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(Adnkronos) - Leo Borg torna a vincere. Il figlio di Bjorn, 22 anni e leggendario tennista svedese vincitore di 11 Slam in carriera, ha conquistato la sua seconda partita nel circuito Atp, battendo l'austriaco Sebastian Ofner all'esordio nel torneo 250 di Stoccolma. Al prossimo turno per Borg ci sarà la sfida con il canadese Denis Shapovalov. Coincidenza curiosa è il risultato con cui Borg ha battuto Ofner. Leo si è imposto in due set con il punteggio di 6-3, 6-4, lo stesso cui cui il padre Bjorn vinse la sua ultima partita nell'Atp di Stoccarda, ovvero la finale del 1980 con il grande rivale John McEnroe. Per il figlio d'arte, come detto, si tratta della seconda vittoria nel circuito 'dei grandi'. Nel luglio del 2023 aveva vinto il suo primo incontro superando il connazionale Elias Ymer nel primo turno dell'Atp 250 di Bastad, sempre in Svezia. Su Borg, come è ovvio che sia, c'è un'attenzione particolare in Svezia e non solo, ma Leo ha ammesso già in passato di non sentire troppo la pressione del suo cognome. Al momento Borg occupa la 622esima posizione del ranking, ma grazie alla vittoria di Stoccolma si riporterà appena fuori dalla top 500 e potrebbe migliorare in caso di avanzamento nel torneo. Leo avvicinerà così il suo best ranking, ovvero la posizione 334 ottenuta nel settembre 2023.
(Adnkronos) - "Noi di Cia-Agricoltori italiani accogliamo favorevolmente la direttiva Breakfast, in sintonia con il ministro Lollobrigida, per dare valore ai prodotti dei contadini. Quindi materie prime di qualità, certezza per il consumatore e soprattutto gratificazione per i contadini, che non solo fanno un sacrificio per produrre ma anche un sacrificio burocratico per dimostrare cosa c'è all'interno dei prodotti. E in conclusione salubrità garantita". Così, con Adnkronos/Labitalia, Mario Grillo, presidente di Turismo Verde, l'organizzazione che promuove gli agriturismi di Cia-Agricoltori italiani, commenta l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto che recepisce la direttiva europea cosiddetta 'Breakfast', con la quale vengono introdotte diverse novità che migliorano la tracciabilità e la trasparenza di prodotti di largo consumo alimentare come il miele, i succhi di frutta e le marmellate.
(Adnkronos) - L'Italia “è un paese leader. Se guardiamo a livello dei Paesi europei siamo secondi solo ai Paesi Bassi. Per dare un dato, a oggi in Italia circa il 20% dei nostri prodotti già contiene prodotto da riciclo, quindi sicuramente anche kpi molto importanti”. Lo ha detto oggi all’Adnkronos Massimo Di Amato, vicepresidente Assolombarda con delega all'Economia circolare e Tecnologie ambientali, a margine del convegno “Creare valore economico sostenibile attraverso la gestione circolare dei residui industriali” presso Sda Bocconi School of Management, in collaborazione con Omnisyst. La Lombardia “è un'eccellenza”. A livello di raccolta differenziata “noi siamo già oltre il 73%, quando la media europea è al di sotto del 40, ma soprattutto la Lombardia ha un modello tale per cui si è resa autosufficiente nella gestione del ciclo dei rifiuti. Questa è una delle grandi tematiche, soprattutto se la guardiamo nel panorama italiano”. “Le nostre istituzioni – ha sottolineato il vicepresidente di Assolombarda - devono fare di più per far sì che questo modello sia replicato, possibilmente a livello italiano ma anche a livello europeo, perché è evidente che questa è una delle leve per far sì che si venga a creare quell’ecosistema che non è solo fatto di norme, ma anche di strumenti finanziari atti a incentivare un cambiamento”. “Bisogna spingere le nostre aziende verso un modello più sostenibile e far leva sull'economia circolare soprattutto per generare competitività e indipendenza verso l'estero”. “Le istituzioni possono avere un ruolo assolutamente centrale e possono essere a tutti gli effetti un motore di cambiamento” per abilitare le filiere sostenibili e l’economia circolare. “È chiaro che noi oggi dobbiamo intervenire a livello di regole, quindi creare chiarezza normativa – ha messo in guardia Di Amato -. Come Assolombarda riteniamo anche che il partenariato pubblico privato sia un qualcosa su cui spingere molto di più perché è una delle leve principali per far sì che appunto si converga verso un modello più sostenibile, quindi di adozione delle logiche di economia circolare, dello sviluppo delle filiere. E ovviamente questa è una leva per rendere le nostre aziende sempre più competitive e indipendenti”.