(Adnkronos) - Stasera, giovedì 13 novembre, in diretta su Sky e in streaming su NOW, torna X Factor con il quarto Live Show di quest’anno che sarà Hell Factor e scriverà un capitolo importante, forse decisivo, di questa edizione con una puntata ad altissima tensione e soprattutto caratterizzata da una doppia eliminazione. Si inizierà con la manche più spettacolare della stagione, la Giostra, l’esibizione senza soluzione di continuità di tutti gli artistin gara (quest’anno powered by McDONALD’S) che in pochi minuti creeranno un loop musicale frenetico e potentemente scenografico da lasciare senza fiato; dopodiché si proseguirà con il meccanismo classico, gli artisti divisi in due manche. A fine serata, il concorrente meno votato di tutto il quarto Live sarà eliminato direttamente; il penultimo e il terzultimo nella classifica complessiva si sfideranno poi al giudizio del Tavolo formato da Achille Lauro, Francesco Gabbani, Jake La Furia e Paola Iezzi: da qui arriverà il nome del secondo eliminato. Come sempre, a tenere le redini in questa serata che si preannuncia particolarmente calda sarà Giorgia. Il palco dell’X Factor Arena è pronto quindi ad accogliere una puntata che potrebbe segnare un punto di svolta in questa stagione dello show Sky Original prodotto da Fremantle. Dopo la Giostra, in cui gli artisti in gara rieseguiranno uno dei brani che più hanno lasciato il segno tra quelli eseguiti fin qui, per la seconda parte della serata queste sono le assegnazioni di questa settimana: Achille Lauro ha scelto per i suoi artisti due brani epocali della musica italiana e complicatissimi da eseguire: per LAYANA 'Ancora ancora ancora' di Mina e per eroCaddeo 'La cura' di Franco Battiato. Anche Francesco Gabbani alza l’asticella per i suoi ragazzi con tre brani conosciutissimi della nostra musica: ha dato a tellynonpiangere 'Io sono Francesco' di Tricarico, a PierC 'E tu…' di Claudio Baglioni e a MICHELLE 'Rimmel' di Francesco De Gregori. Ma sarà uno scoglio decisamente insidioso anche per gli artisti di Jake La Furia: TOMASI avrà 'I giardini di marzo' di Lucio Battisti, mentre DELIA canterà 'La notte', brano del 1965 di Salvatore Adamo, inserito in un mash-up sorprendente. Infine, due brani molto conosciuti, pur se di due epoche lontanissime, per i cantanti della squadra di Paola Iezzi: a VISCARDI è stato assegnato 'Il cielo in una stanza' di Gino Paoli, a rob 'Bring Me to Life' degli Evanescence. Un ospite speciale salirà sul palco dell’X Factor Arena per questo quarto Live: tornerà a X Factor Mika, uno dei cantautori più originali e iconici della sua generazione, capace di costruire un universo sonoro gioioso, raffinato e intriso di pop alternativo, nonché giudice dello show per 5 edizioni. 20 milioni di album venduti in tutto il mondo, più di 3 miliardi di stream e 1 miliardo di visualizzazioni video, che si aggiungono a dischi d’oro e di platino ottenuti in 32 Paesi, dopo quasi vent’anni di carriera con sei album in studio, Mika presenterà il suo prossimo album in arrivo nel 2026 e anticipato dal nuovo singolo 'Modern Times'.
(Adnkronos) - "La sentenza, tenendo ben conto del frastagliato quadro europeo, caratterizzato dalla compresenza di Paesi 'a salario minimo legale' e di Paesi - come l'Italia, la Danimarca e la Svezia - il cui sistema salariale è integralmente basato sulla contrattazione collettiva, conferma l’impostazione della direttiva. Si tratta di un scelta di fondo che risponde, sul piano sovranazionale, al principio di sussidiarietà orizzontale, che impone di privilegiare le fonti più vicine alla realtà da regolare, ricorrendo a quelle legali solo se strettamente necessario. E, sul piano costituzionale, almeno nella esegesi costituzionale italiana, al principio di libertà sindacale. Questi limiti attinenti al sistema delle fonti europee e nazionali, peraltro, non hanno impedito alla Corte di Lussemburgo di rigettare le rivendicazioni di sovranità politica svolte dai Paesi ricorrenti, affermando che ai Paesi come Danimarca e Italia, che definiscono i salari minimi esclusivamente tramite contratti collettivi, la direttiva 'non impone l’obbligo di introdurre un salario minimo legale né di dichiarare i contratti collettivi universalmente applicabili'. Il che assolve il Governo italiano dall’obbligo di introdurre la gran parte delle riforme la cui mancata adozione gli si imputa". Così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista e consigliere esperto del Cnel, Francesco Rotondi, sulla decisione della corte di giustizia dell'Unione Europea (Cgue) che ha respinto parzialmente, ma nelle sue parti più rilevanti, il ricorso presentato dalla Danimarca e dalla Svezia per ottenere l'annullamento integrale della direttiva 2022/2041 dell'Unione Europea sul salario minimo. Per Rotondi l'impostazione della direttiva "è mirante a rafforzare, con tecniche diverse, sia i sistemi 'a salario minimo legale', sia quelli 'a regime contrattuale', senza incidere sulla scelta del sistema da parte dei Paesi membri". Secondo Rotondi "agli Stati membri in cui sono previsti salari minimi fissati per legge è rivolta invece la parte della sentenza in cui, con chirurgica precisione, la Corte ha isolato dal contesto generale, per annullarle, due specifiche disposizioni della direttiva, che sono state ritenute troppo invasive delle competenze riservate ai Paesi Membri". "In effetti, premesso che il diritto degli Stati Membri esclude espressamente la competenza Ue in materia di retribuzioni e diritto di associazione, il ricorso -spiega il giuslavorista. mirava ad annullare l’intera direttiva che rappresenterebbe un'ingerenza diretta del diritto dell’Unione nella determinazione delle retribuzioni all’interno degli Stati membri'. La Corte non ha condiviso tale radicale impostazione, stabilendo che la norma europea si applica solo alle misure che comportano una 'diretta ingerenza del diritto dell’Unione nella determinazione delle retribuzioni'. Al contrario, la direttiva -continua il giuslavorista- mira a “migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell’Unione, in particolare l’adeguatezza dei salari minimi per i lavoratori”, e pertanto esse sono state per lo più ritenute compatibili con la ripartizione delle competenze prevista dal Trattato". Secondo Rotondi "va soprattutto segnalato il rigetto del ricorso relativo all’art. 4 della direttiva, sul punto in cui la direttiva promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari. La Corte ha escluso, cioè, che l’obbligo per gli Stati membri con bassa copertura contrattuale (inferiore all’80%) di elaborare un 'piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva' costituisca un’ingerenza diretta nel 'diritto di associazione' o nelle retribuzioni", conclude.
(Adnkronos) - “Con l’aggiornamento del nostro Piano Strategico, rinnoviamo con determinazione l’impegno di A2A verso una crescita industriale solida e sostenibile, orientata alla creazione di valore per tutti gli stakeholder''. Lo dice Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. ''Abbiamo incrementato gli investimenti complessivi, portandoli a 23 miliardi di euro entro il 2035, per accelerare il percorso di sviluppo del Gruppo e aprire nuove direttrici di business innovative. La presenza storica di A2A in Lombardia – area che oggi rappresenta un polo strategico per i data center – unita all'importante acquisizione delle reti elettriche nelle province di Milano e Brescia, ci offre una posizione privilegiata per contribuire in modo concreto alla diffusione di queste infrastrutture digitali, cogliendone al contempo le opportunità industriali ed economiche. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo evolvere dal ruolo di partner energetico a piattaforma di sviluppo integrata, mettendo a valore i nostri asset, il nostro know-how e la capacità di innovazione”, co. “Per sostenere l’aumento della domanda di energia e il processo di elettrificazione dei consumi, continueremo a investire in infrastrutture “future-fit”, potenziando le reti, la generazione e le attività legate all’economia circolare''. Mazzoncini sottolinea poi che la società intende ''consolidare la leadership di A2A in Italia e, al tempo stesso, proiettare il nostro modello di business anche a livello internazionale, valorizzando le competenze distintive maturate nei settori dell’ambiente e delle energie rinnovabili. Il motore di questo Piano restano le nostre persone: sono loro che, con professionalità e dedizione, trasformano ogni giorno gli obiettivi in risultati. La sostenibilità rimane centrale nella nostra strategia. Confermiamo il target del Net Zero al 2050 e la riduzione del fattore emissivo entro il 2030, coerentemente con la visione di un futuro energetico responsabile, nel rispetto delle nuove generazioni e delle risorse del Pianeta''