(Adnkronos) - "L'impegno di Gsk nelle patologie respiratorie inizia oltre 50 anni fa, è partito con le terapie inalatorie ed è continuato con quelle di precisione e biologiche. Oltre all’ambito del trattamento c’è anche quello della prevenzione, nel nostro caso, vaccinale". Lo ha detto Sara De Grazia, direttore medico Specialty Gsk Italia, all’incontro con la stampa promosso dalla farmaceutica a Milano per illustrare i risultati dello studio sugli effetti di mepolizumab nei pazienti con rinosinusite cornica con poliposi nasale, condotto da un team di specialisti dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze guidati da Andrea Matucci. Quello dell'azienda, conrinua De Grazia, "è un impegno che si rinnova e che permette di impattare in maniera forte e importante nella qualità di vita dei pazienti affetti da patologie respiratorie croniche come l'asma, l'asma grave e la rinosinusite cronica con poliposi nasale, patologie spesso molto anche interconnesse tra di loro. In tal senso, le nuove evidenze e gli studi portati avanti da Gsk, ma anche le evidenze della ricerca, rappresentano per noi uno sprone per continuare ad andare avanti nella ricerca di terapie innovative e appropriate, in grado di impattare positivamente la qualità di vita dei pazienti".
(Adnkronos) - Coltivare anche senza terra e in ogni luogo, dai tetti degli edifici urbani ai campi profughi, promuovendo la sicurezza alimentare e la resilienza climatica nelle comunità più vulnerabili e al tempo stesso creando nuove opportunità economiche. E' il sistema idroponico 'farm-in-a-box' ideato da Smartel, attività avviata in Nigeria da un gruppo di giovani che sta rivoluzionando il modo e i posti in cui è possibile coltivare. Un'idea pluripremiata - un metodo di coltivazione senza suolo che utilizza acqua arricchita di nutrienti con un risparmio idrico del 90% - e che è finalista anche del premio UN Sdg Action Awards, l’iniziativa di punta della UN Sdg Action Campaign, promossa dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, ospitata dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) e con sede a Bonn, Germania, e sostenuta dai governi italiano e tedesco. Smartel è uno dei tre finalisti per la categoria 'Creatività' del premio 'Heroes of Tomorrow: UN Sdg Action Awards' promosso nell'ambito della campagna, che celebra iniziative e individui che utilizzano creatività e innovazione capaci di generare cambiamenti concreti per avvicinarci a un mondo più sostenibile, equo e pacifico. Attraverso la creatività, la resilienza e l’impegno personale, questi protagonisti trasformano sfide globali in opportunità, influenzando politiche, comportamenti e percezioni pubbliche. Le categorie premiate includono Creatività, Resilienza e Changemaker, con esempi ispiratori che spaziano dalla lotta contro la violenza di genere alla promozione dell’inclusione e alla difesa dell’ambiente. La cerimonia 2025 si terrà il 29 ottobre a Roma e sarà trasmessa a livello globale. I finalisti, selezionati tra migliaia di candidature da oltre 190 paesi, parteciperanno a un programma formativo e celebrativo che unisce arte, musica e leadership. Al centro della storia di Smartel si trova Israel Smart, innovatore nigeriano nel campo della tecnologia climatica e imprenditore nato da una famiglia di piccoli agricoltori nello Stato di Taraba. Avendo vissuto la malnutrizione da bambino, Smart ha trasformato le difficoltà personali in una missione: garantire che nessuna comunità venga lasciata indietro nella lotta per la sicurezza alimentare e la resilienza climatica. La sua avventura è iniziata con un’idea semplice ma rivoluzionaria: coltivare cibo senza terra o input sintetici. Grazie alla sua formazione in ingegneria ed energie rinnovabili, ha sviluppato un sistema idroponico 'farm-in-a-box' alimentato da energia solare e supportato da intelligenza artificiale, realizzato con plastica riciclata. Questi sistemi modulari e portatili permettono alle comunità di coltivare prodotti freschi anche nelle condizioni più estreme, sui tetti, nelle scuole, nei campi profughi o in terre aride. Ciò che è iniziato come un esperimento locale si è evoluto in un modello scalabile che unisce tecnologia, co-creazione comunitaria e rigenerazione ambientale. Oggi, gli hub idroponici guidati dalle comunità di Smartel fungono sia da centri di produzione alimentare che da laboratori locali di innovazione, dove donne e giovani ricevono formazione pratica sull’agricoltura climaticamente intelligente. Ogni hub diventa uno spazio di apprendimento, sperimentazione e imprenditorialità, trasformando luoghi inutilizzati in centri di opportunità e speranza. I risultati di Smartel parlano da soli. Ha già prodotto migliaia di chili di cibo fresco per comunità vulnerabili, riducendo l’utilizzo di acqua fino al 90% rispetto all’agricoltura convenzionale. Oltre al cibo, sta generando mezzi di sussistenza per imprenditrici, giovani e piccoli agricoltori, trasformando spazi inutilizzati in vivaci centri economici. Il suo design portatile e modulare ha attirato l’interesse di governi, agenzie umanitarie e investitori globali, dimostrando che può essere scalato dalle comunità locali fino a interventi internazionali. Finora, Smartel ha raggiunto oltre 150.000 persone in Nigeria e Rwanda, formando più di 15.000 giovani nella costruzione e gestione di fattorie idroponiche. Riconosciuta con numerosi premi globali per innovazione, sostenibilità e impatto, Smartel sta definendo un nuovo standard per l’agricoltura climaticamente intelligente. In Nigeria, 33 milioni di persone affrontano una grave insicurezza alimentare, con gli stati nordorientali di Borno, Adamawa e Yobe tra i più colpiti. Sebbene oltre il 70% dei nigeriani dipenda dall’agricoltura per il proprio sostentamento, quasi il 43% del territorio nazionale è degradato dalla desertificazione, minacciando la sopravvivenza di oltre 40 milioni di persone. Con l’aggravarsi dei cambiamenti climatici, la sfida è chiara: coltivare cibo dove terra e acqua stanno scomparendo. Unendo scienza, design e impatto sociale, Smartel non sta solo producendo cibo,ma sta costruendo un sistema alimentare resiliente e adattato al clima, che funziona ovunque. La sua visione è audace ma semplice: ogni comunità, per quanto remota o priva di risorse, dovrebbe avere gli strumenti per coltivare il proprio futuro. Smartel invita così governi, donatori e changemaker a investire in un’agricoltura guidata dalle comunità, scalabile, sostenibile e pronta ad affrontare le sfide di un mondo in riscaldamento. Ogni modulo installato è un passo verso un futuro alimentare sicuro, radicato nella resilienza e coltivato con creatività. Dalla lotta contro l’insicurezza alimentare alla riscrittura delle regole dell’agricoltura, finalisti come Smartel dimostrano che la creatività cresce meglio quando è condivisa.
(Adnkronos) - "Oggi presentiamo il bilancio di sostenibilità per la Città metropolitana di Milano, un momento per noi molto importante perché, essendo Milano assieme a Brescia un territorio di insediamento originario, è fondamentale poter comunicare direttamente alla città il nostro contributo. Quanto emerge dal bilancio di sostenibilità territoriale è la testimonianza dell'impegno che mettiamo nel lavorare per i nostri cittadini, per i Comuni del territorio dell'hinterland e, soprattutto, per continuare ad offrire quei servizi essenziali nelle nostre comunità oggi". Sono le parole del presidente di A2a Roberto Tasca, in occasione della presentazione del nono Bilancio di sostenibilità territoriale di Milano, tenutasi presso la sede di Assolombarda del capoluogo lombardo. Il nostro contributo al territorio si declina in molti modi, "dal lavoro che diamo alle imprese della città metropolitana, agli interventi sugli impianti, dai 21 Comuni serviti dalla raccolta dei rifiuti, con un'estensione molto ampia anche dell'economia circolare - illustra Tasca - fino alla gestione degli impianti per la raccolta e riciclo della plastica e di termovalorizzazione, che consentono alla città di Milano di avere un certo grado di efficienza, che credo sia tangibile sia nel riciclo sia nella raccolta dei rifiuti differenziati". Il territorio di Milano ha visto anche un notevole numero di nuove assunzioni da parte della Life Company: "Oltre 900 persone sono state assunte sul territorio, un’indicazione importante in una fase economica come quella attuale, dove i tassi di crescita del prodotto interno lordo non sono ai massimi storici. Per noi anche questo dato è un’importante testimonianza, perché la ricerca dei talenti è uno dei modi con cui serviamo i valori della life company. Poter inserire 900 persone che iniziano con noi un percorso che speriamo sia lungo è motivo di orgoglio - spiega il presidente di A2a - Noi alimentiamo questo processo di ricambio anche sui territori e cerchiamo sempre di valorizzare i talenti locali. È un modo per provare a trattenerli in Italia e non farli andar via, come fanno altri 50mila loro colleghi ogni anno". A2a ha attuato anche un cambiamento radicale dal punto di vista delle assunzioni, rimuovendo gli stage e promuovendo l’assunzione diretta e immediata: "Nel nostro Paese c'è un problema di mercato del lavoro in questo momento: 50mila giovani laureati che ogni anno scelgono di andare all'estero e salari medi dell'industria ancora a livelli pre covid, quindi 2019, è chiaro che abbiamo un problema. Per quel che riguarda poi i giovani che vengono a vivere nella città metropolitana di Milano, dobbiamo ricordare che hanno dei costi da sostenere, di conseguenza, riteniamo che anche il tema della precarietà vada affrontato seriamente. Noi l’abbiamo affrontato abolendo gli stage - conclude Tasca - dando alle persone un posto di lavoro a tempo indeterminato, speriamo che lo mantengano e quindi che si attivi un processo di crescita all'interno del nostro Gruppo. Diamo loro la possibilità di avere una pianificazione e questo lo abbiamo percepito perché, essendo presenti anche in altri Paesi, vediamo la diversità di situazione: giovani che in Italia sono obbligati a condividere ancora abitazioni, all'estero alla stessa età hanno famiglia e due figli. In tal senso, abbiamo deciso di dare un contributo in questa direzione perché crediamo che sia parte della nostra responsabilità istituzionale e sociale rispetto al Paese".