(Adnkronos) - Non una lista di proscrizione per 'russofobi' ma una sorta di archivio virtuale sul sito del ministero degli Esteri russo, che comprende anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che raccoglie sotto il titolo di "Esempi di manifestazione di russofobia" dichiarazioni di funzionari occidentali e ucraini ai quali viene attribuito un "linguaggio di odio". Un totale di quattro pagine, al momento non disponibili in inglese, suddivise così: Paesi occidentali 2025, Paesi occidentali 2024, regime di Kiev 2024-luglio 2025, regime di Kiev 2014-2023. Il ministero degli Esteri russo ha messo online i "pronunciamenti russofobi di politici ed esponenti pubblici di Stati stranieri" - indicandoli per Paese e non per le personalità citate - il 24 luglio scorso, come riferito anche dalle agenzie di stampa Tass e Ria Novosti. Nella sostanza si tratta di una raccolta di passaggi ripresi verbatim da discorsi - come quello 'incriminato' del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciato a febbraio a Marsiglia, sul Terzo Reich e l'aggressione russa all'Ucraina - e/o da articoli passati (come le interviste a ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto o un altro passaggio di un discorso del capo dello Stato) utilizzati come esempi di dichiarazioni percepite come anti-russe. Una 'raccolta' che non riguarda solo l'Italia, ma oltre 20 Paesi, oltre a organizzazioni internazionali 'occidentali'. E che, dicono all'Adnkronos fonti informate, non è in alcun modo collegata alle ultime dichiarazioni della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, che con consueti toni sopra le righe ha proposto di istituire una giornata internazionale contro la russofobia. Questa sorta di archivio virtuale sul sito del ministero degli Esteri non è immediatamente accessibile: per entrarci bisogna prima cliccare su 'servizio stampa', poi cercare 'pubblicazioni, smentite, esempi di manifestazioni di russofobia', quindi andare sugli 'esempi', arrivando a 'Esempi di uso del 'linguaggio di odio' nei riguardi della Russia e di pronunciamenti russofobi di politici ed esponenti pubblici di Stati stranieri". Tra i Paesi e le istituzioni citati al più alto livello: Stati Uniti, Germania, Repubblica Ceca, Lettonia, Lituania, Islanda, Lussemburgo, Italia, Danimarca, Polonia, Francia, Finlandia, Estonia, Bulgaria, Belgio, Grecia, Cipro, Paesi Bassi, Croazia, Canada, Ucraina, Unione Europea (con riferimenti alle parole di tutti gli attuali leader delle istituzioni, da Kallas a von der Leyen a Metsola), Nato (Rutte), G7. Negli "Esempi di dichiarazioni di funzionari e rappresentanti delle élite dei paesi occidentali che utilizzano un linguaggio di 'incitamento all'odio' nei confronti della Russia" relativi al 2025 ci sono le parole di tantissimi leader occidentali, dal presidente francese Emmanuel Macron al cancelliere tedesco Friedrich Merz, dal senatore americano repubblicano Lindsay Graham all'ex ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, citatissima, dal segretario generale della Nato, Mark Rutte a tutti i vertici Ue. In particolare dell'Alto rappresentante per gli Affari esteri europei, Kaja Kallas, vengono riprese moltissime dichiarazioni, ma ci sono anche le parole 'russofobe' della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, del presidente del Consiglio Antonio Costa e della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Per il 2024 gli "Esempi" riguardano moltissime dichiarazioni in arrivo dagli Stati Uniti, in particolare dall'allora presidente Joe Biden, ma poi ci sono anche l'ex segretario di Stato Antony Blinken e l'ex segretario alla Difesa Lloyd Austin. E poi gli ex vertici Ue - Charles Michel e Josep Borrell - l'ex segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e poi leader e ministri di praticamente quasi tuti i Paesi europei, dalla Grecia a Cipro, dalla Bulgaria alla Polonia, dalle Repubbliche baltiche all'Italia ancora, con le citazioni di discorsi di Mattarella, Antonio Tajani e Guido Crosetto.
(Adnkronos) - “L’accordo raggiunto tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen rappresenta un passaggio cruciale che mette fine alla fase più acuta della 'guerra commerciale' tra Stati Uniti e Unione Europea e apre una fase di tregua costruttiva. Dopo mesi di incertezza, le imprese da entrambe le sponde dell’Atlantico tornano a operare in un quadro più stabile e prevedibile. E la certezza – oggi più che mai – è una condizione fondamentale per rilanciare investimenti, produzione e fiducia. Il compromesso raggiunto sul livello dei dazi, che si attesta mediamente al 15%, va letto come una scelta pragmatica: si evita un’escalation e si pongono le basi per una soluzione strutturale. Si tratta di un punto di partenza e non di arrivo: auspichiamo che su questo slancio si costruisca un accordo definitivo, in grado di garantire regole chiare e reciprocità commerciale a lungo termine". Così, con Adnkronos/Labitalia, Simone Crolla, consigliere delegato di AmCham Italy, la Camera di commercio americana in Italia, commenta l'intesa Usa-Ue di ieri sui dazi. "In questo contesto, il legame economico tra Italia e Stati Uniti resta un pilastro strategico: gli Stati Uniti sono il primo investitore estero nel nostro Paese e continuano a essere il principale mercato di destinazione per le nostre esportazioni e i nostri investimenti. Rafforzare questa relazione significa rafforzare anche la competitività e la proiezione internazionale del nostro sistema economico", continua Crolla. "Per questo – conclude Crolla – AmCham Italy continuerà a sostenere ogni iniziativa volta a consolidare il partenariato transatlantico, promuovendo il dialogo tra istituzioni e imprese e favorendo un ambiente favorevole allo sviluppo industriale e all’innovazione condivisa”.
(Adnkronos) - Nel 2024 Ferrarelle Società Benefit ha migliorato di 1,9 punti il proprio punteggio nel Benefit Impact Assessment (Bia), raggiungendo 89,6 punti e confermando la traiettoria positiva lungo tutti i criteri Esg. Il valore della produzione ha raggiunto 248 milioni di euro (+4% rispetto al 2023), con oltre 228 milioni di euro (92% del generato) redistribuiti agli stakeholder e 1,5 milioni di euro restituiti alla comunità. Il 92% della spesa complessiva ha coinvolto fornitori italiani e la presenza internazionale. L’azienda è attiva in oltre 40 paesi. Questi i numeri del Bilancio di Sostenibilità 2024 di Ferrarelle Società Benefit. (VIDEO) “Anche nel 2024 abbiamo dimostrato che la sostenibilità non è una narrazione di buone intenzioni, ma un insieme di risultati concreti e misurabili - commenta Cristina Miele, direttrice Amministrazione, Finanza e Controllo e Responsabile della Società Benefit di Ferrarelle - Dalla crescita dell’indice Bia alla riduzione delle emissioni, dalla valorizzazione delle nostre persone alla redistribuzione del valore economico generato, ogni azione riflette la volontà di integrare la responsabilità d’impresa nelle decisioni strategiche quotidiane. Il nostro percorso attraverso la sostenibilità prosegue, raccontando un altro anno di traguardi raggiunti e di nuove sfide che affronteremo con lo stesso rigore e la stessa trasparenza che ci contraddistinguono da sempre”. In continuità con le passate edizioni, Ferrarelle Società Benefit ha voluto rendere il bilancio uno strumento di racconto accessibile a tutti, integrando linguaggi visivi capaci di coinvolgere emotivamente e avvicinare la sostenibilità alle persone. A firmare il progetto artistico di quest’anno è Maurizio Galimberti, maestro della fotografia a mosaico, che attraverso il linguaggio iconico della Polaroid accompagna il lettore in un racconto per immagini fatto di frammenti e visioni. I numeri. Nel 2024, Ferrarelle Società Benefit ha ulteriormente potenziato la propria strategia ambientale, incrementando l’uso di materiali riciclati, migliorando l’efficienza energetica e abbattendo le emissioni. Il 29% del Pet utilizzato è costituito da R-Pet, pari a oltre 5.800 tonnellate, mentre l’acquisto di energia elettrica da fonti 100% rinnovabili ha permesso di evitare circa 9.500 tonnellate di CO2. Con l’entrata in funzione dell’impianto di trigenerazione nello stabilimento di Riardo, sono stati prodotti 77.678 GJ di energia. Il 76% dei rifiuti è stato avviato a recupero, secondo logiche di economia circolare. Continuano anche i progetti di innovazione ambientale in collaborazione con partner universitari e industriali. A testimonianza del proprio impegno ambientale, l’azienda ha anche mantenuto le certificazioni Iso 14001, Iso 22000, Brc e Ifs. Un segno concreto della visione a lungo termine è rappresentato anche dagli investimenti nella Masseria delle Sorgenti Ferrarelle, un’oasi naturale di 145 ettari situata a Riardo, dove l’azienda porta avanti progetti di tutela ambientale, ricerca scientifica e valorizzazione della biodiversità. Capitolo sostenibilità sociale. Ferrarelle ha chiuso l’anno con 428 dipendenti, di cui il 92% con contratto a tempo indeterminato, e ha incrementato la componente femminile dell’organico dell’8%. Ha inoltre ottenuto la Certificazione Uni/Pdr 125:2022 sulla parità di genere, affiancata da policy di diversity, equity e inclusion con azioni concrete su genitorialità, salute mentale (servizio di supporto psicologico gratuito per tutti i dipendenti) e coinvolgimento attivo dei collaboratori. Le ore di formazione sono aumentate del 21%, raggiungendo quota 11mila, con programmi di upskilling e percorsi manageriali. L’impegno sociale si traduce anche nel lavoro della Fondazione Ferrarelle Ets, attiva in ambito educativo, culturale e filantropico. Infine, il valore economico generato dall’azienda ha toccato i 248 milioni di euro, di cui oltre 16 milioni reinvestiti in innovazione, sostenibilità e sviluppo industriale. Di questi, 2,7 milioni di euro sono stati destinati a progetti ambientali e 2,4 milioni a ricerca e sviluppo, soprattutto in ambito di efficientamento e rafforzamento degli standard di qualità e sicurezza. Ferrarelle Società Benefit ha inoltre mantenuto la quarta posizione nel mercato Retail ed è il secondo gruppo italiano a valore nel settore Horeca.