(Adnkronos) - La sua ironia l’ha resa libera in un'industria patinata e conformista come Hollywood. È tutt'ora un manifesto di verità in un mondo che vive di apparenze. Non solo è riuscita a emergere come attrice, ma ha contribuito a ridefinire l’immaginario femminile: la vera bellezza risiede nel talento, non nella perfezione. Lei è Whoopi Goldberg che oggi, giovedì 13 novembre, compie 70 anni ed è ancora la voce fuori dagli schemi in un'America che cambia troppo in fretta (e troppo poco). Attrice, comica, conduttrice, produttrice e attivista, è una delle poche a poter vantare l’Egot: ha vinto in tutti e quattro i premi principali nell'ambito dell'intrattenimento statunitense, Emmy, Grammy, Oscar e Tony. Ma, soprattutto, una carriera costruita sfidando ogni stereotipo. Caryn Elaine Johnson, questo il nome all'anagrafe, è nata a New York nel 1955. Ha cominciato a calcare i palcoscenici dalla tenera età di 8 anni. Ha esordito al teatro Helena Rubistein Children's di Nyc. Appassionata della serie televisiva 'Star Trek' (da grande ha recitato in 'Star Trek: The Next Generation'), grazie a Nichelle Nichols (interprete del tenente Uhura) ha capito che il suo futuro era nella recitazione tanto che all'inizio degli Anni 70 ha abbandonato la scuola per partecipare ai musical di Broadway. Ma la consacrazione nel mondo del cinema arriva grazie alla sua interpretazione ne 'Il colore viola' di Steven Spielberg. Il ruolo di Celie Harris le ha permesso di conquistare un Golden Globe e la nomination agli Oscar come migliore attrice. Prima del successo, però, per mantenersi ha lavorato come muratrice, lavapiatti e truccatrice per un'azienda di pompe funebri. Dopo Spielberg, ha iniziato a collezionare una serie di successi che l'hanno trasformata in una vera icona degli Anni 80-90. Indimenticabile la sua interpretazione della sensitiva Oda Mae Brown in 'Ghost' (con Patrick Swayze e Demi Moore), che le è valsa il premio Oscar come miglior attrice non protagonista. Grazie a questo riconoscimento, è diventata la seconda attrice afroamericana della storia a ricevere un Academy Award a 51 anni dalla vittoria di Hattie McDaniel per 'Via col vento'. Forse il ruolo più iconico di Goldberg è quello di una 'suora per caso', Maria Claretta, in cui ha unito le sue doti attoriali con quelle musicali. Panni che è tornata a vestire in 'Sister Act 2 - Più svitata che mai', che l'ha definitivamente trasformata in un volto amato in tutto il mondo. In questi anni vissuti sulla cresta dell'onda, ha ottenuto successi anche sul fronte musicale. Whoopi ha vinto un Grammy Award con il disco 'Whoopi Goldberg: Original Broadway recording' e un Drama Desk Award per il musical 'Whoopi Goldberg'. Nei primi Anni 90 è diventata la prima donna a presentare gli Academy Award, esperienza che poi ha ripetuto nel 1996, 1999 e 2002. Sempre in quegli anni è stata la protagonista di 'Una moglie per papà' al fianco di Ray Liotta e ha ricoperto il ruolo dell'infermiera Valerie in 'Ragazze interrotte' di James Mangold con Winona Ryder e Angelina Jolie. Tra i riconoscimenti ottenuti, anche un Emmy per il miglior film tv 'Beyond Tara' e un Tony per il miglior musical con 'Millie'. E anche la stella sulla Hollywood Walk of Fame nel 2002. Volto amato del grande e del piccolo schermo, negli anni è diventata una delle colonne portanti dei talk show televisivi con 'The View' su Abc. Attivista nel campo dei diritti umani e diva convenzionale. Non è mai stata una di quelle star smaniosa di scegliere il look giusto per soddisfare i fotografi o le etichette nelle serata di gala. Whoopi ha sempre seguito il suo gusto ribelle, mandando un messaggio tra le righe: 'siate alla moda, ma a modo vostro'. Una consapevolezza che l'ha portata a fondare una sua linea di moda, inclusiva per i corpi e anche per le tasche. Goldberg ora è pronta (di nuovo) a riconquistare l'Italia. La pluripremiata attrice e icona internazionale è entrata nel cast di alcuni episodi del daily drama di Rai 3 'Un posto al sole', in onda nel 2026. Anno in cui lo show celebrerà i 30 anni di programmazione. Ma l'attesa è anche per 'Sister Act 3', da lei stessa interpretato e prodotto. "Sarebbe bello girare alcune scene del terzo capitolo di 'Sister Act' in Italia", aveva ammesso prima dell'estate ospite da Fazio a 'Che tempo che fa'. Sette decenni di carriera e una sola certezza: chi osa essere sé stesso, come Whoopi, non passa mai inosservato. (di Lucrezia Leombruni)
(Adnkronos) - "Il trend di prenotazioni che registriamo nel periodo 6-22 febbraio per le Olimpiadi e 6-15 marzo, che è il momento interessato dall'evento delle Paralimpiadi, è estremamente positivo per le aree interessate dall'evento e cioè il Bellunese, il Trevigiano e di riflesso anche Venezia. I tassi di occupazione delle strutture sono buoni, anche se una percentuale puntuale non è ancora disponibile perché siamo ancora in fase di elaborazione. Sold out? In questo momento disponibilità ce n'è ancora. Quindi il consiglio che mi sento di dare è, nei limiti ovviamente delle proprie possibilità, di anticipare le prenotazioni su quelle aree per non trovarsi all'ultimo momento a non trovare disponibilità alberghiera". Così, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto, fa il punto sull'offerta alberghiera del versante veneto in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Le polemiche sulla crescita dei prezzi E sulle polemiche sul boom dei prezzi nelle strutture ricettive a Cortina e nel Bellunese per il periodo delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina Schiavon risponde: "È inevitabile che anche ci sia un incremento dei costi ma questa è una legge di mercato e laddove c'è una maggiore pressione alla domanda è chiaro che l'offerta sale in termini di prezzo. Queste sono dinamiche di mercato che non è che abbiamo inventato noi o gli albergatori di Cortina. Dopo l'evento tutto tornerà a una sorta di normalità, di questo ne sono certo, dal punto di vista anche del prezzo che oggi preoccupa molto alcune fasce di clientela", sottolinea. Schiavon ricorda che il tema ospitalità per l'evento "non riguarda solo ed esclusivamente l'area del Cortinese, ma andrà a interessare l'intero territorio della provincia di Belluno, si estenderà anche sul trevigiano e con qualche coda anche sul veneziano. Il brand è Cortina, ma in realtà su questo evento si stanno muovendo almeno due province, Belluno e Treviso, e anche Venezia di riflesso è interessata dall'evento", conclude. Secondo i dati di Federalberghi a Belluno si contano 381 alberghi , 8393 camere, 17768 letti. E in particolare a Cortina 58 alberghi e 4742 letti. Le presenze nella provincia di Belluno nelle strutture ricettive nel 202 sono state 1997834. Effetto traino per gli alberghi ancora prima dell'evento E Schiavon spiega come i primi effetti per il settore turistico del territorio già si vedano. "In questo momento -spiega- l'evento Milano-Cortina, solo per come viene 'traghettato' anche nei media, sta generando dei flussi sui territori" di Cortina e del Bellunese "inaspettati. Abbiamo visto una crescita importante, anche un più 8% rispetto al 2024 dei tassi di occupazione delle strutture, in periodi magari dove in altre realtà del Veneto o erano statici o avevano perso qualche punto percentuale. Cominciamo a interrogarci sul come mai questo sta avvenendo, perché non abbiamo modificato sostanzialmente le nostre strategie di marketing o di partecipazione ai mercati internazionali, quindi questo ci lascia pensare che probabilmente il traino dell'effetto olimpionico e della promozione che sta facendo Milano-Cortina sta attraendo anche dei mercati ai quali non eravamo abituati a rivolgerci, perché c'è anche la presenza di un mercato asiatico nelle nostre montagne che onestamente per gli operatori costituisce una vera e propria sorpresa. Non erano abituati a avere a che fare con mercati asiatici. Quindi un traino che è già iniziato prima dell'evento, confermato ovviamente dai numeri in crescita che ha fatto registrare il cluster della montagna", sottolinea. Secondo Schiavon "è un po' un volano che l'evento olimpionico sta generando, economico e anche di grandi opportunità di rilancio della destinazione e del prodotto turistico montano", aggiunge. La situazione di infrastrutture e impianti Ma a che punto sono infrastrutture e impianti? "Dal punto di vista infrastrutturale -spiega Schiavon- direi che complessivamente le cose stanno andando bene, anche come cronoprogrammi, sia sulle arterie di collegamento, sia sulla parte impiantistica. Sicuramente per l'evento arriveremo puntuali e pronti con tutto quello che è stato pianificato, sebbene in questo momento è chiaro che qualche disagio su quel territorio si manifesta. E' un po' una piccola rivoluzione che è stata messa in campo per consentire di ospitare un evento di questa portata". Secondo Schiavon "a livello di strutture alberghiere è stato fatto uno sforzo importante anche di ammodernamento su quell'area, con l'innesto dei gruppi di investimento, anche di fondi esteri, che hanno rilevato strutture alberghiere, le hanno riclassificate, anche riposizionandole sul mercato del cinque stelle, quindi Cortina vedrà sicuramente elevarsi il livello qualitativo dell'offerta ricettiva di quell'area", sottolinea. E per questo motivo secondo Schiavon "la valutazione che va fatta non deve considerare soltanto queste settimane di evento, ma sarà uno sforzo e una riqualificazione di un'area che poi forse vedrà i suoi effetti più sul lungo termine che sul breve e limitatamente appunto all'evento olimpionico", spiega. E Schiavon sottolinea che "se non avessimo avuto questa opportunità" delle Olimpiadi "difficilmente saremmo stati in grado, anche solo come Regione Veneto, di sostenere uno sforzo economico per realizzare le opere. Non ci sarebbero stati probabilmente i fondi, quindi questa diventa anche una occasione straordinaria in tutti i sensi. Non solo per far vedere quella che sarà la qualità della ricettività veneta e in termini di ospitalità di un evento di questo tipo, ma anche per rafforzare tutto il sistema infrastrutturale di quel territorio che diversamente non sarebbe stato possibile fare". I disagi legati ai lavori per l'evento Per Schiavon "è chiaro che qualcuno lamenta qualche disagio in questo momento, ma riteniamo che tutto sarà ampiamente compensato al termine di un'operazione che si concluderà dal punto di vista delle opere con le Olimpiadi, ma che dal punto di vista dei benefici si prolungherà per un lungo termine e questo darà competitività a quell'area e alle aziende di quel territorio", aggiunge. E il presidente di Federalberghi rassicura i colleghi operatori del turismo che "hanno investito su una clientela fidelizzata e che rischiano di non poterla soddisfare nel corso delle Olimpiadi perché i posti verranno assorbiti ovviamente dalle ospitalità di tutta la macchina organizzativa e di tutti gli ospiti legati nello specifico all'evento. Penso che sia un po' un problema che potrà essere bypassato nel lungo termine. Una volta terminato l'evento avranno ancora un maggiore interesse, un maggiore impulso a tornare su quei territori, anche clienti che proprio nelle due settimane o quattro settimane dell'evento non sono riusciti a trovare posto e avranno ancora più voglia di tornarci. Quindi è una preoccupazione relativa", sottolinea. E Schiavon sottolinea anche "che bisogna tenere conto che c'è un elemento meteorologico significativo che decreterà poi la partenza della 'macchina' delle prenotazioni sulla stagione invernale, e cioè le nevicate che in questo momento ancora languono su quell'area", aggiunge. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Si è chiusa con una partecipazione ampia e qualificata la giornata dedicata ai 'Dialoghi sull’economia circolare', organizzata dal Gruppo Dimensione Ambiente a Ecomondo 2025. L’iniziativa - moderata da Paolo Ghezzi, ingegnere civile, amministratore unico di Getas Petrogeo e docente del Master in Economia Circolare della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa - ha offerto uno spazio di confronto diretto e operativo su alcuni dei temi più urgenti per il settore dei rifiuti: innovazione industriale, governance territoriale e riforma degli ecoreati. Gli incontri, strutturati nel formato di dialoghi 1:1 aperti al pubblico, hanno alternato interventi di esperti, amministratori e rappresentanti istituzionali, offrendo una panoramica autorevole e concreta sulle sfide e le prospettive di un comparto strategico per la transizione ecologica. La sessione mattutina è stata dedicata al ruolo dell’imprenditoria pubblica e privata nella costruzione di filiere circolari e competitive. Il tema normativo è stato affrontato da Nadia Ramazzini, giurista ambientale, che ha presentato i contenuti del Circular Economy Act, il nuovo quadro europeo che punta a uniformare regole e standard per l’economia circolare: “Il Circular Economy Act segna un cambio di paradigma: riconosce piena dignità industriale al settore, promuovendo un mercato unico europeo dei rifiuti e delle materie prime seconde. È una sfida che riguarda anche l’Italia, già all’avanguardia nel riciclo degli imballaggi, ma che apre nuove prospettive per i Raee e per il comparto dei tessili, dove la responsabilità estesa del produttore sarà decisiva per lo sviluppo di nuove filiere”. Per Alessia Scappini, amministratrice delegata di Albe Srl e Revet Spa, l’economia circolare rappresenta oggi una leva industriale prima ancora che ambientale: “Albe e Revet operano su fronti diversi ma complementari: trasformano i rifiuti fino all’end of waste, restituendo alle imprese prodotti rigenerati che permettono di ridurre l’impronta di carbonio e di sostituire materie prime vergini. Questi materiali sono una leva di competitività per il sistema produttivo, capace di unire sostenibilità e valore economico”. Scappini ha evidenziato come l’impiego di energie rinnovabili e il recupero delle acque di processo rendano ancora più sostenibili i cicli produttivi, in una logica di filiera corta che collega strettamente territorio e industria. Nel suo intervento, Daniele Fortini, presidente di RetiAmbiente, ha portato l’esperienza della principale società pubblica toscana nella gestione integrata dei rifiuti: “RetiAmbiente serve 1,3 milioni di abitanti in 100 Comuni. Abbiamo raggiunto il 72% di raccolta differenziata, ma senza impianti di riciclo adeguati il ciclo resta incompleto. Stiamo investendo in un parco impiantistico innovativo, con soluzioni per il recupero di tessili, verde, spazzamento stradale, terre di scavo e rifiuti ingombranti. È un percorso che permetterà di trattenere sul territorio le materie prime seconde e di ridurre i costi per i cittadini". Un esempio di governance territoriale è arrivato da Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli, che ha raccontato il funzionamento del cosiddetto 'sistema Peccioli', basato sulla collaborazione tra il Comune, la società pubblica Belvedere Spa e la Fondazione Peccioli: “Il nostro modello si fonda su un azionariato diffuso e popolare che lega cittadini e impresa, creando consenso e corresponsabilità. La discarica è parte integrante di questo sistema: finché esistono rifiuti non recuperabili, serve uno smaltimento sicuro e controllato. Le risorse generate ci hanno permesso di investire in impianti di trattamento meccanico-biologico, biometano e ora nell’ossicombustione, che ci consentirà di chiudere il ciclo senza produrre nuovi scarti”. La sessione pomeridiana è stata dedicata all’analisi della nuova legge sugli ecoreati (n.147/2025), che ha inasprito il quadro sanzionatorio e ampliato le responsabilità amministrative e penali in materia ambientale. Nino Tarantino, subcommissario alle bonifiche delle discariche abusive, ha ripercorso le principali attività della struttura commissariale, dalla Terra dei Fuochi alle aree contaminate: “Il nostro impegno è dare risposte ai cittadini in termini di trasparenza e operatività, rendendo tracciabili i progressi delle bonifiche e i controlli sanitari nelle aree coinvolte. La nuova normativa, insieme al nostro lavoro, rappresenta una risposta concreta alla sentenza Cedu che ha condannato l’Italia per l’inadeguata gestione delle emergenze ambientali”. Sul piano operativo, Giuseppe Giove, Generale divisione Carabinieri ambito forestale, ha illustrato tre punti centrali della riforma: “La legge amplia i reati che rientrano nella responsabilità amministrativa ex D.Lgs. 231/2001, aumenta le pene per i traffici illeciti e la combustione di rifiuti, e introduce la possibilità di operazioni sotto copertura per i reati ambientali. Ma oltre alla repressione, serve una coscienza civile che riconosca come i crimini ambientali mettano a rischio il futuro delle nuove generazioni”. Per Pietro Ferraris, avvocato esperto di diritto ambientale, la riforma modifica gli equilibri tra giustizia penale e amministrativa: “L’impianto generale resta invariato, ma si amplia il numero dei casi in cui una condanna penale può comportare la revoca dei titoli autorizzativi, anche per effetto delle norme antimafia. È un passaggio che impone alle imprese di essere ancora più attente nella gestione delle proprie responsabilità”. Un punto di vista complementare è stato offerto da Luciano Paciello, avvocato penalista, che ha messo in luce alcune criticità del nuovo quadro normativo: “L’inasprimento delle pene e la ‘demitizzazione’ dei reati ambientali riducono gli strumenti di mediazione, come le oblazioni e la particolare tenuità del fatto, rendendo più rigido il sistema. Le conseguenze possono essere rilevanti anche per le imprese, che rischiano di essere escluse da gare pubbliche o sottoposte ad amministrazione giudiziaria. Sarà necessario un aggiustamento della normativa dopo le prime applicazioni pratiche”. Il bilancio della giornata per il Gruppo Dimensione Ambiente è positivo. “Con i Dialoghi sull’economia circolare abbiamo voluto proporre un luogo di confronto concreto, dove il sapere tecnico si intreccia con le esperienze di governance e con le nuove regole del settore - ha commentato Umberto Cucchetti, General Manager del Gruppo - Crediamo che la conoscenza e la trasparenza siano le basi di una responsabilità condivisa, indispensabile per costruire un’economia davvero circolare”. “Ecomondo è per noi di Dimensione Ambiente - commenta Stefano Capra, owner della società - un’occasione di incontro con clienti, colleghi e altri operatori del settore. Con i nostri panel abbiamo voluto dare un contributo culturale e formativo su temi di grande attualità, creare intorno a essi attenzione, informazione e responsabilità”. Non solo durante Ecomondo, Dimensione Ambiente ha ufficializzato l’acquisizione di Ecologia Ambiente, realtà con sede a Como e oltre venticinque anni di esperienza nel settore. L’operazione si inserisce nel percorso di consolidamento e crescita che il Gruppo sta promuovendo a livello nazionale, con l’obiettivo di ampliare la propria presenza territoriale e integrare nuove competenze nella filiera della gestione ambientale. Ecologia Ambiente è specializzata nella microraccolta differenziata e nello smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, inclusi i rifiuti potenzialmente infetti e i rifiuti sanitari. Con una capacità autorizzata di stoccaggio di 1.500 m3 e di trattamento pari a 15.000 tonnellate annue, gli oltre 6mila metri quadri dell’impianto di Como rappresentano un punto di riferimento per oltre 10mila clienti, tra cui 2200 farmacie (presso cui esegue il ritiro di farmaci e sostanze chimiche), laboratori, studi medici, e circa 8000 imprese artigiane e industriali. “L’ingresso di Ecologia Ambiente nel Gruppo rappresenta un passo significativo nel nostro percorso di sviluppo - dichiara Umberto Cucchetti, General Manager del Gruppo Dimensione Ambiente - Si tratta di una realtà solida e riconosciuta, con una lunga esperienza nella gestione dei rifiuti sanitari e industriali. L’integrazione di questa nuova competenza ci permetterà di offrire un servizio ancora più completo, efficiente e sostenibile ai nostri clienti, nel rispetto dei più alti standard ambientali e organizzativi”.