(Adnkronos) - Allo stadio Dall’Ara di Bologna è andato in onda lo show di Lorenzo Venturino, classe 2006 all’esordio in serie A: suoi i due gol con cui la squadra di Vieira stende quella di Italiano 3-1, oltre alla rete di Vitinha ad aprire il match e quella di Orsolini per chiuderlo. Il Genoa conclude il suo campionato al 13° posto con 43 punti, 6 in meno rispetto alla stagione scorsa, e può festeggiare, come contro il Napoli, le buone prestazioni dei prodotti del proprio vivaio: oltre al genovese Venturino sugli scudi anche lo spezzino classe 2001 Patrizio Masini, autore di una prova solida a metà campo. Per i padroni di casa, comunque festeggiati prima, durante e dopo la partita, terza sconfitta di fila con 3 reti subite dopo il 3-1 contro il Milan e il 3-2 contro la Fiorentina. La banda di Italiano conclude la stagione con 62 punti, sei in meno rispetto alla stagione precedente. Prima della partita del Milan, distante 2 punti, il Bologna è all’8° posto ma poco importa: la vittoria storica della Coppa Italia, ancora celebrata allo stadio, riporterà il Bologna a giocare in Europa, questa volta in Europa League. Pronti via e il Bologna si fa vedere subito in avanti: al 3’ Ndoye fa tunnel a Onana e conclude di potenza col destro ma la palla termina fuori di poco. Poi ancora i padroni di casa con Ferguson che al 4’, su traversone di Holm dalla fascia destra, tenta il colpo di testa ma la palla va alta sopra la traversa. Al 17’ cambia il risultato: corner degli ospiti calciato da Martin, Holm lascia sfilare con la palla che arriva fuori area a Vitinha che stoppa di petto, prende il tempo del rimbalzo e tira con il destro sul secondo palo, imparabile per Ravaglia. Al 22’ la reazione del Bologna: dopo una punizione battuta velocemente, i padroni di casa provano a sorprendere gli avversari con Aebischer che va alla conclusione ma il tiro è centrale, para senza problemi Siegrist. Al 26’ comincia lo show di Venturino: Martin lancia la giovane ala offensiva che con un po’ di fortuna e audacia si libera della marcatura di Lucumì sulla trequarti, si accentra spostandosi la palla sul destro, elude l’intervento degli avversari e conclude alla destra di Ravaglia all’angolino. Al 42’ non ci può credere Venturino, all’esordio da titolare fa doppietta: lancio per Vitinha, defilato in area di rigore, che vince il duello di fisico contro Casale ed è sia lucido che generoso, davanti a Ravaglia, a servire al centro, sul dischetto, il giovane 2006 che segna a porta vuota. Il secondo tempo comincia con il Bologna in proiezione offensiva costante: al 56’ la prima occasione pericolosa con il colpo di testa di De Silvestri su angolo battuto da Lykogiannis, il difensore salta bene tra area piccola e dischetto ma il portiere ospite para. Al 64’ il gol della bandiera con Orsolini: lancio dal cerchio di centrocampo di Casale verso limite dell’area di rigore avversaria, il numero 7 si allunga la palla con il petto e poi conclude al volo di mancino, conclusione potente con la palla che s’insacca in porta. La partita prosegue con qualche sussulto del Bologna mai davvero pericoloso fino all’86’: Ferguson avanza fino al limite dell’area, finta il tiro con il mancino e serve alla sua sinistra con il destro Cambiaghi che controlla e conclude forte con il mancino, Sommariva è reattivo e devia oltre la traversa. Ultimi minuti in cui il Bologna, spinto dal proprio tifo, spinge ma il Grifone si difende, aiutato dai giocatori offensivi come Messias che ripiegano fino alla propria area di rigore, ma soprattutto dal proprio portiere Sommariva, genovese e all'esordio in massima serie ed entrato dopo un'ora di gioco. Al 91' ancora una parata importante del portiere ospite classe 1997, che è ancora reattivo quando, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Fabbian serve di tacco Casale che tira scivolando nei pressi del dischetto, il portiere ospite respinge.
(Adnkronos) - "Sarà una sedicesima edizione strepitosa, di un evento che è ormai diventato un punto di riferimento del dibattito economico sociale, politico, etico nel nostro Paese. Abbiamo già migliaia e migliaia di iscritti e altri ne arriveranno nei prossimi giorni. Aprirà i lavori il presidente della Regione Liguria, Bucci e avremo il vice presidente della commissione europea, Raffaele Fitto. Interverranno in presenza o in collegamento video i ministri Urso, Calderone, Roccella, Locatelli, Casellati, Bernini, Pichetto Fratin, Zangrillo. Siamo in attesa della conferma dei due vice premier Salvini e Tajani. Ci saranno i vice ministri Leo e Cirielli, e il sottosegretario Durigon, il direttore dell'Agenzia delle entrate, Carbone, quello dell'Inl, Papa. E ancora i direttori generali di Inps e Inail, Vittimberga e Fiori". Così Rosario De Luca, presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, ha presentato nel corso di una conferenza stampa la sedicesima edizione del Festival del lavoro, in programma dal 29 al 31 maggio prossimi ai Magazzini del Cotone di Genova. Secondo De Luca "è il momento storico che ci mette nelle condizioni di dovere affrontare assieme alle istituzioni e a tutte le altre componenti del nostro Paese, le parti sociali e la società civile, dei temi fondamentali per il nostro Paese come l'intelligenza artificiale, l'etica, la legalità, il nuovo mondo del lavoro che si sta già dipanando sotto i nostri occhi. E' chiaro che quindi questa sarà un'edizione del Festival del lavoro che ci porterà tante novità e temi di grande interesse", ha concluso.
(Adnkronos) - Trentino Alto Adige primo con distacco, Marche e Toscana, a seguire, sul podio. Questo l’ordine di arrivo della tappa 2024 di avvicinamento agli obiettivi che l’Europa si è data per il 2030: target di riduzione delle emissioni di gas serra, crescita delle energie rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica legati alla transizione ecologica insieme all’impegno per fronteggiare la crisi climatica. Il 'ranking' è la sintesi conclusiva del secondo Rapporto su regioni italiane e transizione ecologica realizzato in occasione della decima edizione di Circonomia, in programma ad Alba dal 22 al 24 maggio. Il Rapporto, curato da Duccio Bianchi, fondatore dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia, è elaborato sulla base di un set di 30 diversi indicatori green. Nell’indice sintetico riassuntivo si riconferma il primato del Trentino/Südtirol, primo già nel Rapporto dello scorso anno, seguito da Marche - seconde come nel 2024 - Toscana (era quinta lo scorso anno), Lombardia (terza lo scorso anno) e Veneto (quarta lo scorso anno). Toscana, Lombardia e Veneto hanno valori molto ravvicinati, ma ben distaccati dalle successive regioni. Due grandi regioni del nord, Piemonte ed Emilia Romagna, sono a metà del ranking. La coda della classifica è monopolizzata da regioni del sud. Le regioni che in più del 50% degli indicatori hanno prestazioni migliori della media nazionale sono Marche (nel 77% dei casi), Trentino Alto Adige (67%), Toscana (63%), Liguria e Lombardia (nel 57% dei casi), Veneto e Abruzzo (nel 53% dei casi). Le regioni prime in più indicatori sono il Trentino Alto Adige (8 indicatori) e il Lazio (6) mentre le regioni che si collocano all’ultimo posto in più indicatori sono la Calabria (7) e la Liguria (4). Le differenze sono significative soprattutto tra le macroregioni, benché con alcune eccezioni al loro interno: non tutte le regioni del Mezzogiorno o del Nord seguono un analogo trend, anche per specificità produttive o di storia socio-politica. In sintesi, le regioni del Mezzogiorno (ma non la Sardegna) hanno impatti pro capite inferiori alla media italiana, mentre sistematicamente più alti sono gli impatti relativi al Pil e quindi la produttività di uso delle risorse, così come generalmente sono inferiori le prestazioni sugli indicatori di risposta e di mitigazione. Le regioni del Nord hanno prestazioni opposte a quelle delle regioni del Mezzogiorno: un impatto pro capite generalmente superiore alla media nazionale, ma anche una produttività d’uso delle risorse superiore alla media nazionale e una elevata capacità di mitigazione e risposta soprattutto sugli indicatori di economia circolare, anche se con differenze regionali. Le regioni dell’Italia centrale hanno percorsi più diversificati, anche per la eterogeneità del sistema produttivo. Complessivamente si tratta di regioni che si collocano sopra la media nazionale per impatti procapite e produttività d’uso delle risorse (con l’eccezione dell’Umbria) e anche per capacità di risposta e mitigazione (con l'eccezione del Lazio). “Dalla nostra ricerca esce un’immagine dell’Italia della transizione ecologica a chiaroscuri, con regioni all’avanguardia della conversione green e altre che arrancano. Serve uno scatto in avanti che coinvolga tutti i territori, solo così potremo essere al centro del green deal che non solo è indispensabile per fronteggiare la crisi climatica ma è una grande occasione di innovazione tecnologica e competitività economica. Come mostrano tanti esempi concreti, ‘convertire’ all’ecologia produzioni e consumi non è soltanto necessario per l’ambiente: è anche utilissimo a rendere più moderna e competitiva l’economia, a creare lavoro, a migliorare la vita quotidiana delle persone”, dice Roberto Della Seta, direttore del Festival.