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(Adnkronos) - E' meglio una soluzione negoziata. Ne è convinta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che commenta la lettera sui dazi del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. "Siamo sempre stati molto chiari sul fatto di preferire una soluzione negoziata. Questo rimane valido e utilizzeremo il tempo che abbiamo fino al primo agosto", ha dichiarato aggiungendo: "Possiamo rispondere con contromisure se necessario". In ogni caso, "estenderemo la sospensione delle nostre contromisure fino all'inizio di agosto e, nel frattempo, continueremo a predisporre ulteriori contromisure per essere pienamente preparati", ha quindi sottolineato von der Leyen. I dazi doganali al 30% voluti dall’amministrazione Trump potrebbero innescare una serie di effetti diretti sulle esportazioni italiane, ma anche indiretti, come l’ulteriore apprezzamento dell’euro, un aumento dell’incertezza dei mercati finanziari e un incremento del costo di molte materie prime, in grado di provocare un danno economico al nostro sistema produttivo fino a 35 miliardi di euro all’anno secondo una stima dell'Ufficio studi della Cgia. E dopo la nota di Palazzo Chigi, oggi è intervenuta la premier Giorgia Meloni. "Anche oggi, il governo è in stretto contatto con la Commissione europea e con tutti gli attori impegnati nella trattativa sui dazi - si legge - Una guerra commerciale interna all’Occidente ci renderebbe tutti più deboli di fronte alle sfide globali che insieme affrontiamo. L’Europa ha la forza economica e finanziaria per far valere le proprie ragioni e ottenere un accordo equo e di buon senso. L’Italia farà la sua parte. Come sempre". Dopo il Canada, anche l'Unione europea ha ricevuto la lettera promessa da Trump sui dazi. Il presidente americano ha comunicato che imporrà tariffe al 30% sulle importazioni europee dal prossimo 1 agosto. La lettera, indirizzata direttamente a von der Leyen, è arrivata nelle mani di Bruxelles meno di 48 ore dopo l’annuncio di Trump. Nella missiva, pubblicata su Truth, il presidente americano ha confermato l’intenzione di imporre dazi del 30% su un ampio spettro di beni industriali e agricoli europei a partire dal 1° agosto, motivando la decisione con la necessità di "riequilibrare" una relazione commerciale che definisce "profondamente asimmetrica". "Se per qualsiasi motivo decideste di rispondere aumentando le vostre tariffe, il numero da voi scelto si andrà ad aggiungere al 30% da noi richiesto", si legge ancora (LA LETTERA). Sarà necessario adottare "contromisure decise" per contrastare i dazi statunitensi se non si raggiungerà un accordo "equo" con Washington, ha affermato il ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, in un'intervista al quotidiano Sueddeutsche Zeitung, dopo la lettera. Secondo Klingbeil, è ancora necessario tenere "negoziati seri e orientati alla soluzione" con gli Stati Uniti, ma ha aggiunto che, in caso di fallimento, l'Ue avrà bisogno di "contromisure decise per proteggere i posti di lavoro e le imprese in Europa". "Insieme alla presidente della Commissione europea, la Francia condivide la stessa, molto forte disapprovazione per l'’annuncio di dazi orizzontali del 30% sulle esportazioni dell’Unione Europea verso gli Stati Uniti dal 1° agosto", ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron in un post su X, condannando con fermezza l’annuncio di Trump. Macron ha quindi ricordato che l’annuncio è arrivato "dopo settimane di intenso impegno della Commissione nei negoziati con gli Stati Uniti, sulla base di un’offerta solida e fatta in buona fede". E ha quindi esortato Bruxelles a reagire con decisione: "Nel quadro dell’unità europea, spetta più che mai alla Commissione affermare la determinazione dell’Unione a difendere risolutamente gli interessi europei". Il presidente francese ha chiesto di "accelerare la preparazione di contromisure credibili, mobilitando tutti gli strumenti a disposizione, compresa l’anti-coercizione, se non sarà raggiunto un accordo entro il 1° agosto". Infine, ha ribadito il pieno sostegno della Francia alla Commissione europea nei negoziati "che si intensificheranno per raggiungere un accordo reciprocamente accettabile entro il 1° agosto, nel rispetto che partner commerciali come l’Unione europea e gli Stati Uniti si devono, con interessi condivisi e catene del valore integrate". Intanto, in vista dei prossimi passaggi a Bruxelles nel negoziato commerciale con gli Stati Uniti, il ministro degli Esteri Antonio Tajani in mattinata ha avuto telefonate con il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, e con il ministro spagnolo dell'Economia, Carlos Cuerpo Caballero. Il ministro - ha riferito la Farnesina in una nota - ha concordato con i suoi interlocutori che non va alimentata una retorica inutilmente aggressiva con l'Amministrazione americana, ma vanno seguiti tutti i passi negoziali già predisposti dalla Commissione. Ha confermato il suo apprezzamento per l'atteggiamento assunto dalla Commissione nelle ultime ore in risposta alla lettera del presidente Trump alla Ue. Per Tajani è necessario "trattare a testa alta", tentando di interpretare con fermezza ma con intelligenza le mosse negoziali americane. Tajani ha anche informato i suoi interlocutori che da domani sarà a Washington per una missione in cui incontrerà il segretario di Stato, Marco Rubio, e altri esponenti dell'Amministrazione e del Congresso Usa.
(Adnkronos) - Nel corso del 2024 il numero medio mensile di persone che lavora tramite agenzia è pari a 485mila, contro i 499mila del 2023, con un calo tendenziale annuo del 2,8%, dovuto principalmente alla diminuzione degli occupati a tempo determinato (-5,8%). Gli occupati a tempo indeterminato sono cresciuti invece del 4,9%. Sono alcuni dei dati resi noti oggi da Assolavoro. Il monte retributivo ha registrato invece una crescita non marginale con un +2,2%, a conferma di una ricomposizione della forza lavoro tramite agenzia verso un maggiore utilizzo di profili e professionalità più qualificate con livelli retributivi medi più elevati. Questa dinamica appare accentuata nella componente a tempo indeterminato, il cui monte retributivo è cresciuto molto più del numero degli occupati (+9% contro il +4,9%). Sono circa 1 milione le persone che nel 2024 hanno avuto almeno un contratto di lavoro in somministrazione. L'incidenza del lavoro in somministrazione sull'occupazione dipendente nel 2024 è pari al 2,6%. Nel 2024, a fronte di un calo su base annua della componente a termine, continua a crescere la componente della somministrazione a tempo indeterminato nel corso dell’intero anno raggiungendo a dicembre il massimo picco storico di addetti con 152mila occupati, con un +5,9% rispetto al valore dello stesso mese del 2023. Anche il dato medio mensile, pari a 147mila lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, segna nel 2024 un incremento del 4,9% rispetto al dato medio del 2023 (140mila addetti). La componente a tempo indeterminato della somministrazione rappresenta un asset sempre più strategico per le agenzie per il lavoro nell’accompagnamento della domanda delle imprese con una offerta mirata, specializzata e continua, in un contesto di crescente shortage della forza lavoro disponibile e soprattutto di quella tecnica e più qualificata. Se si confrontano gli assunti a tempo indeterminato (o confluiti nel tempo indeterminato a seguito di trasformazioni) tra il 2010 e il 2020 in via diretta dalle aziende (esclusa la Pa) con quelli assunti a tempo indeterminato dalle agenzie, i primi superano un anno e mezzo di durata (547 giorni) nel 56,9% dei casi, mentre nel caso dei secondi la percentuale sale fino a raggiungere il 70,3%. Fatto 100 il numero dei lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, 85 superano la durata di un anno. Dei restanti che cessano prima dei 12 mesi, 10 rientrano entro 90 giorni sempre con un rapporto a tempo indeterminato, 4 rientrano con un contratto a termine, e solo 1 non trova occupazione o esce dal mercato. La somministrazione rappresenta un'ottima soluzione per le imprese di tutti i settori. Circa il 52% dei lavoratori in somministrazione è impiegato nei servizi, ma si ha anche una forte concentrazione nell'industria. Nella somministrazione sono impiegati profili a elevata qualifica, a media qualifica, tecnici e operai specializzati. Il 61,5% dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato entro 30 giorni dalla scadenza del contratto ha una nuova opportunità lavorativa, rispetto ai lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le cui possibilità si arrestano al 43,1%. Anche dopo 90 giorni le possibilità sono maggiori: il 74,9% dei lavoratori in somministrazione con un contratto a termine scaduto o cessato stipula un nuovo contratto. Nel caso di lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le possibilità si arrestano a poco più della metà (58,1%
(Adnkronos) - “Noi, come Comuni, siamo stati i primi a mettere a terra le potenzialità del Pnrr. Abbiamo realizzato nuove infrastrutture, molte di queste opere sono in corso ma siamo stati tra i primi ad aver rispettato le tempistiche e gli obiettivi del Pnrr”. Lo ha detto Vito Parisi, vicepresidente Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) con delega al trasporto pubblico locale a alla mobilità sostenibile, partecipando alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’, che Anci patrocina, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna a Roma. “Ora bisogna parlare di governance, perché c’è l’infrastruttura, ma ci serve un processo di pianificazione seria, che vada oltre i Pums, i Piani urbani di mobilità sostenibile di cui si sono dotati diversi Comuni. Servono delle agenzie di trasporto - aggiunge - con dei manager che gestiscono il trasporto pubblico, e questo deve avvenire in sede locale e pubblica, come quella dei Comuni. Mi auguro che questo fondo venga rimpinguato, perché le risorse non sono soddisfacenti, e che ci sia un ripensamento”. Le agenzie di trasporto dei medi e piccoli Comuni, rispetto a quelli metropolitani, sembrano aver già individuato modelli virtuosi che, spiega Parisi, potrebbero essere applicati anche alle grandi città: “Mi auguro che quanto prima ci sia una condivisione dei dati al riguardo. Purtroppo, oggi la domanda di trasporto pubblico è basata su un dato storico e non si tiene conto delle evoluzioni che ci sono state, di quello che accade all’interno delle stazioni ferroviarie o con lo sharing dell’automobile piuttosto che delle biciclette. È un sistema che si sta evolvendo, però è importante che la sua governance ritorni in una sede pubblica. L’auspicio è che tutto ciò diventi molto concreto, perché date le tendenze ormai prossime, come la guida autonoma e l’intelligenza artificiale, noi non possiamo subire un processo che rischia di essere nelle mani del privato”.