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(Adnkronos) - Si avvicina la data in cui scatterà l'obbligo di targa per i monopattini elettrici: la loro adozione era una delle novità previste dal nuovo Codice della Strada, ma finora mancavano i dettagli tecnici per la loro richiesta. Un decreto del ministero dei Trasporti fa oggi chiarezza e definisce forma. emissione e posizione. Il nuovo decreto ministeriale chiarisce che si tratterà di contrassegno rettangolare, di 5 centimetri per 6, e adesivo, plastificato e non rimovibile. Questa 'targa' - differente da quelle dei motocicli - andrà posizionata ("con la massima attenzione" dal momento che non può essere spostata "senza evitare la sua distruzione") sull’apposito spazio sul parafango posteriore. In mancanza di questo andrà collocata sulla parte anteriore dello sterzo, tra i 20 e i 120 centimetri da terra così da "essere visibile frontalmente". La combinazione alfanumerica prevede tre lettere nere e tre numeri su sfondo bianco riflettente, posti su due righe. Il contrassegno includerà anche il simbolo della Repubblica italiana e la sigla del ministero dell’Economia e delle Finanze (M.E.F.). A realizzare le targhe dei monopattini elettrici sarà l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, mentre la distribuzione sarà affidata alle motorizzazioni.Da notare che, come già avviene con i ciclomotori, la targa sarà collegata al nome del proprietario e non al veicolo, dal momento che i monopattini non hanno un numero di telaio identificativo. Pur facendo luce sulle caratteristiche tecniche, il decreto non definisce però i costi dell'emissione delle targhe e questo rischia di far slittare ulteriormente la loro adozione. Le nuove norme entreranno in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale: da quel momento circolare senza contrassegno (e casco) esporrà gli utenti dei monopattini elettrici a una multa da 100 a 400 euro. Peraltro l'adozione ufficiale delle targhe aprirà la strada a un altro degli obblighi previsti dal nuovo Codice della Strada e cioè l'assicurazione, fino a oggi impossibile proprio per la mancanza di un contrassegno identificativo.
(Adnkronos) - “Essere ingegnere mi ha aiutato ad organizzare la mia attività da attrice comica. Sapevo come fare un business plan delle attività che volevo fare, la logistica è stata fondamentale perché organizzavo da sola i primi tour. Faccio convivere i vari lavori, gli eventi aziendali, la parte creativa delle pubblicità. Tutte cose in cui l’organizzazione conta parecchio”. Sono le parole di Giorgia Fumo, ingegnere e improvvisatrice teatrale, intervenuta all’assemblea ordinaria dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, tenutasi presso la sede dell’Ordine di Palazzo Montedoria a Milano. Nel suo discorso Giorgia Fumo ha spiegato le difficoltà di far coesistere il ruolo di ingegnere con una carriera teatrale: “Ho abbandonato molte attività che ipoteticamente dovrebbero spettarmi perché sono lontano da casa molti giorni per fare il mio tour. La comicità non ha difficoltà ulteriori rispetto a quelle che avevo riscontrato nell'ingegneria, non sono settori così diversi. Ho incontrato colleghi gentilissimi che apprezzano il tuo valore e altri che, in quanto donna, ti vedono nel campionato di serie B. Grazie ai social, però, sono contatto con il pubblico e sono loro a scegliere”.
(Adnkronos) - “Le utilities operano su un ampio spettro di attività energetiche: dalla gestione delle reti tradizionali agli investimenti su rinnovabili, idrogeno e cattura della CO2”. Così Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia, durante l'Assemblea generale, organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione, per riflettere sull'evoluzione dei servizi pubblici negli ultimi dieci anni e sulle principali sfide future. “Quando si parla di energia – ha sottolineato – è fondamentale pensare non solo alla produzione rinnovabile o all’elettrificazione dei consumi, ma anche all’adeguamento delle reti di distribuzione elettrica e gas, che rappresentano la spina dorsale della transizione. Le nostre utilities hanno previsto 19 miliardi di investimenti per i prossimi 5 anni, di cui oltre 7 miliardi destinati alle reti elettriche, di teleriscaldamento e di distribuzione del gas”. Brandolini ha poi ricordato come anche le infrastrutture gas abbiano un ruolo strategico nella decarbonizzazione: “Le reti di distribuzione del gas sono fondamentali per quelle utenze che non potranno elettrificare i consumi nel breve termine. Mantenere e innovare queste reti significa mettere in campo investimenti rilevanti”.