(Adnkronos) - A Casaccia ''non si è trattato, come da alcuni erroneamente affermato, di un incidente nucleare, ma di un evento anomalo specifico avvenuto durante le fasi di esercizio dell'attività dell'impianto''. Lo afferma il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica in una nota, spiegando che non appena il ministero ''è venuto a conoscenza dell’episodio ha attivato le direzioni competenti e chiesto rassicurazioni sullo stato di salute della persona, che risulta essere tornata in servizio''. Si tratta di ''attività, codificate e svolte da anni, vengono eseguite secondo procedure di sicurezza consolidate''. Il ministro e il ministero ''seguono con attenzione gli sviluppi della vicenda, in contatto con l’ispettorato nazionale per le sicurezza nucleare e la radioprotezione, Enea e Sogin per verificare gli effetti di quanto accaduto. Ciò che sta a cuore prioritariamente a questo dicastero è che siano assicurate condizioni di piena sicurezza per tutti i lavoratori operanti nell’impianto''. "Al momento non si può ancora dire con certezza quale sia stato il malfunzionamento dell'impianto della Casaccia che ha prodotto la contaminazione dell'operatore, ma quello che a mio avviso va messo in evidenza è che i controlli rigorosi su tutti gli operatori hanno consentito di identificare a fine turno l'operatore che aveva assorbito una dose in eccesso rispetto a quelle consentite. Quanto accaduto è la dimostrazione dei controlli accuratissimi che hanno permesso di rilevare immediatamente questa anomalia, è una garanzia che i controlli, i sistemi di sicurezza funzionano. Non so la ragione per cui si è verificata la contaminazione, ma quello che conta è che non è uscita fuori dallo stabilimento e non c'è stato alcun impatto sul territorio". Lo dice all'Adnkronos il professor Giuseppe Zollino docente di Tecnica ed Economia dell’Energia e di Impianti Nucleari e responsabile energia e ambiente Azione. "Nel settore nucleare i controlli sono rigorosissimi. Ed è giusto così, perché si vuole evitare di creare allarmi. E' un paradosso, però, che la notizia che immediatamente è stata individuata l'anomalia e questo non ha prodotto alcun effetto fuori da quell'impianto venga usata al rovescio per alimentare le paure su tutta la filiera nucleare. Cosa dovrebbero fare, tacere di queste cose? Se non ci fosse il controllo tassativo di tutti, non a campione, questa cosa sarebbe potuta sfuggire. Quindi bene, le procedure funzionano. Gli incidenti capitano ovunque - sottolinea ancora Zollino - qualche mese fa ce ne fu uno in un impianto idroelettrico vicino a Bologna e lì gli effetti furono molto più gravi, purtroppo. Non bisogna speculare mai su questo, solo interrogarsi se le procedure di sicurezza fossero attive e hanno funzionato, come in questo caso. Lo dimostrano i numeri, la filiera nucleare è alla fine la più sicura di tutte. Questa è la cosa che dovrebbe emergere". "Il plutonio è un elemento chimico tossico e radioattivo con una emivita superiore a 24mila anni. E' chiaro che il suo nome incute paura nella popolazione e nei media perché è percepito come un rischio per la salute. L'Italia ha una lunga tradizione sul nucleare e sulla medicina nucleare e grandi competenze, le autorità" nel caso dell'operatore del Centro ricerche 'Casaccia' dell'Enea che è venuto a contatto con il plutonio "hanno agito al meglio e non deve esserci allarme nella popolazione, visto che l'operatore non è in isolamento ed è tornato a lavoro. In Italia la sicurezza nucleare è alta", ha detto all'Adnkronos Salute Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). "Si può entrare in contatto con il plutonio in maniera interna e esterna - avverte Miani - per inalazione, ingestione o contaminazione cutanea con una ferita aperta. Oggi sono gli operatori che lavorano con sostanze radioattive le categorie più a rischio che devono rispettare una normativa specifica e devono essere garantiti lori tutti gli strumenti di protezione. Poi ci possono essere contaminazioni di tipo esterne attraverso la cute, i capelli o indumenti sporchi e qui si deve evitare che la sostanza radioattiva penetri. Quindi c'è la necessità di una decontaminazione e di un isolamento se necessario. Il limite di sicurezza per il contatto con sostanze radioattive è di 20 mSv all'anno (irradiazione esterna e incorporazione)". Quali sono i rischi per l'organismo? "Nel caso si superi i limiti di dose per le persone professionalmente esposte a radiazioni, il plutonio come altre sostanze interagisce con il nostro Dna, porta a modifiche e mutazioni e quindi ad un rischio oncologico", conclude Miani.
(Adnkronos) - Marco Natali è stato eletto presidente di Confprofessioni dal consiglio generale della Confederazione, che riunisce le associazioni di categoria. Con questa nomina, si chiude l’era di Gaetano Stella, sotto la cui guida Confprofessioni ha consolidato la propria stabilità, credibilità e capacità di rappresentanza. Natali si prepara a inaugurare una fase di evoluzione per Confprofessioni, con l’obiettivo di adattare l’organizzazione ai mutamenti socioeconomici e di trasformarla in un punto di riferimento sempre più dinamico e innovativo per i professionisti italiani. Nel suo discorso d’insediamento, il neopresidente ha presentato un programma ambizioso, incentrato su due pilastri fondamentali: le persone e la rappresentanza. “Questo è il momento di osare. E' tempo di costruire sul lavoro svolto finora e di guardare a nuovi orizzonti con determinazione e visione strategica. Ringrazio il presidente Stella e la sua squadra per l’impegno e la dedizione con cui hanno guidato la Confederazione, lasciando un’eredità di crescita e solidità, preziosa base per il futuro”, ha dichiarato Natali. Lo sguardo sarà rivolto al superamento delle sfide attuali come la transizione green e digitale, l’internazionalizzazione, l’evoluzione dei modelli organizzativi e il potenziamento del welfare dedicato ai professionisti e ai loro dipendenti, nonché al rafforzamento delle relazioni con stakeholder strategici come sindacati, politica e rappresentanze professionali. Azioni importanti per valorizzare il ruolo centrale del professionista nella società. Accanto a Marco Natali lavorerà una giunta esecutiva caratterizzata da una forte presenza femminile rispetto al passato, e composta da esponenti di spicco del settore: vice presidente - Andrea Dili (Adc), Salvo Barrano (Ana), Luigi Carunchio (Ungdcec), Giole Semprini Cesari (Andi), Paola Cogotti (Ancl), Alessandro Dabbene (Fimmg), Paola Fiorillo (Anf), Maria Pungetti (Assoingegneri), Dominella Quagliata (PlpP) e Ezio Maria Reggiani (Anc). Tra gli altri incarichi assegnati, il consiglio generale ha nominato Raffaele Loprete (Ungdcec) - presidente, Roberto Accossu (Fidaf) e Carmen Colangelo (Cipa come revisori, e il nuovo collegio dei probiviri, composto da Vilma Iaria (Adc) come presidente, Ennio Bucci (Anf) e Marina Brinchi (Plp) come componenti effettivi, e Sandro Spella (Ungdcec) e Fernando Tebaldi (Ancl) come supplenti. “L’Italia può contare su professionisti dalle competenze straordinarie, capaci di essere il motore della crescita economica e sociale del Paese. Confprofessioni deve essere la voce di queste eccellenze, creando nuove opportunità e affrontando con coraggio le sfide che ci attendono”, ha concluso Natali. Sotto questa nuova guida, Confprofessioni punta a rafforzare il proprio ruolo come interlocutore autorevole a livello nazionale ed europeo, lavorando per un futuro in cui l’aggregazione delle competenze, il networking internazionale e l’innovazione tecnologica siano al centro del cambiamento.
(Adnkronos) - “L’Italia nel 2022 ha raggiunto il 49% degli obiettivi per il riciclaggio imposti dall’Unione Europea”. Lo ha detto Andrea Lanz, responsabile del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare Ispra, nel corso della presentazione del rapporto integrato di sostenibilità Conai 2024, che si è tenuto oggi a Roma. “Il metodo italiano per l’imballaggio - spiega Lanz - è stato valutato in modo estremamente positivo dall’Unione Europea, ponendo il nostro paese in una posizione di spicco in ambito di sostenibilità. Ora i nuovi obiettivi hanno portato l’Unione Europea a sviluppare procedure di calcolo molto più complesse e stringenti, ma l’Italia sarà all’altezza delle aspettative”.