(Adnkronos) - La notizia della morte di Papa Francesco è arrivata oggi come un fulmine in questo lunedì di Pasquetta: il Pontefice è scomparso quando sembrava che le sue condizioni di salute fossero in ripresa, dopo il ricovero di oltre un mese al Gemelli per una polmonite bilaterale. Soltanto ieri la Benedizione per l'Urbi et Orbi e il bagno di folla in piazza San Pietro. Poi questa mattina il decesso. A quanto apprende l'Adnkronos, Papa Francesco sarebbe morto a causa di una emorragia cerebrale e non per una crisi respiratoria. I polmoni di Bergoglio - riferiscono all'Adnkronos Salute fonti qualificate facendo riferimento a quanto riportato da chi ha potuto vederlo questa mattina presto - non evidenziavano criticità o problemi respiratori eccessivi. “È purtroppo successo quello che era prevedibile, l’insufficienza respiratoria era complessa e seria, il Papa non riusciva a parlare ma ha ritenuto giusto andare avanti con il suo lavoro e la sua missione e questo gli va dato atto. Ha voluto esserci nella Pasqua. Probabile che sia sopraggiunto un problema cardiologico improvviso e questo in una persona di 88 anni alza il rischio di mortalità connesso all’insufficienza respiratoria. Non sappiamo neanche come sarebbe andata se fosse rimasto al Gemelli invece di andare a Santa Marta, sarebbe andata diversamente? Magari in ambiente ospedaliero sarebbe arrivata una infezione a compromettere il quadro clinico”, afferma all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di Malattie infettive e tropicali). Della stessa opinione Claudio Micheletto, direttore Uoc Pneumologia presso l'Azienda ospedaliera universitaria integrate di Verona e presidente dell'Associazione pneumologi ospedalieri. “Nei giorni scorsi abbiamo visto il Papa con i naselli per l’ossigeno, rientrava - come abbiamo sempre detto - tra i pazienti con una insufficienza respiratoria che è una condizione seria. Poi la differenza la fa la salute del cuore, ma con bassi valori di ossigenazione il cuore può andare in sofferenza e si muore per un arresto cardiaco che è la conseguenza di una crisi respiratoria acuta”, dice all'Adnkronos Salute. Il Papa ha dimostrato grande resistenza fisica, “i pazienti con Bpco hanno una mortalità post ospedalizzazione del 20% - ricorda Micheletto - si muore per un arresto cardiaco che avviene quando è compromessa la respirazione e l’ossigenazione” una crisi che il Papa aveva superato durante il suo ricovero al Gemelli. “Avevo espresso molte perplessità sul fatto che Papa Francesco potesse tornare alla normalità, perché conosco le infezioni respiratorie polimicrobiche che il Papa ha avuto e purtroppo possono avere alti e bassi. In queste situazioni le gravi comorbidità che affliggevano il Papa - immunodepressione per il cortisone, il sovrappeso, e l’età, hanno fatto sì che l’infezione ha avuto il sopravvento. La Pasqua con lui è stato un momento straordinario per noi cattolici. Ricordiamo quindi che le malattie infettive non fanno pazienti di serie a, b o c. Il Papa ci ha dimostrato che si può lottare ma dobbiamo fare di più come comunità medica per trovare nuovi rimedi contro le malattie infettive”, l'opinione espressa all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.
(Adnkronos) - La Cne-Federimprese Europa si prefigge il compito di supportare le imprese per accordi economici e commerciali con Paesi esteri. "In questo momento importante per lo sviluppo e la crescita delle imprese, è fondamentale ricercare nuovi mercati. Interessante guardare agli Usa e all'Oriente. L'Expo di Osaka potrebbe essere un'importante occasione per fare conoscere le eccellenze italiane e di conseguenza aprire dei canali di dialogo per le nostre imprese. Sono molte le aziende italiane che hanno aperto delle filiali in paesi extra europei, riuscendo a svolgere un'importante attività produttiva", afferma la presidente nazionale Cne-Federimprese Europa, Mary Modaffari. "Per quanto riguarda i dazi - spiega - siamo convinti dell'attività diplomatica del governo e della presidente del Consiglio, la quale ha dimostrato sin da subito massimo interesse e impegno per la crescita del nostro Paese e supporto alle imprese italiane dando all'Italia quel ruolo strategico come importante snodo della geopolitica internazionale. Per quanto riguarda il Mercosur e gli accordi di libero scambio, la nostra Confederazione è a favore. Questo è un mercato facile, più aperto alle piccole e medie imprese italiane".
(Adnkronos) - Cento team di giovani innovatori che lavorano su progetti con impatto sociale riceveranno borse di studio per sviluppare competenze e soluzioni che possano migliorare la resilienza e la sostenibilità dei sistemi alimentari, con particolare attenzione alle pratiche agricole rigenerative, alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alle innovazioni in materia di sostenibilità degli imballaggi. L'obiettivo è aiutare, direttamente o indirettamente, 500mila persone. Sulla scia del successo di un progetto pilota lanciato in America Latina nel 2023, che ha coinvolto 20 giovani leader e di cui hanno beneficiato 130mila membri della comunità, Youth Impact: Because You Matter, iniziativa di Unesco e Nestlé, mira a espandere il suo impatto a livello globale, concentrandosi sulle sfide dei sistemi alimentari. Nestlé e l'Unesco sostengono, così, i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni nello sviluppo e nel lancio di idee imprenditoriali che mirano a rendere la produzione, la lavorazione, il trasporto e il consumo di cibo più resilienti e sostenibili. Contestualmente, puntano a rafforzare le economie e a garantire tassi più elevati di occupazione giovanile. “Una forza lavoro altamente qualificata e un approvvigionamento di materie prime più resiliente sono essenziali per il successo a lungo termine di Nestlé - ha dichiarato Laurent Freixe, Ceo di Nestlé - Stiamo affrontando la sfida di nutrire una popolazione in crescita, lavorando al contempo sulle cause e sugli effetti del cambiamento climatico. Si tratta di sfide cruciali che richiedono azioni decisive. Ecco perché, per risolverle, stiamo sostenendo i giovani innovatori”. Youth Impact: Because You Matter fornirà ai beneficiari corsi di formazione e programmi di mentoring personalizzati in base alle loro esigenze e priorità. Queste attività formative saranno sviluppate in parte dalla Youth Entrepreneurship Platform (Yep) di Nestlé, che fungerà anche da hub centrale del programma di rafforzamento delle competenze, che durerà sei mesi. Il progetto si inserisce nella più ampia iniziativa Nestlé Needs Youth, che negli ultimi dieci anni ha aiutato dieci milioni di giovani ad accedere a opportunità economiche. Inoltre, rafforza l'impegno a lungo termine dell'azienda nei confronti dei giovani nell'ambito della sua rinnovata strategia, che prevede il sostegno ai ragazzi e alle ragazze per sviluppare entro il 2030 competenze che guardano al futuro, al fine di far crescere la prossima generazione di dipendenti e imprenditori agricoli e alimentari.