto. Ma c'è una novità: una voglia delle istituzioni e dei cittadini di andare avanti" nella legalità.
(Adnkronos) - “La manovra, che deve ancora essere approvata dal Parlamento, ci vede abbastanza soddisfatti per alcune misure che abbiamo caldeggiato e almeno questa volta non penalizzano chi ha retribuzioni medio-alte e supportano i cambiamenti della società, ma mancano idee e investimenti concreti per la crescita”. Questo il primo giudizio a caldo del presidente di Manageritalia Marco Ballarè, che ha recentemente incontrato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. “Certo, sappiamo dei vincoli di bilancio europei, ma questo – continua Ballarè – è solo una minima parte di quanto chiede da tempo chi, come noi 'soliti noti', sostiene con le proprie tasse il Paese. Infatti, questa stessa manovra è sostenuta con oltre 6 miliardi di mancata restituzione del fiscal drag di chi paga già tutto e per tutti”. Restano, a giudizio di Manageritalia, gli aspetti negativi legati all’ennesima rottamazione delle cartelle esattoriali, continuando a premiare chi evade. Mentre mancano del tutto investimenti per la crescita. “Pur consci dei vincoli di bilancio europei, non possiamo poi accettare – continua Ballarè – che non si guardi al futuro, che non si investa seriamente in formazione, digitalizzazione, competitività e, maggiormente, nel welfare contrattuale. Serve una visione, serve una politica economica che metta al centro il lavoro qualificato, la managerialità, la capacità di generare valore di persone e imprese”. Manageritalia, conclude la nota, "continuerà a fare la sua parte a livello nazionale e territoriale. Continuerà a dialogare con le istituzioni, a proporre soluzioni, a difendere i diritti degli associati e a pretendere una visione e misure per costruire il futuro di tutti gli italiani, soprattutto di chi oggi ha più difficoltà, e del Paese".
(Adnkronos) - "La sostenibilità indica la nostra rotta, l'acqua è natura portata ai consumatori. Si pensa al vino come frutto del territorio in cui nasce, ma l'acqua minerale è la stessa identica cosa. E' saldamente ancorata al proprio territorio, da cui non prescinde, ha delle caratteristiche uniche che sono il frutto del territorio da cui sgorga e delle caratteristiche che devono essere costanti nel tempo. Quindi per noi fare sostenibilità vuol dire lavorare per essere un'azienda a prova di futuro. Non è qualcosa da cui possiamo prescindere ed è un impegno quotidiano, non è un obiettivo da raggiungere. E' un impegno quotidiano che mettiamo nel nostro modo di fare impresa, nel prenderci cura dell'acqua, nel prenderci cura delle nostre persone e dei territori in cui operiamo. Lo facciamo, lo facciamo attraverso diverse tipologie di iniziative, diverse leve che andiamo ad attivare". Lo ha detto Fabiana Marchini, head sustainability & corporate affairs Gruppo Sanpellegrino, intervenendo intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ tenutosi oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. E Marchini ha spiegato nel concreto le attività portate avanti. "Intanto lavoriamo -ha sottolineato- sull'ottimizzazione dei processi industriali e sull'ottimizzazione della gestione della risorsa idrica, è importantissimo. Tutti i nostri stabilimenti sono certificati secondo lo standard internazionale dell'Alliance for water stewardship che attesta la gestione virtuosa e condivisa dalla risorsa idrica. E per noi questo è fondamentale perché l'acqua comunque è vita, è una risorsa fondamentale, infatti perseguiamo il costante efficientamento e il risparmio idrico. Lo facciamo -ha continuato- cercando di mitigare il nostro impatto ambientale, sia in termini di carbon footprint, sia in termini di supporto a un modello di economia circolare. Utilizziamo materiali riciclati nei nostri imballaggi, cerchiamo di evolvere il nostro modello di business adottando una logistica sempre più sostenibile. Quindi sono diverse le leve che attiviamo per poter mitigare il nostro impatto", ha sottolineato. "E poi, non meno importante, è la gestione di quello che noi chiamiamo la nostra casa, che è poi la casa comune, il territorio da cui sgorgano le nostre acque. Quindi è fondamentale per noi prenderci cura dei territori in cui viviamo", ha concluso.