(Adnkronos) - Henkel registra una solida crescita nel terzo trimestre 2025, in un contesto che resta sfidante sia per quanto riguarda la domanda proveniente dall’industria, sia in termini di fiducia dei consumatori. Il fatturato ha raggiunto i 5,1 miliardi di euro, con una crescita organica dell’1,4%. L’andamento dei volumi è stato nel complesso positivo, accompagnato da una dinamica sostanzialmente stabile dei prezzi. "Come previsto, le vendite hanno continuato ad accelerare nel terzo trimestre. La divisione Adhesive Technologies ha trainato la crescita e anche Consumer Brands ha avuto uno sviluppo soddisfacente. Dal punto di vista geografico, va rilevato l’andamento particolarmente positivo del Nord America, a dimostrazione della validità delle scelte che abbiamo fatto", ha commentato in una nota il Ceo di Henkel, Carsten Knobel. "Nel terzo trimestre è cresciuta anche la profittabilità e abbiamo continuato a investire nei nostri business e nei marchi principali. L’integrazione di Consumer Brands sarà completata, come annunciato, entro la fine dell’anno, per cui contiamo di realizzare risparmi per almeno 525 milioni di euro entro la conclusione dell’anno fiscale", ha aggiunto Carsten Knobel. "Le nostre previsioni per il 2025 rimangono invariate, nonostante l’incertezza e le complessità che persistono nei mercati globali. Stimiamo che il tasso depurato di ritorno sulle vendite (margine Ebit depurato) e l’utile depurato per azione privilegiata (Eps) crescano, a tassi costanti di cambio, nelle fasce già indicate. A meno di una ripresa significativa dell’economia mondiale, la crescita organica del fatturato si attesterà nella parte basse della fascia che abbiamo previsto, tra l’1% e il 2%", ha concluso Knobel. La business unit Adhesive Technologies ha visto una buona crescita del fatturato organico nel terzo trimestre, guidata soprattutto dai segmenti Mobility & Electronics e Craftsmen, Construction & Professional. La crescita di Consumer Brands è stata invece trainata principalmente dal mercato Hair. Nel terzo trimestre 2025, il fatturato complessivo è diminuito nominalmente del 6,3%, attestandosi a 5.147 milioni di euro. Gli effetti derivanti da acquisizioni/cessioni hanno avuto un impatto negativo del 2,9% sulle vendite, mentre le oscillazioni valutarie hanno pesato per il 4,8%. In termini organici, al netto degli effetti dei cambi e delle acquisizioni/cessioni, il fatturato è cresciuto dell’1,4%, sostenuto sia dalla stabilità dei prezzi, sia dallo sviluppo dei volumi. Nei primi nove mesi del 2025, il fatturato ha raggiunto i 15.549 milioni di euro, con un calo nominale del 4,6%. In termini organici, Henkel ha registrato una crescita pari allo 0,4%, trainata dall’andamento positivo dei prezzi. Nel complesso, i volumi sono invece leggermente diminuiti. La crescita nel terzo trimestre è stata sostenuta dalle regioni Nord America, Imea e Asia-Pacifico. Al contrario, Europa e America Latina hanno registrato un calo nello sviluppo organico delle vendite. Nei primi nove mesi dell’anno, la crescita è stata più forte nelle regioni Imea e Asia-Pacifico. La business unit Adhesive Technologies ha registrato un fatturato pari a 2.708 milioni di euro nel terzo trimestre 2025, con una diminuzione nominale del 3,3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. In termini organici, il fatturato è aumentato del 2,5%, grazie allo sviluppo positivo tanto dei prezzi quanto dei volumi. Gli effetti dei cambi hanno ridotto le vendite del 4,9%, mentre acquisizioni/cessioni hanno avuto un impatto negativo nell’ordine dello 0,9%. Nei primi nove mesi del 2025, la business unit ha registrato un andamento nominale negativo pari all’1,8%, per un fatturato di 8.124 milioni di euro. In termini organici, per Adhesive Technologies il risultato è stato invece positivo, con una crescita dell’1,6%. Lo sviluppo del terzo trimestre è stato trainato dai segmenti Mobility & Electronics e Craftsmen, Construction & Professional. L’area Mobility & Electronics è cresciuta in termini organici del 5,9%, grazie allo sviluppo a doppia cifra del business Electronics e alla forte ripresa del business Industrial. Le vendite nel mercato Automotive sono diminuite a causa della domanda contenuta. Il segmento Packaging & Consumer Goods ha registrato un andamento organico leggermente negativo, mentre Craftsmen, Construction & Professional ha ottenuto una crescita organica del 2,2%, sostenuta dal notevole incremento delle vendite nel mercato General Manufacturing & Maintenance. Dal punto di vista geografico, nel terzo trimestre Adhesive Technologies ha registrato un lieve calo in Europa, in particolare nei segmenti Mobility & Electronics e Packaging & Consumer Goods. Al contrario, la regione Nord America ha ottenuti buoni risultati nei mercati Mobility & Electronics e Craftsmen, Construction & Professional, e la regione Imea è cresciuta a doppia cifra. La regione America Latina ha registrato un calo, mentre in Asia-Pacifico la crescita organica è stata molto forte, grazie in particolare all’incremento a doppia cifra del business Electronics in Cina. Nel terzo trimestre 2025, il fatturato della business unit Consumer Brands è stato pari a 2.402 milioni di euro, con una diminuzione nominale del 9,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. In termini organici, il fatturato è aumentato dello 0,4%, sostenuto soprattutto dai volumi, a fronte di un andamento dei prezzi leggermente negativo. Gli effetti dei cambi hanno ridotto le vendite del 4,8%, mentre acquisizioni/cessioni – in particolare la cessione del business retailer brands in Nord America – hanno pesato per il 5,0%. Nei primi nove mesi del 2025, le vendite di Consumer Brands sono state pari a 7.308 milioni di euro, in calo nominale del 7,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In termini organici, il fatturato è diminuito dell’1,0% a causa dei volumi inferiori. Nel terzo trimestre, il contesto di mercato sfidante ha penalizzato il segmento Laundry & Home Care, che ha registrato un calo organico delle vendite dell’1,5%. L’andamento di Laundry Care è stato complessivamente negativo: la categoria Fabric Cleaning è calata, mentre Fabric Care è cresciuta a doppia cifra. Il mercato Home Care è rimasto stabile, con un significativo sviluppo della categoria Dishwashing. Il segmento Hair ha registrato una crescita organica molto forte, pari al 4,4%, a cui ha contribuito sia il business Consumer – principalmente le categorie Hair Styling e Hair Colorants – sia il business Professional. L’area Other Consumer Businesses ha registrato un calo organico del 3,2%, dovuto principalmente all’andamento negativo del mercato Body Care nelle regioni Nord America ed Europa. Dal punto di vista geografico, la business unit Consumer Brands ha registrato un calo della crescita organica in Europa, dove il segmento Hair ha ottenuto buoni risultati, mentre Laundry & Home Care ha avuto un andamento negativo. In Nord America, il fatturato è cresciuto soprattutto grazie alle categorie Hair, così come nella regione Imea e America Latina. Anche la regione Asia-Pacifico ha registrato una crescita organica positiva: qui, il segmento Hair ha ottenuto una crescita molto forte, mentre Laundry & Home Care è rimasta al di sotto del livello dell’anno precedente. Non ci sono variazioni sostanziali nella posizione finanziaria netta di Henkel rispetto alla situazione registrata al 30 giugno 2025. Per l’anno fiscale 2025 Henkel conferma la stima di una crescita del fatturato organico compresa tra 1,0 e 2,0%. Per la business unit Adhesive Technologies la crescita è attesa tra 2,0 e 3,0%, per Consumer Brands tra 0,5 e 1,5%. Il tasso depurato di ritorno sulle vendite (margine Ebit depurato) è previsto tra 14,5 e 15,5%, con Adhesive Technologies tra 16,5 e 17,5%, e Consumer Brands tra 14,0 e 15,0%. Per quanto riguarda l’utile depurato per azione privilegiata (Eps), l’incremento è stimato nella fascia tra bassa e alta delle percentuali a una cifra, a tassi costanti di cambio. Per l’anno in corso, Henkel prevede inoltre: acquisizioni e disinvestimenti: effetto negativo sulla crescita nominale del fatturato nella fascia bassa a una cifra percentuale; cambi valutari: impatto negativo sui ricavi nella fascia bassa o media a una cifra percentuale; prezzi delle materie prime: aumento nella fascia bassa o media a una cifra percentuale rispetto ai livelli medi dell’anno scorso; spese di ristrutturazione: comprese tra 150 e 200 milioni di euro; uscite di cassa per investimenti in proprietà, siti, attrezzature e asset intangibili: comprese tra 650 e 750 milioni di euro.
(Adnkronos) - Confcommercio – Imprese per l’Italia e Manageritalia hanno sottoscritto il rinnovo del “Ccnl per i dirigenti di aziende del terziario, distribuzione e servizi”, con decorrenza dal 1 gennaio 2026 e validità fino al 31 dicembre 2028. Il contratto riguarda oltre 10mila imprese e 32mila dirigenti e prevede un aumento lordo mensile a regime di 800 euro, suddiviso in tre tranche che scatteranno il 1 gennaio di ogni anno (320 euro dal 2026, 260 euro dal 2027, 220 euro dal 2028), un welfare potenziato, nuove tutele sociali e demografiche e misure per la parità di genere. La firma, anticipata rispetto alla scadenza naturale del contratto (31 dicembre 2025), “rappresenta una scelta di responsabilità e di visione strategica, volta a garantire stabilità, continuità e qualità nelle relazioni sindacali. Un segnale forte in un contesto economico ancora incerto, che tutela il potere d’acquisto dei manager e consente alle imprese una pianificazione efficace dei costi del lavoro. Ma le vere novità sono l’ulteriore investimento in welfare e l’innovazione sul tema dell’invecchiamento attivo al lavoro e misure per genitorialità e parità di genere”, scrive Confcommercio in una nota. Mauro Lusetti, vicepresidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia, dichiara: “Siamo molto felici per aver sottoscritto questo rinnovo in anticipo rispetto alla scadenza prevista per il prossimo 31 dicembre. Un contratto che conferma l’attitudine di Confcommercio a mantenere fede ai propri impegni negoziali collocandosi sulla scia di tutti quelli rinnovati negli ultimi mesi. Conferma, altresì, il buon rapporto da sempre intercorso con l’organizzazione sindacale rappresentativa dei manager delle nostre imprese. Un rapporto storicamente incentrato sulla ricerca di soluzioni tra le più moderne e al contempo sostenibili per il welfare, per il benessere delle aziende e per il benessere di chi ne sta alla guida”. “Questo contratto arriva prima del tempo e soprattutto nel tempo giusto. È una scelta di responsabilità e visione: serve a garantire stabilità e prospettiva sia per i dirigenti che per le imprese. È un gesto concreto che rafforza il ruolo della contrattazione e mette al centro la qualità del lavoro e delle relazioni sindacali moderne”, dichiara il presidente di Manageritalia Marco Ballarè.
(Adnkronos) - Il Consorzio Italiano Compostatori (Cic) e Legambiente hanno sottoscritto, durante la 28esima edizione della Fiera di Ecomondo, un Protocollo d’intesa volto a valorizzare il ruolo strategico del riciclo organico nell’economia circolare e a consolidare la collaborazione tra le due realtà impegnate nella sostenibilità ambientale e nella gestione virtuosa dei rifiuti organici, rafforzando così le sinergie tra mondo associativo, imprese e istituzioni. “Oggi rafforziamo un’alleanza strategica per promuovere la cultura del riciclo organico e della qualità del compost. La frazione organica è una risorsa essenziale per l’economia circolare: dal suo corretto trattamento possiamo ottenere compost, fondamentale per tutto il settore ambientale, e biometano, senza dimenticare la produzione di anidride carbonica - dice Gianpaolo Vallardi, presidente del Cic - Con Legambiente condividiamo la convinzione che sia fondamentale investire sulla qualità della raccolta, sull'efficienza impiantistica e sulla corretta informazione ai cittadini. Solo così potremo chiudere davvero il cerchio del riciclo organico e valorizzare l’intero settore”. Cic e Legambiente si impegnano a collaborare nella realizzazione di studi, campagne di informazione, progetti territoriali e momenti di confronto pubblico dedicati al miglioramento della gestione dei rifiuti organici e alla diffusione di buone pratiche di economia circolare, nonché collaboreranno per promuovere l’impiantistica dedicata al riciclo organico, con processi che uniscono la produzione di energia rinnovabile e materia, come il biometano e i fertilizzanti organici. Cic e Legambiente ribadiscono che "la qualità del riciclo parte dai comportamenti quotidiani dei cittadini: la corretta raccolta dell’umido e dei materiali compostabili è la condizione essenziale per ottenere compost di qualità elevata e ridurre gli scarti". Per questo, le due organizzazioni rafforzeranno le attività di informazione, educazione ambientale e sensibilizzazione. “L’accelerazione verso un’economia sempre più circolare - dichiara il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani - rappresenta per il Paese un’opportunità strategica: è una leva fondamentale della transizione ecologica su cui investire per ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti, valorizzare le economie dei territori e restituire risorse all’agricoltura. In questa prospettiva, il riciclo della frazione organica e la produzione di biometano sono due strumenti essenziali, che tuttavia devono essere accompagnati dalla conoscenza sul tema e dalla partecipazione consapevole dal basso”. Tra gli obiettivi principali del protocollo figurano il rafforzamento della raccolta differenziata dell’umido e del verde nelle aree meno performanti e il miglioramento della qualità dei rifiuti organici conferiti agli impianti, anche attraverso la promozione del corretto conferimento dei manufatti biodegradabili e compostabili certificati nella filiera del riciclo organico. Ulteriori obiettivi del protocollo sono la valorizzazione dei fertilizzanti organici come risorsa per i suoli agricoli e urbani e il consolidamento di impianti innovativi in grado di coniugare produzione di energia e recupero di materia. Infine, con questo accordo Cic e Legambiente si impegnano a diffondere dati e buone pratiche e a organizzare momenti di informazione rivolti a cittadini e istituzioni.